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18 Precetti sulla retta fede
219. La retta fede è il nucleo dei «tre gioielli», è la radice del grande albero della liberazione e deve essere compresa da due punti di vista: il punto di vista reale (niscaya-naya) e il punto di vista empirico (vyavahāra-naya).
220. Il Signore Jina ha detto che, dal punto di vista empirico, la retta fede è la fede nell'esistenza dell'anima e degli altri principi (tattva); dal punto di vista reale, la retta fede è l'anima stessa.
221. Dal punto di vista reale, il vero monachesimo significa virtù e la virtù significa vero monachesimo. Ma, dal punto di vista empirico, la causa della virtù è la retta fede.
222. Le persone prive della retta fede non otterranno la retta conoscenza anche se praticheranno severe penitenze per migliaia di anni.
223. Coloro che hanno rinunciato alla retta fede sono persone limitate. Non c'è liberazione per una persona priva della retta fede. Coloro che hanno rinunciato alla retta condotta potrebbero ottenere la liberazione, ma non coloro che hanno rinunciato alla retta fede.
224. Colui che ha la retta fede è certamente puro, colui che possiede la retta fede ottiene la liberazione. La persona che è priva della retta fede non ottiene il risultato sperato, ossia la liberazione.
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