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Introduzione
Buddha Tathāgata fu suo contemporaneo. Il ventitreesimo Tīrtharkara, Pārsvanath, precedette Mahāvīra di duecentocinquant'anni; egli era figlio di Asvasena, il re di Varanasi.
Le scritture buddhiste menzionano Mahāvīra come Niganthanataputta. La tradizione di Pārsva, rappresentata da Mahāvīra, è stata anche denominata Caturyama Dharma («religione dei quattro voti»).
Se si considera però l'ininterrotto flusso del tempo, Rşabha non è il primo Tīrthařkara, né Mahāvīra è l'ultimo. Questa tradizione è senza inizio e senza fine: chi sa quanti Tīrtharkara sono passati e quanti ne arriveranno in futuro?
Dal punto di vista dell'evoluzione culturale e dal punto di vista spirituale, non c'è molta differenza tra la cultura vedica e la cultura śramaņica, ma, dal punto di vista popolare la differenza tra le due per ciò che riguarda i principi, la condotta morale e la fede, appare abbastanza chiara. Le due culture si sono influenzate a vicenda in larga misura; vi sono stati scambi, mentre le condizioni sociali sono rimaste quasi le stesse. La differenza è percepibile e aiuta a capire i livelli di progresso della civiltà.
Nella ricca letteratura antica dell'India troviamo ampie ed evidenti testimonianze dello scambio reciproco e dell'influenza che sembra essere avvenuta tra queste due culture e tradizioni.
Anche all'interno di una stessa famiglia, persone con tradizioni diverse erano solite seguire i rispettivi culti religiosi.
La dottrina dell'anima
Ciò che oggi chiamiamo religione jainista, nell'antichità doveva avere un altro nome. È vero che la parola Jaina è relativamente nuova e deriva dalla parola Jina («vincitore, vittorioso»). All'epoca di Mahāvīra, Nirgrantha («svincolato», «senza luogo») oppure Nirgranthapravācanā significava «religione jaina». Durante il periodo di Pārsvanath, la religione era chiamata Sramanadharma. Ai tempi di Aristanemi (il ventiduesimo Tīrtharkara, predecessore di Pārsvanath) era chiamata Arhatdharma.
Aristanemi era il cugino di Śrī Krsna, il Karma-yogi (il propugnatore della via dell'azione), il Sālāka Puruşa («Persona Suprema»). Infatti, l'uso dei buoi e il diffondersi del consumo di latte era un passo indispensabile per stabilire un ordine sociale non violento.
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