Book Title: Saman Suttam
Author(s): Claudia Pastorino, Mondadori
Publisher: Sarva Seva Sangh Prakashan
Catalog link: https://jainqq.org/explore/006904/1
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________________ SAMAN SUTTAN il canone del jainismo la piu antica dottrina della non-violenza UOMINI E RELIGIONI in Education International MONDADORI Only www.lainelibrary.org
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________________ Per la prima volta viene pubblicata in italiano una raccolta di testi canonici di una religione indiana tra le meno conosciute, ma che conserva tratti dottrinali e pratiche ascetiche di grande originalita: il Jainismo. Finora non era stato possibile offrire un libro del genere sia alle comunita jainiste sparse nel mondo sia alla curiosita degli occidentali a causa delle divisioni esistenti fra le principali sette del Jainismo, che utilizzavano canoni differenti. Infine, grazie all'iniziativa di uno studioso indiano, Vinobaji, fortemente influenzato dal pensiero e dall'opera di Gandhi, fu preparata una prima raccolta di testi poi sottoposta alla revisione e all'approvazione di un'assemblea di monaci di tutte le sette. Nacque cosi nel 1975 una prima versione in pracrito che nel 1993 fu tradotta in inglese e oggi, di quest'ultima, viene proposta la traduzione italiana. L'opera, suddivisa in versetti sul modello del Dhammapada, rappresenta una sintesi dei principi e dei precetti della religione jainista, che fu una delle concorrenti del Buddhismo. La via indicata dai suoi grandi maestri, Vardhamana Mahavira e gli altri Tirthankara (<
>), e quella di un rigoroso ascetismo volto a separare l'anima immortale dal corpo e dalla materia, dalle passioni e dalle illusioni, che ci tengono incatenati a questa dolorosa esistenza terrena. Ignorando del tutto, come il Buddhismo, l'esistenza di un Dio, il Jainismo ritiene che l'uomo possa raggiungere da solo quella <> dove godra di una liberta e di una beatitudine infinite. Poiche tutti gli esseri viventi, piu o meno evoluti, sono dotati di un'anima, il Jaina deve fare molta attenzione - per non procurarsi altro karma negativo -a non ferire nessuna creatura, nemmeno un insetto o una pianta. E una simile attenzione fa di questa religione la piu rispettosa della vita, in linea con il piu spinto ecologismo moderno. La non-violenza del Jainismo, basata sul riconoscimento del legame di parentela che unisce In sovraccoperta: Pratika, il simbolo della fede jainista in Education International For Personal & Pre Use Only
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________________ UOMINI E RELIGIONI SAGGI For Personal & Private Use Only
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________________ SAMAN SUTTAN Il canone del Jainismo A cura di Sri Jinendra Varni e Sagarmal Jain Edizione italiana a cura di Claudia Pastorino e Claudio Lamparelli MONDADORI For Personal & Private Use Only
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________________ http://www.mondadori.com/libri ISBN 88-04-49195-7 (c) 1993 Sarva Seva Sangh Prakashan Titolo originale dell'opera: Saman Suttam (c) 2001 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano I edizione Uomini e Religioni maggio 2001 For Personal & Private Use Only
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________________ 9 17 21 22 12 23 25 41 44 46 47 49 51 54 55 57 62 Indice Premessa di Claudia Pastorino Nota dell'editore indiano Lettera a Vinobaji da parte dei monaci Risposta di Vinobaji Introduzione Parte prima LA FONTE DELL'ILLUMINAZIONE 1 Precetti su cio che e benefico 2 Precetti sugli insegnamenti del Jina 3 Precetti sull'Ordine religioso 4 Precetti sull'esposizione delle scritture 5 Precetti sul ciclo della trasmigrazione 6 Precetti sui karma 7 Precetti sulla falsa fede 8 Precetti sulla rinuncia agli attaccamenti 9 Precetti sulla religione 10 Precetti sull'autodominio For Personal & Private Use Only
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________________ 65 11 Precetti sulla non-possessivita 67 12 Precetti sulla non-violenza 69 13 Precetti sulla vigilanza 71 14 Precetti sull'educazione 72 15 Precetti sull'anima Parte seconda LA VIA DELLA LIBERAZIONE 77 16 Precetti sulla via della liberazione 80 17 Precetti sui <> 82 18 Precetti sulla retta fede 86 19 Precetti sulla retta conoscenza 88 20 Precetti sulla retta condotta 92 21 Precetti sulla realizzazione spirituale 94 22 Precetti sulle due vie della religione 95 23 Precetti sulla religione dei laici 100 24 Precetti sulla religione dei monaci 104 25 Precetti sui voti 107 26 Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo 112 27 Precetti sui doveri obbligatori 115 28 Precetti sulla penitenza 121 29 Precetti sulla meditazione 124 30 Precetti sulla riflessione 128 31 Precetti sui colori dell'anima 130 32 Precetti sul progresso spirituale 134 33 Precetti sulla morte serena For Personal & Private Use Only
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________________ Parte terza LA METAFISICA 13934 Precetti sulle verita fondamentali 144 35 Precetti sulle sostanze 148 36 Precetti sull'universo Parte quarta LA TEORIA JAINISTA DELLA RELATIVITA CONOSCITIVA 153 37 Precetti sul non-assolutismo 155 38 Precetti sulla conoscenza valida 158 39 Precetti sui punti di vista 162 40 Il Syadvada e la Saptabhangi 164 41 Precetti sulla riconciliazione 167 42 Precetti sull'interpretazione 169 43 Conclusione 170 44 Inno a Mahavira 173 Note a cura di Claudio Lamparelli 177 Glossario For Personal & Private Use Only
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________________ Premessa Da ventisei secoli esiste, sul nostro pianeta, un caposaldo della spiritualita: il Jainismo (o Giainismo), la dottrina della non-violenza universale. Il Jainismo non e una vera e propria religione: al suo interno non si trovano cerimoniali, rituali, intermediari, dogmi, sacramenti; il Jainismo e un modo di vita, nobilitante e ottimista, basato sull'ahimsa, la non-violenza. La sua regola aurea e, infatti, <>, dove per <> s'intende ogni creatura: umana, animale e vegetale. Il Jainismo e una dottrina spirituale atea, che non presuppone, cioe, l'esistenza di Dio. Qui non esistono un Dio o piu dei creatori dell'universo, ne viene descritto un Primo Motore Immobile; viene proposta, invece, una spiegazione scientifica dell'origine dell'universo, eterno e increato. Vi e il superamento della necessita di rappresentare un Creatore: Dio e l'Essenza Vitale che anima ogni singola creatura negli infiniti universi, senza distinzioni ne separazioni legate ai corpi materiali. Ogni vivente porta dentro di se il marchio indelebile di un'appartenenza piu grande; ogni vivente e, esso stesso, rappresentazione dell'Eterno, e aspira a liberarsi del corpo materiale per rifondersi nell'Assoluto. Tutto cio che possiamo dire di Dio e: Egli E. Dio e la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta; la retta condotta e ahimsa. Ancora nell'Ottocento non era chiara, per l'Occidente, la linea di demarcazione tra Buddhismo e Jainismo; alcuni sostenevano For Personal & Private Use Only
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________________ 10 Premessa che il Jainismo fosse una scuola all'interno del Buddhismo, altri ritenevano, al contrario, che il Buddhismo fosse di derivazione jainista. In seguito, venne finalmente approfondita e chiarita l'origine storica delle due diverse dottrine. Vardhamana Mahavira Jaina, contemporaneo di Siddhartha Gautama (VI secolo a.C.), era un raja che, come Buddha, giunto all'eta di trent'anni, decise di abbandonare la casa e la famiglia per ritirarsi a meditare sulla natura dell'anima. Medito per dodici anni, gli ultimi due dei quali trascorsi sotto un albero; alla fine raggiunse il nirvana, pare con venti anni di anticipo sul Buddha. Il saggio Mahavira non si considerava il fondatore del Jainismo, ma il prosecutore di un'antichissima tradizione spirituale (la cui origine si perde nella notte dei tempi), che egli riprese, completandola. Il predecessore di Mahavira e il saggio Parsvanath (VIII secolo a.C.); prima di loro vi furono innumerevoli altri saggi, chiamati Tirtharkara (<>).1 Solo gli ultimi ventiquattro saggi sono noti al mondo, anche se si conosce il nome del fondatore mitico di questo sistema filosofico, il capostipite delle scienze e delle arti, della divinazione e dell'astronomia, dell'ahimsa, della metafisica e dell'etica, dell'alchimia e della logica: il saggio Rsabhadeva. Sia Buddha che Mahavira presero le distanze dal sistema vedico a causa dei riti sacrificali, che comportano l'uccisione di animali, e a causa della divisione in caste. Dei Veda, i Jaina accettano la teoria del karma (anche se ritengono che l'uomo non subisca passivamente il proprio karma ma ne sia la causa diretta e possa agire su di esso per modificarlo) e la teoria della reincarnazione, e rifiutano gli altri aspetti dottrinali. A differenza del Buddhismo (dove non c'e un'anima individuale ma un <>, anatma), nel Jainismo ogni individuo e dotato di un'anima propria (atma) che e attiva nel processo della sua stessa liberazione. Altra differenza sostanziale e che, nel Jainismo, la mortificazione del corpo e un passaggio indispensabile per ottenere la liberazione e la rifusione nell'Assoluto, mentre Buddha, dopo aver seguito gli asceti e mortificato il corpo per For Personal & Private Use Only
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________________ Premessa anni, scelse di abbandonare quella direzione per cercare la <>. L'universo jainista e molto ricco e composito: la dottrina e codificata nei minimi particolari, e ampio spazio viene dato alla logica sul piano cognitivo; la conoscenza e descritta sempre nei dettagli: tutto deve essere spiegato con chiarezza esaustiva, affinche ciascun individuo possa accedere alla comprensione. Nelle opere jainiste si trovano grande apertura mentale, ampia cultura, l'uso di tutte le lingue dell'India. Il Jainismo, contrariamente alle dottrine dogmatiche, accetta tutti i pensieri come veri, in base alla dottrina dei punti di vista: ogni cosa puo essere vera e non esserlo allo stesso tempo, a seconda del punto di vista. Questa teoria e chiamata Anekanta-vada, la dottrina dei molti aspetti (o Syadvada, la dottrina del <> o del <>), e poggia sulla teoria della relativita della conoscenza, per cui, a seconda del punto di vista, lo stesso oggetto dell'osservazione puo essere contemporaneamente: vero, non vero, descrivibile, indescrivibile. La metafisica jaina e dualista: al mondo materiale si oppone il mondo spirituale; a ogni uomo e data la possibilita, gia da questa vita, di slegarsi dai vincoli con la materia e accedere alla condizione dell'Assoluto; per compiere questo progresso spirituale, e cioe per <>, e necessario adottare i <>: la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta. La retta condotta consiste nell'osservanza delle cinque regole: la prima, la regola d'oro, e l'ahimsa, la non-violenza, <>, simpatia, com-passione attiva verso ogni creatura vivente; le altre regole sono: verita e sincerita (satya); non rubare e non essere mai scorretti o sleali (asteya); la castita (brahmacarya), regola per i monaci, o la fedelta coniugale, per i laici; la quinta regola consiste nel non possedere nulla, per i monaci, o dare tutto il superfluo in beneficenza, per i laici (aparigraha). Altre regole fondamentali nella condotta dei Jaina sono: la pazienza, la tolleranza, la fermezza, l'accettazione della derisione e l'accettazione del dolore: basti pensare a Gandhi per comprendere quanto l'osservanza di queste regole abbia formato la statura e il valore di grandi Jaina. Il Jainismo e molto aperto all'ecumenismo, non desidera convertire le folle, ne imporre regole: e invece interessato a indicare la strada della vera umilta, della vera realizzazione, della vera fe For Personal & Private Use Only
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________________ 12 Premessa licita. Questa strada e gia segnata dentro il cuore di ciascuno; e necessario soltanto imparare a riconoscerla e a percorrerla, attraverso una serie di tecniche per l'ottenimento della padronanza della dimensione interiore: grazie alle meditazioni (arhum yoga), l'io individuale e guidato a fondersi con l'Io universale. Il principale mantra jainista e il Namokaar Mantra la cui traduzione corrisponde ai versetti 1 e 2 del Saman Suttam: Namo arahantanam, Namo siddhanam, Namo ayariyanam, Namo uvajjhayanam, Namo loe savvasahunam, Eso pancanamokkaro, savvapavappanasano, Mangalanam ca savvesim, padhamam havai mangalam. Il termine Jina significa <> e designa colui che ha vinto sulle cose terrene: attaccamenti, passioni, collera, paure, egoismo, odio, malignita, crudelta, indifferenza, avidita... I Jaina ritengono che, per percorrere la strada della liberazione, sia indispensabile mangiare un cibo puro e vegetariano, poiche cibandosi dei corpi degli animali l'anima viene coinvolta inevitabilmente nelle uccisioni, nella disperazione e nel dolore. Presso i templi e le comunita jaina, gli animali non devono temere per la propria incolumita; i Jaina organizzano alloggi per animali vecchi o feriti e sono soliti acquistare animali dai macelli per dare loro salvezza e ricovero. All'interno dell'universo, e detto, vi sono infinite vite e ogni vita e dotata di un'anima eterna: non solo le piante e gli animali, ma anche la terra, il vento, la rugiada... Il Jainismo insegna la riverenza verso ogni forma di vita, il vegetarismo, la non-violenza, la ricerca del miglioramento spirituale individuale, l'opposizione a ogni guerra: insegna a riconoscere in ogni creatura il proprio se. L'obiettivo del Jaina e l'ottenimento di un'anima perfetta: l'anima perfetta possiede pura conoscenza, perfetta comprensione, potere personale e onniscienza; essa potra liberarsi dai karma accumulati nelle precedenti esistenze e porre fine al ciclo trasmigratorio di morti e rinascite. Grandissima importanza viene data all'intenzione, all'attenzione e alla vigilanza: la regola d'oro dell'ahimsa deve essere applicata a trecentosessanta gradi e in ogni momento della propria esistenza; e necessario essere sempre attenti a non recare danno alle altre vite, poiche la disattenzione e sempre colpevole, anche For Personal & Private Use Only
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________________ Premessa 13 quando non provoca violenza, cosi come la vigilanza e sempre pura, anche se, per una circostanza imponderabile, dovesse causare involontariamente violenza. L'anima (jiva) e dotata di percezione e conoscenza: tramite la conoscenza degli oggetti esterni accresce la conoscenza di se stessa. Tutte le anime sono potenzialmente divine; nessuna e superiore o inferiore a un'altra; tutte sono potenzialmente onniscienti e sante; la santita non puo arrivare o essere impartita dal di fuori: e gia dentro ciascuno, ed e li che deve essere ricercata, coltivata e perfezionata. L'individuo ritorna a fondersi con l'Uno, con l'Assoluto, con il nucleo eterno dell'energia vitale, e si libera dalla sofferenza delle rinascite soltanto dopo essersi completamente liberato dagli attaccamenti, attraverso le meditazioni, le austerita, l'autopurificazione, l'ascetismo e la stretta osservanza del comandamento dell'ahirsa, la non-violenza nei confronti di tutte le creature: questa e la <>. La devozione jaina e caratterizzata dall'essere fine a se stessa: qui non e pensabile una preghiera volta a richiedere grazie, miracoli, miglioramenti materiali o spirituali. Il culto dei ventiquattro saggi <> e finalizzato unicamente all'adorazione stessa. Il progresso spirituale dipende dall'impegno personale di ciascun individuo e non puo essere ottenuto per l'intercessione dei saggi, i quali vivono nel loro splendore e non possono essere disturbati dalle umane sollecitazioni. Il loro compito e puramente quello di indicare la giusta <>. I Jaina contrastano le superstizioni che popolano l'India e tutti quei riti tradizionali praticati dai fedeli di altre religioni i quali ritengono che dall'esecuzione formale di quelle pratiche possa derivare un qualche giovamento della loro esistenza. Nei magnifici templi jaina non c'e separazione e non si respira aria di fanatismo o di espiazione: non essendovi imposizioni particolari relativamente alla pratica del culto (che puo avvenire anche all'interno delle proprie case), uomini, donne e bambini vi si riuniscono insieme per danzare, meditare, bruciare incenso, pulire e ornare con oli profumati e petali di fiori le meravigliose statue dei ventiquattro Tirthankara. Nei templi vi e un grande ecumenismo simbolico cosi che vi si possono trovare statue di divinita delle diverse religioni dell'India. For Personal & Private Use Only
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________________ 14 Premessa Attualmente il Jainismo conta, in totale, circa dieci milioni di aderenti, la maggior parte in India, ma anche numerosi negli Stati Uniti, dove le comunita sono in aumento. Non essendovi intermediari, regole formali, cerimoniali o sacramenti, ma solo il precetto aureo della non-violenza, ogni singolo devoto o gruppo sceglie la propria strada in conformita alle proprie caratteristiche ed esigenze. Chiunque puo diventare un Jaina, ma non senza quel radicale cambiamento di natura che l'adesione al comandamento dell'ahimsa comporta. Nel 79 a.C. avvenne la separazione tra le due principali scuole all'interno del Jainismo: i Digambara e gli Svetambara o Saddhi. I Digambara sono gli asceti <>, che hanno rinunciato completamente al mondo materiale: vivono assorti nella contemplazione cosmica e non possiedono piu nulla, ne casa, ne famiglia, ne lavoro, e neppure la ciotola e l'abito; essi hanno unicamente la scopa per spazzare il terreno prima di camminare, coricarsi e sedersi, per non nuocere alle piccole creature, e la pezzuola sulla bocca per non uccidere i batteri dell'aria. Questi asceti vivono del cibo offerto in elemosina, che ricevono nel palmo della mano, digiunano, non parlano, stanno ritirati in grotte o nei boschi, soprattutto da quando i Musulmani e gli inglesi bandirono la nudita. I Digambara divengono spesso oggetto di scherno per gli occidentali, poiche, a un giudizio superficiale, rappresentano una totale perdita di contatto con la realta. Gli Svetambara sono i monaci vestiti di un abito bianco; essi possiedono una ciotola per elemosinare il cibo e l'acqua, la scopa, un bastone ben stagionato (affinche non rinchiuda piu alcun principio di vita) il quale serve, per esempio, a rimuovere i serpenti dal proprio cammino, e la pezzuola per coprirsi la bocca. Sono indifferentemente uomini e donne, con una grande maggioranza di queste ultime. Digambara e Svetambara, oltre a non cibarsi di animali di terra, d'acqua e di volatili, non si cibano di tutti quegli alimenti che contengono principi di vita, come bulbi e semi: cipolle, patate, germogli, melograni, carote, ma anche pane lievitato, cibi fermentati e miele (perche prodotto mettendo in pericolo la vita delle api). Monaci e asceti bevono l'acqua entro quarantacinque minuti, se e stata filtrata, ed entro ventiquattr'ore, se e stata bollita, For Personal & Private Use Only
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________________ Premessa 15 altrimenti la vita potrebbe rinascere. Elemosinano il nutrimento dai laici, i quali provvedono a cucinare per loro seguendo tutte queste restrizioni. Per gli asceti, protrarre il digiuno fino a morire di fame (sallekhana) e la massima prova di rispetto verso ogni forma di vita, a scapito della propria. Sia Digambara che Svetambara sono, generalmente, molto colti, avendo praticato lo studio delle scritture per lunghi anni; per lo piu le monache svetambara sono insegnanti. I laici costituiscono una comunita piccola ma economicamente solida, proprio a causa del fatto che, per rispettare la regola dell'ahimsa, nel corso dei secoli non si sono mai occupati di agricoltura o di allevamento, attivita che causano sfruttamento e violenza contro molte vite; invece si sono dedicati ad attivita commerciali ed economiche, ottenendo sempre grandi consensi grazie al fatto di non usare mai l'inganno o la violenza, ne con il pensiero, ne con le parole, ne con i fatti. Sovvenzionano e mantengono i magnifici templi, a fianco dei quali c'e quasi sempre un ostello per i visitatori, una biblioteca, un rifugio per gli animali; si occupano della protezione e della sopravvivenza degli asceti e dei monaci. Non e raro che un laico, una volta cresciuti i figli, abbandoni ogni cosa per diventare monaco e devolva tutti i suoi beni all'Ordine. A una valutazione superficiale, la magnificenza e la ricchezza dei templi potrebbero apparire incongruenti rispetto alla sobrieta dei monaci e alla poverta assoluta degli asceti, cosi come la complessita della metafisica jainista potrebbe sembrare in contrasto con una condotta rigorosa ed essenziale. Vale la pena di approfondire questi aspetti: il Jainismo e un mondo molto composito, racchiude un ambito spirituale di inestimabile valore, che entra in contatto con il Sacro nel suo livello piu profondamente universale. Fra il 100 e l'800 d.C. vennero compilati numerosi testi sacri sia dalle comunita di Digambara che dalle comunita di Svetambara. Solo nei primi anni Settanta del Novecento i Jainisti indiani decisero di redigere un testo comune e unanime con il fine di divulgare nel mondo la loro dottrina: per la realizzazione di quest'opera unitaria vennero riuniti in assemblea tutti i monaci rappresentanti delle diverse scuole. Sri Acharya Vinobaji, studioso indiano di religioni, insieme ad For Personal & Private Use Only
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________________ 16 Premessa alcuni collaboratori, analizzo le raccolte dei testi sacri jaina e stese una prima versione dell'Essenza del Jainismo, sulla base della quale l'assemblea elaboro all'unanimita la versione definitiva del Saman Sutta, suddivisa in versetti sul modello del Dhammapada. Nel 1975 venne data alle stampe la versione in pracrito con la traslitterazione in hindi: per la prima volta veniva pubblicato un lavoro unanime che, finalmente, avrebbe potuto divulgare l'essenza della mistica jaina in tutto il mondo. Nel 1993 venne pubblicata, in India e negli Stati Uniti, la prima versione inglese. Per la prima volta in Italia, sotto gli auspici augurali della Sarva Seva Sangh Prakashan (l'editore indiano) e delle comunita jaina indiane e americane, viene ora data alle stampe la versione in italiano. Sono convinta che, oggi piu che mai, il mondo abbia bisogno dell'energico messaggio di fratellanza attiva con l'intera creazione proposto dal Jainismo. Claudia Pastorino For Personal & Private Use Only
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________________ Nota dell'editore indiano E con immenso piacere che la Sarva Seva Sangh pubblica la traduzione in inglese del Saman Suttam. Acharya Vinobaji ha dato alle stampe l'essenza di tutte le religioni e le loro opere: per esempio l'Essenza del Cristianesimo, l'Essenza dei Veda, il Dhammapada, il Kuranasara, il Bhagvata Dharma Sara, il Manusmrti, ecc. Egli ha anche voluto esporre l'essenza della religione jainista, custodita dai monaci jaina, acconsentendo a esaminare la raccolta dei loro testi sacri. Su sua ispirazione, Sri Jinendra Varniji si assunse la responsabilita di preparare la prima stesura. Inizialmente il lavoro fu pubblicato con il titolo Jainadharma Sara. In seguito, con l'aggiunta dei commenti e delle opinioni sia dei monaci sia degli studiosi, venne pubblicata una nuova raccolta, intitolata Jinadhamma. Infine, il 29 e 30 novembre 1974, a Nuova Delhi si tenne un'assemblea alla quale parteciparono gli Acharya2 e i monaci, gli studiosi e i laici, cioe la rappresentanza completa di tutti i gruppi jaina. In quell'assemblea il Saman Suttam assunse la forma attuale. Quindi, grazie ad Acharya Vinobaji, il sottoscritto (Radha Krisna Bajaj) ha sottoposto agli Acharya e ai monaci di tutti i gruppi jaina la prima stesura preparata da Jinendra Varniji. Di cio sono molto grato ad Acharya Tulsiji, a Yuvacharya Mahaprajna, a Muni Nathmalaji, ad Acharya Vidyanandaji e ad Acharya Susil Kumarji, che hanno collaborato con tutto il cuore. Anche Acharya Janakavijayaji ha dedicato parte del suo tempo a questo lavoro. Hanno inoltre collaborato Acharya Anand Rsiji, Upadhyaya Amarmuniji, Acharya Dharmasagarji, Acharya Vijaya Samudrasuriji, Muni Santa Balji e Muni Yasovijayaji. Abbiamo avuto anche la benedizione di Acharya Ramachandra Suriji e il sostegno di Sri Kanjiswami. E scritto nei testi religiosi: <>, <>. For Personal & Private Use Only
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________________ 18 Nota dell'editore indiano Quindi, il fatto che nella stesura e nella pubblicazione di questo libro abbiamo davvero avuto la partecipazione di tutti e senza alcuna difficolta e fonte di grande soddisfazione. Da duemila anni, e la prima volta che viene pubblicato un lavoro unanime, e cio proprio in prossimita del venticinquesimo centenario del nirvana del Signore Mahavira. Il venerabile Vinobaji ha sottolineato che l'impatto che Mahavira ha avuto sulla sua mente e secondo soltanto all'impatto che ebbe su di lui la Bhagavadgita. Dopo l'assemblea del 1974, nell'aprile 1975 usci la prima edizione del Saman Suttar con la traduzione in hindi. La seconda edizione fu pubblicata gia nel maggio 1975, solamente un mese dopo. La terza edizione e del 1982. In totale sono state divulgate 15.000 copie dell'edizione in hindi. Dopo qualche tempo fu richiesta la traduzione in inglese. Per preparare un'edizione con una traduzione inglese appropriata, ci impegnammo per dodici anni. Per tradurre un testo religioso evitando contraddizioni bisogna stare particolarmente attenti. Il dottor K.K. Dixit realizzo una prima traduzione in inglese. Questo compito gli fu affidato su consiglio di Padmabhusana Pt. Dalsukhbhai Malvania. Una seconda traduzione fu realizzata dal signor Justice T.K. Tukol, su suggerimento dell'onorevole vicepresidente dell'India Sri B.D. Jatti. Su indicazione di Chimanabhai Chikubhai Shah, entrambi i testi furono consegnati al dottor Sagarmal Jain, direttore del Parsvanatha Sodhapeeth di Varanas. Egli, sulla base delle due traduzioni, preparo la versione finale, che viene adesso pubblicata [5 aprile 1993, NdT). Ringrazio molto tutte queste persone. Il lettore che trovasse errori, e pregato di segnalarceli, onde correggerli nelle future edizioni. Penso che la diffusione del Saman Suttar negli ultimi quindici anni non abbia raggiunto il livello desiderato. L'uscita dell'edizione inglese e stata ritardata senza ragione. Poiche il venerabile Vinobaji e la Sarva Seva Sangh avevano affidato a me la responsabilita di far uscire questa edizione, sono molto spiacente del ritardo. Vorrei che la Societa jaina provvedesse capillarmente alla diffusione di questo testo prezioso. Una copia del Saman Suttar dovrebbe trovarsi in tutti i monasteri, presso i monaci, gli studiosi e i laici. Cosi come succede per la Bhagavadgita, tutte le famiglie dovrebbero utilizzarlo per una lettura quotidiana. La Sarva Seva Sangh incarichera con piacere la Societa jaina della pubblicazione della propria versione, fermo restando che non potra essere apportata alcuna modifica senza una previa ed esplicita approvazione da parte degli Acharya, degli Svetambara, dei Digambara, dei Terapanthi e degli Sthanakavasi.3 Vorrei anche ringraziare il dottor Harihar Singh, docente di storia an For Personal & Private Use Only
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________________ Nota dell'editore indiano 19 tica, che ha traslitterato il pracrito del Saman Sutta in caratteri latini, versione che purtroppo e andata perduta. Oggi, a fronte del testo originale, appare la traslitterazione in caratteri latini effettuata dal dottor Ashok Kumar Singh. Quest'ultimo ha anche corretto le bozze. Sentiti ringraziamenti anche a lui. Infine ringrazio la Ratna Printing Press per l'ottima realizzazione della stampa. Radhakrishna Bajaj per la casa editrice Sarva Seva Sangh Prakashan For Personal & Private Use Only
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________________ Lettera a Vinobaji4 da parte dei monaci Anuvrat Vihar 24 gennaio 2501 (data del Vira Nirvana) 210, Deendayal, Upadhyaya Marg Nuova Delhi, 7 dicembre 1974 Alla mente benevola, amante della religione, di Sri Acharya Vinobaji L'opera Jainadharma Sara e la sua nuova versione Jinadhamma sono state compilate tenendo a mente i tuoi opportuni consigli basati sull'equanimita di pensiero. Durante una prima stesura, abbiamo ottenuto la collaborazione di Sri Jinendra Kumar Varniji e di altri studiosi. Grazie agli instancabili sforzi di Radhakrishna Bajaj, per conto della Sarva Seva Sangh, e stata poi organizzata un'assemblea. Tutti gli Acharya, i monaci e gli studiosi presenti all'assemblea hanno accolto i tuoi suggerimenti e hanno compilato un libro intitolato Saman Suttam accettato dall'intera comunita jaina. Questo e stato un grande successo, proprio in occasione del duemilacinquecentesimo anno del nirvana di Bhagavan Mahavira. L'assemblea si e riunita il 29 e 30 novembre 1974 e in questa sede il testo e stato recitato. Dagli Acharya, dai monaci e dagli studiosi sono arrivate osservazioni critiche, correzioni e ponderati commenti. La responsabilita della definitiva revisione critica e stata, infine, affidata ai monaci, cui e stata messa a disposizione la collaborazione di Varniji. Il lavoro e stato completato nel corso di una settimana grazie alle frequenti riunioni per la revisione e alle profonde riflessioni Siamo piuttosto soddisfatti del risultato. Speriamo che esamine For Personal & Private Use Only
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________________ Lettera a Vinobaji da parte dei monaci rai rigorosamente il testo e lo organizzerai secondo il modello del Dhammapada. Nel caso vi fossero altri suggerimenti, li accetteremmo volentieri. Questo fara piacere a tutti noi. 12 dicembre 1974 22 I presidenti delle varie sessioni dell'assemblea: vidyAnandamuni Muni Sri Vidyanandaji muni janaka vijaya Muni Sri Janakavijayaji rAma hari rAma hari hari lite Vinobaji muni suzIla zubhapa Muni Sri Susila Kumariji muni nathamala Muni Sri Nathmalji jinendra vargI Jinendra Varniji (compilatore del testo) For Personal & Private Use Only
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________________ Risposta di Vinobaji Nella mia vita vi sono stati molti avvenimenti che mi hanno dato grandi soddisfazioni. Ma forse, la piu grande delle soddisfazioni, la definitiva, mi e giunta finalmente quest'anno. Avevo chiesto spesso ai Jaina di rendere disponibile l'essenza della loro filosofia nella stessa maniera in cui quella della religione dei Veda e disponibile nei circa settecento versetti della Bhagavadgita e quella del Buddhismo nel Dhammapada. Era un compito difficile per i Jaina, perche hanno molte tradizioni e vari libri. La Bibbia e il Corano, anche se sono di grandi dimensioni e composti da parti scritte in tempi diversi, sono opere unitarie. Ma tra i Jaina esistono due sette principali, gli Svetambara e i Digambara, e qualche altra scuola minore. Con frequenza, ripetevo che i monaci jaina avrebbero dovuto riunirsi per discutere e mettere a punto un testo universalmente accettabile sull'essenza del Jainismo, valido per tutti i Jaina. Finalmente un <<> di nome Varniji si fece avanti, spinto anche dagli incontri col Baba.5 E uno studioso che, con un grande lavoro, aveva anche compilato il Dizionario dei termini tecnici del Jainismo. Aveva inoltre pubblicato il libro intitolato Jainadharma Sara. Aveva stampato mille copie dell'opera e le aveva spedite sia agli studiosi jaina sia agli studiosi delle altre comunita. Basandosi sui loro suggerimenti, aveva tralasciato qualche versetto, ne aveva aggiunto qualche altro e, infine, aveva pubblicato il libro con il titolo Jinadhamma. Grazie all'insistenza del Baba fu convocata un'assemblea alla quale parteciparono circa trecento fra monaci, Acharya e altri studiosi, incluso qualche laico. Dopo molte discussioni comunitarie, e stato cambiato il titolo e finalmente, con unanime consenso, ha preso forma in lingua ardhamagadhi un libro intitolato Samana-Suttam (Saman Suttam). Vi sono 756 For Personal & Private Use Only
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________________ 24 Risposta di Vinobaji versetti. Il numero <> e di buon auspicio per i Jainisti. Se 7 e 108 vengono moltiplicati danno il risultato di 756. Tutti i versetti sono stati selezionati con un consenso unanime. E stato deciso che il libro dovesse essere pubblicato il 13 di Chaitra Sukla, nella data cioe dell'anniversario della nascita di Bhagavan Mahavira, che cadeva il 24 aprile di quest'anno, affinche la pubblicazione avvenisse sotto i migliori auspici. In ogni parte dell'India, da quel giorno, sarebbe stata disponibile l'essenza del Jainismo con il titolo di Saman Suttam. L'opera potra essere letta, in futuro, sia dai Jaina sia dai non adepti, finche il Jainismo sussistera, cosi come continuano a esistere i Veda, il Buddhismo e le altre religioni. Ci sono voluti mille/millecinquecento anni per raggiungere un simile risultato. Baba e stato lo strumento per raggiungere questa meta, ma egli crede che tutto cio sia stato possibile per grazia di Bhagavan Mahavira. Confesso che la Bhagavadgita ha avuto su di me un'enorme influenza. Ma, oltre a essa, null'altro ha avuto piu influenza sulla mia mente di quanta ne abbia avuta Mahavira. La ragione di questo e che Baba, con tutto il cuore, accetta il comandamento di Mahavira: <>. Oggi, chiunque voli in alto, diventa un <>. L'eredita del <> e stata conferita personalmente a Baba da Gandhiji (Gandhi). Baba sapeva bene che Gandhiji non solo era un seguace della verita, ma era anche un uomo che aveva accettato e vissuto in prima persona la verita. In ogni individuo c'e un elemento di verita; per questo la nascita di ogni uomo e piena di significato. Tutti dovrebbero accettare l'elemento di verita che si trova in ogni religione, in ogni dottrina e in ogni essere vivente. Tutti noi dobbiamo diventare seguaci della verita; questo e l'insegnamento di Mahavira; questo e il messaggio che ha accolto anche il Baba, oltre a quello della Bhagavadgita. Quando guardo al di la di cio che e stato detto nella Bhagavadgita, non vedo differenze tra quell'opera e questo testo. ?i 1 214 Vinobaji Brahma Vidya Mandir Pawnar (Wardha), 25 dicembre 1974 For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione La stesura di questo libro fu intrapresa su ispirazione di Acharya Vinobaji. Grazie a lui, il testo fu sottoposto all'assemblea dei monaci delle diverse sette, che accordarono la loro approvazione unanime. Questo e stato un evento storico assai importante. Le basi fondamentali di tutte le religioni del mondo sono atma e paramatma, <> e <>. Il grande edificio della religione si appoggia sui pilastri di questi due principi. Alcune religioni credono nell'esistenza dell'anima legata all'esistenza di Dio; altre sono atee. Quelle che credono nella dottrina dell'esistenza di Dio, lo considerano Creatore, Protettore e Regolatore dell'universo, un Dio che e l'onnipotente Anima Suprema. Tutto nell'universo dipende da lui. Viene chiamato Brahma, il Creatore, il Padre Supremo e cosi via. Secondo alcune di queste tradizioni, ogni volta che ci si allontana dalla religione o che la religione si deteriora, Dio s'incarna sulla terra e, dopo aver vinto le forze del male, protegge il mondo e sparge i semi della rettitudine. La tradizione della non esistenza di Dio La seconda tradizione e quella che crede nell'esistenza dell'anima, ma non nell'esistenza di Dio inteso come creatore dell'universo; crede nel miglioramento autonomo dell'anima. L'anima arriva alla piu alta meta dopo aver ottenuto la suprema purificazione attraverso la distruzione degli attaccamenti, del desiderio e dell'odio, e l'acquisizione del completo distacco. E un'essenza eterna e autoregolatrice. L'anima puo essere amica o nemica di se stessa. For Personal & Private Use Only
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________________ 26 Introduzione Il Jainismo segue questa filosofia, che si basa su una concezione indipendente e scientifica. Tale tradizione, in India, e conosciuta con il nome di cultura Sramana, mentre la tradizione dei credenti in Dio e conosciuta come cultura Brahmana. Il Buddhismo e un'altra religione indiana che segue la filosofia dell'universo non creato da Dio, ma che crede nel ciclo delle nascite e delle morti. Le origini La grandezza o l'utilita di una religione non dipendono dalla sua origine antica o recente. Se qualche tradizione religiosa, oltre a essere antica, continua nei secoli a esercitare un influsso, contribuendo allo sviluppo dell'etica, e ispirando e favorendo l'arricchimento culturale, vuol dire che e una grande religione. La sua antichita e la sua importanza che perdura nel tempo sono testimoni della natura eterna e universale dei suoi principi. La tradizione del Jainismo, dal punto di vista dei principi riguardanti la condotta morale e il pensiero, risale a tempi molto lontani, ben piu di quanto si possa immaginare. Gli storici hanno compreso la verita di tutto cio e hanno capito che il Tirtharkara Mahavira non e il fondatore del Jainismo, ma e stato preceduto da molti altri Tirtharkara. Egli ha solamente ritrovato e ringiovanito questa religione. E vero che la storia non e in grado di indicare l'origine precisa della religione jaina, ma i risultati delle ricerche nell'ambito della letteratura religiosa hanno stabilito che il Jainismo e indubbiamente molto antico. Recentemente sono venuti alla luce riferimenti a Watarasana Muni, a Kesi e a Vratyaksatriya nel Rgveda, nello Srimad Bhagavata e in altri libri famosi. La storia del Jainismo contiene riferimenti ai 63 Sataka Purusa (<>), vissuti in diversi periodi dell'antichita, ciascuno dei quali suddiviso in due parti: avasarpinikala e utsarpinikala.. Ognuno ha ispirato gli uomini a seguire la religione e l'etica nel corso dello sviluppo della civilta. I Tirtharkara occupavano la posizione piu alta tra le Persone Supreme. Durante il periodo dell'avasarpinikala nacquero i ventiquattro Tirthankara; il primo fu Rsabhadeva, figlio del re Nabhi e della regina Marudevi. E chiamato anche Adinath, Adibrahma, Adisvara, ecc. L'ultimo dei Tirtharkara, Mahavira, visse circa 2500 anni fa. Il For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione Buddha Tathagata fu suo contemporaneo. Il ventitreesimo Tirtharkara, Parsvanath, precedette Mahavira di duecentocinquant'anni; egli era figlio di Asvasena, il re di Varanasi. Le scritture buddhiste menzionano Mahavira come Niganthanataputta. La tradizione di Parsva, rappresentata da Mahavira, e stata anche denominata Caturyama Dharma (<>). Se si considera pero l'ininterrotto flusso del tempo, Rsabha non e il primo Tirtharkara, ne Mahavira e l'ultimo. Questa tradizione e senza inizio e senza fine: chi sa quanti Tirtharkara sono passati e quanti ne arriveranno in futuro? Dal punto di vista dell'evoluzione culturale e dal punto di vista spirituale, non c'e molta differenza tra la cultura vedica e la cultura sramanica, ma, dal punto di vista popolare la differenza tra le due per cio che riguarda i principi, la condotta morale e la fede, appare abbastanza chiara. Le due culture si sono influenzate a vicenda in larga misura; vi sono stati scambi, mentre le condizioni sociali sono rimaste quasi le stesse. La differenza e percepibile e aiuta a capire i livelli di progresso della civilta. Nella ricca letteratura antica dell'India troviamo ampie ed evidenti testimonianze dello scambio reciproco e dell'influenza che sembra essere avvenuta tra queste due culture e tradizioni. Anche all'interno di una stessa famiglia, persone con tradizioni diverse erano solite seguire i rispettivi culti religiosi. La dottrina dell'anima Cio che oggi chiamiamo religione jainista, nell'antichita doveva avere un altro nome. E vero che la parola Jaina e relativamente nuova e deriva dalla parola Jina (<>). All'epoca di Mahavira, Nirgrantha (<>, <>) oppure Nirgranthapravacana significava <>. Durante il periodo di Parsvanath, la religione era chiamata Sramanadharma. Ai tempi di Aristanemi (il ventiduesimo Tirtharkara, predecessore di Parsvanath) era chiamata Arhatdharma. Aristanemi era il cugino di Sri Krsna, il Karma-yogi (il propugnatore della via dell'azione), il Salaka Purusa (<>). Infatti, l'uso dei buoi e il diffondersi del consumo di latte era un passo indispensabile per stabilire un ordine sociale non violento. For Personal & Private Use Only
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________________ 28 Introduzione Nella regione del Bihar, le espressioni Jaina-Dharma e ArhatDharma sono popolari. Il re santo Nami era di Mithila e proveniva dalla famiglia di Janaka. Le scritture jaina contengono un bellissimo racconto sulle sue pratiche spirituali. Troviamo molti nomi e molte definizioni nelle vicende storiche; ma una cosa si puo dire: che la radice della dottrina di questa religione, della sua tradizione e della sua cultura, rimangono, oggi come alle origini, Atmavada7 e Anekantavada. Sul suolo fertile dell'Atmavada, il Kalpa-vrksa (albero).continua a dare i suoi frutti. I monaci della religione jaina sono chiamati ancora oggi Sramana. La parola Sramana evoca nello stesso tempo il <> (srama), l'<> (samata) e il <> (vikara samana). La religione jainista e la via verso la liberazione predicata e proposta dal Jina. Viene chiamato Jina colui che ha ottenuto la vittoria sulle passioni del corpo e dell'anima, sia esteriori che interiori. I piu grandi nemici dell'anima sono l'attaccamento, l'odio, l'illusione e le altre passioni. Percio la parola <> non indica nessuna casta. Jaina e colui che segue la via indicata dal Jina cercando la realizzazione del proprio Se. La vittoria sugli attaccamenti e la realizzazione Lo scopo della religione jainista e quello di riportare la vittoria completa sugli attaccamenti e la realizzazione. La vittoria sugli attaccamenti e la realizzazione sono necessarie per ottenere la beatitudine; giungendo alla beatitudine, l'uomo puo assumere la posizione dell'Arhat8 nell'altra dimensione. Questa vittoria sugli attaccamenti diviene possibile attraverso l'armonioso adempimento dei <>: retta fede, retta conoscenza e retta condotta. Seguendo la via della combinazione dei <>, l'uomo puo ottenere la salvezza. La fede, la conoscenza e la condotta, insieme, possono portare l'uomo alla perfezione. L'insegnamento base del Jainismo e che la retta conoscenza dovrebbe essere acquisita osservando le cose terrene con l'occhio della retta fede: cio conduce alla retta condotta di vita. Comunque, il passo essen For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione ziale per giungere alla retta condotta e all'elevazione spirituale e la vittoria sugli attaccamenti. Anche le piu grandi ricchezze terrene sono futili se paragonate alla vittoria sugli attaccamenti. Questa, attraverso lo sforzo costante, e cio che conduce al piu alto benessere della parte piu profonda dell'anima, e questo vale sia per il laico sia per il monaco. Ma la via per ottenere la vittoria sugli attaccamenti non puo essere percorsa senza esaminare la realta da vari punti di vista. Questa dottrina della non-unilateralita indichera la retta via verso la liberazione, creando nell'individuo attaccato alla vita mondana un'inclinazione verso il distacco o mostrando all'individuo distaccato la vacuita della vita terrena. Ahimsa o non-violenza La non-violenza e il fondamento dell'etica jaina. L'osservanza della non-violenza non e possibile senza considerare i vari punti di vista. Una persona puo essere non violenta anche quando commette una violenza. Secondo il Jainismo, la violenza o la non-violenza dipendono dalla condizione mentale, dall'intenzione di colui che agisce, e non dall'azione commessa. Se prendiamo in considerazione la violenza presente nella natura, allora nessuno puo essere considerato non violento, poiche il mondo intero e popolato da creature che si trovano in rapporti violenti tra loro. Dunque, colui che agisce sempre con estrema attenzione e cautela nei confronti delle altre creature e non violento nel pensiero e percio e, di fatto, non violento; colui, invece, che non e attento nelle attivita quotidiane e violento a livello mentale e quindi, anche quando non commette una violenza, e eticamente un violento. Questa analisi non e concepibile se non si allarga il proprio punto di vista. Percio la persona che giudica in un'ampia prospettiva possiede la retta fede, e la persona che ha la retta fede puo acquisire la retta conoscenza e diventare capace di praticare la retta condotta. Colui che non ha un retto giudizio non puo avere la retta conoscenza e anche la sua condotta non puo essere giusta. Quindi la virtu della retta fede ha un significato particolare nel Jainismo: e la prima pietra del sentiero della liberazione. La vita terrena e uno stato di schiavitu. L'anima e coinvolta in For Personal & Private Use Only
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________________ 30 Introduzione questo stato da tempi immemorabili; ha dimenticato la propria vera natura che ha scambiato per la condizione terrena, continuando a trovare piacere in essa. Tale dimenticanza e responsabile della sua schiavitu. Essa capira lo sbaglio solamente quando scoprira che la sua natura e dotata di una coscienza infinita, che la sua forza e piu grande di cio che sembra nella vita terrena e che e essa stessa la <> della conoscenza infinita, dell'infinita fede, dell'infinita beatitudine e dell'infinita potenza; solamente quando sara pronta per questa fede acquisira il retto giudizio e riuscira ad attuare la retta condotta. Per questo, la via dell'etica jainista e la strada che realmente, conduce alla vittoria sugli attaccamenti, in accordo con la retta conoscenza. Anekanta (la dottrina della molteplicita dei punti di vista) Dal punto di vista reale, anche la piu grande conoscenza acquisita dall'anima incarnata in questo mondo e limitata, imperfetta e parziale. Per la maggior parte delle persone non e possibile la comprensione simultanea delle infinite caratteristiche dell'oggetto osservato, senza contare che la sua espressione sarebbe molto difficile. L'inadeguatezza del linguaggio e i limiti del significato delle parole creano conflitti e dispute continue. E l'ego dell'uomo peggiora la situazione. La dottrina dell'Anekanta apre la via verso l'armonia e l'eliminazione dei conflitti. C'e un elemento di verita in ogni affermazione ed e possibile risolvere il conflitto in maniera corretta cogliendo quell'elemento di verita. Colui che non si ostina nel proprio punto di vista puo risolvere facilmente quasi ogni problema. Ogni persona vive inconsapevolmente sotto l'influenza vitale dell'Anekanta, ma non sa di possedere questa luce che illumina la vita. Finche la vista rimane oscurata dal velo dell'ostinazione, non e possibile osservare gli oggetti nella prospettiva giusta. La dottrina dell'Anekanta proclama l'esistenza indipendente dell'oggetto. Nel mondo del pensiero, l'Anekanta e la forma tangibile dell'ahimsa. L'individuo non violento possiede la comprensione dell'Anekanta e chiunque possiede la comprensione dell'Anekanta e non violento nel pensiero e nell'azione. L'attuale forma del Jainismo e stata ispirata dagli insegnamen For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione 31 ti di Mahavira; il suo codice religioso e oggi il piu diffuso. Egli ha creato una sintesi tra religione e filosofia. E l'armonia tra conoscenza, fede e condotta che puo portare l'uomo verso la liberazione dalla sofferenza. L'azione senza la conoscenza oppure la conoscenza senza l'azione sono sterili. Soltanto quando la pratica della verita conosciuta e la conoscenza della verita praticata vengono combinate insieme, si possono ottenere risultati fecondi. La natura della sostanza-dharma Vatthu sahavo dhammo (<>):10 questo e il contributo piu importante della filosofia jaina. Ogni sostanza, in questo mondo, si comporta secondo la propria natura. La sua esistenza passa attraverso le tre fasi del sorgere, del permanere e del perire. Nessuna sostanza, cosciente o incosciente, e separata dalla propria natura. La forma dell'esistenza accompagna sempre ogni sostanza; ogni cosa, a causa della propria natura mutevole, e sempre soggetta a costanti modificazioni. La filosofia jaina si basa su questo triplice fondamento. Essa sostiene che l'organizzazione del mondo si spiega con la forza di un simile processo tripartito. Risulta chiaro dall'esistenza delle sei sostanze che questo mondo non ha ne inizio ne fine e che non esiste un essere o una potenza che lo ha creato o costruito e che lo preserva. Una volta accettata l'esistenza dell'anima sulle basi dello spazio, del tempo e della natura della sostanza, non c'e posto per le disuguaglianze sociali (come la distinzione in classi o in caste). In tali condizioni, Mahavira - il vincitore degli attaccamenti, il profeta dei principi - pote dire in questo mondo terreno che l'equanimita e ahimsa e che la non-possessivita consiste nel non avere nessun senso di attaccamento e di possesso. La verita e contenuta non nei libri sacri ma nell'esperienza; il celibato (brahmacarya) consiste nel camminare lungo la via dell'Anima Suprema. Solamente attraverso l'azione, una persona diventa un Brahmano; solamente attraverso l'azione, una persona diventa uno Ksatriya; solamente attraverso l'azione, una persona diventa un Vaiaya; solamente attraverso l'azione, una persona diventa uno Sudra.11 Ne la tradizione, ne l'apparenza, ne i soldi, ne la forza, ne la potenza, ne il benessere, ne l'istruzione, ne i libri possono assicura For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione re protezione alla persona priva di forza di carattere. Nessuna protezione puo essere assicurata dalla pratica dei vari rituali con cui si tenta di ingraziarsi dei o dee o le diverse potenze della natura. Soltanto l'autorealizzazione, l'autocoscienza e l'autoassorbimento (l'assorbimento nella beatitudine della propria anima) possono portare alla liberazione dell'uomo. Questa e certamente la retta fede. Mahavira era un vero nirgranth,12 avendo realizzato la distinzione tra qualsiasi oggetto posseduto e il desiderio di possederlo; egli era privo di corpo, anche se si era incarnato in un corpo. L'atmosfera era carica della sua predicazione che era priva di parole, ma comprensibile a tutti, poiche egli spargeva il nettare della conoscenza. La condotta del laico . L'autorealizzazione dipende sempre dalla capacita del singolo devoto. E per questa ragione che si e fatta una distinzione nella condotta dei Jaina: il comportamento del laico e il comportamento del monaco. Le regole di condotta prescritte al laico sono piu semplici e di piu facile attuazione di quelle prescritte al monaco. Il laico non rinuncia alla funzione di capofamiglia e rimane impegnato nelle sue occupazioni; nello stesso tempo, resta sempre cosciente e attento alla condotta, poiche la sua meta e progredire verso il codice etico prescritto al monaco. Quando tutta la potenzialita innata della sua anima si attiva, quando cresce la sua forza di controllo sui turbamenti creati dagli attaccamenti, dall'odio, dalle passioni e dall'ira, allora egli progredisce gradualmente, passo dopo passo, sulla via del monaco. Il laico arriva allo stato di monaco seguendo senza nessuna trasgressione i dodici voti e attraversando gli undici stadi (pratima). In realta, le regole etiche di condotta prescritte al laico costituiscono le fondamenta delle regole etiche prescritte al monaco, alle quali sono complementari. L'intera disciplina etica del Jainismo stimola le risorse interne del devoto, cui mette a disposizione prescrizioni simmetriche, graduali e progressive di un codice etico capace di condurre molto in alto. Questa religione non predica la morale e le regole di condotta dal semplice punto di vista esteriore. For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione Non c'e spazio per i rituali formali, per le credenze popolari, per le superstizioni sugli dei o sui maestri: il Jainismo vuole che ogni singolo devoto sviluppi la propria forza spirituale. Quando l'osservanza dei voti minori spingera il laico a diventare un ricercatore spirituale, egli accantonera i propri impegni lavorativi nella societa. Introduzione all'opera Samanasuttar (Saman Suttar) e una schematica e breve stesura dei principi essenziali della religione e della filosofia dei Jaina. Il libro comprende quattro parti e quarantaquattro capitoli: in totale e costituito da 756 versetti. La versione originale e scritta in pracrito, in versetti che si prestano a essere cantati o recitati. Gli Acarya jaina hanno chiamato i versetti in pracrito sutra. La parola pracrita sutta significa sutra, sukta o anche sruta. Il termine sutra e popolare nella tradizione del Jainismo. Da qui, Samanasuttam o Saman Suttam (da Sramanasutram).13 I versetti sono stati raccolti per lo piu dai testi antichi. Di conseguenza questo libro assume una validita pari a quella delle scritture antiche. La prima parte tratta della <> (yotirmukha): qui l'individuo ha una rapida visione della vita interiore che sta al di sopra della piatta esistenza terrena, al di sopra delle attivita esterne del cibarsi, del bere e del divertirsi. Capisce la futilita del piacere dei sensi, causa della sofferenza, della nascita e della morte del corpo, e sviluppa il distacco dalla vita terrena. Comprende che gli attaccamenti e l'odio sono i suoi piu grandi nemici e incomincia a dominarli in tutti i modi possibili: sviluppa la clemenza, la compassione, la sincerita, la capacita di sapersi accontentare e le altre virtu, scacciando cosi l'ira, l'orgoglio, l'illusione e l'avidita. Modera le sue passioni e controlla i sensi, desiderosi di piaceri. Considera tutte le creature viventi come se stesso, incomincia a condividere le gioie e i dolori degli altri, rinuncia al possesso secondo le sue capacita e tiene conto dei bisogni altrui. Rimane sempre attento a se stesso e agli altri, e incomincia ad avanzare coraggiosamente, con perseveranza, sulla via dell'emancipazione. For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione La seconda parte tratta della <>. Dopo essere stati iniziati a essa, tutti i dubbi, le sensazioni nate dalla paura, i desideri e le false credenze vengono lavate via dal trio della retta fede, della retta conoscenza e della retta condotta, ovvero della devozione, della conoscenza e dell'azione. Il conflitto tra cio che e piacevole e cio che e spiacevole si conclude, e si verifica un'improvvisa esplosione di equanimita e di amore. L'individuo si distacca dalle cose terrene e la sua mente si colma di pace. Anche rimanendo nella vita di tutti i giorni, resta distaccato, cosi come il fiore del loto, pur vivendo nell'acqua, non ne viene toccato. Egli non si affanna anche se porta avanti gli affari e il lavoro. Il laico si appoggia gradualmente sulla religiosita del monaco e la sua mente ascende progressivamente ai diversi gradi della conoscenza, del distacco e della meditazione; la mente sale sempre piu in alto, finche tutte le sue inclinazioni terrene vengono sovvertite: il sole della conoscenza incomincia a rischiararla con tutta la sua luminosita; la mente sale e scende seguendo le maree dell'oceano della beatitudine. Finche l'individuo vive nel proprio corpo, rimane nel cosiddetto stato di Arhat, ossia di un liberato in vita, e continua a muoversi diffondendo il suo messaggio di benessere al mondo; quando verra liberato anche dal corpo e la sua vita terrena finira, otterra il rango di Siddha e sara assorbito nell'oceano della beatitudine. La terza parte, <>, tratta della fede nei principi (tattva-darsana). Qui si parla dei sette principi fondamentali (anima, non-anima, afflusso, schiavitu, il rigetto del nuovo karma, l'arresto del vecchio karma e la liberazione) o dei nove principi (se si includono il merito e il demerito). Dopo aver trattato delle sei sostanze (l'anima, la materia, ecc.), si illustra la teoria della creazione dell'universo attraverso l'associazione e la divisione di queste sostanze, eterne e infinite. La quarta parte, <>, tratta del Syadvada, ossia della dottrina del <>. Inoltre c'e una breve relazione sull'Anekanta, il principio fondamentale della logica jaina. Questa sezione contiene una semplice, breve e accattivante esposizione di temi profondi e seri come pramana, naya, niksepa e Saptabhargi. Il libro si conclude con una preghiera a Mahavira. Si puo dire che le quattro parti e i 756 versetti costituiscano For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione 35 una breve esposizione della religione jaina da tutti i punti di vista, una spiegazione dei suoi principi e del suo codice etico di condotta. La letteratura dei Jaina e vasta e vi sono molti libri disponibili su ogni tema. Certamente, per ottenere una conoscenza approfondita, e necessario uno studio globale di tali opere. Questo e un testo introduttivo alla portata di chiunque voglia avere una conoscenza iniziale e generale delle dottrine della religione jaina, del suo codice etico e del graduale processo di innalzamento spirituale della vita, in una maniera tradizionale, ma devozionale. Vittoria alla dottrina dei Jaina! Justice T.K. Tukol e K.K. Dixit For Personal & Private Use Only
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________________ SAMAN SUTTAM For Personal & Private Use Only
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________________ Ringrazio sentitamente Renata Stasik, Naresh R. Shah, Indira Shah e Paola Cappelluccio, per il loro importante contributo alla realizzazione di questo lavoro, che dedico a tutti coloro i quali sentono il rispetto per ogni forma di vita come suprema legge spirituale e morale. Claudia Pastorino For Personal & Private Use Only
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________________ Parte prima LA FONTE DELL'ILLUMINAZIONE For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti su cio che e benefico 1. Omaggio alle Onorevoli Anime. Omaggio alle Anime Liberate. Omaggio ai Precettori (Guide Spirituali). Omaggio ai Maestri Spirituali. Omaggio a tutti i Santi del mondo. 2. Questo quintuplice omaggio distrugge tutti i peccati ed e il piu importante atto di devozione meritorio. 3,4,5. Benefiche sono le Onorevoli Anime. Benefiche sono le Anime Liberate. Benefici sono i Santi. Benefica e la religione predicata dalle Onorevoli Anime. Supreme sono nel mondo le Onorevoli Anime. Supreme sono nel mondo le Anime Liberate. Supremi sono nel mondo i Santi. Suprema nel mondo e la religione predicata dalle Onorevoli Anime. Cerco la protezione delle Onorevoli Anime. Cerco la protezione delle Anime Liberate. Cerco la protezione dei Santi. Cerco la protezione della religione predicata dalle Onorevoli Anime. For Personal & Private Use Only
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________________ 42 La fonte dell'illuminazione 6. Medita sulle cinque Anime Supreme, che danno quadruplo riparo al mondo e che sono benefiche; esse sono le piu grandi tra le Anime che meritano di essere venerate, sono vittoriose sulle passioni e adorate dagli esseri viventi, da dei e da semidei (Vidyadhara). 7. Possa esserci gloria nel mondo per le Onorevoli Anime (Arhat) che hanno annullato l'oscurita dei karma distruttivi, che risplendono solari davanti agli ignoranti come i cuori delle persone devote capaci di liberazione e che possiedono l'infinita conoscenza e la suprema beatitudine. 8. Possa essermi rivelata la via dell'emancipazione14 dalle Anime che si sono liberate degli otto tipi di karma, che hanno ottenuto la realizzazione completa, che si sono liberate dei cicli delle nascite e delle morti e che hanno conosciuto l'essenza di tutte le cose. 9. Possano essere soddisfatti di me i Precettori, che si sono elevati con i cinque voti maggiori, che sono versati nelle loro scritture sacre cosi come in ogni altra scrittura e che sono dotati di numerose virtu. 10. Possano accordarmi una grande saggezza i Maestri Spirituali, che mostrano la via dell'illuminazione alle anime capaci di liberazione, ma brancolanti nella fitta e impenetrabile oscurita dell'ignoranza. 11. Possano garantirmi la felicita i Santi, che si sono adornati di salde ghirlande di virtu, che si sono meritati una gloriosa fama, che sono privi di attaccamenti e che sono la personificazione dell'umilta. 12. La parola AUM (Om) indica le cinque guide spirituali supreme perche e composta dalle cinque prime lettere (A, A, A, U E M) di Arhat, Asariri (Siddha), Acharya, Upadhyaya e Muni.15 13. M'inchino dinanzi ai Jina: Rsabha, Ajita, Sambhava, Abhinandana, Sumati, Padmaprabha, Suparsva e Candraprabha. 14. M'inchino dinanzi ai Jina: Suvidhi-Puspadanta, Sitala, Sreyamsa, Vasupujya, Vimala, Anant, Dharma e santi. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti su cio che e benefico 15. M'inchino dinanzi ai Jina: Kunthu, Ara, Malli, Munisuvrata, Nami, Aristanemi, Parsva e Vardhamana. 16. Possano le Anime Liberate (Siddha), che sono piu immacolate delle lune, piu splendenti dei soli e piu serene degli oceani, indicarmi la via della liberazione. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sugli insegnamenti del Jina 17. Possano gli insegnamenti del Jina,16 che danno a tutte le anime la capacita di attraversare l'infinito oceano dell'esistenza terrena e che offrono protezione a tutti gli esseri viventi, prosperare per sempre. 18. Gli insegnamenti del Jina sono un dolcissimo rimedio per distogliere gli uomini dai piaceri terreni, per curarli dai disturbi della vecchiaia e della morte e per alleviare in loro il peso di tutte le sofferenze. 19. Con devozione chino il capo dinanzi al vasto oceano della conoscenza spirituale predicata dalle Onorevoli Anime e trascritta correttamente nelle scritture dai venerabili Ganadhara (guide spirituali dell'Ordine ascetico). 20. Cio che e uscito dalla bocca delle Onorevoli Anime e puro e del tutto privo di contraddizioni, ed e chiamato Agama o <>, e cio che e contenuto nelle scritture e veramente benefico. 21. Coloro che si dedicano pienamente alle lodi delle Onorevoli Anime e le recitano con sincerita, otterranno la purezza e la liberazione dalle sofferenze, e in breve si emanciperanno dal ciclo della nascita e della morte. 22. O vincitore di tutti gli attaccamenti! O maestro del mondo! O beato! Attraverso la tua grazia possa io sviluppare il distacco dal For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sugli insegnamenti del Jina 45 mondo terreno, continuare a proseguire sulla via della salvezza e ottenere la realizzazione. 23. Colui che conosce le dottrine degli altri come le proprie e sereno, illuminato, benevolo, gentile e possiede ancora centinaia di altre virtu, ed e adatto a esporre l'essenza delle scritture. 24. Cio che desideri per te stesso desideralo anche per gli altri, cio che non desideri per te stesso non desiderarlo neppure per gli altri: questo e l'insegnamento del Jina. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'Ordine religioso 25. Un Ordine religioso e un accumulo di virtu; un Ordine religioso libera le persone dall'offuscamento dei karma e unisce la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta. 26. L'insieme dei <> e chiamato gana; cio che conduce verso la via della salvezza e chiamato gaccha; l'accumulo delle virtu e chiamato sargha, e l'anima pura e detta samaya. 27. Il sangha garantisce la sicurezza, stimola la fiducia e dona la pace, come una camera fresca. E fonte di affetto come una famiglia e offre riparo a tutti gli esseri viventi: quindi non ci si tenga lontani dal sargha. 28. Beati coloro che risiedono per tutta la vita nella cerchia dei loro maestri, perche cosi acquisiscono la conoscenza e soprattutto ottengono la stabilita nella fede e nella condotta. 29. Quale vantaggio trova nel rimanere presso la cerchia dei maestri chi non ha il senso della devozione, del rispetto, dell'obbedienza, della stima e dell'affetto, e non ha timore reverenziale del suo maestro? 30,31. Possa il fiore di loto del sangha prosperare mantenendosi lontano dalla sporcizia del karma, cosi come il fiore di loto si tiene lontano dall'acqua fangosa. Il sangha e come il loto: il lungo stelo sono le scritture, il calice sonoicinque voti maggiori, i filamenti sono le altre virtu ei petali sonoimonaci. Come le api volano intorno al loto e visi posano, cosi anche il laico frequenta il sangha. Come il loto fiorisce grazie ai raggi del sole, cosi il sangha cresce grazie ai precetti del Jina. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'esposizione delle scritture 32. A chi non accerta il significato (delle parole) attraverso pramana, naya e niksepa, cio che e giusto appare sbagliato e cio che e sbagliato appare giusto. 33. La conoscenza e chiamata pramana; il punto di vista del soggetto conoscente e chiamato naya; il modo di conoscere, cioe il ragionamento per capire il giusto significato di un testo, e chiamato niksepa. 34. Il punto di vista reale (niscaya-naya) e il punto di vista empirico (vyavahara-naya) sono i due fondamentali punti di vista (naya). Il punto di vista della sostanza (dravyarthika-naya) e il punto di vista della modificazione (paryayarthika-naya) sono i due mezzi per comprendere la vera natura delle cose. 35. Il punto di vista empirico (vyavahara-naya) e frammentario, non considera cioe l'oggetto dell'osservazione nella sua integrita, ma si concentra solamente sui suoi aspetti particolari. Al contrario, il punto di vista reale fornisce una visione globale e prende in considerazione l'oggetto dell'osservazione nella sua integrita. 36. Dal punto di vista empirico, si puo dire che un soggetto conoscente possiede la condotta, la fede e la conoscenza, pero, dal punto di vista reale, egli non possiede ne conoscenza, ne condotta, ne fede, ma ha la mera apparenza del soggetto conoscente. 37. Sappi che il punto di vista empirico e contraddetto dal punto di vista reale. I santi che si basano sul punto di vista reale ottengono la salvezza. For Personal & Private Use Only
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________________ dell'illuminazione 38. Come e impossibile spiegare una cosa a chi non e ariano senza ricorrere al linguaggio che egli conosce, cosi e impossibile spiegare la verita fondamentale senza ricorrere al punto di vista empirico. 39. E stato detto che il punto di vista empirico non spiega la realta cosi com'e, invece il punto di vista reale la spiega. Colui che conosce la realta cosi com'e ottiene la retta fede. 40. Coloro che vogliono utilizzare direttamente il punto di vista reale senza conoscerlo nel modo corretto, trascurando la regola minore della condotta esterna, rovinano tutta la disciplina, cioe sia il codice etico minore sia quello maggiore. 41. La realta puo essere compresa correttamente da coloro che hanno realizzato la piu alta verita; ma coloro che sono in uno stadio inferiore devono interpretare la verita dal punto di vista empirico. 42. In verita, e molto difficile conoscere lo stadio di sviluppo mentale dei monaci; percio il criterio di anzianita nell'Ordine dei monaci dovrebbe essere deciso da un punto di vista pratico, ossia osservando la vita monacale. 43. Tutti i punti di vista (naya), finche restano chiusi in se stessi, sono devianti; e diventano realmente veri solo quando sono reciprocamente dipendenti l'uno dall'altro.17 44. La condotta, la conoscenza, ecc. sono veramente rette quando soddisfano sia le regole generali sia le condizioni eccezionali. Dovrebbero essere praticate in maniera tale da dare frutti. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sul ciclo della trasmigrazione 45. Nel mondo, che e instabile, impermanente e colmo di sofferenza, c'e qualcosa la cui pratica mi salvera dalla rinascita in condizioni indesiderabili? 46. I piaceri dei sensi danno una soddisfazione momentanea, ma prolungano la sofferenza: procurano sempre piu sofferenza e sempre meno piacere; essi sono una vera fonte di sventure e sono di ostacolo alla salvezza. 47. Come non si puo trovare niente di duraturo in una pianta di banano anche dopo averla a lungo ispezionata, cosi non si puo trovare la felicita negli oggetti dei sensi, anche se la si e cercata minuziosamente. 48. Dal punto di vista reale, i piaceri goduti dagli imperatori e dal signore degli dei procurano sofferenza, perche sono temporanei e i loro effetti svaniscono dolorosamente: percio e meglio mantenersi distanti da essi. 49. Come chi sente prurito considera il grattarsi un piacere, anche se in realta e una cosa dolorosa, cosi coloro che sono sotto l'incantesimo dell'infatuazione terrena considerano piacevole il godimento sensuale. 50. Chi e immerso nei piaceri della carne diventa incapace di sapere che cosa sia benefico e che cosa possa condurlo verso il benessere spirituale; diventa ignorante, ottuso, illuso e si intrappola nei propri karma, cosi come la mosca si intrappola nella ragnatela. For Personal & Private Use Only
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________________ 50 La fonte dell'illuminazione 51. Ognuno conosce e pensa ai dolori della nascita, della vecchiaia e della morte, e tuttavia nessuno si allontana dagli oggetti dei sensi. Oh, come e stretto questo nodo dell'illusione! 52, 53, 54. Una persona troppo attaccata ai beni terreni e soggetta ai sentimenti di attaccamento e di avversione; di conseguenza, il karma incatena la sua anima, continuando a dar vita ai cicli delle rinascite. Come risultato della nascita, essa riceve il corpo; il corpo avra i propri organi di senso; i sensi si dirigeranno verso il loro rispettivo appagamento, il quale, a sua volta, fara rinascere l'attaccamento e l'avversione. In questo modo l'anima s'incatena al ciclo delle nascite e delle morti; percio il supremo Jina dice che l'anima, pur essendo senza inizio e senza fine, ha comunque un termine, che corrisponde alla morte. 55. La nascita e dolorosa, la vecchiaia e dolorosa, la malattia e la morte sono dolorose. Oh, davvero dolorosa e l'esistenza terrena, dove gli esseri viventi soffrono a causa di molte afflizioni For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui karma 56. Se una cosa ha una forma definita, allora considerarla in modo diverso, agire come se fosse differente, oppure descriverla come se fosse diversa, e segno di obnubilazione. 57. Ogni volta che l'anima fa esperienza di un certo stato mentale, in quel preciso momento viene resa schiava da un karma buono o cattivo. 58. L'individuo che non si cura delle proprie attivita e delle proprie parole, e che e avido di ricchezze e di relazioni sessuali, accumula il sudiciume karmico dell'attaccamento e dell'avversione, cosi come un lombrico ingoia fango in due modi (cioe internamente ed esternamente). 59. Siccome il karma perseguita colui che compie azioni, questi dovra soffrire in solitudine e nessuna persona della sua casta, ne amici, ne figli, ne fratelli, potra alleviare la sua sofferenza. 60. Una persona e libera di arrampicarsi in cima a un albero, ma, se accade che precipiti, non puo piu fare nulla per evitarlo; analogamente l'essere vivente e libero di accumulare i karma, ma, una volta accumulati, non puo piu sottrarsi alle loro conseguenze. 61. C'e un tempo (quello della fruizione) in cui gli esseri viventi sono controllati dai karma, e c'e un tempo (quello dell'azione) in cui, invece, sono i karma a essere controllati dagli esseri viventi; proprio come, al momento di prestare i soldi, il creditore e nella For Personal & Private Use Only
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________________ 52 La fonte dell'illuminazione posizione di forza, mentre, al momento della loro restituzione, lo e il debitore. 62. Il karma puo essere di due tipi, dravyakarma e bhavakarma. Dravyakarma e la massa delle particelle karmiche, mentre bhavakarma e la capacita intrinseca delle particelle karmiche di produrre attaccamento e avversione del se.18 63. Chi ha ottenuto la vittoria sui propri sensi e medita sulla vera natura dell'anima non viene reso schiavo dai karma; come potrebbe il prana, che e fatto di materia karmica, seguire questo individuo? Ecco perche la sua anima viene liberata dal ciclo della trasmigrazione. 64, 65. In sintesi, i karma sono di otto specie: 1. jnanavaraniya, quello che oscura la conoscenza innata dell'anima; 2. darsanavaraniya, quello che oscura le giuste intuizioni; 3. vedaniya, quello che produce il piacere e il dolore; 4. mohaniya, quello che causa le illusioni; 5. ayu, quello che determina la durata della vita; 6. nama, quello che determina il corpo fisico; 7. gotra, quello che determina la condizione sociale; 8. antaraya, quello che oscura il potere del se. 66. La natura di questi otto karma e simboleggiata rispettivamente dal velo, dal custode, dalla spada, dal vino, dai ceppi di legno, dal pittore, dal vasaio, dal tesoriere. Spiegazione della natura degli otto karma Jnanavaraniya, il karma dell'oscuramento della conoscenza innata, e come un velo che impedisce alla persona di sapere che cosa si trova in una stanza. Darsanavaraniya e il karma che impedisce alla persona la percezione, cosi come un custode impedisce di vedere il padrone di casa. Vedaniya e il karma che causa il piacere e il dolore e assomiglia a una spada cosparsa di miele che quando viene leccata produce piacere, ma quando taglia la lingua e causa di dolore. Mohaniya e il karma che causa illusioni proprio come il vino. Ayu, il karma che determina la durata della vita, tiene l'anima For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui karma 53 legata al corpo, cosi come i ceppi di legno attorno ai piedi tengono bloccati in un posto finche non vengano rimossi. Nama, il karma che determina il corpo fisico, fa entrare le anime in corpi diversi, proprio come un pittore dipinge quadri differenti. Gotra, il karma che determina la condizione sociale, e responsabile della nascita in famiglie di classe alta o di classe bassa, proprio come un vasaio prepara vasi piccoli o grandi. Antaraya e il karma che impedisce di compiere buone azioni, proprio come il tesoriere impedisce al suo signore di prelevare denaro per fare regali e donazioni. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla falsa fede 67. Che peccato! A causa della mia illusione, non ero capace di conoscere la via che porta alla crescita spirituale; cosi, vagabondavo da tanto tempo in questa spaventosa e terribile foresta dell'esistenza terrena. 68. A causa dell'illusione, l'anima assume un atteggiamento perverso e non riesce ad apprezzare la religione, cosi come colui che ha la febbre non apprezza nemmeno un dolce. 69. L'anima perversa, completamente in preda alle passioni o alle profonde impurita morali, e che per questo motivo crede che l'anima e il corpo siano un'unica cosa, e del tutto estroversa.19 70. Puo esistere una persona con una falsa fede piu grande di quella che non conduce la propria vita in accordo con i precetti del Jina? Essa sviluppa falsi credo provocando dubbi (sulla retta via del Jina) anche negli altri. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla rinuncia agli attaccamenti 71. Attaccamento e avversione sono semi del karma; il karma viene originato dall'infatuazione ed e la causa originaria della nascita e della morte, che sono le fonti della sofferenza. 72. Nemmeno il piu potente e offeso nemico provoca un danno cosi grande come quello causato dall'avversione e dall'attaccamento incontrollati. 73. Poiche gli esseri viventi, presi nella morsa delle sofferenze della nascita, della vecchiaia e della morte, non sono felici in questa esistenza terrena, hanno la necessita di ottenere la liberazione. 74. O virtuoso, se sei desideroso di attraversare questo terribile oceano dell'esistenza terrena, e meglio che tu prenda subito la barca dell'ascesi e dell'autocontrollo. 75. Non si dovrebbe rimanere sotto l'influenza dell'attaccamento e dell'avversione, che sono spaventosi difetti e distruggono la retta fede, la retta condotta e le altre virtu. 76. Le sofferenze del corpo e della mente di tutti gli esseri umani e degli dei nascono, in qualche misura, dal loro costante desiderio sensuale: colui che e libero dal desiderio puo porre fine a queste sofferenze. For Personal & Private Use Only
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________________ 56 La fonte dell'illuminazione 77. Cio che garantisce la liberta dagli attaccamenti dev'essere praticato con la massima cura: chi e libero dagli attaccamenti si assicura la liberazione dall'esistenza terrena, mentre chi non e libero dagli attaccamenti continua a vagabondare senza fine. 78. Colui che si sforza di capire che la causa della sua sofferenza sta nei desideri e non negli oggetti dei sensi acquisisce l'equanimita mentale.20 Quando cessa di desiderare gli oggetti dei sensi, la sua sete di piaceri sensuali si estingue. 79. Dal punto di vista reale il corpo e l'anima sono distinti tra loro, percio bisognerebbe scrollarsi di dosso l'attaccamento al corpo materiale, che causa sofferenza e dolore. 80. Per ottenere la liberazione, occorre chiudere tutti i passaggi all'afflusso dei karma, frenare le attivita dei sensi e annientare le passioni. Tutto cio dev'essere ottenuto attraverso i tre tipi di attivita (della mente, della parola e del corpo) e attraverso la triplice modalita dell'agire, del causare l'azione e dell'approvare l'azione. 81. La persona che e libera dagli attaccamenti terreni si libera dalle afflizioni. Come i petali del loto che cresce in mezzo al lago non vengono toccati dall'acqua, cosi la persona che e distaccata da tutte le passioni non viene toccata dalle afflizioni di questo mondo. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione 82. La religione e supremamente benefica; la non-violenza, l'autocontrollo e l'ascesi sono la sua essenza. Anche gli dei s'inchinano davanti a colui la cui mente e continuamente assorta nella religione. 83. La natura essenziale di una cosa si chiama dharma. Le dieci virtu (la clemenza, ecc.) sono le dieci forme di dharma. I <> (la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta) costituiscono la religione del dharma. Anche dare protezione a un essere vivente viene chiamato dharma. 84. La suprema clemenza, la suprema umilta, la suprema rettitudine, la suprema sincerita, la suprema purezza, il supremo autocontrollo, la suprema ascesi, la suprema rinuncia, il supremo non-possesso e la suprema castita costituiscono la religione delle dieci virtu. 85. Colui che non si fa travolgere dall'ira anche quando e toccato da terribili afflizioni, causategli dagli dei, dagli esseri viventi o dagli animali, ha una perfetta pazienza. 86. Io perdono tutti gli esseri viventi e possano tutti gli esseri viventi perdonarmi; nutro sentimenti di amicizia verso ogni essere vivente e non provo inimicizia verso nessuno. 87. Se in passato mi sono comportato nei tuoi confronti in modo sbagliato a causa di una mia disattenzione, ti chiedo sinceramente perdono, con il cuore puro (cioe senza acredine e senza passione). For Personal & Private Use Only
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________________ La fonte dell'illuminazione 88. Il monaco che non si vanta, neppure in modo lieve, della famiglia, della bellezza, del carattere, della castita, dell'erudizione, delle penitenze o della conoscenza delle scritture, osserva la religione dell'umilta. 58 89. Puo essere orgoglioso di se soltanto colui che e sempre attento a non offendere gli altri. La persona vanitosa non possiede virtu e non puo suscitare rispetto. 90. Ognuno e nato varie volte in famiglie di alto rango e in famiglie di basso rango; percio nessuno e realmente importante o insignificante. Dopo aver capito questo, chi si sentira orgoglioso di far parte attualmente di una famiglia rispettabile o di alto rango? 91. Colui che non pensa in modo distorto, che non agisce in modo distorto, che non parla in modo distorto e che non nasconde la propria debolezza osserva la virtu della rettitudine. 92. Il monaco che evita di parlare in modo da ferire gli altri, e che parla di cio che e buono sia per se sia per gli altri, osserva la virtu della sincerita. 93. Una persona soffre dopo aver detto una bugia, prima di dirla e mentre la dice; dunque soffre sempre; analogamente una persona che ruba o una persona che e bramosa soffre e si trova sola. 94. Ogni consiglio benefico dato da un confratello, anche se in principio e sgradevole, alla fine risulta salutare, proprio come una medicina amara risulta alla fine benefica. 95. Una persona che dice la verita diventa degna di fiducia come una madre, degna di venerazione come un maestro e cara come un familiare. 96. La sincerita e la dimora dell'ascesi, dell'autocontrollo e di tutte le altre virtu; davvero la sincerita e il luogo d'origine di tutte le altre nobili qualita, cosi come l'oceano e il luogo d'origine dei pesci. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione 59 97. L'avidita cresce a ogni guadagno, e ogni guadagno accresce l'avidita. Un lavoro che puo essere fatto per due rupie non viene fatto nemmeno per dieci milioni di rupie. 98. Anche se una persona avida arriva ad accumulare montagne d'oro e d'argento, non sara mai soddisfatta, perche il suo desiderio e infinito come il cielo. 99. Come la gru nasce da un uovo e l'uovo nasce da una gru, cosi l'illusione nasce dalla brama di possesso e la brama di possesso nasce dall'illusione. 100. Chi lava via lo sporco dell'avidita con l'acqua dell'equanimita e dell'appagamento, ed e libero anche dalla brama di cibo, ottiene la perfetta purezza. 101. L'autocontrollo consiste nel mantenere i cinque voti, nell'osservare le cinque regole dell'attenzione (samiti), nel soggiogare le passioni, nel dominare tutte le attivita della mente, della parola e del corpo e nel vincere tutti i sensi. 102. L'ascesi consiste nella concentrazione su di se attraverso la meditazione, nello studio delle scritture e nel controllo dei sensi e delle passioni. 103. Il supremo Jina ha detto che la vera rinuncia consiste nello sviluppare l'indifferenza verso il mondo, verso il corpo e verso il piacere, attraverso il distacco dagli oggetti materiali. 104. Ha rinunciato a tutte le cose soltanto colui che ha veramente abbandonato tutti gli amati e cari oggetti di piacere da lui posseduti. 105. Acquisisce la virtu della non-possessivita soltanto quel monaco che rinuncia al senso della proprieta e all'attaccamento e che, controllando i propri pensieri, rimane imperturbabile davanti alla felicita e alla sofferenza. 106. In verita io sono solo, puro, eterno, senza forma e in possesso delle qualita della percezione e della comprensione; eccetto queste qualita, non c'e niente, neppure un atomo, che sia mio.21 For Personal & Private Use Only
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________________ 60 La fonte dell'illuminazione 107, 108. Noi che non possediamo niente di personale soggiorniamo felicemente e viviamo felicemente. Come disse Nami22 - che rinuncio al suo regno e divento santo - quando Mithila era in fiamme: <>. 109. Chiamiamo Brahmano colui che rimane imperturbabile di fronte agli oggetti dei piaceri sensuali, cosi come il fiore di loto non viene toccato dall'acqua da cui e nato. 110. Colui che si e liberato dalle illusioni ha distrutto la propria sofferenza. Colui che si e liberato dalla brama di possesso ha distrutto le proprie illusioni. Colui che si e liberato dall'avidita ha distrutto la propria brama di possesso. Colui che non possiede niente ha distrutto la propria avidita. 111. L'anima e veramente Brahman (l'Assoluto). Percio il celibato dei monaci, che non cercano piaceri dai corpi altrui (cioe il piacere sessuale), e chiamato brahmacarya.23 112. Osserva la piu difficile (ma santa) virtu del celibato colui che non ha pensieri maliziosi anche di fronte agli organi di una donna. 113. Come il vaso fatto di ceralacca, se posto vicino al fuoco, presto si scoglie e si rovina, cosi i monaci che frequentano compagnie di donne perdono la loro forza di carattere. 114. Chi vince il desiderio di legarsi a donne puo vincere le altre tentazioni della vita con la stessa facilita con cui una persona che ha attraversato l'oceano puo attraversare il fiume Gange. 115. Come l'uomo che osserva la castita non guarda sessualmente una donna, cosi la donna che osserva la castita non guarda sessualmente un uomo. 116. Ma ci sono donne dotate di un carattere austero, rinomate dappertutto, che sono dee su questa terra e che sono onorate anche dagli dei. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione 61 117. Il fuoco del sesso alimentato dal legno dei desideri puo bruciare le foreste dei tre mondi; beato l'uomo la cui erba della giovinezza non rimane bruciata da questo fuoco. 118. Le notti passate non possono ritornare. La notte della persona impegnata in azioni peccaminose e sprecata. 119, 120. Tre mercanti danno inizio a un'attivita: il primo moltiplica il proprio capitale, il secondo ritorna con il capitale iniziale e il terzo ritorna dopo aver perso tutto. Come avviene negli affari, cosi puo accadere in campo religioso. 121. L'anima conosce veramente se stessa. In realta l'anima di ogni individuo e gia di per se stessa testimone della religiosita, percio trae grande soddisfazione nel compiere l'attivita religiosa. For Personal & Private Use Only
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________________ 10 Precetti sull'autodominio 122. L'anima e, per me, il fetido fiume Vaitarani e lo spinoso albero Salmali. Ma e anche la mucca Kamadhenu, che mi da tutto cio che desidero, e il paradiso celeste Nandanavana.24 123. L'anima e l'artefice e la fruitrice sia della felicita sia dell'infelicita; e il proprio amico quando si comporta in modo retto ed e il proprio nemico quando si comporta in modo scorretto. 124. L'indomito ego, le indomite passioni e gli incontrollati organi dei sensi sono i nostri nemici. Il monaco che li ha dominati puo agire rettamente. 125. Si possono sconfiggere migliaia di nemici in una battaglia, ma la suprema vittoria consiste nel vincere il proprio ego. 126. Combatti te stesso; che merito c'e nel combattere i nemici esterni? Si puo ottenere la suprema felicita vincendo da se il proprio ego. 127. Bisogna combattere il proprio ego, che e difficile da vincere. Colui che ha vinto il proprio ego, ottiene la beatitudine sia in questo mondo sia in quello prossimo. 128. E giusto che io debba vincere me stesso con l'autodominio e l'ascesi. Ma non e giusto che io debba essere vinto, imprigionato o ucciso dagli altri. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'autodominio 62 129. Bisogna desistere da certe azioni in una direzione e intraprendere altre azioni nella direzione opposta; bisogna evitare di essere incontinenti e bisogna praticare l'autodominio. 130. I due peccati dell'attaccamento e dell'avversione portano a commettere azioni peccaminose. Il monaco che combatte costantemente questi peccati non vagabondera piu nell'esistenza terrena. 131. Come un cavallo puo essere tenuto sotto controllo dalle briglie, cosi i piaceri sensuali e le passioni possono essere tenute sotto controllo dalla conoscenza, dalla meditazione e dalla forza dell'ascesi. 132. La passione, quando viene soltanto repressa, puo causare la degenerazione spirituale anche nel monaco piu virtuoso che nella sua condotta e simile al Jina stesso. Che dire dei monaci che sono sotto il dominio degli attaccamenti? 133. Anche quando un individuo ha calmato o represso tutte le passioni, nuovamente puo cadere in una terribile degenerazione spirituale; percio, finche conserva qualche residuo di passioni, non dovrebbe mai compiacersi o allentare l'attenzione. 134. Un individuo non dovrebbe mai compiacersi di avere un piccolo debito, una ferita lieve, una debole infiammazione o una leggera passione, perche cio che e piccolo oggi puo diventare grande domani. 135. L'ira distrugge l'amore, l'orgoglio distrugge la modestia, la falsita distrugge l'amicizia; l'avidita distrugge ogni cosa. 136. Un individuo dovrebbe porre fine all'ira attraverso la calma, all'orgoglio attraverso la modestia, alla falsita attraverso la sincerita e all'avidita attraverso il sapersi accontentare. 137. Come le tartarughe si proteggono ritraendo le membra dentro il guscio, cosi un uomo saggio protegge se stesso dal male ritraendosi nella propria interiorita. For Personal & Private Use Only
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________________ 64 La fonte dell'illuminazione 138. Quando un individuo commette, in modo conscio o in modo inconscio, un'azione ingiusta dovrebbe immediatamente autocontrollarsi in modo da non ripetere piu quell'azione. 139. Il monaco che e una guida coraggiosa del carro della religione, che e assorbito nella gioia della religione, che si autocontrolla e che e devoto al celibato, cammina nel giardino della religione. For Personal & Private Use Only
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________________ 11 Precetti sulla non-possessivita 140. Una persona in preda all'attaccamento commette violenze, dice bugie, compie furti, cede al sesso e sviluppa il desiderio di accumulare senza limiti. 141. Una persona che accumula anche la piu piccola quantita di cose animate o inanimate, o che collabora a far accumulare cose a qualcun altro, non sfuggira alla sofferenza. 142. Chiunque liberi se stesso dall'istinto del possesso, puo rinunciare agli oggetti del possesso. Il monaco che non possiede niente di suo, conosce veramente la via della liberazione. 143, 144. L'attaccamento della possessivita e di due tipi, interiore ed esteriore. La possessivita interiore e di quattordici tipi: il credo sbagliato, il desiderio sessuale per le donne, il desiderio sessuale per gli uomini, il desiderio sessuale per entrambi i sessi, la risata, la predilezione, l'antipatia, l'afflizione, la paura, il disgusto, l'ira, l'orgoglio, la falsita, l'avidita. La possessivita esteriore e di dieci tipi: i campi, le case, i raccolti, le riserve alimentari, gli utensili, gli schiavi maschi e femmine, gli animali, i veicoli, i letti e le sedie. 145. Una persona completamente libera dal possesso e calma e serena e ottiene la beatitudine dell'emancipazione che non puo essere conquistata nemmeno con tutti i beni dell'imperatore. For Personal & Private Use Only
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________________ 66 La fonte dell'illuminazione 146. La rinuncia all'attaccamento e utile per il controllo degli organi dei sensi, cosi come un rampino e utile per controllare un elefante e i fossati sono utili per proteggere una citta. Sicuramente, il controllo degli organi dei sensi coincide con la liberta da ogni forma di possesso. For Personal & Private Use Only
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________________ 12 Precetti sulla non-violenza 147. Caratteristica essenziale di ogni uomo saggio e non uccidere nessun essere vivente. Senza dubbio, si devono comprendere i due principi della non-violenza e dell'uguaglianza di tutti gli esseri viventi. 148. Tutti gli esseri viventi vogliono vivere e non vogliono morire; per questo le persone completamente prive di attaccamenti (nirgrantha) proibiscono l'uccisione degli esseri viventi. 149. In ogni caso, non si dovrebbero mai uccidere ne consapevolmente ne inconsapevolmente gli altri esseri viventi - mobili o immobili - di questo mondo, ne si dovrebbe permettere ad altri di ucciderli. 150. Come il dolore non piace a te cosi non piace agli altri. Conoscendo questo principio di uguaglianza, tratta sempre gli altri con rispetto e compassione. 151. Uccidere un essere vivente e come uccidere se stessi; provare compassione per un essere vivente e come provarla per se stessi. Chi desidera il proprio bene, dovrebbe evitare di causare qualsiasi danno a un essere vivente. 152. L'essere vivente che vorresti uccidere e uguale a te stesso; l'essere vivente che vorresti sottomettere e uguale a te stesso. For Personal & Private Use Only
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________________ La fonte dell'illuminazione 153. Il Signore Jina ha detto che l'assenza di attaccamenti e ahimsa (non-violenza); invece la presenza degli attaccamenti e himsa (violenza). 68 154. Anche la sola intenzione di uccidere causa la schiavitu del karma, sia che tu uccida sia che tu non uccida; dal punto di vista reale, questa e la natura della schiavitu del karma. 155. Sia la non-astinenza dalla violenza sia l'intenzione di commetterla sono himsa. Pertanto un comportamento non vigile dovuto alle passioni equivale a himsa. 156. La persona saggia e quella che lotta sempre per sradicare i suoi karma e che non e attratta da himsa. Chi si sforza fermamente di rimanere non violento e, dal punto di vista reale, uno che non uccide. 157. Secondo le scritture, l'individuo e sia violento sia non violento. Quando e attento e non violento, quando e disattento e violento. 158. Non esiste una montagna piu alta del monte Meru, non esiste niente piu vasto del cielo; analogamente, sappi che non esiste in questo mondo una religione piu grande della religione dell'ahimsa. 159. O essere mortale, sii libero dalla paura e lascia che gli altri siano liberi dalla paura. Perche abbandonarsi a himsa in questo mondo di cose transitorie? For Personal & Private Use Only
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________________ 13 Precetti sulla vigilanza 160. Questo e con me e questo non e con me, questo e fatto da me e questo non e fatto da me: anche nel momento in cui pensi cosi sei attaccato dalla morte. Stando cosi le cose, come puoi essere disattento? 161. Chi dorme perde senza accorgersene tante buone cose di questo mondo. Quindi, rimani sveglio tutto il tempo e distruggi i karma accumulati in passato. 162. E meglio che il devoto resti sveglio e che il malvagio dorma: questo e stato detto dal Jina a Jayanti, la sorella del re di Vatsadesa. 163. La persona saggia e con un'intelligenza acuta dovrebbe rimanere sveglia anche in mezzo agli addormentati; non dovrebbe compiacersi ne rilassarsi, perche il tempo logora e il corpo e debole. Percio dovrebbe rimanere sempre vigile, come il favoloso uccello Bharanda. 164. La disattenzione e la causa dell'afflusso del karma. L'attenzione lo ferma. Chi non e attento e ignorante, chi e attento e saggio. 165. L'ignorante non puo distruggere i karma attraverso le proprie azioni, mentre il saggio puo distruggere i karma attraverso l'inazione, ovvero controllando le proprie azioni in modo da essere libero dall'avidita e dalle bramose passioni; essendo pago, non commette nessun peccato. For Personal & Private Use Only
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________________ 70 La fonte dell'illuminazione 166. Chi non e vigile si sente costantemente minacciato dalle paure; invece chi e vigile non prova nessuna paura. 167. Una persona pigra non potra mai essere felice e una persona addormentata non potra mai acquisire la conoscenza. Una persona che possiede attaccamenti non potra acquisire la capacita di rinuncia e una persona violenta non potra acquisire la compassione. 168. O esseri umani, siate sempre vigili! Chi e costantemente all'erta acquisisce sempre piu conoscenza. Chi non e vigile non e beato. Chi e vigile e sempre beato. 169. La persona compassionevole, vigile e rispettosa delle altre vite, la persona che e sempre cauta quando solleva e sistema una cosa, quando urina, quando defeca, quando si siede, quando si muove e quando dorme e realmente una seguace della non-violenza. For Personal & Private Use Only
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________________ 14 Precetti sull'educazione 170. Colui che e modesto e rispettoso ottiene la conoscenza, mentre colui che e arrogante e mancante di rispetto non puo ottenere la conoscenza. Chi e consapevole di questi due fatti acquisisce l'educazione. 171. L'orgoglio, l'ira, la negligenza, la malattia e la pigrizia sono i cinque fattori a causa dei quali un individuo non recepisce l'educazione. 172, 173. Non abbandonarsi a divertimenti sciocchi, controllare sempre se stessi, non tradire i segreti degli altri, avere buone maniere, non usare modi sgarbati, non essere avido, non essere iracondo ed essere sincero: questi sono gli otto tratti del carattere grazie ai quali un individuo puo essere definito un vero amante dell'educazione. 174. Una persona acquisisce conoscenza e concentrazione studiando le scritture. Essa diventa salda nella religione e aiuta gli altri ad acquisire la stessa saldezza. Attraverso lo studio delle scritture si assorbe nella contemplazione di cio che esse espongono. 175. Colui che vive sempre con il maestro, praticando la meditazione e l'ascesi, e gradevole nelle azioni e amabile nella conversazione, ed e disponibile a ricevere l'educazione. 176. Una lampada accende migliaia di altre lampade pur rimanendo sempre accesa; cosi sono gli Acharya che, come lampade, illuminano gli altri pur continuando a rimanere illuminati. For Personal & Private Use Only
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________________ 15 Precetti sull'anima 177. Sappi per certo che l'anima e la sede delle migliori virtu, la migliore delle sostanze e la piu reale tra le cose reali. 178. Le anime (jiva) sono di tre tipi: le anime estroverse, le anime introverse e le anime supreme. Le anime supreme sono di due tipi: le Onorevoli Anime (Arhat) e le Anime Liberate (Siddha). 179. Chi e guidato dai sensi e estroverso (bahiratma); chi pratica l'autodiscernimento (cioe non e guidato da fattori esterni) e introverso (antaratma). Chi si e liberato dall'offuscamento dei karma e paramatma (anima suprema). 180. Arhat sono coloro che, pur avendo corpi umani, conoscono per onniscienza tutti gli oggetti. Siddha sono coloro che sono dotati della piu alta beatitudine e possiedono un corpo di conoscenza. 181. Il Signore Jinesvara ha detto: <>. 182. La trasmigrazione nelle quattro forme degli esseri viventi, la nascita, la vecchiaia, la morte, la malattia, i dispiaceri, la famiglia, il luogo della nascita, la posizione nello schema del marganasthana:25 niente di tutto cio appartiene veramente all'anima. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'anima 73 183. L'anima non ha colore, ne sapore, ne odore, ne tatto, ne identita sessuale maschile, femminile o neutra, ne forma corporea, ne struttura ossea. 184. Tutte queste caratteristiche appartengono al punto di vista empirico. Dal punto di vista reale, tutte le anime, incluse quelle terrene, hanno una natura intrinseca perfetta. 185. Sappi che in realta l'anima e priva di gusto, di forma, di odore e di identita sessuale. E indescrivibile, possiede la coscienza, non utilizza la cognizione deduttiva, possiede la conoscenza diretta ed e priva della struttura corporea. 186. L'anima pura e libera dalle attivita del pensiero, della parola e del corpo. E indipendente, infallibile e priva di paura. E libera anche dall'egoismo, dagli attaccamenti e dalle illusioni. 187. L'anima pura e libera dai complessi, dagli attaccamenti, dalle imperfezioni, dai desideri, dall'ira, dall'orgoglio, dalla brama e da tutti gli altri difetti. 188. Lo stato di pura conoscenza non e ne vigile ne non vigile (infatti vigile vuol dire assenza di passioni e non vigile presenza di passioni). Il se conoscente viene chiamato puro perche e pura conoscenza e nient'altro. 189. L'anima non e ne il corpo, ne la mente, ne la parola, ne la loro causa; non e colui che agisce, ne la causa delle azioni, ne colui che le approva. 190. Dopo aver capito che l'anima pura e differente da qualsiasi altra cosa, esiste un uomo saggio che possa affermare <>? 191. Sono solo, veramente puro e libero dagli attaccamenti. Ho la facolta di apprendere e di comprendere. Concentrandomi fermamente sulla mia vera natura, escludo tutto cio che e estraneo. For Personal & Private Use Only
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________________ Parte seconda LA VIA DELLA LIBERAZIONE For Personal & Private Use Only
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________________ 16 Precetti sulla via della liberazione 192. La <> e il <> che ne consegue sono due argomenti che fanno parte della disciplina predicata dai Jina. In realta, la retta fede e la via e la liberazione e il risultato. 193. Insieme, la fede, la conoscenza e la condotta costituiscono la via della liberazione, ossia la strada da seguire. I santi hanno detto che chi la percorre in modo giusto giungera alla liberazione e chi non la percorre rimarra schiavo. 194. Se una persona falsamente saggia pensa di liberarsi dalle sofferenze eseguendo rituali religiosi esteriori, segue una via (ossia un fede) sbagliata. 195. Un'anima incapace di ottenere la liberazione (abhavya jiva), anche se osserva i cinque voti, i cinque tipi di vigilanza, il triplice autocontrollo, il codice morale e i vari tipi di esercizi ascetici stabiliti dal Jina, manca della retta comprensione e possiede la fede sbagliata. 196. Il Jina ha detto che tutte le azioni di una persona che non conosce i <> sia dal punto di vista empirico sia dal punto di vista reale, sono sbagliate. 197. Un abhavya jiva, anche se sviluppa la fede nella religione, se si affida a essa, se la predilige e se la segue, compie tutto cio allo scopo di ottenere qualche vantaggio terreno, e non per annientare i propri karma. For Personal & Private Use Only
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________________ 78 La via della liberazione 198. Una positiva e ben finalizzata disposizione verso il guadagno terreno assicura meriti karmici (punya), mentre una disposizione negativa e fine a se stessa e peccato (papa); chi non viene toccato dalle cose esterne e gioisce della propria pura natura puo porre fine alla propria sofferenza. 199. Colui che aspira ai meriti karmici (cioe al benessere terreno), aspira alla vita nel mondo materiale; i meriti karmici (punya karma) sono in grado di assicurare un'esistenza piacevole, ma solamente la loro cessazione porta alla liberazione. 200. Sappi che un karma infausto porta come conseguenza la sofferenza, mentre un karma fausto porta la felicita terrena; ma la felicita terrena non e vera felicita, essendo legata all'esistenza del corpo mortale. 201. Come le catene - di ferro o d'oro - legano una persona, cosi il karma, fausto (punya) o infausto (papa), incatena l'anima. 202. Quindi, non sviluppare attaccamenti ne legami con nessuno dei due karma. Si perde la propria liberta attraverso gli attaccamenti e i legami con cio che e malefico. 203. E certamente meglio ottenere il paradiso osservando i voti e l'ascesi che soffrire nell'inferno a causa delle azioni malvagie compiute. C'e una grande differenza tra chi sta al buio e chi sta al sole. 204. Attraverso i meriti karmici (punya karma) si puo ottenere la maesta suprema del Cakravartin26 venendo onorati dai semidei (Vidyadhara), dagli dei e dagli uomini, con lodi a mani giunte e offerte di ghirlande; ma certamente non si otterra la retta conoscenza, ossia un'anima adatta alla salvezza. 205. L'uomo con molti meriti (punyatma), dopo aver gioito del suo stato divino in paradiso, alla fine della vita rinascera nuovamente come essere umano dotato dei dieci tipi di gioie terrene. 206, 207. Dopo aver sperimentato in tutta la vita incomparabili gioie terrene, si puo ottenere la retta comprensione che porta al For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla via della liberazione 79 l'emancipazione grazie ai comportamenti religiosi avuti nella nascita precedente. Avendo realizzato che le <> (la nascita umana, l'ascolto delle scritture, la fede nelle scritture e la condotta appropriata) sono difficili da ottenere, ci si dedica all'autocontrollo e, avendo annientato i karma passati attraverso l'ascesi, si diventa, una volta per tutte, anime emancipate. For Personal & Private Use Only
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________________ 17 Precetti sui <<> La comprensione dei <>> dal punto di vista empirico (vyavahara-naya) 208. Avere fede nell'esistenza delle sostanze come dharma, ecc., e la retta fede; avere la conoscenza dei testi chiamati Anga e Purva27 e la retta conoscenza; perseverare nell'adempimento dell'ascesi e la retta condotta. Questi <> costituiscono la via verso l'emancipazione intesa dal punto di vista empirico (vyavaharanaya). 209. Si comprende la vera natura delle sostanze attraverso la retta conoscenza, si sviluppa la credenza in esse attraverso la retta fede, ci si controlla attraverso la retta condotta e si purifica la propria anima attraverso l'ascesi. 210. La conoscenza senza la retta condotta, l'accettazione dell'ascetismo senza la retta fede e l'osservanza delle austerita senza l'autocontrollo sono azioni inutili. 211. Senza la retta fede non puo esserci la retta conoscenza; senza la retta conoscenza non puo esserci la retta condotta; senza la retta condotta non puo esserci la liberazione dai karma; senza la liberazione dai karma non puo esserci il nirvana (la salvezza). 212. La retta conoscenza e inutile in assenza della retta condotta, l'azione e inutile in assenza della retta conoscenza. Certamente, in caso di incendio, uno zoppo viene ucciso dal fuoco anche se puo vedere e un cieco viene ucciso anche se puo scappare. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui <>> 213. Si ottiene il risultato desiderato quando c'e armonia tra la retta conoscenza e la retta condotta, perche un carro non si muove su una ruota sola. Similmente uno zoppo e un cieco, trovandosi insieme nella foresta, riescono ad arrivare in citta se si aiutano a vicenda. La comprensione dei <<>> dal punto di vista reale (niscaya-naya) 214. Che il se sia caratterizzato dalla retta fede e dalla retta conoscenza e soltanto un'affermazione fatta dal punto di vista empirico (vyavahara-naya). In realta, cio che trascende tutti i punti di vista viene chiamato il se (samayasara).28 81 215. Dal punto di vista pratico, i santi dovrebbero sempre osservare la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta. Ma essi sanno che, dal punto di vista reale, questi <> sono il se. 216. Si dice, dal punto di vista reale, che l'anima che comprende i <> insieme, e che non agisce altrimenti e non si allontana mai da essi, segue la via della liberazione. 217. La retta fede e l'anima assorbita in se stessa; la retta conoscenza e la conoscenza della vera natura dell'anima; la retta condotta consiste nel percorrere fedelmente questo sentiero. 218. Certamente, la mia anima e essa stessa la mia retta conoscenza, la mia retta fede, la mia retta condotta, la mia rinuncia alle azioni malvagie, il mio autocontrollo e la mia meditazione. For Personal & Private Use Only
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________________ 18 Precetti sulla retta fede 219. La retta fede e il nucleo dei <>, e la radice del grande albero della liberazione e deve essere compresa da due punti di vista: il punto di vista reale (niscaya-naya) e il punto di vista empirico (vyavahara-naya). 220. Il Signore Jina ha detto che, dal punto di vista empirico, la retta fede e la fede nell'esistenza dell'anima e degli altri principi (tattva); dal punto di vista reale, la retta fede e l'anima stessa. 221. Dal punto di vista reale, il vero monachesimo significa virtu e la virtu significa vero monachesimo. Ma, dal punto di vista empirico, la causa della virtu e la retta fede. 222. Le persone prive della retta fede non otterranno la retta conoscenza anche se praticheranno severe penitenze per migliaia di anni. 223. Coloro che hanno rinunciato alla retta fede sono persone limitate. Non c'e liberazione per una persona priva della retta fede. Coloro che hanno rinunciato alla retta condotta potrebbero ottenere la liberazione, ma non coloro che hanno rinunciato alla retta fede. 224. Colui che ha la retta fede e certamente puro, colui che possiede la retta fede ottiene la liberazione. La persona che e priva della retta fede non ottiene il risultato sperato, ossia la liberazione. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla retta fede 83 225. Tra la conquista della retta fede e la conquista di tre continenti della terra, e piu importante la prima. 226. Non c'e bisogno di dire altro: e grazie al potere della retta fede che i grandi personaggi e gli uomini degni di ottenere l'emancipazione (bhavya) hanno ottenuto la liberazione nel passato e l'otterranno nel futuro. 227. Come la natura stessa del fiore di loto ha stabilito che le sue foglie non vengano toccate dall'acqua, cosi la persona retta non viene toccata dalle passioni ne dagli oggetti del piacere sensuale. 228. Qualsiasi uso l'uomo dalla retta fede faccia dei viventi o dei non viventi, e sempre per liberarsi dai karma. 229. L'uomo dalla retta fede, anche quando gode di un oggetto, in realta non ne gode, cosi come l'attore non si trasforma veramente nel personaggio che interpreta. Un retto credente pensa sempre alla propria anima e non viene toccato da cio che succede intorno a lui. 230. Gli oggetti dei sensi non producono ne equanimita ne perversione. E chi prova attaccamento o avversione verso gli oggetti dei piaceri sensuali, a causa della sua stessa illusione, che entra in un meccanismo perverso. Requisiti essenziali della retta fede 231. Gli otto requisiti essenziali della retta fede sono: assenza di dubbi, assenza di brama, assenza di disprezzo, assenza di confusione, assenza di fede in sette eretiche, stabilita, benevolenza, fervore religioso. 232. Le persone che possiedono la retta fede sono libere da dubbi e quindi prive di paura. Grazie alla liberta dalle sette paure,29 sono libere da dubbi. 233. La persona che non ha desiderio dei frutti dei karma, degli oggetti o delle proprieta, possiede retta fede e mente libera da brame. For Personal & Private Use Only
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________________ La via della liberazione 234. Chi non desidera onori, venerazione e nemmeno saluti, come potra desiderare le lodi? Chi ha autocontrollo osserva i voti in modo corretto, pratica l'ascesi e cerca di conoscere la vera natura dell'anima, e un vero monaco. 235. O monaco, se desideri la beatitudine dell'altro mondo, perche desideri la fama, la venerazione, i piaceri e gli onori di questo mondo? A che cosa ti serviranno tutte queste cose nell'altro mondo? 236. Chi non mostra disprezzo o disgusto verso alcun oggetto materiale e un vero credente. 237. Chi e completamente privo di illusioni sulla vera natura delle cose e certamente un vero credente. 238. Che tu possa prosperare con l'aiuto della retta conoscenza, della retta fede e della retta condotta, e anche con la clemenza e con la liberta dalla schiavitu del karma. 239. Un uomo saggio non dovrebbe mai dimenticare il significato delle scritture ne distorcerlo; non dovrebbe nutrire ne l'orgoglio, ne la tendenza a mettersi in mostra; non dovrebbe ridere di nessuno, ne benedire nessuno. 240. Un uomo saggio, tutte le volte che ha l'occasione di fare del male con qualche parte del corpo, con la mente o con la parola, dovrebbe trattenersi, cosi come un buon cavallo viene trattenuto sul percorso giusto con le redini. 241. O Gautama,30 dopo aver attraversato l'immenso oceano, perche ti sei fermato vicino alla riva? Affrettati ad attraversare, e non ritenerti soddisfatto nemmeno per un momento. 242. La persona bhavya, che e piena di devozione verso le personalita religiose, che le segue con una grande fede e che pronuncia parole amabili, possiede benevolenza. 243. La luce della religione dovrebbe essere diffusa con la narrazione dei racconti religiosi, con l'esecuzione di calmi esercizi For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla retta fede 85 ascetici e con la dimostrazione di pieta e di compassione verso tutti gli esseri viventi. 244. Chi pronuncia un discorso religioso, chi racconta storie religiose, chi discute con gli avversari, chi legge i presagi, che esercita l'ascesi, chi e dotto, chi possiede poteri miracolosi, chi e poeta: questi otto tipi di persone diffondono la religione. For Personal & Private Use Only
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________________ 19 Precetti sulla retta conoscenza 245. Dopo aver dato ascolto alle scritture, una persona arriva a conoscere che cosa e giusto e che cosa e peccaminoso; avendo ascoltato e compreso, dovrebbe realizzare cio che conduce al benessere. 246. Inoltre, grazie alla conoscenza delle scritture, una persona diventa salda nella fede, nella meditazione, nell'osservanza dei voti e nell'autocontrollo, e conduce una vita di purezza per l'intera durata della propria esistenza terrena, senza vacillare. 247. Quando il monaco continua ad approfondire le scritture con straordinaria devozione e con sconfinato interesse, sperimenta una grande beatitudine, una fede sempre rinnovata e un distacco dalle passioni. 248. Come un ago in cui sia stato infilato il filo non si perde nemmeno se cade nel mucchio della spazzatura, cosi una persona dotata di conoscenza delle scritture non perde il proprio se, anche se e coinvolta nel ciclo della trasmigrazione. 249. Coloro che hanno rinunciato al gioiello della retta fede continueranno a vagare nei vari stati dell'esistenza umana, poiche sono privi della giusta devozione alle qualita morali, anche se conoscono le varie scritture. 250, 251. Chi ha in se ancora un briciolo di attaccamento, quand'anche conosca tutte le scritture, non capira la natura dell'anima. Chi non conosce la natura dell'anima, non conoscera For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla retta conoscenza nemmeno la natura di cio che non e anima. Come puo un individuo che non conosce l'anima ne cio che non e anima diventare una persona di retta fede? 252. Secondo gli insegnamenti del Jina, la conoscenza e cio che aiuta a capire la verita, a controllare la mente e a purificare l'anima. 253. Secondo gli insegnamenti del Jina, con la conoscenza si tagliano i nodi degli attaccamenti, si sviluppa l'attrazione verso le cose benefiche e si rafforzano i sentimenti di benevolenza verso tutti. 254. Conosce tutta la dottrina del Jina solamente chi conosce l'anima, chi non e reso schiavo dalla materia del karma, chi e distaccato da tutto, chi e privo di legami e chi e versato nelle scritture. 255. Colui che sa che il se e totalmente diverso dal corpo impuro, e possiede la cognizione della propria vera essenza, e come se conoscesse tutte le scritture. 256. Chi comprende che l'anima ha una natura pura, diventa il se puro. Ma se pensa che l'anima abbia natura impura, diventa impuro egli stesso. 257. Chi conosce l'interiore conosce l'esteriore, e chi conosce l'esteriore conosce l'interiore. 258. Colui che conosce il se conosce tutte le cose; colui che conosce tutte le cose, conosce il se. 259. Sii sempre assorbito nella pura conoscenza, sii sempre pago della pura conoscenza, sii sempre contento della pura conoscenza; da tutto cio otterrai la felicita suprema. 260. Colui che conosce la natura dell'Arhat dal punto di vista della sostanza, degli attributi e delle modificazioni, conosce anche l'anima pura, e la sua illusione avra fine. 261. Come la persona che, ottenendo un tesoro, ne usufruisce con buonsenso, cosi l'uomo saggio, ottenendo il tesoro della conoscenza, ne gioisce ignorando tutti gli altri piaceri. For Personal & Private Use Only
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________________ 20 Precetti sulla retta condotta Dal punto di vista empirico 262. La retta condotta dal punto di vista empirico consiste nell'osservare l'ascesi in modo pratico. La retta condotta dal punto di vista reale consiste nell'osservare l'ascesi dal punto di vista sostanziale. 263. Sappi che la retta condotta consiste nel trattenersi dalle azioni nefaste e nell'impegnarsi nelle azioni meritorie. Il Jina ha stabilito che la retta condotta dal punto di vista empirico consiste nell'osservanza dei voti e negli atti di attenzione (samiti) e di autocontrollo (gupti). 264. Una persona, pur in possesso della conoscenza delle scritture, non otterra l'emancipazione se non e in grado di osservare rigorosamente gli esercizi ascetici e l'autocontrollo. 265. Benche un navigatore conosca la rotta giusta, puo non giungere a destinazione a causa di qualche omissione o a causa della mancanza di venti favorevoli per la sua barca (pota); similmente, la conoscenza non dara i frutti desiderati in assenza di azioni virtuose. 266. Se migliaia di lampade accese non servono al cieco, che utilita avra lo studio delle scritture per la persona che non ha forza di carattere? 267. Una persona dalla retta condotta vale di piu di una persona istruita, anche se la sua conoscenza delle scritture e limitata. Che utilita ha lo studio delle scritture per chi non ha una retta condotta? For Personal & Private Use Only
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________________ Dal punto di vista reale 268. Dal punto di vista reale, colui che e beatamente assorbito nella propria anima per conoscere la propria anima con l'aiuto della propria anima, diviene una persona dalla retta condotta; e un asceta che ottiene l'emancipazione. 269. L'asceta che sradica sia i propri meriti karmici (punya karma) sia i propri peccati (papa karma), senza dubbio acquisisce la retta condotta. Cio e detto da coloro che sono liberi dai karma (i Jina). 270. Colui che per attaccamento sviluppa un atteggiamento favorevole o sfavorevole verso un oggetto estraneo, si allontana dalla propria vera natura interiore (svabhava) e segue una condotta esteriore (vibhava). 271. Chi e privo di tutti gli attaccamenti e ha la mente sgombra, sicuramente conosce e vede la vera natura della propria anima e segue la propria vera essenza (svabhava). 272. L'adempimento degli esercizi ascetici (tapas) e l'osservanza dei voti (vrata), senza la costante contemplazione del se supremo, vengono definiti dagli Onniscienti esercizi infantili (balatapa) e voti infantili (balavrata). 273. Colui che mangia una sola volta al mese semplice erba non adempie nemmeno la sedicesima parte di cio che costituisce la vera religione. 274. La retta condotta e cio che realmente costituisce la religione; ed e stato detto che la religione e l'equanimita. L'equanimita e la condizione dell'anima libera dalle illusioni e dall'agitazione. 275. L'equanimita, la tolleranza, la purezza di pensiero, la liberta dall'attaccamento e dall'odio, la retta condotta, la religione, la devozione al proprio se: e stato detto che tutte queste cose sono un tutt'uno. 276. E stato detto che un monaco possiede una pura coscienza (comprendente darsana e jnana),31 quando ha capito la vera natu For Personal & Private Use Only
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________________ 90 La via della liberazione ra delle sostanze, quando e dotato di autocontrollo e di spirito ascetico, quando e libero dagli attaccamenti e quando mantiene l'equanimita di mente sia nella felicita sia nell'infelicita. 277. La purezza della fede e della conoscenza costituisce il puro ascetismo. Un'anima cosi pura ottiene la liberazione. Essa e un Siddha, davanti al quale mi inchino. 278. La beatitudine di un'anima liberata (Siddha), caratterizzata dalla purezza della coscienza, nasce dall'eccellenza dell'anima stessa, e fuori dalla portata dei sensi, e incomparabile, e inesauribile ed e indivisibile. 279. Il monaco che non si rifugia negli attaccamenti, nelle avversioni o nelle illusioni rispetto a qualsiasi cosa, e che mantiene l'equanimita di mente nella gioia e nel dolore, non causa un afflusso dei karma, ne di quelli buoni ne di quelli cattivi. Sintesi 280. La retta condotta dal punto di vista reale e il traguardo finale. La condotta viziata da attaccamenti - cioe la condotta empirica - rappresenta solo il mezzo per ottenere la retta condotta. Quindi l'una dovrebbe seguire l'altra; colui che le segue entrambe gradualmente otterra la conoscenza intuitiva. 281. Immancabilmente l'impurita interiore sfocia nell'impurita esteriore; l'uomo, a causa delle sue impurita interiori, commette le imperfezioni esteriori. 282. Gli onniscienti Arhat, ossia coloro che hanno visto e conosciuto ogni cosa, hanno detto a tutti coloro che sono in grado di essere liberati dai karma che la purezza di mente puo essere raggiunta da quegli individui che liberano se stessi dalla brama, dalla vanita, dall'illusione e dall'avidita. 283. Colui che ha acquisito una condotta virtuosa dopo aver rinunciato a tutte le azioni peccaminose, non puo ottenere la purezza dell'anima se non si e liberato dall'illusione. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla retta condotta 91 284. Come i pensieri nefasti vengono superati da una condotta virtuosa, cosi una condotta virtuosa viene superata da una condotta pura; percio, attuando questi due tipi di condotta, l'una dopo l'altra, lo yogin mediti sulla propria anima. 285. Se dal punto di vista reale c'e un difetto nella retta condotta di un individuo, allora ci sara un difetto anche nella retta conoscenza e nella retta fede; ma se c'e un difetto nella retta condotta dal punto di vista empirico, non necessariamente vi sara un difetto nella retta conoscenza e nella retta fede. 286, 287. Dopo aver costruito una fortezza con la retta condotta, il portone con l'ascesi e l'autocontrollo, i forti bastioni con la clemenza e le invincibili guardie con i tre tipi di controllo della mente, della parola e dell'azione, il monaco arma se stesso con l'arco dell'ascesi, fora lo scudo del proprio karma, vince la battaglia e si libera da questa vita terrena. For Personal & Private Use Only
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________________ 27 Precetti sulla realizzazione spirituale 288. Si deve meditare sulla propria anima dopo aver acquisito il controllo sull'alimentazione, sulla veglia e sul sonno, in conformita con i precetti del Jina e con la conoscenza ottenuta grazie al maestro. 289. Un individuo, essendo diventato illuminato attraverso l'onnicomprensiva conoscenza, avendo rinunciato all'ignoranza e all'illusione e avendo posto fine all'attaccamento e all'avversione, ottiene l'emancipazione che coincide con la beatitudine suprema. 290. Un devoto servizio verso i maestri e i piu anziani, un assoluto rifiuto della compagnia delle persone ignoranti, lo studio di se, una dimora solitaria, la giusta considerazione del significato delle scritture, la pazienza: tutto cio costituisce la via verso l'emancipazione. 291. Il monaco che compie gli esercizi ascetici ed e desideroso di equanimita mentale, dovrebbe assumere una quantita limitata di cibo che non derivi da violenze (puro), dovrebbe avere una compagnia intelligente e ben istruita sul significato delle scritture, e dovrebbe trovare un posto isolato in cui dimorare e meditare. 292. Gli individui che assumono un cibo salutare, controllato e moderato non necessitano dell'aiuto del medico; essi sono i medici di se stessi e si mantengono sani e puri. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla realizzazione spirituale 93 293. Non si dovrebbero mangiare cibi squisiti in quantita eccessive, perche i cibi squisiti di solito stimolano le brame. Le persone le cui brame vengono stimolate sono mentalmente disturbate, cosi come gli alberi pieni di frutti dolci sono frequentemente infestati dagli uccelli. 294. Una malattia curata con una medicina non riapparira; analogamente, un nemico come l'attaccamento non disturbera la mente di un monaco che ha un posto solitario per stare seduto e per dormire, che mangia poco cibo e che controlla i sensi. 295. Si deve praticare la religione molto prima che l'eta avanzata infastidisca, che una malattia lo impedisca e che i sensi diventino deboli. For Personal & Private Use Only
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________________ 22 Precetti sulle due vie della religione 296. Il Signore Jina, che ha vinto la nascita, la vecchiaia e la morte, ha parlato di due vie: l'una e per i laici virtuosi e l'altra e per i monaci virtuosi. 297. La carita e la devozione sono i principali doveri religiosi del laico. Una persona, se non adempie a questi doveri, non puo essere uno sravaka (laico virtuoso). La meditazione e lo studio delle scritture sono i doveri principali del monaco virtuoso; non puo esserci un monaco che non osservi questi doveri. 298. Per quanto riguarda la condotta, in qualche caso i laici sono superiori a certi monaci. Ma, nel loro insieme, i monaci sono superiori ai laici. 299. Finche non saro in grado di lasciare la mia casa e diventare un monaco dalla testa rasata, accetto, in presenza dei monaci amati dagli dei, di osservare i dodici tipi di voti dei laici: cinque voti minori (anuvrata) e sette voti disciplinari (sikshavrata), come prescritto per i laici. 300. La religione del laico consiste nell'osservare i cinque voti minori e i sette voti disciplinari. Il laico che osserva tutti o alcuni di questi voti, diventa un laico virtuoso. For Personal & Private Use Only
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________________ 23 Precetti sulla religione dei laici 301. E chiamato sravaka (laico virtuoso) colui che, essendo dotato di retta fede, ascolta ogni giorno i discorsi dei monaci sulla retta condotta. 302. Un laico virtuoso e colui che ha rinunciato a nutrirsi dei cinque frutti udumbara (come il banyan, il pipala, il fico anjeer, il kathumara e il pakar),32 e colui che e libero dai sette vizi ed e colui che viene chiamato darsana sravaka, un uomo il cui intelletto e purificato dalla retta fede. 303. I sette vizi sono i seguenti: 1. i rapporti sessuali con persone diverse dal proprio coniuge; 2. il gioco d'azzardo; 3. bere bevande alcoliche; 4. la caccia; 5. esprimersi con asprezza; 6. la durezza nelle punizioni; e 7. l'appropriazione indebita dei beni altrui. 304. Mangiare le carni di animali aumenta l'orgoglio, l'orgoglio crea il desiderio per le bevande alcoliche e il piacere del gioco d'azzardo; e cio'accresce tutti gli altri vizi. 305. Le scritture di altre religioni hanno descritto saggi che volavano e che poi cadevano a terra per aver mangiato la carne di animali, percio anch'esse dicono che non si dovrebbe mangiare carne. 306. Una persona bevendo alcolici perde l'autocontrollo e commette molte azioni censurabili; subisce infinite sofferenze sia in questo mondo sia nel prossimo. For Personal & Private Use Only
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________________ 96 La via della liberazione 307. Una persona che ha una devozione verso il Jina salda come il monte Meru, che ha un'inclinazione verso la rinuncia e che e libera da difetti di carattere (salya), non avra paure in questo mondo. 308. Siccome anche un nemico si avvicina a un uomo umile con amicizia, il laico deve coltivare i tre tipi di umilta: del pensiero, della parola e dell'azione. 309. Fare del male agli esseri viventi (himsa), mentire, rubare, avere rapporti sessuali fuori dal matrimonio e avere uno smisurato desiderio di possesso (parigraha): l'eliminazione di questi cinque comportamenti costituisce i cinque voti minori. 310. Un individuo con la mente contaminata dall'ira o da altre passioni non dovrebbe mai legare, ferire, mutilare, caricare di grandi pesi o privare di cibo o di acqua nessun essere vivente, animale o umano: queste sono le cinque trasgressioni (aticara) del voto di non-violenza (ahimsa). 311. L'astenersi dal mentire e il secondo voto. La menzogna e di cinque tipi: dire il falso sulle donne nubili, sugli animali, sulle terre, sui debiti o sui pegni, e dire falsa testimonianza. 312. Accusare in modo affrettato e in maniera sconsiderata, divulgare il segreto di qualcuno, svelare un segreto confidato dalla propria moglie, dare falsi consigli, falsificare documenti o scritti: tutto cio dev'essere evitato. 313. Ci si dovrebbe astenere da: acquistare beni rubati, incitare un altro a rubare, sottrarsi alle leggi del governo, usare falsi pesi e false misure, falsificare monete e documenti. 314. Ci si dovrebbe astenere: dall'avere rapporti con una donna che non ha tutori o che e di un vagabondo, dal compiere atti sessuali innaturali, dal combinare matrimoni o dallo sposarsi due volte, e dallo smodato desiderio sessuale. 315, 316. Non si dovrebbero accumulare per un'insaziabile avidita beni illimitati, perche questo comportamento portera all'inferno e sfocera in numerosi sbagli. Una persona retta e dalla For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione dei laici mente pura non dovrebbe superare i limiti che si e imposta nell'acquisizione di terre, di oro, di grano, di servitu, di bestiame, di vasellame e di mobilia. 97 317. La persona che ha fatto il voto di limitare il desiderio di possesso dovrebbe essere paga di cio che possiede. Non dovrebbe mai pensare dentro di se: <<>. 318. La decisione di non spingersi oltre certi limiti prestabiliti33 nelle dieci direzioni (digvrata), la decisione di non oltrepassare certi confini regionali prestabiliti per cercare piaceri sensuali (desavakasika) e l'astensione dalle azioni inutili (anarthadanda viramanavrata): questi sono i tre voti meritori (gunavrata). 319. Il Signore Mahavira ha detto che il primo gunavrata nella religione del laico e digvrata, secondo cui si dovrebbero limitare nella direzione superiore, nella direzione inferiore e nella direzione obliqua le proprie attivita nel campo degli affari e dei piaceri dei sensi. 320. Il secondo voto meritorio (desavakasika gunavrata) consiste nel non visitare nessuna regione in cui esista la possibilita di violare un voto, cioe di non attraversare una frontiera regionale prestabilita con l'intenzione di trovare piaceri sensuali. 321. Il terzo gunavrata consiste nell'astenersi dai seguenti quattro tipi di azioni violente: 1. nutrire pensieri malvagi; 2. comportarsi in maniera negligente; 3. dare in prestito uno strumento di violenza;34 4. consigliare di compiere un atto di violenza. 322. Certe azioni significative (di himsa, ecc.) non causano tanta schiavitu karmica quanto le azioni inutili. Infatti, le azioni significative (di himsa, ecc.) avvengono solo in determinate circostanze (per esempio in stato di necessita), a differenza delle azioni inutili. 323. La persona che osserva il voto di astenersi dalle azioni inutili (anarthadanda viramanavrata) dovrebbe astenersi: dall'eccesso di For Personal & Private Use Only
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________________ 98 La via della liberazione azioni amorose, dall'imitazione parodistica, dalle parole offensive, dall'eccessiva loquacita, dal possesso di strumenti e di armi di violenza, da un eccessivo uso del sesso e dall'avere troppe cose d'uso quotidiano. 324. Mettere un limite agli oggetti di piacere sensuale, sia quelli di consumo abituale sia gli altri, praticare l'equanimita mentale (samayika), offrire cibo e altre cose ai monaci, agli ospiti e alle persone bisognose, e digiunare come stabilito dalla religione (pausadha): questi sono i quattro voti disciplinari. 325. Il primo voto disciplinare (bhogopabhoga viramana) e di due tipi: quello che riguarda il piacere e quello che riguarda il lavoro. Il primo consiste nell'astenersi dal mangiare tutte quelle verdure che hanno un'anima (come, per esempio, le radici bulbose), nell'astenersi dal mangiare frutti udumbara contenenti piccolissimi organismi viventi (i semi) e nel non cibarsi delle carni di animali. Il secondo consiste nell'astenersi da quei commerci e da quelle attivita produttive che comportano violenza e altre azioni peccaminose. 326. Avendo come scopo l'astensione dagli atti peccaminosi, l'unica azione religiosa meritoria e samayika. Percio, considerando questa come un'azione superiore a tutte le altre azioni ordinarie del laico, una persona intelligente dovrebbe compiere samayika per il proprio benessere. 327. Osservando il voto di samayika (ossia, astenersi dalle azioni peccaminose e praticare l'equanimita mentale), il laico diventa uguale a un santo: per questa ragione dovrebbe osservare il voto molte volte durante la giornata. 328. Se un laico pensa alle faccende terrene (e non al se), mentre pratica samayika, realizza una concentrazione negativa, e il suo samayika sara inutile. 329. Posadhopavasa consiste nell'astensione dal cibo, dall'abbellimento del corpo, dall'unione sessuale e dalla violenza. E di due tipi: parziale o totale; osservando il secondo tipo, l'individuo realizza senz'altro samayika. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione dei laici 330. Un laico che offre cibo puro ai monaci nella maniera giusta e secondo le regole prescritte e le necessita del tempo e del luogo, osserva il quarto voto disciplinare (atithisamvibhaga). 331. Esistono quattro generi di donazione: di cibo, di medicamenti, dell'insegnamento delle scritture e delle rassicurazioni contro la paura. Nella sacra scrittura Upasakadhyayana, si dice che questa quadruplice donazione e molto meritoria. 99 332. Un laico che offre senza indugi cibo in elemosina e lodevole: a che cosa serve indagare sulla idoneita o meno della persona che riceve la carita? 333. I pii laici che sono prudenti e hanno una buona condotta basata sull'osservanza delle scritture non mangiano in una casa in cui non sia mai stata fatta prima la carita ai monaci. 334. Colui che mangia il cibo avanzato dopo che il monaco si e nutrito godra della piu grande felicita terrena e gradualmente otterra la beatitudine dell'emancipazione. Questo predica il Jaina. 335. Sappi che proteggere sempre gli esseri viventi che temono di morire e abhayadana, la suprema carita. For Personal & Private Use Only
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________________ 24 Precetti sulla religione dei monaci Equanimita 336. Sramana, Samyata, Rsi, Muni, Sadhu, Vitaraga, Anagara, Bhadanta e Danta: questi sono i nomi usati per designare i monaci dal comportamento ideale. 337. I monaci che stanno cercando la via suprema della liberazione assomigliano a un leone (nel coraggio), a un elefante (nella dignita), a un toro (nella forza), a un cervo (nello stare eretti), a un qualunque animale (nella liberta dagli attaccamenti), al vento (nell'assenza di compagnia), al sole (nella brillantezza), a un oceano (nella serenita), al monte Mandara (nella fermezza), alla luna (nella calma), a un diamante (nella lucentezza), alla terra (nella pazienza), a un serpente (nell'essere senza riparo) e al cielo (nell'essere indipendenti). 338. In tutto il mondo vi sono tanti monaci che si comportano male e malgrado cio sono chiamati monaci. Un falso monaco non dovrebbe essere chiamato monaco; solamente un vero monaco dovrebbe essere chiamato monaco. 339. Una persona che e dotata di retta conoscenza e di retta fede, che e impegnata nell'autocontrollo e nell'ascesi, e che e dotata veramente di tutte queste virtu, dovrebbe essere chiamata monaco. 340. Una persona non diventa un monaco semplicemente rasandosi la testa, ne un Brahmano ripetendo il mantra Omkara, ne un asceta abitando nella foresta, ne un eremita indossando indumenti tessuti con l'erba darbha. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione dei monaci 101 341. Una persona diventa uno Sramana attraverso l'equanimita, un Brahmano attraverso il celibato, un Muni attraverso la conoscenza e un asceta attraverso l'ascesi. 342. Una persona diventa un monaco attraverso le proprie virtu o un falso monaco attraverso la loro mancanza; percio impadronisciti di tutte le virtu del monaco e sii libero da tutti i vizi del falso monaco; conquista te stesso con il tuo se. Colui che rimane equanime davanti agli attaccamenti e all'odio e degno di venerazione. 343. I monaci che sono legati ai loro corpi, schiavi dei piaceri sensuali, posseduti dalle passioni e inconsapevoli della loro vera natura, sono certamente privi di rettitudine. 344. Un monaco ascolta molto con le orecchie e vede molto con gli occhi, ma tutto cio che ha visto e ha sentito non merita di essere raccontato.35 345. I monaci non dormono a lungo di notte, essendo impegnati nello studio delle scritture e nella meditazione. Non si addormentano perche riflettono sempre sul significato dei precetti. 346. I veri monaci sono liberi dagli attaccamenti, dalla presunzione, dalle compagnie e dall'egoismo, e trattano in modo imparziale e sempre equilibrato tutti gli esseri viventi, sia mobili sia immobili. 347. Un vero monaco mantiene l'equanimita sia quando ha successo sia quando fallisce, sia quando e felice sia quando e infelice, sia nella vita sia nella morte, sia quando viene criticato sia quando viene elogiato, sia quando viene onorato sia quando viene denigrato. 348. Egli e totalmente insensibile agli onori, alle passioni, alle punizioni, alle afflizioni e alla paura; e imperturbabile e libero dalle gioie e dalle tristezze. 349. Egli non ha interesse ne in questo mondo ne nell'altro. Non si preoccupa se mangia o se digiuna, per lui non c'e differenza se For Personal & Private Use Only
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________________ 102 La via della liberazione le sue membra sono unte con l'olio di sandalo oppure tagliate con un'ascia. 350. In questo modo, il monaco previene l'afflusso dei karma attraverso le varie porte nefaste ed e assorto, grazie alla meditazione spirituale, nel suo rigoroso autocontrollo e nella disciplina. 351. Egli deve sopportare la fame, la sete, i giacigli duri, il freddo, il caldo, le scomodita e la paura. E la mortificazione del corpo cio che da i migliori frutti. 352. Si, tutti gli uomini istruiti hanno detto che per seguire costantemente l'ascesi e necessario mantenere sempre l'autocontrollo e mangiare solamente una volta al giorno. 353. Se un monaco e privo di equanimita, a che cosa gli serve abitare in un luogo appartato, mortificare il corpo, digiunare in vario modo, studiare le scritture e rimanere in silenzio? 354. Un monaco illuminato e dedito alla rinuncia dovrebbe sempre controllare se stesso, sia che si trovi in campagna sia che si trovi in citta, e dovrebbe predicare a tutti la via della pace. O Gautama, sii sempre vigile! 355. In futuro le persone diranno: <>. O Gautama che sei sulla retta via, sii sempre vigile! Apparenza esteriore e segni di distinzione 356. L'apparenza non dimostra l'autocontrollo di una persona; la persona senza autocontrollo non indossa forse lo stesso vestito? E il veleno non uccide la persona che lo ingoia, anche se le cambi il vestito? 357. Le persone indossano vestiti diversi per ispirare fiducia agli altri. Un segno di distinzione e utile all'asceta per far capire agli altri che e un monaco. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla religione dei monaci 103 358. Gli sciocchi indossano vari tipi di simboli esteriori di falsi asceti o di laici, e sostengono che questi simboli esteriori portano alla liberazione. 359. Colui che e privo di forza interiore come un albero cavo e finto come una moneta falsa o come una perlina di vetro che imita un diamante, e non potra godere del rispetto del saggio che conosce la verita. 360. Sappi che la condizione mentale, e non l'abito, e il segno di distinzione della spiritualita. Il Jina afferma che e la condizione mentale che causa le virtu o i vizi. 361. La rinuncia al possesso esteriore e cio che conduce alla purezza mentale. Ma la rinuncia al possesso esteriore e inutile se non e unita a un'interiore adesione al non-attaccamento. 362. Se un monaco dalla mente impura rinuncia completamente al possesso esteriore, ma e privo di una condizione mentale appropriata, a che cosa gli servira una simile rinuncia? 363. Chi non e attaccato al proprio corpo, e completamente libero dalle passioni come l'orgoglio e ha un'anima assorbita in se stessa e un vero monaco. For Personal & Private Use Only
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________________ 25 Precetti sui voti 364. Un monaco saggio, dopo aver aderito ai cinque voti maggiori della non-violenza, della sincerita, della non-appropriazione indebita, del celibato e del non-possesso, pratichera la religione predicata dal Jina. 365. Solo il monaco che e libero dalle spine del carattere (salya) osserva realmente i cinque voti maggiori. I voti invece diventano inutili se possiede le tre spine del carattere, cioe l'aspettativa di un compenso terreno per le buone azioni compiute, una fede sbagliata e la disonesta. 366. Colui che ha desiderio degli inutili piaceri terreni e che trascura la beatitudine dell'emancipazione, e come una persona che rinuncia a una vera gemma per un pezzo di vetro luccicante. 367. La condizione mentale di chi non vuole uccidere gli esseri viventi, rispettandoli in base alla loro specie, al luogo della loro nascita e alle loro peculiarita (marganasthana), viene chiamata il primo voto (non uccidere). 368. Ahimsa e il cuore di tutti gli stadi della vita, e il nucleo di tutte le sacre scritture, e la somma (pinda) e la sostanza (sara) di tutti i voti e di tutte le virtu. 369. Per rabbia o per paura nessuno dovrebbe dire, ne far dire a un altro, parole dannose e false, nell'interesse suo o di un altro. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui voti 370. Chi non desidera impossessarsi di cose che appartengono agli altri, sia che si trovi in un villaggio, in una citta o nella foresta, osserva il terzo voto di non rubare. 105 371. Niente di cio che e animato o inanimato, di poco conto o prezioso, no, neanche uno stuzzicadenti, dovrebbe essere preso senza chiedere il permesso al proprietario. 372. Il monaco scelto per andare a raccogliere l'elemosina non dovrebbe oltrepassare il limite prestabilito di una terra o di una proprieta; percio, dopo aver acquisito informazioni sulle famiglie presso le quali puo andare a chiedere l'elemosina, non dovrebbe superare quell'area. 373. Siccome l'attivita sessuale e la radice dell'irreligiosita ed e la causa dell'accumulo di grandi difetti, i monaci dovrebbero costantemente trattenersi da essa. 374. Quando incontri i tre tipi di donna, vedi in loro l'immagine rispettivamente della madre, della figlia o della sorella (secondo la loro eta). Trattieniti inoltre dal raccontare storie di donne; la castita e degna di venerazione in tutti e tre i mondi. 375. Il quinto voto maggiore per i monaci seguaci della retta condotta e la rinuncia con mente calma agli attaccamenti a tutte le cose. 376. E inutile dare altri consigli a coloro che non desiderano rinascere. Il supremo Jina ha consigliato loro di non attaccarsi nemmeno al proprio corpo e di trattenersi dall'abbellirlo. 377. Il monaco puo tenere solamente le cose che gli sono necessarie per osservare i vrata (voti), che non sono desiderate dagli uomini di questo mondo e che non sono in grado di creare alcun attaccamento. Qualsiasi cosa possa creare anche il piu lieve attaccamento, e inaccettabile per il monaco. 378. Se, per quanto riguarda i cibi e i viaggi, il monaco agira prendendo sempre in considerazione il luogo, il tempo, la fatica richiesta, le proprie capacita e gli utensili indispensabili, subira pochi effetti negativi dei karma. For Personal & Private Use Only
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________________ 106 . La via della liberazione 379. Jnataputra (Bhagavan Mahavira) ha detto che un oggetto di per se non crea possessivita; il grande santo voleva dire che e l'attaccamento all'oggetto che crea possessivita. 380. Un monaco non dovrebbe accumulare nulla, neanche una particella di cibo appiccicata alla ciotola dell'elemosina. Come un uccello che vola solamente grazie alle sue ali, cosi egli deve vagare da solo senza possedere nulla. 381. Anche quando le lenzuola, i letti, le sedie, il cibo e le bevande sono disponibili in abbondanza, e degno di venerazione il monaco che desidera solamente il minimo e ne rimane appagato. 382. Un monaco non dovrebbe desiderare il cibo - nemmeno con la mente - dopo il tramonto e prima dell'alba. 383. Poiche esistono numerosi e piccoli esseri viventi, mobili e immobili, che sono invisibili nella notte, come potrebbe un monaco spostarsi durante queste ore per procurarsi il cibo? For Personal & Private Use Only
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________________ 26 Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo Gli otto precetti fondamentali 384. Essere vigili nel camminare, nel parlare, nell'elemosinare, nel ricevere e nel riporre il cibo offerto36 e nell'espletare i bisogni corporali: queste sono le cinque forme di attenzione (samiti). Il controllo della mente, il controllo della parola e il controllo del corpo sono le tre forme di autocontrollo (gupti). Questi sono gli otto precetti fondamentali. 385. Questi otto precetti fondamentali sono chiamati pravacanamata (<>). Come una madre diligente protegge il figlio, cosi gli otto precetti proteggono la retta conoscenza, la retta fede e la retta condotta del monaco. 386. Le cinque forme di attenzione servono per praticare la vita religiosa e le tre forme di controllo servono per prevenire gli atti peccaminosi. 387. Come chi pratica i gupti non viene sfiorato dai difetti riguardanti i samiti, cosi chi pratica i samiti non viene toccato dai difetti riguardanti i gupti. Certamente i gupti pongono fine alla distrazione di chi compie un'azione. 388. La persona che e disattenta nelle sue azioni e certamente colpevole di violenza, indipendentemente dal fatto che uccida o non uccida un essere vivente. Invece, la persona che e attenta e vigile nell'osservare i samiti non sperimenta la schiavitu del karma, e cio perche nelle sue azioni non puo verificarsi alcuna violenza. For Personal & Private Use Only
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________________ 108 La via della liberazione 389, 390. monaco che osserva i samiti, restando sempre attento nelle sue attivita, puo commettere himsa (violenza) a causa di una svista; in questo caso, c'e solo una violenza esteriore (dravyahimsa) e non interiore. Invece, una persona negligente e colpevole di violenza interiore (bhava-himsa) anche se non ha causato una violenza esteriore uccidendo un essere vivente. Quando la negligenza di una persona, un asceta o un laico, provoca un danno, sara presente sia la violenza esteriore (fisica) sia la violenza interiore (mentale). Il monaco saldo nell'osservanza dei samiti non causera nessuna violenza grazie alla purezza della sua anima; non provochera nessuna violenza ne esteriore ne interiore. 391, 392. Quando una minuscola creatura vivente viene accidentalmente schiacciata dal piede di un monaco che e attento ai propri movimenti, le scritture sostengono che egli non si attirera nemmeno un po' di karma negativo; infatti il monaco non e responsabile di questa violenza involontaria. Come la possessivita nasce dal senso dell'attaccamento, cosi la violenza nasce dall'intenzione di uccidere. 393. Come la foglia di loto, possedendo la proprieta della levigatezza, non viene bagnata dall'acqua, cosi il monaco che pratica i samiti non viene sfiorato dal karma negativo mentre si muove con attenzione in mezzo agli esseri viventi. 394. L'attenzione (yatana) e la madre della religione; e inoltre la protettrice della religione; aiuta la crescita della religione e genera una felicita perfetta. 395. Il monaco che si muove con cautela, che sta in piedi con cautela, che sta seduto con cautela, che mangia con cautela e che parla con cautela, non sara colpito dai karma malvagi. Atti di attenzione ro, 396. Di giorno, quando e necessario uscire per un qualsiasi lavola pratica di iryasamiti consiste nel camminare sulla strada guardando davanti a se alla distanza di quattro cubiti37 per evitare di uccidere qualche minuscola creatura vivente. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo 109 397. Bisognerebbe camminare con cautela, concentrati soltanto nel compito di camminare, dando importanza soltanto al compito di camminare, non prestando nessuna attenzione agli oggetti dei piaceri sensuali e non intraprendendo nessuno dei cinque tipi di studio. I cinque tipi di studio sono: leggere i testi sacri (vacana), porre domande all'insegnante (prehana), ripassare rileggendo (paravartana), riflettere su cio che si e gia studiato e imparato (anupreksa) e leggere le storie esemplari (dharmakatha). 398. Analogamente, non si dovrebbe camminare in linea retta in mezzo ai vari esseri viventi che si radunano ai bordi delle strade per sfamarsi: ci si dovrebbe muovere in modo cauto.38 399. Anche quando viene interpellato, un monaco non dovrebbe mai pronunciare una parola peccaminosa, una parola insensata o una parola malevola, ne nel suo interesse ne nell'interesse di un altro o di entrambi. 400. Un monaco non dovrebbe usare parole dure, ne dire cio che e dannoso (anche se vero) per altri esseri viventi, perche cio e peccaminoso. 401. Analogamente, un monaco non dovrebbe offendere chiamando <> chi e orbo, <> chi e eunuco, <> chi e malato e <> chi e ladro. 402. L'attenzione nel parlare (bhasasamiti) consiste nell'evitare di dire calunnie, di dire cose ridicole, di rivolgere accuse agli altri, di autolodarsi o di raccontare storie incredibili. Questi modi di parlare non portano niente di buono ne a se stessi ne agli altri. 403. Un monaco saggio dovrebbe dire soltanto cio che ha visto; il suo discorso dovrebbe essere breve, senza ambiguita, ed egli dovrebbe esprimersi in modo chiaro, senza parlare a vanvera e senza causare ansia. 404. E difficile trovare chi faccia l'elemosina in modo impeccabile39 e ancora piu difficile e trovare uno che viva in modo impeccabile di mendicita; coloro che fanno l'elemosina in modo impec For Personal & Private Use Only
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________________ 110 La via della liberazione cabile e coloro che ricevono l'elemosina in modo impeccabile otterranno lo stato di felicita nella prossima vita. 405. Il monaco che mendica il cibo, un utensile o un giaciglio, controllando la provenienza, la preparazione e il modo di riceverli, pratica la vera attenzione (samiti) nel campo dell'elemosina. 406. Un monaco non dovrebbe cibarsi per acquisire forza fisica, per provare piacere o per il miglioramento delle condizioni del corpo e dell'aspetto, ma solamente per acquisire la conoscenza, l'autocontrollo e la meditazione. 407,408. Come le api si procurano il nutrimento dai fiori sugli alberi senza danneggiare i fiori, cosi, in questo mondo, i monaci che osservano in modo appropriato il codice monastico di comportamento e sono liberi da tutte le forme di possesso, s'impegnano a mendicare il cibo e le altre cose necessarie dai laici senza gravare su di loro. 409. Il monaco che desidera mentalmente cibarsi di cibo preparato in modo violento, accumula karma negativo anche se in quel momento sta mangiando un cibo preparato in modo non violento. Invece, il monaco che e sempre alla ricerca di cibo puro (cioe ottenuto in modo non violento) e egli stesso puro e irreprensibile, anche se per caso ha ricevuto inconsapevolmente un cibo preparato in modo violento. 410. Se un monaco compie attentamente la prescritta ispezione visiva, pulendo e sistemando le cose che riceve, pratica una forma di samiti.40 411. Un monaco dovrebbe espletare i propri bisogni fisiologici in un luogo solitario, libero dagli insetti e dall'erba, nascosto, spazioso, privo di inconvenienti: questo significa osservare l'utsarga-samiti. L'autocontrollo 412. Un monaco attento dovrebbe impedire alla propria mente di concepire pensieri malvagi (sairambha) e di pensare a strumenti For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo 111 che possano fare del male agli altri esseri viventi (samarambha) e di immaginare azioni malvagie (arambha). 413. Un monaco attento dovrebbe controllare le proprie parole non appena provi inclinazione verso pensieri di espressioni malvagie, verso tentativi di espressioni malvagie e verso espressioni malvagie. 414. Un monaco attento dovrebbe controllare il proprio corpo non appena tenda a pensare a un progetto che possa causare sofferenza ad altri, a oggetti che possano causare sofferenza ad altri o a un'azione che possa causare sofferenza ad altri. 415. Come un recinto protegge un campo, come una diga o un muro proteggono una citta, cosi i gupti (ossia le forme di autocontrollo della mente, della parola e del corpo) proteggono il monaco dai peccati. 416. Un monaco che mette in pratica questi otto precetti fondamentali con una condotta virtuosa e una persona saggia che sara liberata velocemente da tutte le schiavitu dell'esistenza terrena. For Personal & Private Use Only
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________________ 27 Precetti sui doveri obbligatori 417. Colui che contempla la purezza della natura dell'anima dopo aver rinunciato a tutti gli altri stati mentali, raggiunge la vera concentrazione; questa e la base dei cosiddetti <>>. 418. Il monaco che non mette in pratica i doveri obbligatori, uscira dalla via della retta condotta; egli dovrebbe osservarli attenendosi all'ordine prestabilito. 419. Chi compie atti come pentimento (pratyakhyana), ecc. segue la retta condotta dal punto di vista reale (niscaya-naya); certamente, cosi facendo, un monaco segue costantemente una condotta priva di attaccamenti. 420. Il pentimento per le azioni malvagie del passato (pratikramana), la rinuncia alle future azioni malvagie (pratyakhyana), il voto di astenersi dalle azioni malvagie (niyama), la confessione delle azioni malvagie (alocana): tutti questi impegni vengono espressi verbalmente e quindi costituiscono la base dello studio (svadhyaya). 421. Chi e capace di praticare il pentimento dovrebbe procedere alla contemplazione; chi invece non possiede questo tipo di capacita, dovrebbe avere fede nella sua efficacia. 422. I sei doveri obbligatori sono: 1. l'equanimita (samayika); 2. la preghiera rivolta ai ventiquattro Jina (caturvimsatistava); 3. la sottomissione spirituale (vandana); 4. il pentimento (pratikramana); 5. l'immobilita del corpo durante la meditazione sull'anima (kayotsarga); 6. la rinuncia a compiere in futuro atti malvagi (pratyakhyana). For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui doveri obbligatori 113 423. Trattare nello stesso modo un filo d'erba e un filo d'oro, un amico e un nemico, e sviluppare una mente priva di attaccamenti e incline a compiere azioni virtuose, tutto cio costituisce samayika (equanimita). 424. Avendo rinunciato a parlare, avendo sviluppato uno stato mentale privo di attaccamenti, tenendo sempre il pensiero concentrato sul proprio se, l'individuo raggiunge veramente la meditazione suprema, chiamata samayika o parama samadhi. 425. Nella disciplina predicata dagli Onniscienti si dice che chi si astiene sempre dal compiere azioni peccaminose, chi pratica le tre forme di autocontrollo (gupti) e chi domina i propri organi di senso, costui e in possesso di un solido samayika. 426. Nella disciplina predicata dagli Onniscienti, solamente chi tratta in modo uguale tutti gli esseri viventi, sia mobili che immobili, e in possesso di un saldo samayika. 427. Spiegare i significati dei nomi del grande Jina Rsabha (e degli altri Jina) e parlare in modo devoto delle loro qualita virtuose, come anche venerarli, tutto cio costituisce il puro stava (o caturvimsatistava, la preghiera rivolta ai ventiquattro Tirtharkara) che puo essere espresso in tre modi (con la mente, con la parola e con le azioni). 428. Un monaco pratica il pentimento quando, pieno di senso critico e di rimorso, ricerca (con la mente, con la parola e con l'azione) gli sbagli commessi, riguardanti qualsiasi sostanza, posto, tempo e modalita. 429. C'e vero pentimento quando un monaco, dopo aver confessato, dopo essersi addossato le colpe e dopo essersi condannato per il peccato da lui commesso, prende la decisione di non ripetere piu quel tipo di errore in futuro. Ogni comportamento diverso costituisce solamente un pentimento formale. 430. Un monaco deve usare la sottomissione spirituale in sei occasioni: 1. quando esprime il desiderio di salutare; 2. quando ottiene il permesso dal maestro di andare in un posto; 3. quando esprime il For Personal & Private Use Only
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________________ 114 La via della liberazione desiderio di compiere atti religiosi; 4. quando compie un pellegrinaggio in pieno autocontrollo;5. quando domina i sensi; 6. quando prega per il perdono dei peccati commessi per sbaglio. 431. L'umilta e un obbligo: scaccia l'orgoglio, aumenta la venerazione verso il maestro e verso i Tirtharkara e porta a ubbidire ai precetti delle scritture. 432. Un monaco che medita sulla propria anima dopo aver rinunciato agli attaccamenti e alle altre passioni e che si astiene dal parlarne pratica il vero pentimento. 433. Il monaco che e assorto in meditazione rinnega tutte le proprie colpe; dunque, la sola meditazione e gia di per se un vero pentimento per tutte le trasgressioni. 434. Durante le cerimonie quotidiane, la rinuncia all'attaccamento al proprio corpo nel tempo prescritto, per il periodo prescritto e con la mente concentrata sulle qualita virtuose dei Jina: tutto cio costituisce kayotsarga (lo stato di immobilita del corpo). 435. Mentre viene compiuto kayotsarga, si dovrebbero esaminare con pazienza tutti gli ostacoli che possono essere stati messi sulla propria strada da un dio, da un uomo, da un animale o dalla natura inanimata. 436. Colui che, dopo avere rinunciato a tutti i tipi di conversazione e dopo essersi distaccato da tutte le future attivita di pensiero, buone o cattive, medita sulla propria anima, pratica davvero la rinuncia alle future azioni malvagie (pratyakhyana). 437. Non rinunciare mai alla propria vera natura, non assumere mai la natura di un altro, conoscere tutto e vedere tutto come il proprio se: questa dovrebbe essere la meditazione di una persona intelligente. 438. Condanno nella triplice maniera (cioe attraverso la mente, la parola e il corpo) qualsiasi atto malvagio da me compiuto ed eseguo samayika nella triplice maniera, senza nessuna trasgressione. For Personal & Private Use Only
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________________ 28 Precetti sulla penitenza La penitenza esteriore 439. La castita, la venerazione di Jina e il digiuno fatto per controllare le passioni, tutto cio e penitenza, specialmente per le persone semplici. 440. E stato detto che la penitenza e di due tipi: esteriore e interiore. Entrambe sono suddivise in sei categorie. 441. 1. Digiunare; 2. mangiare meno del normale; 3. chiedere l'elemosina; 4. rinunciare alle ghiottonerie; 5. mortificare il proprio corpo; 6. abitare da soli: queste sono le penitenze esteriori. 442. Colui che volontariamente rinuncia al cibo per uno o piu giorni per purificare l'anima dai karma, pratica la penitenza esteriore del digiuno. 443. Il monaco che si nutre poco per studiare le scritture e detto tapasvi, cioe uno che pratica la penitenza secondo le scritture. Ma la penitenza del digiuno senza lo studio delle scritture equivale solamente a soffrire la fame. 444. Il digiuno costituisce penitenza quando la persona che lo compie non ha nessun tipo di pensiero negativo, quando non si determina un indebolimento corporale e quando le attivita della mente, della parola e del corpo mantengono tutto il loro vigore. 445. Una persona dovrebbe decidere di digiunare dopo aver preso in considerazione la propria forza fisica, la propria resistenza, la propria fede, il proprio stato di salute, il luogo e il tempo. For Personal & Private Use Only
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________________ 116 La via della liberazione 446. In breve, anche il soggiogamento dei sensi viene chiamato <>; dunque, coloro che hanno vinto i loro sensi vengono definiti <> anche quando assumono cibo. 447. La purezza interiore raggiunta dall'individuo che e ben istruito nelle scritture, anche se si nutre regolarmente, sara molte volte piu grande della purezza della persona che non conosce le scritture ma che digiuna per due, tre, quattro o anche cinque giorni. 448. Una persona che si nutre con una piccola quantita di cibo, meno di un morso della sua porzione normale, pratica la penitenza chiamata unodari, cioe il digiuno parziale. 449. Chi accetta l'elemosina dopo aver delimitato la quantita, il donatore, la ciotola che la contiene e il tipo di contenuto adempie alla penitenza chiamata vrttiparisankhyana, cioe la limitazione delle cose mendicate. 450. Il monaco che evita cibi gustosi, come il latte, le cagliate e il burro, e mette le pietanze su di una foglia, pratica la penitenza rasaparityaga, cioe la rinuncia ai cibi prelibati. 451. La penitenza che consiste nel tenere il giaciglio e il sedile in un luogo solitario e non frequentato da membri dell'altro sesso e da animali, viene chiamata viviktasayyasana, cioe abitare in solitudine. 452. Adottare una rigida postura del corpo immobile, come virasana, 41 ecc., che procura all'anima la beatitudine, costituisce la penitenza chiamata kayaklesa, cioe la mortificazione del corpo. 453. La conoscenza che si acquisisce nel periodo in cui si hanno le comodita svanisce quando si comincia a sperimentare la loro mancanza. Percio, nel periodo dell'acquisizione della conoscenza, lo yogin dovrebbe eliminare le comodita tenendo conto della propria capacita di sopportazione. 454, 455. Ne l'esperienza del dolore, ne l'esperienza del piacere servono da sole a curare un disturbo; ma chi conduce la propria For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla penitenza 117 vita in modo corretto si cura sia attraverso la via del dolore, sia attraverso la via del piacere. Analogamente, chi e impegnato nel porre fine alla propria illusione puo sperimentare sia il dolore sia il piacere, ma ne il dolore ne il piacere sono realmente cio che pone fine all'illusione. La penitenza interiore 456. La penitenza interiore e di sei tipi: 1. l'espiazione dei peccati; 2. l'umilta, 3. il servizio del maestro; 4. lo studio delle scritture; 5. la meditazione; 6. l'immobilita del corpo durante la meditazione. 457. L'osservanza dei voti, l'attenzione, la continenza, l'autocontrollo e il soggiogamento dei sensi portano all'espiazione e dovrebbero essere praticati di continuo. 458. Controllare l'ira e altri sentimenti, acquietare i pensieri intensi, contemplare le proprie virtu: questo costituisce l'espiazione dal punto di vista reale. 459. La moltitudine dei karma positivi e negativi accumulati durante le infinite trasmigrazioni puo essere distrutta con la pratica delle penitenze: in tal caso le penitenze portano all'espiazione. 460. La confessione, il pentimento, la confessione e il pentimento contemporanei, la retta discriminazione, la rinuncia, le penitenze, la parziale riduzione della propria posizione di anzianita, la completa esclusione per un determinato periodo dal sargha (la comunita dei monaci) e la reiterazione della fede: questi dieci elementi costituiscono l'espiazione. 461. Un'azione malvagia compiuta sia intenzionalmente sia non intenzionalmente dev'essere confessata con mente serena. 462. Come un bambino parla delle sue buone e cattive azioni in maniera diretta, cosi si dovrebbe confessare la propria colpa con la mente libera dalla falsita e dall'orgoglio. For Personal & Private Use Only
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________________ 118 La via della liberazione 463,464. Chi e punto da una spina sente il dolore irradiarsi in tutto il corpo, ma si libera da quel dolore rimuovendo la spina. In modo simile, chi nasconde le proprie colpe disonestamente diventa un miserabile; invece chi confessa le proprie colpe onestamente diventa puro e libero dall'afflizione mentale. 465. Chi ha compreso la propria anima dopo aver raggiunto l'equanimita, realizza la confessione: sappi che questo e il consiglio del Supremo Jina. 466. Alzarsi quando arriva una persona piu anziana, darle il benvenuto con le mani giunte, offrirle un posto d'onore, servirla con un sentimento di devozione: questo costituisce l'umilta. 467. L'umilta e di cinque tipi: nella fede, nella conoscenza, nella condotta, nella penitenza e nell'etichetta: tutto cio porta alla liberazione. 468. Se un anziano viene insultato, questo diventa un insulto per tutti; se viene venerato, tutti vengono venerati. 469. L'umilta e la virtu primaria secondo le scritture del Jina; la persona umile acquisisce l'autocontrollo. Dove sono la religione e le penitenze per chi ha perso l'umilta? 470. L'umilta e la porta d'ingresso alla liberazione; attraverso l'umilta si acquisisce l'autocontrollo, la penitenza e la conoscenza. Attraverso l'umilta si onorano gli Acharya e il sangha (cioe l'intera comunita delle persone religiose). 471. L'istruzione acquisita con umilta da frutti in questo mondo e nell'altro mondo. Come una pianta non puo crescere senza l'acqua, cosi l'istruzione non dara frutti senza l'umilta. 472. Quindi, a tutti costi, non si dovrebbe abbandonare l'umilta. Anche la persona con poca conoscenza delle scritture puo annullare i suoi karma, se e umile. 473. Servire un monaco (vaiyavstya) consiste nel fornirgli il letto, la dimora, il sedile e una corretta pulizia degli utensili, e nel pre For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla penitenza 119 disporgli, con il dovuto rispetto, il cibo, i medicamenti, la lettura delle scritture e l'eliminazione dei rifiuti. 474. Proteggere e curare un monaco che si e affaticato nel camminare, che e stato minacciato da un ladro, da un animale selvaggio o dal re, che e stato ostacolato da un fiume o afflitto da una malattia contagiosa o dalla carestia: tutto cio e servire un monaco (oaiyaortga). 475. Lo studio delle scritture (svadhyaya) assume cinque forme: 1. leggere il testo delle scritture; 2. porre dei quesiti; 3. la ripetizione; 4. la riflessione; 5. la narrazione dei discorsi religiosi che cominciano con la lode del Jina. 476. Chi studia le scritture con devozione e senza alcun desiderio di elogio, di onori o della purificazione dei suoi karma avra il beneficio della conoscenza delle scritture, che conduce alla felicita. 477. Un monaco che ha studiato le scritture tiene i cinque organi di senso sotto controllo, pratica i tre gupti (cioe controlla la mente, la parola e il corpo), concentra la mente e osserva l'umilta. 478. La perfetta meditazione si ottiene attraverso la conoscenza e la distruzione dei karma si ottiene attraverso la meditazione; la liberazione e il frutto della distruzione dei karma: dunque ci si dovrebbe costantemente impegnare nell'acquisizione della conoscenza. 479. Tra le dodici penitenze, interiori ed esteriori, che possono essere sperimentate da un saggio, non c'e niente che equivalga allo studio delle scritture. 480. Il monaco che non muove il corpo quando dorme, quando sta seduto e quando sta in piedi, e che controlla tutte le attivita del corpo, osserva la sesta penitenza, quella dell'immobilita del corpo. 481. I benefici del praticare la meditazione con il corpo immobile sono: la rimozione dell'apatia corporale e mentale, lo sviluppo della capacita di sopportare sia il dolore sia il piacere, l'acquisi For Personal & Private Use Only
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________________ 120 La via della liberazione zione di una riflessione profonda e l'accrescimento della forza di concentrazione nella meditazione pura. 482. La penitenza di coloro che sono nati in famiglie nobili e che hanno rinunciato ai loro averi non sara pura se essi la praticano per essere venerati e onorati. Coloro che desiderano ottenere la purezza devono praticare la penitenza senza essere notati e senza nessun desiderio di essere venerati. 483. Il fuoco della penitenza che viene acceso da un carattere retto, quando e combinato con il vento della retta conoscenza, brucera i semi del karma (che e la causa dell'esistenza terrena), cosi come il fuoco brucia i cumuli d'erba secca. For Personal & Private Use Only
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________________ 29 Precetti sulla meditazione 484. Per un monaco la meditazione rappresenta la parte piu vitale della religione; e come la testa per il corpo o le radici per l'albero. 485. Un saldo stato di calma mentale costituisce la meditazione, mentre lo stato di attivita mentale puo essere impiegato nella contemplazione, nella riflessione profonda o nel pensare. 486. Come il sale si scioglie quando viene a contatto con l'acqua, cosi, quando la mente e assorbita nella meditazione, il fuoco dell'anima brilla luminosamente, bruciando sia i karma fausti sia quelli infausti. 487. Se una persona e libera da attaccamento, da odio, da illusione e dalle attivita della mente, della parola e del corpo, si riempie del fuoco della meditazione che brucia sia i karma fausti sia quelli infausti. 488. Una persona che, pura nei pensieri e nel corpo, concentra la mente seduta in posizione confortevole, rivolta a sud o a nord, riesce a immergersi in perfetta meditazione. 489. Una persona impegnata nella meditazione dovrebbe essere seduta nella posizione palyanka,42 dovrebbe fermare tutte le attivita della mente, della parola e del corpo, dovrebbe fissare lo sguardo sulla punta del naso e dovrebbe rallentare l'espirazione e l'inspirazione. For Personal & Private Use Only
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________________ 122 La via della liberazione 490. Una persona, dopo aver condannato la propria condotta malvagia, aver implorato il perdono di tutti gli esseri viventi, aver rinunciato alla negligenza e dopo aver acquisito la calma della mente, dovrebbe intraprendere la meditazione fino a che non le appaia l'oggetto stesso della meditazione. 491. Ai monaci che hanno calmato tutte le attivita della mente, della parola e del corpo, e che hanno completamente concentrato la mente nella meditazione, non importa assolutamente niente se si trovano in un villaggio pieno di gente o nella foresta deserta. 492. Un monaco dedito all'ascesi e desideroso di praticare la meditazione non dovrebbe avere pensieri piacevoli o spiacevoli sugli oggetti dei sensi. 493. Un monaco diventa completamente saldo nella meditazione se ha capito pienamente la natura dell'esistenza terrena, se e privo di qualsiasi attaccamento, se non ha paure, se non ha desideri e se ha sviluppato un atteggiamento di indifferenza verso il mondo. 494. Un monaco che medita sull'anima umana e che e dotato di una conoscenza e di una fede supreme e un vero yogin: egli pone fine a tutti i suoi peccati e si libera dai sentimenti conflittuali del dolore e del piacere. 495. Un monaco che vede che l'anima e distinta dal corpo cosi come da ogni altra forma di proprieta esteriore e interiore, diventa libero da tutti gli attaccamenti e intraprende una rinuncia assoluta al corpo e a tutti gli altri oggetti esteriori. 496. E veramente assorbita in meditazione quell'anima che durante il tempo della meditazione pensa: <>. 497. In verita, se un monaco, durante la meditazione, non raggiunge la conoscenza della vera natura della propria anima, non potra assicurarsi la purezza; sara infelice come la persona che fallisce nel custodire una pietra preziosa. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla meditazione 123 498. Bisognerebbe intraprendere la meditazione sui tre stati che tecnicamente sono chiamati pindastha, padastha e ruprahitatva, i quali corrispondono rispettivamente a un'anima incarnata nel modo ordinario, a un'anima incarnata che ha ottenuto l'onniscienza e a un'anima liberata. 499. Mahavira, dopo avere assunto una particolare posizione corporea e dopo essersi liberato da tutte le indecisioni, intraprese la meditazione. Da quel momento, libero da tutti i desideri terreni, ispeziono meditativamente tutto cio che esiste nella regione superiore, nella regione inferiore e nella regione intermedia del mondo. 500. I beati non prendono in considerazione ne cio che appartiene al passato ne cio che esistera nel futuro. Senza dubbio, un grande saggio libero da tutte le immagini, concentrando i pensieri su cio che esiste nel presente, dapprima inaridisce e poi annienta tutti i karma. 501. Non compiere nessuna azione corporea, non pronunciare nessuna parola, non concepire nessun pensiero: cosi sarai concentrato. Certamente, si raggiunge la suprema meditazione quando l'anima e impegnata nella concentrazione su se stessa. 502. La mente assorbita nella meditazione non e turbata ne dalle miserie nate dalle passioni, ne da quelle nate dalle attivita mentali, ne dalla gelosia, ne dal rimorso, ne dalla tristezza. 503. Un monaco coraggioso non viene toccato ne spaventato dalle afflizioni e dalle calamita; la sua mente non s'infatua in nessun modo, neppure delle illusioni celesti. 504. Come il fuoco aiutato dal vento brucia velocemente il combustibile accumulato da tanto tempo, cosi il fuoco della meditazione distrugge in un momento l'illimitato combustibile dei karma. For Personal & Private Use Only
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________________ 30 Precetti sulla riflessione 505. Quando la meditazione ordinaria e terminata, prima di intraprendere la meditazione chiamata dharma-dhyana, un monaco dovrebbe tenere la mente costantemente concentrata in una profonda riflessione sul carattere transitorio delle cose. 506. Un monaco dovrebbe riflettere sulla transitorieta, sulla debolezza umana, sulla solitudine di ognuno, sulla diversita tra il corpo e l'anima, sull'esistenza terrena, sul mondo terreno, sull'impurita del corpo, sull'afflusso dei karma, sull'interruzione dell'afflusso dei karma, sulla liberazione dai karma, sulla religione e sull'illuminazione. 507. Sappi che la nascita e accompagnata dalla morte, la giovinezza dalla vecchiaia e che ogni possesso e perituro. Percio dovresti riflettere sul fatto che tutto e transitorio. 508. Dopo aver messo da parte la grande illusione, e riflettendo che tutti gli oggetti dei sensi sono transitori, coltiva una mente distaccata, in modo da ottenere la suprema beatitudine. 509. Uno sciocco pensa che le proprieta, gli animali e la famiglia siano la sua protezione, dicendosi che queste cose gli appartengono e che lui appartiene loro. In verita, queste cose non sono ne la sua protezione ne il suo riparo. 510. So che tutte queste cose sono forme di attaccamento; rimuovero questi difetti chiamati salya43 dalla mia mente, dalla mia pa For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla riflessione 125 rola e dal mio corpo; i gupti e i samiti sono la mia protezione e il mio riparo. 511. Che orrore e la trasmigrazione quando un giovane, pieno di orgoglio per la sua bellezza, rinasce dopo la morte in sembianze di minuscolo insetto generato dal suo stesso cadavere. 512. In questo mondo non esiste un posto, nemmeno minuscolo come la punta di un capello, dove l'anima non abbia sofferto piu e piu volte le pene delle nascite e delle morti. 513. Oh, questo oceano dell'esistenza terrena e davvero difficile da attraversare! Ci sono molti coccodrilli sotto forma di malattie, di vecchiaia e di morte; c'e un'enorme massa d'acqua sotto forma di nascite e di morti continue. E il risultato di tutto questo e una terribile sofferenza. 514. L'anima dotata dei <> costituisce un eccellente guado. Si puo attraversare l'oceano del ciclo di trasmigrazione con l'aiuto della divina barca dei <>.44 515. Nel mondo, dove ognuno deve soffrire personalmente a causa dei propri karma, c'e qualche persona che non si possa considerare un parente o un estraneo? 516. La mia anima dotata della conoscenza e della fede e unica e permanentemente mia; tutto il resto e estraneo e ha la natura delle sovrastrutture esteriori. 517. Tutte le sofferenze patite dall'anima nascono dalle associazioni con cose estranee; quindi recido volentieri i legami con tutte le cose estranee. 518. Una persona sciocca si affligge per la morte di un'altra persona quando questa parte per rinascere nuovamente, ma non pensa alla propria anima che sta soffrendo nell'oceano dell'esistenza terrena. For Personal & Private Use Only
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________________ 126 La via della liberazione 519. Colui che riflette sulla propria anima, dopo aver compreso il principio per cui il suo corpo e distinto dall'anima, ottiene grandi risultati.45 520. Che cosa c'e di buono nel corpo, che e costituito da carne e da ossa, che e colmo di urina e di escrementi, e che sparge cattivi odori dalle nove aperture? 521. Assorbita nell'esperienza della tranquillita, la persona che ha rinunciato allo stato mentale nato dalle illusioni, considerando che vale la pena di rinunciare a esso, intraprende finalmente una profonda riflessione sull'afflusso del karma. 522. Un monaco che controlla i propri sensi attraverso il controllo della mente, della parola e del corpo, e che e consapevole di osservare i samiti, cioe le cinque forme di attenzione, previene l'afflusso dei karma e non attira la polvere di nuovi karma. 523. Avendo compreso la natura dell'esistenza terrena e l'inutilita della lunga trasmigrazione in questa vita, un monaco dovrebbe esercitarsi a meditare sulla vetta dell'universo (Siddha-sila)46 dove vivere e beatitudine. 524. Il Jina afferma che la dissociazione della materia karmica dal se si chiama nirjara. Sappi che i mezzi per esercitare samvara (interruzione del ciclo trasmigratorio) sono gli stessi per esercitare nirjara.47 525. Per gli esseri viventi che fluttuano nelle correnti della vecchiaia e della morte, la religione e la migliore isola, luogo di riposo e riparo supremo. 526. Anche dopo essere rinati in un corpo umano e molto difficile ascoltare le scritture; solo ascoltandole, uno accetta l'ascesi, il perdono e la non-violenza (ahimsa). 527. Anche dopo avere ascoltato le scritture, e estremamente difficile coltivare la fede in esse; infatti vi sono molte persone che, anche dopo aver percorso la retta via, deviano da essa. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla riflessione 127 528. Anche dopo avere ascoltato le scritture e aver acquisito una ferma fede in esse, e comunque difficile intraprendere lo sforzo necessario per seguirle; infatti vi sono molte persone che, anche avendo una salda fede nella religione, non la praticano. 529. Una persona che ha purificato la propria anima attraverso l'impegno mentale, e come una barca; come un barca attraversa l'oceano, cosi questa persona si assicura la liberta da tutte le sofferenze. 530. Le dodici riflessioni profonde (anupreksa),48 l'astinenza, il pentimento, la confessione e la meditazione: bisognerebbe contemplare profondamente tutto cio. For Personal & Private Use Only
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________________ 31 Precetti sui colori dell'anima 531. Di regola, i lesya49 (colori o tinte dell'anima) sono precisamente suddivisi in sei tipi: 1. nero (krsna), 2. blu (nila), 3. grigio (kapota), 4. giallo oro50 (tejas), 5. colore del loto o rosa (padma) e 6. bianco (sukla). 532. La colorazione dell'anima in conseguenza delle attivita della mente, della parola e del corpo dovute alle passioni si chiama lesya. Le attivita e le passioni portano alla schiavitu di quattro tipi di karma. 533. Un individuo impegnato nella meditazione dharma-dhyana e in possesso di tre lesya (il giallo, il colore del loto e il bianco) che diventano sempre piu puri, e ognuno puo avere diverse sfumature di colore (intenso, medio, ecc.). 534. Nero, blu e grigio sono i tre tipi di lesya infausti; in conseguenza di questi tre lesya, l'anima rinasce nei vari stati infelici dell'esistenza. 535. Il giallo oro, il colore del loto e il bianco sono i tre tipi di lesya fausti; grazie a loro l'anima rinasce nei vari stati felici dell'esistenza. 536. Ognuno dei tre lesya infausti e dei tre lesya fausti puo avere tre tipi di intensita. Ognuna di queste sottospecie e a sua volta divisa in sei classi, in base alla maggiore o minore intensita. 537, 538. Sei viaggiatori hanno perso la strada in mezzo alla foresta. Vedono un albero carico di frutti e incominciano a pensare di coglierli: uno di loro propone di sradicare l'intero albero e di For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui colori dell'anima 129 mangiare tutti i frutti; il secondo propone di segare il tronco; il terzo propone di tagliare i rami; il quarto propone di tagliare i ramoscelli; il quinto propone di prendere solamente i frutti; il sesto propone di raccogliere soltanto i frutti gia caduti. I pensieri, le parole e le attivita del corpo di questi sei viaggiatori per quanto riguarda i frutti sono differenti tra loro e illustrano, rispettivamente, i sei lesya. 539. Una persona con un lesya nero e violenta, sempre ostile, litigiosa, priva di bonta e di compassione, malvagia e non puo essere influenzata. 540. Una persona con un lesya blu e pigra, priva d'intelligenza, incapace di discriminare (tra bene e male) e dedita ai piaceri sensuali. 541. Una persona con un lesya grigio si arrabbia spesso, critica gli altri, accusa gli altri, e suscettibile alla tristezza e alla paura, e non distingue tra cio che dovrebbe essere fatto e cio che non dovrebbe essere fatto. 542. Una persona con un lesya giallo oro sa che cosa deve essere fatto e che cosa non deve essere fatto, sa quali attivita portano al benessere e quali no, possiede sempre un atteggiamento di imparzialita, e sempre impegnata in attivita di compassione e di carita, ed e tenera. 543. Una persona con un lesya colore del loto e generosa, onesta, ha un comportamento leale, possiede una grande pazienza e s'impegna nella venerazione dei monaci e dei maestri. 544. Una persona con un lesya bianco non tratta nessuno con parzialita, non ha desiderio di piaceri sensuali, tratta tutti con equita ed e priva di legami, di odio e di attaccamento. 545. La conquista della purificazione mentale favorisce la purezza dei lesya: occorre comprendere che, calmando le passioni, si ottiene la purificazione mentale. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sul progresso spirituale 546. Gli Onniscienti chiamano guna (livello spirituale) lo stato derivato dalla maturazione dei karma che differenziano le anime. 547, 548. Esistono quattordici livelli sulla via dello sviluppo spirituale: 1. il falso credo; 2. la deviazione dalla retta fede; 3. la confusione tra fede giusta e fede sbagliata; 4. la retta fede senza i voti; 5. la parziale osservanza dei voti; 6. l'osservanza dei voti senza la costante vigilanza; 7. la vigilante osservanza dei voti; 8. un eccezionale stato di beatitudine mai sperimentato prima; 9. la costante concentrazione, cioe la meditazione; 10. un lieve attaccamento; 11. il dominio delle illusioni; 12. la distruzione delle illusioni; 13. l'onniscienza con svolgimento di attivita; 14. l'onniscienza senza svolgimento di attivita. Occorre comprendere che la liberazione avviene attraverso questi stadi. 549. Avere fede solo nelle cose esistenti nel mondo materiale si chiama mithyatva, cioe <>. Ha tre forme: la forma del dubbio, la forma di qualcosa che si e sviluppata deliberatamente e la forma di qualcosa che non si e sviluppata deliberatamente. 550. L'anima cade dalla cima della montagna della retta fede con il viso rivolto verso la pianura della fede sbagliata e con la retta fede distrutta; questo stadio dell'anima si chiama sasvadana, cioe <>. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sul progresso spirituale 131 551. La confusione tra samyaktva (la retta fede) e mithyatva (la fede sbagliata) non puo in alcun modo essere eliminata distinguendo il <> dal <>; essa assomiglia alla mescolanza tra cagliata e melassa, in cui non si possono piu distinguere un gusto <> e un gusto <>: cio e conosciuto come misra-bhava. 552. Chi non ha fatto il voto dell'astensione dai sensi e di non ferire gli esseri viventi mobili o immobili, anche se ha una fede salda nelle dottrine esposte dal Jina, si trova nello stadio della persona che ha una <> (avirata-samyagdusti). 553. Chi desiste dall'uccidere gli esseri viventi mobili ma non quelli immobili, pur avendo una fede incrollabile nel Jina, viene chiamato viratavirata o desavirata, cioe colui che ha una <>. 554. Chi osserva i voti maggiori possiede tutte le qualita virtuose e la buona condotta, ma spesso mostra negligenza in modo manifesto o non manifesto, avendo quindi una condotta un po' difettosa, e chiamato pramattasamyata, cioe colui che ha un'<>. 555. L'uomo saggio che osserva tutti i voti maggiori, la cui negligenza e del tutto sparita, che rimane assorbito nella meditazione, ma che non ha cominciato ne a dominare ne ad annientare i suoi karma illusori, viene chiamato apramattasamyata, cioe colui che ha una <>. 556. Nell'ottavo stadio dello sviluppo spirituale, l'anima sperimenta un eccezionale ma continuamente mutevole stato mentale di beatitudine che non aveva mai sperimentato prima; questo stadio viene chiamato apurvakarana. 557. Le anime che sperimentano un tale stato mentale di beatitudine e si preparano a dominare o ad annientare i karma illusori, sono chiamate dai Jina apurvakarana, cioe libere dall'oscurita e dall'ignoranza. For Personal & Private Use Only
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________________ 132 La via della liberazione 558. Sono chiamate anivertin o anivrttikarana quelle anime che occupano il nono stadio dello sviluppo spirituale; esse godono di un costante stato mentale di beatitudine e bruciano la foresta dei karma con il fuoco di una meditazione veramente pura. 559. Come il fiore kusumbha ha una leggera sfumatura di rosso, cosi il monaco che ha raggiunto il decimo stadio dello sviluppo spirituale possiede ancora internamente una leggera sfumatura di attaccamento. Percio questo livello viene chiamato suksma-kasaya o suksma-samparaya, cioe lo stadio di un <>. 560. Come l'acqua in cui sia stato mescolato il frutto kataka o come l'acqua di uno stagno i cui sedimenti in autunno si siano posati sul fondo, cosi la persona nella quale tutti i karma passionali sono acquietati si chiama upasanta-kasaya, cioe <>. 561. Il monaco in cui tutti i karma illusori sono annientati e la cui mente e pura come l'acqua messa in un vaso di cristallo, viene chiamato ksinamoha, cioe <>. 562, 563. Nelle eterne scritture sacre, il monaco che ha distrutto l'oscurita della propria ignoranza con i raggi del sole dell'Onniscienza, che ha ottenuto la conoscenza dell'anima suprema grazie all'acquisizione dei nove poteri straordinari e che possiede le conoscenze di tipo determinato e di tipo indeterminato che non richiedono l'aiuto di strumenti esterni ne dei sensi si chiama sayogi-kevalin. In questo stadio, pur essendo kevalin (onnisciente), egli utilizza ancora attivita mentali, verbali e corporali. 564. Chi giunge poi allo stadio chiamato sailesi, cioe il livello della liberta assoluta da qualsiasi attivita, in cui tutta l'affluenza karmica e stata fermata, ed e libero dalla sporcizia del karma, si chiama kevalin, privo di attivita. 565. Nel momento in cui l'anima pura raggiunge questo stadio, raggiunge direttamente la vetta dell'universo in accordo con i suoi attributi naturali e rimane li per sempre in una forma libera dal corpo e dotata di otto attributi supremi. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sul progresso spirituale 133 566. Le anime emancipate sono prive degli otto tipi di karma, hanno raggiunto la pace, sono prive di qualsiasi macchia, sono eterne, possiedono gli otto attributi supremi, hanno compiuto tutto cio che dovevano compiere e risiedono sulla vetta dell'universo. For Personal & Private Use Only
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________________ 33 Precetti sulla morte serena 567. Il corpo viene chiamato la barca, l'anima e il barcaiolo e l'esperienza terrena e l'oceano attraversato da forti correnti. 568. Chi prosegue nel proprio viaggio verso l'alto (cioe verso la liberazione) non dovrebbe pensare agli oggetti esterni, ossia ai piaceri terreni; dovrebbe controllare il proprio corpo per poter annientare i karma passati. 569. L'uomo che possiede un temperamento tranquillo morira esattamente come l'uomo che possiede un temperamento codardo; quindi, se la morte e comunque inevitabile, e meglio morire in modo sereno. 570. La morte dell'uomo saggio pone fine a centinaia di rinascite; per questo il saggio deve morire in modo calmo. 571. Il saggio che e libero dall'ansia muore in pace; attraverso una simile morte, pone termine immediatamente a un numero infinito di morti. 572. Una persona dovrebbe intraprendere ogni attivita con la paura della schiavitu karmica; dovrebbe prolungare la propria vita sperando di acquisire sempre nuovi meriti e, alla fine, dovrebbe distruggere con accortezza le proprie contaminazioni. 573. Un monaco temerario e scriteriato non dovrebbe fare il voto di digiunare fino a morire (sallekhana); se cerca la morte, dovrebbe essere severamente redarguito ed espulso. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla morte serena 135 574. Sallekhana,51 cioe il voto di digiunare fino a morire, e di due tipi: interiore ed esteriore; l'interiore consiste nell'emancipazione dalle passioni, l'esteriore consiste nell'emancipazione dal corpo. 575. Il monaco che ha fatto il voto di sallekhana esteriore dovrebbe dapprima calmare le proprie passioni e poi ridurre gradualmente il nutrimento; infine, quando il corpo diventa estremamente debole, dovrebbe cessare di prendere qualsiasi cibo. 576. Una persona dalla mente pura non ha bisogno ne di un letto di paglia ne di un altro giaciglio; la sua anima diventa il suo letto. 577, 578. In una persona che osserva il voto di sallekhana, le spine mentali (salya) come la falsita, le tendenze perverse e il desiderio di piaceri terreni nella prossima vita, causano un dolore piu grande di un'arma infetta, di un veleno, del diavolo, di un amuleto malvagio o di un serpente inferocito; infatti, in presenza di questi salya, la giusta comprensione diventa impossibile e il coinvolgimento in un infinito ciclo di trasmigrazioni diventa inevitabile. 579. Il monaco che e libero dall'orgoglio taglia le radici dell'albero delle rinascite, cioe le spine della fede sbagliata, della falsita e del desiderio di piaceri nella prossima vita. 580. Le persone che muoiono attaccate alla fede sbagliata, piene di desideri di piaceri sensuali in conseguenza delle loro azioni e colorate da un lesya nero, non otterranno facilmente la retta comprensione. 581. Invece, le persone che muoiono attaccate alla fede giusta, prive di desideri di piaceri sensuali in conseguenza delle loro azioni e colorate da un lesya bianco, otterranno facilmente la retta comprensione. 582. Chi e desideroso di compiere aradhana (le azioni salvifiche eseguite al tempo della morte) dovrebbe abitualmente adempiere parikarman (l'insieme delle azioni salvifiche); infatti, chi ha la mente impregnata di parikarman trova facile il compimento di aradhana. For Personal & Private Use Only
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________________ 136 La via della liberazione 583, 584. Chi e nato in una famiglia regale ed esegue regolarmente esercitazioni militari, sara in grado di vincere tutte le guerre. Similmente, il monaco che regolarmente s'impegna nella meditazione e nella pratica dei voti della vita monacale, vincera la propria mente e sara capace di praticare la meditazione al momento della morte. 585. Stabilisci la tua anima sulla via della liberazione e medita solamente su di essa; sii sempre concentrato sull'anima e su nient'altro. 586. Si dovrebbe rinunciare al desiderio di piaceri in questo mondo come nel prossimo; si dovrebbe rinunciare a preferire la vita, la morte o i godimenti; si dovrebbe concentrare il pensiero sulle possibili conseguenze negative nel mondo della trasmigrazione. 587. Un uomo nasce in uno stato miserabile perche e devoto ad altre sostanze, cioe alle cose materiali, e un altro nasce in uno stato felice perche e devoto alla contemplazione della propria anima; sapendo tutto cio, ci si dovrebbe assorbire nella meditazione e rinunciare a pensare alle altre sostanze. For Personal & Private Use Only
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________________ Parte terza LA METAFISICA For Personal & Private Use Only
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________________ 34 Precetti sulle verita fondamentali 588. Tutte le persone ignoranti sono soggette alla sofferenza; la maggioranza degli individui sciocchi si confondera in questa infinita esistenza terrena. 589. Dunque la persona saggia, sapendo che la maggioranza dei modi di vivere incatena all'esistenza terrena, dovrebbe cercare la verita con l'aiuto della propria anima e dovrebbe sviluppare la benevolenza verso tutti gli esseri viventi. 590. La verita, l'emancipazione, la natura della sostanza, la piu alta realta, lo scopo della suprema purezza, tutte queste parole esprimono lo stesso significato. 591. L'anima, la non-anima, la schiavitu del karma, il merito, il demerito, l'afflusso dei karma, l'arresto dell'afflusso, il rigetto dei nuovi karma e l'emancipazione: questi sono i nove principi fondamentali. 592. L'anima e caratterizzata dalla coscienza; e eterna, e immortale, e diversa dal corpo nel quale e incarnata, non ha forma, e autonoma ed e la porta e la fruitrice dei propri karma, cioe dei frutti delle proprie azioni. 593. I Jaina chiamano ajiva (non-anima) cio che non ha mai nessuna cognizione ne del piacere ne del dolore, cio che non sa che cosa sia benefico e cio che non ha nessuna paura delle cose dannose. For Personal & Private Use Only
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________________ 140 La metafisica 594. Ajiva e a sua volta suddiviso in cinque classi: la materia (pudgala), il movimento (dharma), l'immobilita (adharma), lo spazio (akasa) e il tempo (kala); la materia ha sia forma sia attributi (come colore, ecc.); le altre classi non hanno forma.52 595. L'anima non e percepibile dai sensi perche non ha forma corporea, ed e eterna perche non ha forma corporea; a causa delle attivita interiori come le passioni, il karma imprigiona l'anima; per questo si dice che la schiavitu del karma e la causa dell'esistenza terrena. 596. L'attaccamento rende schiava l'anima con i karma; l'anima che e libera dagli attaccamenti diventa libera dai karma. Sappi che questo e, in breve, il modo in cui il karma rende schiava l'anima. 597. Percio sarebbe opportuno rinunciare agli attaccamenti e non fare mai e in nessun momento niente che possa portare a essi, nemmeno in misura minima; grazie a cio, l'anima vince tutti gli attaccamenti e attraversa l'oceano dell'esistenza terrena. 598. Il karma causa il merito (punya) e il demerito (papa); i pensieri positivi accrescono il merito, mentre quelli negativi accrescono il demerito. Coloro che hanno domato le passioni hanno uno stato mentale puro; coloro che hanno passioni intense hanno uno stato mentale impuro. 599. Rivolgiti sempre agli altri con parole gentili. Comunque, le persone malvagie che usano parole dure dovrebbero essere perdonate; si dovrebbe prendere il meglio da tutti: questo distingue le persone che hanno dominato le passioni. 600. Lodare se stessi, far notare gli sbagli anche di coloro che sono degni di venerazione e mantenere a lungo un atteggiamento di avversione: queste sono le caratteristiche delle persone che hanno intense passioni. 601. La persona che ha perso l'autoconsapevolezza a causa dell'attaccamento e dell'avversione, viene resa schiava dai sensi. Avendo aperto la porta all'afflusso dei karma, continuamente li richiama nel triplice modo (cioe con la mente, con il corpo e con la parola). For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulle verita fondamentali 602. Attraverso la porta aperta si verifica un ingresso continuo dei karma. Come una barca con lo scafo bucato affonda in mare a causa dell'afflusso di acqua, cosi accade all'anima. 141 603. Anche gli yoga sono porte dell'afflusso del karma. Gli yoga sono le vibrazioni dell'anima causate dalle attivita della mente, del corpo e della parola. Cosi dicono i Jina. 604. Quando le vibrazioni dell'anima (yoga) si acquietano, diminuisce anche la schiavitu dall'afflusso karmico. Quando gli yoga si fermano, anche l'afflusso karmico cessa, cosi come l'acqua non entra in una barca senza falle. 605. La fede sbagliata, la mancanza di autocontrollo, la passione e gli yoga sono le cause dell'afflusso karmico. L'autocontrollo, il distacco, la retta fede e l'assenza di yoga sono le cause della cessazione dei karma. 606. In una barca non c'e afflusso di acqua dopo che le molte falle sono state riparate; similmente, avendo rimosso la fede sbagliata, cessa l'afflusso dei karma nell'anima. 607. Colui che sente intimamente tutti gli esseri viventi uguali a se stesso e che ha chiuso le porte dell'afflusso karmico, una tale persona autocontrollata non subisce la schiavitu delle azioni peccaminose. 608. L'anima che aspira alla liberazione blocca l'entrata alla fede sbagliata con le robuste inferriate della virtu e blocca l'entrata alla violenza con le robuste inferriate dei voti sinceri. 609, 610. Come un grande stagno, se viene bloccato l'afflusso dell'acqua, gradualmente si asciuga a causa dell'evaporazione e del calore del sole, cosi i karma della persona autocontrollata, accumulati durante infinite rinascite, vengono distrutti bloccando l'entrata delle azioni peccaminose e praticando l'ascesi. 611. I Jina hanno affermato che chi non controlla l'afflusso dei karma non ottiene la liberazione praticando solamente gli esercizi ascetici, cosi come l'acqua di uno stagno non si asciuga mai completamente se l'entrata dell'acqua rimane aperta. For Personal & Private Use Only
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________________ 142 La metafisica 612. L'annientamento dei karma che una persona ignorante ottiene in molti anni di pratica ascetica si verifica, in una persona saggia che pratica i tre gupti, nel tempo di un respiro. 613. Come un esercito viene distrutto dopo la morte del comandante, cosi tutti i karma vengono automaticamente distrutti dopo l'annientamento del mohaniya karma (il karma dell'infatuazione). 614. L'anima liberata dalle impurita del karma ascende alla vetta dell'universo e lassu gode di un'infinita beatitudine trascendente, possedendo tutta la conoscenza e tutta la percezione, cioe divenendo onnisciente. 615. La beatitudine ottenuta dai Siddha in un momento e un'infinita di volte piu grande del piacere goduto dagli imperatori, dai jiva che risiedono nelle regioni dei karma, nonche dai Fanindra, dai Surendra e dagli Ahmindra53 di ogni era. 616. Non e possibile descrivere lo stato di liberazione con le parole, perche trascende qualsiasi espressione verbale. Non e neanche possibile capirlo, poiche in esso non c'e piu ragionamento mentale. Lo stato di liberazione trascende tutte le determinazioni e tutte le alternative. In esso non si prova orgoglio per essere privi di tutti i difetti della mente. E non si prova malinconia (anche se la conoscenza rimane fino al settimo inferno)54 grazie alla trascendenza del piacere e del dolore. 617. Dove non c'e ne dolore ne piacere, ne sofferenza ne ostacoli, ne nascita ne morte, li c'e l'emancipazione. 618. Dove non ci sono gli organi dei sensi, ne alcuna azione causata dagli altri, ne l'infatuazione, ne la sorpresa, ne il sonno, ne la sete, ne la fame, li c'e l'emancipazione. 619. Dove non c'e ne karma, ne quasi karma, ne ansia, ne nessuno dei pensieri chiamati artta, raudra, dharma e sukla, li c'e il nirvana. 620. L'anima emancipata possiede i seguenti attributi: la conoscenza assoluta, la beatitudine assoluta, la potenzialita assoluta, la visione assoluta, l'assenza di forma, l'esistenza e l'estensione. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulle verita fondamentali 621. L'emancipazione, che viene realizzata solamente dai grandi, e uno stato di non-ostruzione, di perfezione, di elevatezza, di benessere, di virtu e di liberazione da tutti gli ostacoli. 622. Come si verifica un movimento verso l'alto in una zucca vuota quando viene immersa nell'acqua, in un seme di ricino quando viene essiccato, nel fuoco, nel fumo e in una freccia scoccata da un arco, cosi si verifica un naturale movimento verso l'alto delle anime emancipate. 143 623. Lo stato di emancipazione e libero dagli ostacoli e dagli organi di senso, unico, privo di merito e di demerito, privo di rinascita, eterno, immobile e indipendente. For Personal & Private Use Only
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________________ 35 Precetti sulle sostanze 624. La suprema visione dei Jina ha descritto l'universo come composto da sei sostanze: dharma (il mezzo del movimento), adharma (il mezzo dell'immobilita), akasa (lo spazio), kala (il tempo), pudgala (la materia) e jiva (l'anima). 625. Akasa, kala, pudgala, dharma e adharma non hanno gli attributi del jiva (cioe sono privi di vita) e quindi vengono chiamati ajiva (non viventi). La caratteristica del jiva e la coscienza. 626. Akasa, kala, jiva, dharma e adharma sono incorporei; pudgala55 (la materia) e corporea; delle sei sostanze, solamente l'anima e cosciente. 627. Jiva (l'anima) e pudgala (la materia) sono sostanze attive, mentre le altre sono inattive. La causa esterna dell'attivita dell'anima e la materia del karma e la causa esterna dell'attivita della materia e kala (il tempo).56 628. Dharma, adharma e akasa sono sostanze singole; kala, pudgala e jiva sono di numero infinito.57 629. Dharma e adharma si estendono nell'universo, mentre akasa (lo spazio) pervade e oltrepassa l'universo. La sostanza di kala pervade solamente la sfera del tempo. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulle sostanze 145 630. Queste sei sostanze (dravya) sono tutte presenti nello stesso spazio, si adattano l'una all'altra e sono mescolate tra loro da un'infinita di tempo. Comunque, mantengono la loro identita e non perdono la loro rispettiva natura. 631. Dharma e privo di attributi come il gusto, il colore, l'odore, il suono e il contatto. Pervade l'universo, e indipendente, e enorme e ha innumerevoli pradesa, cioe unita spaziali. 632. Come l'acqua permette il movimento dei pesci, dharma permette il movimento delle anime e della materia. 633. Dharma non si muove da solo e non causa il movimento delle altre cose; e un principio di movimento di tutti i corpi viventi e non viventi. 634. Sappi che, come dharma e una sostanza, lo e anche adharma. Quest'ultimo e d'aiuto nel dare riposo ai jiva e agli elementi di pudgala capaci di essere statici. 635. La sostanza spazio e priva di coscienza, e incorporea, e adattabile e pervade tutto. E di due tipi: lokakasa, cioe lo spazio dell'universo, e alokakasa, cioe lo spazio oltre l'universo. 636. Loka, l'universo, e composto da sostanze viventi e non viventi, mentre aloka e composto da un'unica sostanza non vivente, lo spazio (vuoto). 637. La sostanza tempo e priva di attributi come il contatto, il gusto, l'odore e il colore, e delle proprieta come la pesantezza e la leggerezza. Essa e caratterizzata dal mutamento. 638. I molteplici mutamenti e i vari tipi di anima e di materia sono per lo piu dovuti alla sostanza tempo. 639. Dal punto di vista empirico, il tempo viene misurato con diverse unita, come avali (un battito di ciglia), ucshvasa (il tempo di un'esalazione), prana (il tempo di un respiro) e stoka (un secondo). Questo e affermato dai Jina. For Personal & Private Use Only
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________________ 146 La metafisica 640. La sostanza materia e di due tipi: quella che ha forma di atomo (paramanu) e quella che ha forma di molecola. Le molecole sono di sei tipi, mentre l'atomo e di due tipi. 641. Grossolana-grossolana, grossolana, grossolana-sottile, sottile-grossolana, sottile, sottile-sottile:58 questi sono i sei tipi di materia aggregata (skandha-pudgala). La terra rappresenta uno di questi sei tipi. 642. La terra, l'acqua, l'ombra, gli oggetti dei quattro sensi (eccetto la vista), la materia karmica e gli atomi sono le sei forme diverse della materia. 643. I Jina hanno chiamato atomo quel tipo di sostanza che e privo di dimensioni (cioe privo delle due estremita e della parte mediana), che non e estensibile, che non e percepibile con gli organi dei sensi e che e indivisibile. 644. Come le molecole, gli atomi possiedono anche l'attributo del colore, del gusto, dell'odore e del contatto e sono sottoposti a un continuo cambiamento unendosi e separandosi. In tal modo formano pudgala. 645. Cio che vive, vivra ed e vissuto con l'aiuto dei quattro tipi di energia (prana) viene chiamato anima (jiva); i quattro tipi di energia sono la forza vitale, gli organi, la durata della vita e la respirazione. 646. Da punto di vista empirico, un'anima e grande o piccola in base alla misura del corpo,59 poiche ha la capacita di espandersi e di contrarsi. Ma dal punto di vista reale, possiede innumerevoli unita spaziali (pradesa). 647. Come un loto color rubino che, immerso in una ciotola di latte, comunica la propria tinta solamente al latte nel quale e contenuto, cosi l'anima incarnata illumina solamente il corpo nel quale e contenuta. 648. L'anima e coestensiva alla cognizione, la cognizione e coestensiva a cio che c'e da conoscere, loka e aloka sono conoscibili: percio la cognizione pervade tutto. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulle sostanze 147 649. Jiva e di due tipi: terreno ed emancipato; ambedue sono dotati di sensibilita e di coscienza; le anime terrene hanno i corpi, mentre quelle emancipate ne sono prive. 650. La terra, l'acqua, il fuoco, l'aria e le piante sono i vari tipi di esseri viventi immobili dotati di un solo organo di senso. Gli esseri mobili, dai molluschi in su, hanno due, tre, quattro o cinque organi di senso.60 For Personal & Private Use Only
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________________ 36 Precetti sull'universo 651. In verita, il mondo non e stato creato, non ha ne inizio ne fine; esiste grazie alla sua stessa natura; e pervaso dai jiva e dagli ajiva; si trova in una parte dello spazio ed e eterno. 652. Un atomo non e estensibile. A causa della sua non-estensivita, e privo di suono ed e liscio o ruvido (cioe con carica positiva o con carica negativa). Quando gli atomi si uniscono, diventano soggetti all'esperienza. 653. Le molecole composte da due o piu atomi (e occupanti due o piu unita spaziali), sottili o grossolane oppure dotate di una configurazione specifica, subiscono cambiamenti assumendo in tal modo la forma della terra, dell'acqua, del fuoco oppure dell'aria. 654. L'universo e pienamente occupato sia dalle molecole sottili sia da quelle grossolane. Qualcuna di esse e capace di trasformarsi nelle particelle del karma e altre no. 655. Le molecole sono capaci di trasformarsi in karma a causa dell'attivita del pensiero del jiva, anche se questa trasformazione non e causata dal jiva stesso. 656. Per mezzo dell'attivita mentale, l'anima percepisce e conosce gli oggetti che costituiscono l'esperienza e si attacca a essi, il che la porta alla schiavitu. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sull'universo 149 657. I karma capaci di rendere schiava ogni anima provengono dalle sei direzioni e legano tutti i pradesa (le unita spaziali). 658. A causa dei karma buoni o malvagi accumulati, l'anima associata a questi karma continua a subire altre rinascite. 659. Gli aggregati di pudgala che hanno assunto la forma di un certo karma, assumono differenti corpi quando l'anima rinasce nuovamente. For Personal & Private Use Only
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________________ UNIVERSO SIDDHALOKA URDHVALOKA LOKAKASA >> MADHVALOKAK ALOKAKASA ADHOLOKA L'universo jaina: Lokakasa (spazio occupato dall'universo), Alokakasa (spazio vuoto), Adholoka (inferi), Madhvaloka (mondo terrestre), Urdhvaloka (mondo celeste), Siddhaloka (sede delle anime liberate). For Personal & Private Use Only
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________________ Parte quarta LA TEORIA JAINISTA DELLA RELATIVITA CONOSCITIVA For Personal & Private Use Only
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________________ 37 Precetti sul non-assolutismo 660. M'inchino all'Anekantavada (il principio del non-assolutismo), unico precettore del mondo, senza il quale le vicende terrene non potrebbero esistere. 661. La sostanza e la sede degli attributi e gli attributi sono connessi alla sostanza. Le varie modalita della connessione dipendono dalla sostanza e dagli attributi. 662. Non c'e sostanza senza modalita e non ci sono modalita senza sostanza. Le caratteristiche della sostanza sono: il sorgere, il permanere e il perire. 663. Non c'e sorgere senza perire, ne perire senza sorgere, e ne il sorgere ne il perire sono possibili senza una sostanza permanente. 664. Il sorgere, il permanere e il perire appartengono alle modalita, e non alla sostanza, ma poiche le modalita in definitiva hanno la forma di una sostanza, tutto quanto ha la forma di una sostanza. 665. Poiche la sostanza e soggetta contemporaneamente alle tre modalita (il sorgere, il permanere e il perire), in realta questi stati costituiscono una sostanza. 666. Una cosa e la modalita di una sostanza che sorge e un'altra cosa e la modalita di una sostanza che perisce, ma la sostanza non sorge e non perisce.61 For Personal & Private Use Only
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________________ 154 La teoria jainista della relativita conoscitiva 667. L'individuo rimane la stessa persona dalla nascita fino alla morte, anche se passa attraverso vari stadi dall'infanzia in poi. 668. Le modalita che sono comuni a tutte le cose sono universali, mentre le modalita che non sono comuni a tutte le cose sono particolari, ma in entrambi i casi appartengono alla stessa cosa. 669. Le cognizioni di una sostanza sono sia universali sia particolari e sono non contraddette. Questa e la retta cognizione mentre il contrario non lo e. 62 670. Una stessa persona puo essere contemporaneamente padre, figlio, nipote e fratello, ma e il padre soltanto di colui di cui lo e, e non di altri: questo vale per tutte le cose. 671. Una persona certamente ha sia relazioni molteplici sia relazioni esclusive. Ma chi sostiene che le si possa attribuire o il primo tipo di relazione o il secondo non conosce certamente le scritture. 672. Le qualita particolari di una sostanza sono mescolate insieme, come il latte con l'acqua, quindi non e giusto distinguere <> da <> qualita. 673. Un monaco che ha dei dubbi sul significato di un versetto, dovrebbe adottare senza orgoglio, nell'interpretazione, il punto di vista relativo. Un monaco saggio, quando ha rapporti con gli altri monaci che seguono la retta via nella loro pratica religiosa, deve esprimersi con equanimita usando un linguaggio sincero e inequivocabile. For Personal & Private Use Only
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________________ 38 Precetti sulla conoscenza valida I cinque tipi di conoscenza 674. La comprensione della natura in se stessa e della natura delle altre cose, quando sia libera dal dubbio, dall'errore e dall'incertezza, e chiamata retta cognizione: ha una forma determinata ed e di vario tipo. 675. La conoscenza e di cinque tipi: mati-jnana, la conoscenza che deriva dai cinque sensi e dalla mente; sruta-jnana, la conoscenza ottenuta attraverso le scritture; avadhi-jnana, la chiaroveggenza; manahaparya-jnana, la telepatia; e kevala-jnana, l'onniscienza. 676. La conoscenza assume dunque queste cinque forme: la conoscenza sensoriale, la conoscenza scritturale, la chiaroveggenza, la telepatia e l'onniscienza. Le prime quattro nascono da un relativo annientamento dei karma, mentre l'onniscienza nasce da un completo annientamento dei karma. 677. La riflessione su cio che e stato percepito, il ragionamento, l'interrogazione, l'esame, la ricerca, la comprensione e il giudizio: tutto cio parte dalla conoscenza sensoriale. 678. Si dice che sruta-jnana consista nella comprensione del significato delle parole che sono state ascoltate o che derivano dai sensi e dalla mente: quindi, di regola, nasce da parole. 679. La conoscenza che si ottiene con i sensi e con la mente ascoltando o leggendo le scritture, e che e capace di esprimere il loro contenuto, si chiama bhava-srutajnana; il resto della conoscenza acquisita attraverso le attivita del pensiero e dei sensi e mati-jnana. For Personal & Private Use Only
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________________ 156 La teoria jainista della relativita conoscitiva 680. Sruta-jnana si acquisisce attraverso mati-jnana, mentre matijnana non si acquisisce attraverso sruta-jnana, ma, nei processi del pensiero, mati-jnana precede sruta-jnana. 681. La cognizione che nasce dalla conoscenza diretta delle cose si chiama avadhi-jnana, cioe chiaroveggenza; talvolta nelle scritture viene anche chiamata sima-jnana. Avadhi-jnana e di due tipi: quella che e insita fin dalla nascita e quella che viene acquisita grazie alla pratica di varie facolta. 682. Nel mondo degli esseri umani viene chiamata manahaparyajnana (telepatia) quel tipo di cognizione che afferra i pensieri altrui, sia quelli che sono gia stati concepiti sia quelli che non sono stati ancora concepiti o che sono stati concepiti parzialmente. Ha varie suddivisioni. 683. La cognizione che e una, pura, perfetta, straordinaria e infinita e chiamata kevala-jnana; anche qui, come al solito, alla parola generica va aggiunto il termine specifico che denota il tipo particolare di conoscenza o jnana. 684. Kevala-jnana afferra in un colpo solo tutto cio che e nell'universo e oltre l'universo nella sua globalita; non c'e davvero niente nel passato, nel futuro e nel presente che non sia racchiuso in questo tipo di cognizione. Precetti sulla conoscenza diretta e indiretta 685. La cognizione che comprende la natura delle cose in una forma precisa e non contraddetta si chiama pramana; e di due tipi: pratyaksa (diretta) e paroksa (indiretta). 686. La parola aksa indica un'anima, in quanto e cio che comprende le cose o in quanto e cio che ne usufruisce (i due significati dipendono da etimologie diverse della parola aksa). La cognizione immediata dell'aksa si chiama pratyaksa e ha tre forme. 687. Gli organi fisici dei sensi e l'organo interno (la mente, non appartengono originariamente all'aksa o se; percio il tipo di co For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla conoscenza valida 157 gnizione che e mediato dall'azione di questi organi si chiama paroksa, conoscenza indiretta.63 688. I due generi di conoscenza mati e sruta sono paroksa, cioe indiretti, perche vengono acquisiti dall'anima attraverso strumenti a essa estranei, perche nascono dal ricordo di relazioni apprese prima o perche nascono dal ragionamento deduttivo. 689. In un senso reale, la cognizione acquisita attraverso le altre fonti e paroksa, cioe indiretta, mentre la cognizione acquisita direttamente dall'anima e pratyaksa. For Personal & Private Use Only
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________________ 39 Precetti sui punti di vista 690. L'attivita del pensiero che comprende solamente un aspetto di un oggetto con l'aiuto delle scritture si chiama naya. Chi possiede questa conoscenza e saggio.64 691. Senza la conoscenza dei naya l'uomo non puo avere una conoscenza del Syadvada (la dottrina dell'affermazione condizionata). Sviluppa la conoscenza dei naya chi desidera distruggere tutti i punti di vista estremi. 692. Come una persona non religiosa desidera ottenere la beatitudine senza la pratica della religione, oppure come una persona assetata vuole calmare la sete senza bere acqua, cosi lo sciocco desidera determinare la natura di una sostanza senza ricorrere ai naya. 693. Gli insegnamenti dei Tirthankara, presi nella loro totalita e nei loro dettagli, devono essere spiegati con l'aiuto di due punti di vista (naya) basilari: il punto di vista della sostanza (dravyarthikanaya) e il punto di vista della modificazione o condizione (paryayarthikanaya). Il resto discende da questi due punti di vista. 694. Cio che e detto dal punto di vista della sostanza sembra essere, di regola, irreale dal punto di vista della condizione. Similmente, cio che e detto dal punto di vita condizionale pare irreale dal punto di vista sostanziale. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui punti di vista 159 695. Dal punto di vista della condizione, le cose inevitabilmente hanno un'origine e una fine. Ma dal punto di vista della sostanza non c'e ne origine ne distruzione. 696. Dal punto di vista sostanziale, tutto prende forma da una sostanza che rimane sempre uguale, ma dal punto di vista condizionale ogni cosa cambia. Da ogni punto di vista particolare, una cosa appare in una certa forma corrispondente. 697. Il punto di vista che da un valore secondario alle modalita e che afferra solamente la sostanza viene chiamato il punto di vista della sostanza, mentre il suo opposto viene chiamato il punto di vista della condizione. 698. Naigam, sangraha, vyavahara, rjusutra, sabda, samabhirudha e evambhuta: questi sono i sette punti di vista basilari. 699. I primi tre appartengono alla categoria del punto di vista sostanziale mentre i rimanenti appartengono alla categoria del punto di vista della condizione. Tra questi sette, i primi quattro prendono in esame il significato, mentre i rimanenti la parola. 700. Naigam-naya si occupa dei due aspetti di una cosa, quello delle qualita generiche e quello delle qualita specifiche, quindi conosce la cosa nelle sue varie forme. 701. Naigam-naya e di tre tipi, a seconda dei tre tempi: il passato, il presente e il futuro. 702. Nel descrivere un'attivita che e <> quando veniamo interpellati, il momento in cui essa e iniziata e il vartamana-naigam-naya. Per esempio, si dice che il cibo sta cuocendo quando la cottura e <>. 703. Dire che un'azione che sara del tutto svolta in futuro e compiuta, questo e il bhavisya-naigam-naya; per esempio, quando una persona si mette in viaggio, noi diciamo <>. 704. Quanto al sargraha-naya, ne esistono due tipi: il suddhasargraha-naya e l'asuddhasamgraha-naya. Nel suddhasamgraha-naya For Personal & Private Use Only
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________________ 160 La teoria jainista della relativita conoscitiva mettiamo in evidenza solamente le caratteristiche comuni degli oggetti, ignorando le caratteristiche differenti; mentre nell'asuddhasargraha-naya, mettiamo in evidenza le caratteristiche generali della classe di oggetti. 705. Cio che distingue tra un approccio sintetico puro e un approccio sintetico impuro65 e chiamato vyavahara-naya ed e di due tipi: la distinzione completa e la distinzione incompleta. 706. Il naya (il punto di vista) che prende in esame gli aspetti evanescenti di una sostanza eterna si chiama rjusutra-naya; un esempio e quando diciamo che <>. 707. Il naya che attribuisce la modalita <>, ecc. a un essere durante il periodo nel quale quell'essere continua a manifestarsi in quel determinato modo e il sottogenere del sjusutra-naya chiamato sthulasjusutra-naya. 708. Sapana, <>, indica una parola che ci richiama alla mente un oggetto particolare o i vari oggetti cui essa si riferisce Quindi, cio che e racchiuso dal significato di una parola e sabdanaya. 709. Il sabda-naya ci aiuta a differenziare il significato delle parole secondo l'uso che se ne fa all'interno di una frase. Per esempio la parola pusya puo indicare talvolta una stella e talaltra una divinita. 710. Il naya che comprende il significato di una parola in base alla sua etimologia e anch'esso chiamato sabda-naya; per esempio, l'etimologia della parola deva indica la divinita in generale. 711. Ogni parola e accompagnata da un significato specifico e viceversa. I differenti sinonimi hanno le loro rispettive connotazioni anche se si riferiscono allo stesso oggetto. Per esempio, le parole Indra, Purandar e Sakra si riferiscono allo stesso dio, indicando ciascuna un epiteto particolare (<>, <>, ecc.). Questo e il samabhirudha-naya. For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sui punti di vista 161 712. Una parola viene applicata a un oggetto soltanto quando esso si comporta nella maniera suggerita dal significato etimologico della parola e non viene applicata nel caso in cui l'oggetto non si comporti in questa maniera. Questo e l'evambhuta-naya. Percio questo naya aderisce al significato particolare di una parola. 713. Qualsiasi atto stia compiendo una persona con lo strumento della mente, della parola o del corpo, il nome che corrisponde a quell'atto deve essere applicato a quella persona. Questo e cio che e sostenuto dal naya chiamato evambhuta-naya (per esempio, una persona viene definita <> solamente mentre sta insegnando). For Personal & Private Use Only
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________________ 40 Il Syadvada e la Saptabhangi 66 714. L'oggetto del naya o del pramana,67 se e condizionato, e chiamato relativo, e, se non lo e, e chiamato assoluto. L'oggetto del naya o del pramana e chiamato relativo se e condizionato e assoluto se non e condizionato. 715. La parola syat,68 che e una forma grammaticale chiamata nipata (un prefisso), viene usata per indicare cio che nega l'assolutezza e cio che dimostra che tutte le cose sono condizionate. 716. Esistono sette predicazioni, sia sotto forma di pramana sia sotto forma di naya proprio e di naya improprio. L'affermazione caratterizzata da syat (<>) e pramana, quella che non esclude le altre possibilita e naya proprio, quella che esclude assolutamente le altre possibilita e naya improprio.69 717. <>, <>, <>, <>> <<<>, <> e <>: queste sette predicazioni, ognuna contenente la parola syat, costituiscono la predicazione della forma di pramana. 718. Ogni sostanza colta nella forma di <>, ecc. ha la natura di qualcosa che esiste; la stessa sostanza colta sotto forma di <<>, ecc. ha la natura di qualcosa che non esiste.70 719. Quando e compresa in una delle due suddette forme, una sostanza ha la natura di qualcosa che esiste o di qualcosa che non For Personal & Private Use Only
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________________ Il Syadvada e la Saptabhangi esiste; quando e compresa simultaneamente in entrambe le suddette forme, e qualcosa di impredicabile, in quanto viene nello stesso tempo trattata come qualcosa che esiste, qualcosa che non esiste o qualcosa che e contemporaneamente esistente e non esi stente. 720. <>, <>, <>, <>, <>, <>, <>: proprio queste sette affermazioni riguardanti una sostanza, quando sono caratterizzate da syat (<>) sono chiamate naya impropri. 163 721. Quando viene compresa una proprieta dell'oggetto, viene automaticamente compresa anche la proprieta opposta, poiche ambedue queste proprieta costituiscono la natura dell'oggetto. Percio, per quanto riguarda la natura di tutti gli oggetti, devono essere fatte le suddette predicazioni. For Personal & Private Use Only
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________________ 41 Precetti sulla riconciliazione 722. La conoscenza che rivela i molteplici aspetti delle cose in una forma indiretta e libera da ogni dubbio e definita conoscenza scritturale. 723. La conoscenza che rende possibili i rapporti tra le persone e mette in luce le cose nelle loro relazioni e un naya del sottogenere srutajnana e nasce da un'argomentazione probante. 724. Anche se una cosa possiede molti aspetti, ci si riferisce solamente a uno di essi perche, in un certo momento, e richiesta soltanto la dimostrazione di questo aspetto e non degli altri. 725. La concezione che accetta la relativita e la reciproca dipendenza dei diversi aspetti delle cose e un caso di naya (punto di vista) proprio (sunaya), mentre la concezione che non le accetta e un caso di naya improprio (durnaya). E regola che tutte le relazioni abbiano successo se si basano sul naya proprio. 726. Vi sono tanti punti di vista quanti sono i modi di esprimerli. Nel caso in cui venga usata la congiunzione <>,71 ogni affermazione o espressione rappresenta la posizione dei Jaina. Mentre se non si usa questa congiunzione si perviene a una posizione impropria. Certamente la retta comprensione richiede un approccio sintetico a tutte le affermazioni riguardanti l'oggetto. 727. Nessun punto di vista estremo adoperato da un rivale dovrebbe essere confutato indicando l'opposto punto di vista. Do For Personal & Private Use Only
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________________ Precetti sulla riconciliazione 165 vremmo usare lo stesso procedimento anche nel caso in cui una persona che segue le nostre stesse tradizioni religiose adotti, a causa di un'errata comprensione, una concezione estrema. 728. Tutti i punti di vista (naya) sono veri per cio che affermano, ma sono falsi in quanto rifiutano il punto di vista opposto. Chi conosce bene le scritture, non dovrebbe dividere i punti di vista in veri e falsi. 729. Ogni punto di vista assoluto e indipendente da un altro, non puo essere unito a un altro e la loro unione non contribuisce a un approccio giusto. I punti di vista assoluti sono separati l'uno dall'altro come nemici. 730. Considerando un singolo punto di vista, esso puo sembrare opposto agli altri; tuttavia, quando li consideriamo reciprocamente dipendenti, essi condurranno a una retta comprensione. Analogamente i lavoratori agiscono in armonia quando si trovano sotto un unico direttore, anche se si distinguono tra di loro quando sono separati. 731. Coloro che prendono in considerazione solamente un piccolo aspetto di una cosa, hanno una conoscenza sbagliata, come l'uomo cieco che crede che l'elefante sia solamente quella piccola parte dell'animale che egli e riuscito a toccare. 732. Coloro che mettono insieme tutti i punti di vista e raccolgono tutti gli aspetti dell'oggetto hanno una retta comprensione, come coloro che nell'esempio precedente, avendo gli occhi per vedere, sono capaci di cogliere l'elefante nella sua interezza. 733. Le proprieta delle cose che possono essere descritte sono infinitamente minori delle proprieta delle cose che non possono essere descritte, e le proprieta descritte nelle scritture sono infinitamente minori di quelle che sono descrivibili; stando cosi le cose, come si puo dire che la posizione di una certa scrittura o di una certa persona sia assolutamente vera? 734. Coloro che sostengono la loro visione e condannano quella dei loro oppositori fanno semplicemente mostra della loro For Personal & Private Use Only
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________________ 166 La teoria jainista della relativita conoscitiva erudizione e finiscono in vari modi nella morsa del ciclo di trasmigrazione. 735. Vi sono svariati tipi di persone, svariati tipi di attivita, svariati tipi di capacita. Percio si dovrebbe rinunciare a litigare sia con le persone della stessa fede sia con quelle delle altre fedi. 736. Sia glorificato il santo insegnamento dei Jina che sostiene l'unione di tutte le visioni parziali; esso e come il nettare ed e facile da comprendere da parte di coloro che sono desiderosi di ottenere l'emancipazione. For Personal & Private Use Only
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________________ 42 Precetti sull'interpretazione 737. Per capire il vero significato di una proposizione, esiste nelle scritture la descrizione di quattro tipi di niksepa (attributi o attribuzioni).72 738. Una sostanza possiede varie caratteristiche ma, per quanto riguarda l'argomento in questione, una medesima cosa viene descritta in quattro modi. 739. Nama, sthapana, dravya, bhava: queste quattro modalita costituiscono il concetto di niksepa. Nama indica il nome dell'oggetto ed e di due tipi. 740. Sthapana (forma) e di due tipi: quello che assomiglia alla vera forma di cio che indica e quello che non le assomiglia. Quando si suppone che un oggetto indichi un altro oggetto, si parla di sthapana-niksepa; e il caso di quando si suppone che un idolo rappresenti un Arhat. 741, 742. Dravya (potenzialita) e di due tipi: agamico73 (cio che riguarda un testo autentico) e non-agamico (cio che non riguarda un testo autentico). Quindi la persona che conosce un testo autentico riguardante un Arhat ma che non usa completamente questa sua conoscenza e detta Arhat-dravya-agamico. Analogamente il dravya-non-agamico e di tre tipi: il corpo del conoscitore, l'aspirante conoscitore e il soggetto che agisce in una maniera appropriata alle cose. Il corpo del conoscitore e di tre tipi: quello caduto, quello abbandonato e quello che e stato fatto per cadere.74 For Personal & Private Use Only
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________________ 168 La teoria jainista della relativita conoscitiva 743, 744. Come dravya, anche bhava (realta) e di due tipi: agamico (cio che riguarda un testo autentico) e non-agamico (cio che non riguarda un testo autentico). Quindi la persona che conosce un testo autentico riguardante un Arhat e che usa questa sua conoscenza e detta Arhat-bhava-agamico. D'altronde, la persona che ha sviluppato le qualita virtuose di un Arhat o quella che, avendo queste qualita, intraprende la meditazione e viene considerata un Kevalajnanin (Arhat), e detta Arhat-bhava-non-agamico.75 For Personal & Private Use Only
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________________ 43 Conclusione 745. Cosi ha predicato il Vaisalika Bhagavan Mahavira, del clan di Jnat, dotato della suprema conoscenza e della suprema visione. 746. Una persona potrebbe non aver udito queste cose, oppure potrebbe non avere agito in accordo con esse, ma senza dubbio virtu come l'equanimita, ecc. sono state predicate dall'onnisciente saggio Jnataputra (Mahavira). 747, 748. Solamente chi conosce l'anima, il mondo, il ciclo delle rinascite, la cessazione del ciclo delle rinascite, le cose eterne e non eterne, la nascita, la morte in generale, le trasformazioni dell'anima divina in viaggio e nella piu alta regione, l'afflusso dei karma, l'arresto dell'afflusso dei karma, la sofferenza e la purificazione dai karma: solamente costui merita di predicare la dottrina della retta azione. 749. Ho cosi ottenuto il nobile messaggio verbale dei Jina che non avevo ottenuto prima e che e un nettare: ho intrapreso la via che conduce a una felice rinascita futura. Quindi non devo piu temere la morte. For Personal & Private Use Only
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________________ 44 Inno a Mahavira 750. La retta conoscenza e il mio riparo, la retta fede e il mio riparo, la retta condotta e il mio riparo, l'ascesi e l'autocontrollo sono il mio riparo, Bhagavan Mahavira e il mio riparo. 751. Il Signore Mahavira e il possessore dell'onnicomprensiva percezione, il possessore della conoscenza suprema, colui che non assumeva nessun cibo non appropriato,76 colui che possedeva la pazienza, la fermezza, l'uomo piu istruito del mondo, libero da tutte le forme di possesso, libero dalla paura, colui che non rinasce un'altra volta. 752. Questo uomo supremamente saggio non viveva in una fissa dimora, aveva attraversato l'oceano della trasmigrazione, aveva avuto una visione illimitata, appariva splendente come il sole, aveva prodotto luce laddove prevaleva l'oscurita cosi come fa il grande Indra Vairocana. 753. Come Airavata77 e il piu potente elefante, come il leone e il re degli animali, come il Gange e il fiume supremo, come Garuda78 figlio di Venudeva e il supremo uccello, cosi Jnataputra e il supremo tra coloro che hanno predicato la liberazione. 754. Come la liberazione dalla paura e il dono piu grande, cosi parlare pacatamente e il modo migliore di dire la verita; come la continenza e la migliore penitenza, cosi il monaco Jnataputra e il migliore uomo sulla terra. For Personal & Private Use Only
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________________ Inno a Mahavira 171 755. Sia vittorioso il Beato (Mahavira) che sa dove nascono le anime terrene, che e il maestro e la fonte di gioia in tutto il mondo, che e il signore e il benefattore dell'universo, che e il l'antenato di tutto il mondo. 756. Sia vittoriosa la grande anima di Mahavira che e la fonte di tutte le scritture, che e l'ultimo Tirtharkara e il maestro di tutto il mondo. For Personal & Private Use Only
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________________ Note a cura di Claudio Lamparelli 1 Si puo anche tradurre <> o <>. 2 Gli Acharya sono i capi di un gruppo di monaci o le guide spirituali. 3 I Terapanthi sono una sotto-setta dei Digambara e gli Sthanakavasi sono una sotto-setta degli Svetambara. 4 Vinoba Bhave (1895-1982) nacque nel Maharastra da una famiglia di Brahmani. Fu un ardente ammiratore di Gandhi, di cui condivise varie attivita politiche, sociali e culturali. In particolare s'impegno per liberare l'India dal dominio inglese e per distribuire le terre alla popolazione piu povera organizzandola in cooperative. Sogno di fare dell'India una societa senza caste. Sposo la causa della nonviolenza e nel 1979, con un digiuno, ottenne che fosse proibita l'uccisione delle mucche. Studio l'antica letteratura sanscrita e s'impadroni di quattordici lingue, svolgendo anche un'attivita di carattere editoriale. Particolarmente importanti sono i suoi discorsi sulla Bhagavadgita. 5 Il Baba e Vinoba stesso che parla di se in terza persona. 6 Le 63 Persone Supreme sono le grandi personalita del Jainismo, tra cui i ventiquattro Tirtharkara e gli undici Cakravartin. Quanto alla suddivisione in cicli temporali, la prima e la fase discendente, in cui prevale il male, e la seconda e la fase ascendente, in cui prevale il bene. Oggi ci troviamo in una fase discendente. 7 La <>. 8 Cioe del liberato che vive ancora in questo mondo. Vedi anche precetto 180. 9 Il punto di vista reale e quello valido e completo, contrapposto al punto di vista empirico. Vedi precetto 35. 10 Il dharma e la natura essenziale di una cosa, e cio che la fa essere quella cosa e non un'altra. I Jaina, a differenza degli idealisti, sostengono che ogni cosa (oggetti fisici e anche fatti coscienziali) esiste indipendentemente dai nostri processi conoscitivi. Ma il dharma e anche il principio del movimento e della trasformazione. Vedi precetto 83 e nota 61. 11 Brahmani, Ksatriya, Vaisya e Sudra sono le quattro caste indiane, in ordine decrescente di importanza. 12 Un vero asceta distaccato dalla materia. 13 Poiche il termine sutra (filo) indica anche una composizione aforistica, il titolo dell'opera potrebbe essere <> o <>. For Personal & Private Use Only
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________________ 174 Note alle pagine 42-126 14 Emancipazione e liberazione sono usate in tutto il testo come sinonimi. 15 Denominazioni dei santi jaina. 16 Il Jina e Vardhamana Mahavira. Mahavira significa <>. 17 Ogni punto di vista offre una veduta parziale e, per riprodurre il carattere generale della realta, bisogna mettere insieme tutti i vari punti di vista. 18 Il primo e associato al corpo e il secondo al jiva (l'essere vivente, la sostanza cosciente). 19 Cioe, rivolta alle azioni esteriori. Vedi precetto 179. 20 L'equanimita e la condizione dell'anima libera dalle illusioni e dalle la capacita di essere distaccati, equilibrati e imparziali. Vedi precetti 274 e 423. 21 Ogni anima e fin dall'origine pura, eterna e onnisciente. E il contatto con la materia e con i sensi che le associa un corpo e la corrompe. 22 Il ventunesimo Tirtharkara. 23 La ricerca dell'Assoluto, per il Jainismo, comporta non solo la castita ma anche il superamento di ogni sensualita. Il fine ultimo, infatti, e il distacco dalla materia. 24 Vaitaraai e il fetido fiume infernale, salmali e l'albero pieno di spine e Kamadhenu e la mucca dell'abbondanza che esaudisce ogni desiderio. 25 La posizione di ogni essere vivente nello schema della natura. Vedi precetto 367. 26 Il monarca universale. 27 Le sacre scritture jainiste. 28 Il se in quanto anima e onnisciente. 29 La paura della vita sulla terra, la paura della vita successiva, la paura di essere senza protezione, la paura dell'assenza di controllo, la paura del dolore, la paura degli incidenti e la paura della morte. 30 Nome di un monaco. 31 Intuizione e conoscenza. 32 Si tratta di frutti molto ricchi di semi. Poiche ogni seme e dotato di un'anima propria, nutrendosi di questi frutti si arrecherebbe violenza a molte vite. 33 I primi due voti consistono nel limitare i propri spostamenti e i propri viaggi. 34 Per esempio un coltello. 35 Trattandosi di fatti o atti mondani. 36 Verificando che non sia stato procurato con la violenza. 37 Antica unita di misura di lunghezza, equivalente a circa quarantaquattro centimetri. 38 Un monaco jaina deve sempre stare attento a non danneggiare gli esseri viventi, nemmeno qualche piccolo insetto. 39 Rispettando rigidamente, cioe, tutte le restrizioni alimentari prescritte ai monaci. 40 Il samiti riguardante il ricevere e il riporre le cose offerte. 41 Postura yoga. 42 Postura yoga. 43 Per i salya vedi i precetti 365 e 577,578. 44 Per i <> vedi capitolo 17. 45 Il Jainismo e nettamente dualistico: l'anima viene imprigionata dalla materia e dal corpo, e quindi la liberazione consiste nel separare di nuovo l'anima dalla materia karmica e dal corpo. Lo scopo dell'ascetismo e proprio quello di fermare ogni ulteriore associazione del jiva con il karma e di affrettare l'estinzione di quest'ultimo. Vedi anche precetto 524. For Personal & Private Use Only
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________________ Note alle pagine 126-154 175 46 I Jainisti pensano che l'universo (loka) sia posto in mezzo all'aloka e abbia la forma del tronco dell'uomo. In alto, dove dovrebbe trovarsi la testa, si trova la dimora dei liberati, il siddha-sila. Vedi la figura a pagina 150. 47 I mezzi per l'arresto del flusso karmico sono gli stessi utilizzati per il rigetto del karma gia accumulato, e cioe samiti, gupti e le varie regole ascetiche. 48 Vedi precetto 506. 49 In sintesi, ogni anima assume una colorazione non visibile a occhio nudo che dipende dall'accumulo dei suoi karma. Piu il colore e scuro piu il karma e negativo. Piu ci si libera della materia e dei pesi karmici piu la colorazione diventa chiara. Percio la colorazione ha anche una portata e un significato morali. 50 In altri testi e rosso fuoco. 51 Il Jainismo, nella sua volonta di separare l'anima dal corpo, ammette il suicidio per fame come forma estrema di ascesi in caso di persone incurabili o troppo vecchie oppure quando non si sia piu in grado di resistere alle passioni. Poiche l'anima e eterna, non deve render conto a nessuna divinita superiore della propria esistenza. Anzi, l'anima ritrova la propria originale divinita solo quando si libera definitivamente dalla materia. 52 Pudgala e la materia sia grossolana sia sottile (quest'ultima si trasforma nei vari tipi di karma); dharma e il principio del moto; adharma e il principio della quiete; akasa e lo spazio in cui si distinguono il lokakasa (lo spazio occupato dall'universo) e l'alokakasa (lo spazio vuoto), e ha una struttura atomica; kala (il tempo eterno, privo di forma, di inizio e di fine) e il processo dello scorrere temporale. 53 Vari tipi di divinita. Le anime liberate sono al di sopra degli dei perche nascono piu. 54 L'universo jainista, secondo alcune classificazioni, possiede, oltre al piano terrestre, sette inferni e quattordici piani celesti, stratificati un po' come nella visione dantesca. 55 Questo perche tutti gli esseri viventi, tranne le anime e lo spazio, sono prodotti dalla materia. 56 La materia sottile del karma aderisce per cosi dire all'anima e il tempo mette in moto il processo di trasformazione della materia. 57 Infiniti sono gli istanti del tempo, gli atomi della materia e le anime. 58 Si tratta di un'arcaica ma significativa scala di classificazione di cio che va dal molto materiale al molto sottile. 59 All'anima vengono attribuite dimensioni e capacita di espandersi e di contrarsi. Alla nascita e piccolissima e poi continua a crescere. Alla morte si contrae nel seme di una nuova nascita. 60 Le anime vengono classificate in base al numero di sensi posseduti. Un senso solo (il tatto) e posseduto dai quattro elementi, dai microrganismi e dagli abitanti del regno vegetale. Due sensi (tatto e gusto) sono posseduti da molluschi, vermi, bruchi, ecc. Tre sensi (tatto, gusto e olfatto) sono posseduti dagli insetti, ecc. Quattro sensi (tatto, gusto, olfatto e vista) sono posseduti da altri insetti come le api, ecc. Cinque sensi sono posseduti dai mammiferi, dagli uccelli, nonche dagli uomini, dagli dei e dagli abitanti degli inferi, i quali hanno anche un sesto senso, manas, la mente. 61 Qualunque sostanza esistente possiede attributi e modi (o modalita caratteristiche). Ma la sostanza in se, l'essenza intrinseca di ogni cosa, e immutabile. 62 Ogni cosa e un'<> e ha un'esistenza indipendente dal For Personal & Private Use Only
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________________ soggetto conoscente. Gli attributi, le modalita e le relazioni delle cose sono dati direttamente nell'esperienza ed esistono oggettivamente. 63 In sostanza, per i Jaina la conoscenza diretta e quella che viene recepita direttamente dall'anima senza la mediazione dei sensi o della mente. 64 Si tenga presente che ogni punto di vista (naya) ha una propria verita, anche se parziale. 65 Si tratta del naya che coglie gli aspetti particolari e le caratteristiche specifiche. E il punto di vista convenzionale basato sulla conoscenza empirica. In esso mettiamo in evidenza le particolarita dell'oggetto che piu ci interessano. 66 Il Syadvada e la Saptabhangi sono dottrine che si occupano della relativita della conoscenza e in particolare del <>. 67 Per la definizione di naya, si veda il precetto 690 e per quella di pramana il precetto 685. 68 La parola syat e un prefisso che puo essere tradotto <>, <> o <>. 69 Qui si parla dei sette modi di discorrere di una cosa. In sanscrito le sette predicazioni <>, <>, ecc. incominciano tutte con il prefisso syat. Ricordiamo che naya e quel tipo di conoscenza che coglie soltanto un aspetto dell'oggetto. Si tratta comunque di un punto di vista valido, ancorche parziale (vedi precetto 728). In realta, soltanto chi mette insieme i vari punti di vista ottiene una conoscenza completa (vedi precetti 732 e 726), ossia una conoscenza che si rivela utile ed efficace (vedi precetto 723). Ma essa, finche non si otterra l'onniscienza, restera sempre condizionata. 70 In altri termini, si puo descrivere qualcosa da un certo punto di vista come esistente e da un altro punto di vista come non esistente. Per esempio, una sedia di mogano esiste in quanto legno di mogano, ma non esiste in quanto legno di noce. Oppure, la sedia che esiste in questo momento o in questa camera non esiste in un altro momento o in un'altra camera. 71 <> nel senso che esistono anche altri aspetti. La conoscenza completa deve mettere insieme i vari punti di vista, deve essere sintetica. 72 Niksepa sono gli attributi attraverso cui s'interpreta un testo e quindi la realta stessa. Si puo infatti riconoscere una cosa 1. dal suo nome (nama-niksepa), 2. dalla sua forma o immagine (sthapana-niksepa), 3. dagli antecedenti che l'hanno determinata (dravya-niksepa) e 4. dal suo stato reale o naturale (bhava-niksepa). Tuttavia ne il nome ne la forma ne gli antecedenti sono i veri attributi della cosa. Essi sono irreali, sono qualita attribuite. I veri attributi (bhava-niksepa) di una cosa sono quelli che costituiscono realmente la sua natura. 73 L'aggettivo agamico viene da Agama, scrittura sacra. Questo precetto e il successivo mettono in evidenza come la conoscenza delle sacre scritture possa portare a uno stato di Arhat con vari gradi di evoluzione. 74 Questi tre corpi che si riferiscono a stati e a tempi diversi indicano un soggetto che e ancora lontano dalla realizzazione, ossia dal suo stato reale (bhava). Sono per cosi dire irreali. Per questo motivo appartengono alla categoria della potenzialita (dravya). 75 Il liberato trascende ogni scrittura. Vedi per esempio il precetto 255. 76 Un cibo procurato, cioe, con la violenza. 77 Airavata e il mitologico elefante bianco con quattro zanne che divento la cavalcatura del dio Indra. 78 Garuda e la mitologica figura con il becco e gli artigli di uccello rapace e con il corpo di uomo. For Personal & Private Use Only
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________________ Glossario abhavya jiva Anima incapace di ottenere la liberazione. abhayadana La suprema carita consistente nel proteggere gli esseri viventi. Acharya Monaco ascetico; maestro spirituale. adharma Il principio della quiete e dell'immobilita. Agama Scrittura sacra. ahimsa Non-violenza. Airavata Elefante mitologico. ajiva Non-anima, la sostanza non vivente. akasa Lo spazio. alocana Confessione delle azioni malvagie alokakasa Spazio vuoto oltre l'universo. anarthadanda viramanavrata Voto del laico, consistente nell'astenersi dalle azioni inutili. Anekantavada Dottrina del non-assolutismo o della molteplicita in base alla quale e necessario guardare la realta da tutti i punti di vista. Arga Testo religioso. anivertin o anivettikarana Anima che occupa il nono stadio dello svi luppo spirituale e che gode di una costante beatitudine. antaratma Anima introversa, non guidata da fattori esterni e dedita alla meditazione. antaraya Karma che determina l'oscuramento del potere del se. For Personal & Private Use Only
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________________ 178 Glossario anupreksa anuvrata apramattasamyata apurvakarana aradhana arambha Arhat Asariri aticara atithisamvibhaga Riflessione profonda su cio che e gia stato letto e imparato. I cinque voti minori che devono essere osservati dai laici. Chi osserva i voti con costante vigilanza. Anima che occupa l'ottavo stadio dello sviluppo spirituale e che gode di una beatitudine variabile. Rituali propiziatori compiuti nel tempo della morte. Immaginare azioni malvagie. Un liberato in vita. Anima definitivamente liberata. Vedi Siddha. Trasgressione di uno dei voti. Quarto voto disciplinare del laico, consistente nell'offrire cibo puro ai monaci. Anima. Chiaroveggenza (detta anche sima-jnana). Unita di misura del tempo, corrispondente a un battito di ciglia. Retta fede senza osservanza dei voti. Karma che determina la durata della vita. atma avadhi-jnana avali avirata-samyagdrsti ayu bahiratma balatapa balavrata Bhadanta bhasasamiti bhava bhava-himsa Anima estroversa, guidata dai sensi. Esercizi ascetici di tipo puerile. Voto di tipo puerile. Monaco dal comportamento ideale. Prestare attenzione nel parlare. Realta. Violenza interiore, causata dalla disattenzione e dalla non costante vigilanza, che produce accumulo di karma. Capacita intrinseca delle particelle karmiche di produrre attaccamento o avversione. Persona degna di ottenere l'emancipazione. Il primo voto disciplinare del laico. Castita dei monaci. Lo stato assoluto dell'anima. bhavakarma bhavya bhogopabhoga viramana brahmacarya Brahman For Personal & Private Use Only
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________________ Glossario 179 Cakravartin caturvimsatistava Il re supremo sulla terra. La preghiera rivolta ai ventiquattro Tirtharkara. Danta darsana sravaka darsanivaraninya desavakasika desavirata dharma dharma-dhyana dharmakatha digvrata Monaco dal comportamento ideale. Laico che osserva la retta fede. Karma che oscura le giuste intuizioni. Voto del laico consistente nel non uscire dai limiti territoriali prestabiliti alla ricerca di piaceri sensuali. Parziale osservanza dei voti (detta anche viratavirata). La natura essenziale di una sostanza; il principio del movimento; la religione. Un tipo di meditazione. La lettura delle storie esemplari. Voto meritorio per il laico, consistente nel non uscire dai limiti territoriali prestabiliti. Le sei sostanze (tempo, spazio, movimento, immobilita, materia e anima); potenzialita. Violenza esteriore, causata involontariamente, che non produce accumulo di karma. La massa delle particelle fisiche che formano il karma. Il punto di vista della sostanza. Punto di vista (naya) improprio. dravya dravya-himsa dravyakarma dravyarthika-naya durnaya evambhuta-naya Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. gaccha gana Ganadhara Garuda gotra guna gunasthanas gunavrata gupti Cio che conduce alla via della liberazione. I <> (retta fede, retta conoscenza e retta condotta). Guide spirituali. Figura mitologica, meta uomo e meta uccello. Karma che determina la condizione sociale Livello spirituale. Progresso spirituale. L'insieme dei tre voti meritori. Le tre forme di autocontrollo. For Personal & Private Use Only
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________________ 180 Glossario himsa Violenza. iryasamiti Atto di attenzione che consiste nel camminare alla luce del giorno osservando attentamente il terreno per non causare alcuna violenza. Jina jiva jnanavaraniya Il vittorioso: al singolare e Mahavira e al plurale indica i ventiquattro Tirtharkara. Anima, essenza vitale. Karma che oscura la conoscenza innata dell'anima. Uno dei nomi con cui viene designato Mahavira. Jnataputra kala karma Tempo. Il principio di causalita secondo cui a ogni azione corrisponde un effetto che puo essere fausto o infausto, ma che comunque lega inesorabilmente l'anima al ciclo della trasmigrazione. Mortificazione del corpo. Immobilita del corpo durante la meditazione. L'onniscienza. Anima onnisciente. Anima libera da tutti gli attaccamenti. kayaklesa kayotsarga kevala-jnana kevalin ksinamoha lesya loka lokakasa Colorazioni karmiche dell'anima. L'universo. Lo spazio occupato dall'universo. manahaparya-jnana marganasthana mati-jnana misra-bhava mithyatva La telepatia. Schema che stabilisce la natura peculiare di ogni essere vivente. Conoscenza che deriva dai sensi e dalla mente. Confusione tra fede giusta e fede sbagliata. Credere solo alle cose esistenti nel mondo materiale (fede sbagliata). Karma che causa le infatuazioni e le illusioni. Guida spirituale. mohaniya Muni For Personal & Private Use Only
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________________ Glossario 181 naigam-naya nama Nandanavana naya niksepa Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. Karma che determina il corpo fisico. Il paradiso. Il punto di vista del soggetto conoscente, la conoscenza di una cosa nelle sue relazioni. Gli attributi attraverso i quali comprendere il vero significato dei testi sacri e della realta. Asceti <> o <>, ossia completamente privi di attaccamenti. Dissociazione del se dalla materia karmica, rigetto del nuovo karma. Salvezza, liberazione. Il punto di vista reale. Voto di astensione dalle azioni malvagie. Nirgrantha nirjara nirvana niscaya-naya niyama Omkara Il mantra AUM. padastha palyanka rara papa karma paramanu parama samadhi paramatma paravartana Stato di un'anima incarnata che ha ottenuto l'onniscienza. Particolare posizione del corpo durante la meditazione. Demerito; disposizione eccessiva, fine a se stessa, verso il denaro e le cose terrene; peccato. Karma infausto. Atomo. Meditazione suprema. Anima suprema, non inquinata dai karma. Rileggere un testo sacro per approfondirne la comprensione. Smisurato desiderio di possesso. L'insieme delle azioni salvifiche. Conoscenza indiretta. Il punto di vista della modificazione o condizione. Digiuno religioso. Voto disciplinare del laico, che prevede l'astinenza dal cibo, dall'abbellimento del corpo, dal piacere sessuale e dalla violenza. For Personal & Private Use Only parigraha parikarman paroksa paryayarthika-naya pausadha posadhopavasa
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________________ 182 Glossario pradesa pramana pramattasamyata prana pratikramana pratyakhyana pratyaksa pravacanamata prehana pudgala punya Unita o punti spaziali. Conoscenza precisa e innegabile, conoscenza di una cosa come e in se stessa. Osservanza dei voti maggiori senza la costante vigilanza. Energia; unita di misura di tempo corrispondente a un respiro. Pentimento. Rinuncia a compiere azioni malvagie in futuro. Conoscenza diretta. Gli otto precetti fondamentali (<>). Porre quesiti all'insegnante sui testi sacri. Materia. Merito; positiva e ben finalizzata disposizione verso il denaro e le cose terrene; genera un karma fausto. Meriti ottenuti grazie alle buone azioni. L'uomo con molti meriti. Testo religioso. punya karma punyatma Purva rasaparityaga rjusutra-naya Penitenza consistente nella rinuncia a cibi gustosi. Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. Monaco dal comportamento ideale; santo. Stato dell'anima liberata. rsi ruprahitatva sabda-naya Sadhu sailesi sallekhana salya samabhirudha-naya samarambha Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. Monaco dal comportamento ideale. Livello della liberta assoluta da qualsiasi attivita, in cui tutta l'affluenza karmica e stata fermata. Voto di digiunare fino a morire. <>, difetti della condotta. Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. Uso di strumenti che possono nuocere alle altre vite. Anima pura. L'equanimita mentale. Uno dei sette punti di vista (naya) basilari. samaya samayika samgraha-naya For Personal & Private Use Only
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________________ Glossario 183 samiti Le cinque forme di attenzione. samrambha Concepire pensieri malvagi. samvara Interruzione del ciclo trasmigratorio. samyaktva Retta fede. Samyata Monaco dal comportamento ideale. sangha La comunita dei monaci. sara Sostanza. sayogi-kevalin Monaco che ha ottenuto la conoscenza dell'anima suprema e l'onniscienza. Siddha Anima liberata. Siddha-sila Vetta dell'universo, alla quale accede l'anima liberata. sikshavrata I sette voti disciplinari che devono essere osservati dai laici. skandha-pudgala Materia aggregata. Sramana Tradizione spirituale indiana che crede nella divinita dell'anima ma non in un Dio; asceta; guida spirituale. sravaka Laico virtuoso. sruta-jnana Conoscenza ottenuta attraverso lo studio delle scritture. stoka Unita di misura di tempo corrispon dente a un secondo. suksma kasaya o suksma samparaya Decimo stadio dello sviluppo spiri tuale dell'anima. sunaya Punto di vista corretto. svabhava L'essenza interiore di ogni individuo. svadhyaya Studio delle scritture. svastika Dal sanscrito svasti, <>; anti chissimo simbolo solare. Saptabhangi Dottrina sulla relativita della cono scenza umana. Syadvada Dottrina del <>. Prefisso che significa <>, <>, <>. Syat For Personal & Private Use Only
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________________ 184 Glossario tapas tapasvi tattva Tirtharkara L'insieme delle pratiche ascetiche. Monaco che pratica il digiuno secondo le scritture sacre. Principio. <>; ognuno dei ventiquattro saggi che hanno reiterato la dottrina jaina. ucchvasa udumbara unodari Upadhyaya Upasakadhyayana upasanta-kasaya utsarga-samiti Unita di misura del tempo corrispondente a un'esalazione. Frutto che non dovrebbe essere mangiato poiche contiene semi, cioe anime. Digiuno parziale. Guida spirituale. Sacra scrittura. Colui che ha dominato le illusioni. Attenzione nell'espletare le proprie funzioni fisiologiche senza arrecare danno alle altre vite. vacana Lettura dei testi sacri. vaiyavstya Servire un monaco. vandana Sottomissione spirituale. vedaniya Karma che produce piacere e dolore. vibhava Condotta esteriore condizionata. Vidyadhara Semidio. virasana Postura del corpo durante la meditazione. viratavirata Parziale osservanza dei voti. Vitaraga Monaco dal comportamento ideale. viviktasayyasana Penitenza consistente nell'abitare in solitudine. vrata Osservanza dei voti. vrttiparisankhyana Penitenza consistente nella limitazione delle cose mendicate. vyavahara-naya Punto di vista empirico o pratico; uno dei sette punti di vista basilari. yatana Attenzione. For Personal & Private Use Only
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________________ UOMINI E RELIGIONI SAGGI CARLO MARIA MARTINI Sulla giustizia MARCO VANNINI Il volto del Dio nascosto L'esperienza mistica dall'Iliade a Simone Weil CARSTEN PETER THIEDE La nascita del cristianesimo Ebrei, greci, romani e la morte del mondo antico GEORGE COYNE - ALESSANDRO OMIZZOLO Viandanti nell'universo Astronomia e senso della vita GREGORIO PENCO Il monachesimo Fuggirono il mondo, salvarono la civilta, custodirono il Mistero RENE LAURENTIN Vita autentica di Gesu Cristo Nuova edizione ampliata ANDREA RICCARDI Il secolo del martirio I cristiani nel Novecento (3a edizione) For Personal & Private Use Only
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________________ EAMON DUFFY La grande storia dei papi Santi, peccatori, vicari di Cristo Dopo 2000 anni di cristianesimo a cura del Progetto Culturale della CEI. Contributi di C. Ruini, S. Romano, G. Rumi, M. Corti, M. Cacciari, G. Reale, C. Barbieri, G. Neri, T. Verdon PETER WALKER Il mistero della tomba vuota Storia e archeologia della morte, sepoltura e risurrezione di Cristo PAVEL A. FLORENSKIJ Non dimenticatemi Dal gulag staliniano le lettere alla moglie e ai figli del grande matematico, filosofo e sacerdote russo (2a edizione) MASSIMO BALDACCI Prima della Bibbia Sulle tracce della religione arcaica del proto-Israele (2a edizione) GIANNI COLZANI La vita eterna Inferno, purgatorio, paradiso HEINRICH ZIMMER Filosofie e Religioni dell'India ABRAHAM JOSHUA HESCHEL L'uomo non e solo Una filosofia della religione For Personal & Private Use Only
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________________ UOMINI E RELIGIONI INTERVENTI DON ORESTE BENZI Trasgredite! SAVERIO GAETA Giovanni XXIII Una vita di santita CORINNA CRISTIANI Vita da padri La nuova famiglia. Storia, cultura e affetti del ruolo paterno AA.VV. Socrate 2000 Sette giovani dialogano sullo spirito del mondo ALESSANDRO MAGGIOLINI La santa paura L'arte di morire MARTA BRANCATISANO Il Vangelo spiegato a mio figlio Racconti insoliti prima della buonanotte ANTONIO MAZZI Un'ala di riserva Adolescenza, terra di qualcuno? For Personal & Private Use Only
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________________ GIANNI BAGET Bozzo L'Anticristo (2a edizione) IGINO DOMANIN - STEFANO PORRO Il Web sia con voi FRANCESCO DELIZIOSI Don Puglisi Vita del prete palermitano ucciso dalla mafia DON ORESTE BENZI Prostitute Vi passeranno davanti nel Regno dei Cieli For Personal & Private Use Only
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________________ For Personal & Private Use Only
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________________ Questo volume e stato impresso nel mese di maggio dell'anno 2001 presso Mondadori Printing S.p.A. Stabilimento NSM - Cles (TN) Stampato in Italia - Printed in Italy For Personal & Private Use Only
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________________ tutti gli esseri viventi, si estende fino al campo del pensiero, giungendo a negare che qualsiasi affermazione possa assurgere al ruolo di verita assoluta. Da qui l'idea, anch'essa estremamente moderna, che di ogni cosa sia possibile fare affermazioni contraddittorie a seconda del punto di vista e che la conoscenza umana restera sempre - finche non si raggiungera l'onniscienza dei <> - parziale e relativa. ART DIRECTOR: GIACOMO CALLO PROGETTO GRAFICO: ANDREA GEREMIA L. 28.000 EUR 14,46 For Personal M
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________________ Uccidere un essere vivente e come uccidere se stessi; provare compassione per un essere vivente e come provarla per se stessi. Chi desidera il proprio bene, dovrebbe evitare di causare qualsiasi danno a un essere vivente. ISBN 88-04-49195-7 9117888041491958|| dan ducation International Torreon Platos only www. library of