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La via della liberazione
cabile e coloro che ricevono l'elemosina in modo impeccabile otterranno lo stato di felicità nella prossima vita.
405. Il monaco che mendica il cibo, un utensile o un giaciglio, controllando la provenienza, la preparazione e il modo di riceverli, pratica la vera attenzione (samiti) nel campo dell'elemosina.
406. Un monaco non dovrebbe cibarsi per acquisire forza fisica, per provare piacere o per il miglioramento delle condizioni del corpo e dell'aspetto, ma solamente per acquisire la conoscenza, l'autocontrollo e la meditazione.
407,408. Come le api si procurano il nutrimento dai fiori sugli alberi senza danneggiare i fiori, così, in questo mondo, i monaci che osservano in modo appropriato il codice monastico di comportamento e sono liberi da tutte le forme di possesso, s'impegnano a mendicare il cibo e le altre cose necessarie dai laici senza gravare su di loro.
409. Il monaco che desidera mentalmente cibarsi di cibo preparato in modo violento, accumula karma negativo anche se in quel momento sta mangiando un cibo preparato in modo non violento. Invece, il monaco che è sempre alla ricerca di cibo puro (cioè ottenuto in modo non violento) è egli stesso puro e irreprensibile, anche se per caso ha ricevuto inconsapevolmente un cibo preparato in modo violento.
410. Se un monaco compie attentamente la prescritta ispezione visiva, pulendo e sistemando le cose che riceve, pratica una forma di samiti.40
411. Un monaco dovrebbe espletare i propri bisogni fisiologici in un luogo solitario, libero dagli insetti e dall'erba, nascosto, spazioso, privo di inconvenienti: questo significa osservare l'utsarga-samiti.
L'autocontrollo
412. Un monaco attento dovrebbe impedire alla propria mente di concepire pensieri malvagi (saírambha) e di pensare a strumenti
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