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Precetti sui punti di vista
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695. Dal punto di vista della condizione, le cose inevitabilmente hanno un'origine e una fine. Ma dal punto di vista della sostanza non c'è né origine né distruzione.
696. Dal punto di vista sostanziale, tutto prende forma da una sostanza che rimane sempre uguale, ma dal punto di vista condizionale ogni cosa cambia. Da ogni punto di vista particolare, una cosa appare in una certa forma corrispondente.
697. Il punto di vista che dà un valore secondario alle modalità e che afferra solamente la sostanza viene chiamato il punto di vista della sostanza, mentre il suo opposto viene chiamato il punto di vista della condizione.
698. Naigam, sangraha, vyavahāra, rjusūtra, sabda, samabhirūdha e evambhūta: questi sono i sette punti di vista basilari.
699. I primi tre appartengono alla categoria del punto di vista sostanziale mentre i rimanenti appartengono alla categoria del punto di vista della condizione. Tra questi sette, i primi quattro prendono in esame il significato, mentre i rimanenti la parola.
700. Naigam-naya si occupa dei due aspetti di una cosa, quello delle qualità generiche e quello delle qualità specifiche, quindi conosce la cosa nelle sue varie forme.
701. Naigam-naya è di tre tipi, a seconda dei tre tempi: il passato, il presente e il futuro.
702. Nel descrivere un'attività che è «già cominciata» quando veniamo interpellati, il momento in cui essa è iniziata è il vartamāna-naigam-naya. Per esempio, si dice che il cibo sta cuocendo quando la cottura è «già cominciata».
703. Dire che un'azione che sarà del tutto svolta in futuro è compiuta, questo è il bhavisya-naigam-naya; per esempio, quando una persona si mette in viaggio, noi diciamo «è partita».
704. Quanto al sargraha-naya, ne esistono due tipi: il suddhasargraha-naya e l'asuddhasaṁgraha-naya. Nel suddhasaṁgraha-naya
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