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Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo
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che possano fare del male agli altri esseri viventi (samārambha) e di immaginare azioni malvagie (ārambha).
413. Un monaco attento dovrebbe controllare le proprie parole non appena provi inclinazione verso pensieri di espressioni malvagie, verso tentativi di espressioni malvagie e verso espressioni malvagie.
414. Un monaco attento dovrebbe controllare il proprio corpo non appena tenda a pensare a un progetto che possa causare sofferenza ad altri, a oggetti che possano causare sofferenza ad altri o a un'azione che possa causare sofferenza ad altri.
415. Come un recinto protegge un campo, come una diga o un muro proteggono una città, così i gupti (ossia le forme di autocontrollo della mente, della parola e del corpo) proteggono il monaco dai peccati.
416. Un monaco che mette in pratica questi otto precetti fondamentali con una condotta virtuosa è una persona saggia che sarà liberata velocemente da tutte le schiavitù dell'esistenza terrena.
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