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Note alle pagine 42-126
14 Emancipazione e liberazione sono usate in tutto il testo come sinonimi. 15 Denominazioni dei santi jaina. 16 Il Jina è Vardhamāna Mahāvīra. Mahāvīra significa «grande eroe». 17 Ogni punto di vista offre una veduta parziale e, per riprodurre il carattere generale della realtà, bisogna mettere insieme tutti i vari punti di vista. 18 Il primo è associato al corpo e il secondo al jīva (l'essere vivente, la sostanza cosciente). 19 Cioè, rivolta alle azioni esteriori. Vedi precetto 179. 20 L'equanimità è la condizione dell'anima libera dalle illusioni e dalle la capacità di essere distaccati, equilibrati e imparziali. Vedi precetti 274 e 423. 21 Ogni anima è fin dall'origine pura, eterna e onnisciente. È il contatto con la materia e con i sensi che le associa un corpo e la corrompe. 22 Il ventunesimo Tīrtharkara. 23 La ricerca dell'Assoluto, per il Jainismo, comporta non solo la castità ma anche il superamento di ogni sensualità. Il fine ultimo, infatti, è il distacco dalla materia. 24 Vaitaraại è il fetido fiume infernale, śālmalī è l'albero pieno di spine e Kāmadhenu è la mucca dell'abbondanza che esaudisce ogni desiderio. 25 La posizione di ogni essere vivente nello schema della natura. Vedi precetto 367. 26 Il monarca universale. 27 Le sacre scritture jainiste. 28 Il sé in quanto anima è onnisciente. 29 La paura della vita sulla terra, la paura della vita successiva, la paura di essere senza protezione, la paura dell'assenza di controllo, la paura del dolore, la paura degli incidenti e la paura della morte. 30 Nome di un monaco. 31 Intuizione e conoscenza. 32 Si tratta di frutti molto ricchi di semi. Poiché ogni seme è dotato di un'anima propria, nutrendosi di questi frutti si arrecherebbe violenza a molte vite. 33 I primi due voti consistono nel limitare i propri spostamenti e i propri viaggi. 34 Per esempio un coltello. 35 Trattandosi di fatti o atti mondani. 36 Verificando che non sia stato procurato con la violenza. 37 Antica unità di misura di lunghezza, equivalente a circa quarantaquattro centimetri. 38 Un monaco jaina deve sempre stare attento a non danneggiare gli esseri viventi, nemmeno qualche piccolo insetto. 39 Rispettando rigidamente, cioè, tutte le restrizioni alimentari prescritte ai monaci. 40 Il samiti riguardante il ricevere e il riporre le cose offerte. 41 Postura yoga. 42 Postura yoga. 43 Per i śalya vedi i precetti 365 e 577,578. 44 Per i «tre gioielli» vedi capitolo 17. 45 Il Jainismo è nettamente dualistico: l'anima viene imprigionata dalla materia e dal corpo, e quindi la liberazione consiste nel separare di nuovo l'anima dalla materia karmica e dal corpo. Lo scopo dell'ascetismo è proprio quello di fermare ogni ulteriore associazione del jīva con il karma e di affrettare l'estinzione di quest'ultimo. Vedi anche precetto 524.
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