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Precetti sull'interpretazione
737. Per capire il vero significato di una proposizione, esiste nelle scritture la descrizione di quattro tipi di nikṣepa (attributi o attribuzioni).72
738. Una sostanza possiede varie caratteristiche ma, per quanto riguarda l'argomento in questione, una medesima cosa viene descritta in quattro modi.
739. Nāma, sthāpāna, dravya, bhāva: queste quattro modalità costituiscono il concetto di nikṣepa. Nāma indica il nome dell'oggetto ed è di due tipi.
740. Sthāpāna (forma) è di due tipi: quello che assomiglia alla vera forma di ciò che indica e quello che non le assomiglia. Quando si suppone che un oggetto indichi un altro oggetto, si parla di sthāpāna-nikṣepa; è il caso di quando si suppone che un idolo rappresenti un Arhat.
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741, 742. Dravya (potenzialità) è di due tipi: āgamico73 (ciò che riguarda un testo autentico) e non-agamico (ciò che non riguarda un testo autentico). Quindi la persona che conosce un testo autentico riguardante un Arhat ma che non usa completamente questa sua conoscenza è detta Arhat-dravya-agamico. Analogamente il dravya-non-agamico è di tre tipi: il corpo del conoscitore, l'aspirante conoscitore e il soggetto che agisce in una maniera appropriata alle cose. Il corpo del conoscitore è di tre tipi: quello caduto, quello abbandonato e quello che è stato fatto per cadere.74
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