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Introduzione
La stesura di questo libro fu intrapresa su ispirazione di Achārya Vinobaji. Grazie a lui, il testo fu sottoposto all'assemblea dei monaci delle diverse sette, che accordarono la loro approvazione unanime. Questo è stato un evento storico assai importante.
Le basi fondamentali di tutte le religioni del mondo sono ātmā e paramātmā, «l'anima» e «l'anima suprema». Il grande edificio della religione si appoggia sui pilastri di questi due principi.
Alcune religioni credono nell'esistenza dell'anima legata all'esistenza di Dio; altre sono atee. Quelle che credono nella dottrina dell'esistenza di Dio, lo considerano Creatore, Protettore e Regolatore dell'universo, un Dio che è l'onnipotente Anima Suprema. Tutto nell'universo dipende da lui. Viene chiamato Brahmā, il Creatore, il Padre Supremo e così via.
Secondo alcune di queste tradizioni, ogni volta che ci si allontana dalla religione o che la religione si deteriora, Dio s'incarna sulla terra e, dopo aver vinto le forze del male, protegge il mondo e sparge i semi della rettitudine.
La tradizione della non esistenza di Dio
La seconda tradizione è quella che crede nell'esistenza dell'anima, ma non nell'esistenza di Dio inteso come creatore dell'universo; crede nel miglioramento autonomo dell'anima. L'anima arriva alla più alta meta dopo aver ottenuto la suprema purificazione attraverso la distruzione degli attaccamenti, del desiderio e dell'odio, e l'acquisizione del completo distacco. È un'essenza eterna e autoregolatrice. L'anima può essere amica o nemica di se stessa.
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