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Introduzione
ziale per giungere alla retta condotta e all'elevazione spirituale è la vittoria sugli attaccamenti.
Anche le più grandi ricchezze terrene sono futili se paragonate alla vittoria sugli attaccamenti. Questa, attraverso lo sforzo costante, è ciò che conduce al più alto benessere della parte più profonda dell'anima, e questo vale sia per il laico sia per il monaco. Ma la via per ottenere la vittoria sugli attaccamenti non può essere percorsa senza esaminare la realtà da vari punti di vista. Questa dottrina della non-unilateralità indicherà la retta via verso la liberazione, creando nell'individuo attaccato alla vita mondana un'inclinazione verso il distacco o mostrando all'individuo distaccato la vacuità della vita terrena.
Ahiṁsā o non-violenza
La non-violenza è il fondamento dell'etica jaina.
L'osservanza della non-violenza non è possibile senza considerare i vari punti di vista. Una persona può essere non violenta anche quando commette una violenza. Secondo il Jainismo, la violenza o la non-violenza dipendono dalla condizione mentale, dall'intenzione di colui che agisce, e non dall'azione commessa.
Se prendiamo in considerazione la violenza presente nella natura, allora nessuno può essere considerato non violento, poiché il mondo intero è popolato da creature che si trovano in rapporti violenti tra loro. Dunque, colui che agisce sempre con estrema attenzione e cautela nei confronti delle altre creature è non violento nel pensiero e perciò è, di fatto, non violento; colui, invece, che non è attento nelle attività quotidiane è violento a livello mentale e quindi, anche quando non commette una violenza, è eticamente un violento. Questa analisi non è concepibile se non si allarga il proprio punto di vista. Perciò la persona che giudica in un'ampia prospettiva possiede la retta fede, e la persona che ha la retta fede può acquisire la retta conoscenza e diventare capace di praticare la retta condotta. Colui che non ha un retto giudizio non può avere la retta conoscenza e anche la sua condotta non può essere giusta. Quindi la virtù della retta fede ha un significato particolare nel Jainismo: è la prima pietra del sentiero della liberazione.
La vita terrena è uno stato di schiavitù. L'anima è coinvolta in
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