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Precetti sull'autodominio
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129. Bisogna desistere da certe azioni in una direzione e intraprendere altre azioni nella direzione opposta; bisogna evitare di essere incontinenti e bisogna praticare l'autodominio.
130. I due peccati dell'attaccamento e dell'avversione portano a commettere azioni peccaminose. Il monaco che combatte costantemente questi peccati non vagabonderà più nell'esistenza terrena.
131. Come un cavallo può essere tenuto sotto controllo dalle briglie, così i piaceri sensuali e le passioni possono essere tenute sotto controllo dalla conoscenza, dalla meditazione e dalla forza dell'ascesi.
132. La passione, quando viene soltanto repressa, può causare la degenerazione spirituale anche nel monaco più virtuoso che nella sua condotta è simile al Jina stesso. Che dire dei monaci che sono sotto il dominio degli attaccamenti?
133. Anche quando un individuo ha calmato o represso tutte le passioni, nuovamente può cadere in una terribile degenerazione spirituale; perciò, finché conserva qualche residuo di passioni, non dovrebbe mai compiacersi o allentare l'attenzione.
134. Un individuo non dovrebbe mai compiacersi di avere un piccolo debito, una ferita lieve, una debole infiammazione o una leggera passione, perché ciò che è piccolo oggi può diventare grande domani.
135. L'ira distrugge l'amore, l'orgoglio distrugge la modestia, la falsità distrugge l'amicizia; l'avidità distrugge ogni cosa.
136. Un individuo dovrebbe porre fine all'ira attraverso la calma, all'orgoglio attraverso la modestia, alla falsità attraverso la sincerità e all'avidità attraverso il sapersi accontentare.
137. Come le tartarughe si proteggono ritraendo le membra dentro il guscio, così un uomo saggio protegge se stesso dal male ritraendosi nella propria interiorità.
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