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Precetti sulla religione dei monaci 101 341. Una persona diventa uno Sramaņa attraverso l'equanimità, un Brahmano attraverso il celibato, un Muni attraverso la conoscenza e un asceta attraverso l'ascesi.
342. Una persona diventa un monaco attraverso le proprie virtù o un falso monaco attraverso la loro mancanza; perciò impadronisciti di tutte le virtù del monaco e sii libero da tutti i vizi del falso monaco; conquista te stesso con il tuo sé. Colui che rimane equanime davanti agli attaccamenti e all'odio è degno di venerazione.
343. I monaci che sono legati ai loro corpi, schiavi dei piaceri sensuali, posseduti dalle passioni e inconsapevoli della loro vera natura, sono certamente privi di rettitudine.
344. Un monaco ascolta molto con le orecchie e vede molto con gli occhi, ma tutto ciò che ha visto e ha sentito non merita di essere raccontato.35
345. I monaci non dormono a lungo di notte, essendo impegnati nello studio delle scritture e nella meditazione. Non si addormentano perché riflettono sempre sul significato dei precetti.
346. I veri monaci sono liberi dagli attaccamenti, dalla presunzione, dalle compagnie e dall'egoismo, e trattano in modo imparziale e sempre equilibrato tutti gli esseri viventi, sia mobili sia immobili.
347. Un vero monaco mantiene l'equanimità sia quando ha successo sia quando fallisce, sia quando è felice sia quando è infelice, sia nella vita sia nella morte, sia quando viene criticato sia quando viene elogiato, sia quando viene onorato sia quando viene denigrato.
348. Egli è totalmente insensibile agli onori, alle passioni, alle punizioni, alle afflizioni e alla paura; è imperturbabile e libero dalle gioie e dalle tristezze.
349. Egli non ha interesse né in questo mondo né nell'altro. Non si preoccupa se mangia o se digiuna, per lui non c'è differenza se
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