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La via della liberazione
463,464. Chi è punto da una spina sente il dolore irradiarsi in tutto il corpo, ma si libera da quel dolore rimuovendo la spina. In modo simile, chi nasconde le proprie colpe disonestamente diventa un miserabile; invece chi confessa le proprie colpe onestamente diventa puro e libero dall'afflizione mentale.
465. Chi ha compreso la propria anima dopo aver raggiunto l'equanimità, realizza la confessione: sappi che questo è il consiglio del Supremo Jina.
466. Alzarsi quando arriva una persona più anziana, darle il benvenuto con le mani giunte, offrirle un posto d'onore, servirla con un sentimento di devozione: questo costituisce l'umiltà.
467. L'umiltà è di cinque tipi: nella fede, nella conoscenza, nella condotta, nella penitenza e nell'etichetta: tutto ciò porta alla liberazione.
468. Se un anziano viene insultato, questo diventa un insulto per tutti; se viene venerato, tutti vengono venerati.
469. L'umiltà è la virtù primaria secondo le scritture del Jina; la persona umile acquisisce l'autocontrollo. Dove sono la religione e le penitenze per chi ha perso l'umiltà?
470. L'umiltà è la porta d'ingresso alla liberazione; attraverso l'umiltà si acquisisce l'autocontrollo, la penitenza e la conoscenza. Attraverso l'umiltà si onorano gli Achārya e il sangha (cioè l'intera comunità delle persone religiose).
471. L'istruzione acquisita con umiltà dà frutti in questo mondo e nell'altro mondo. Come una pianta non può crescere senza l'acqua, così l'istruzione non darà frutti senza l'umiltà.
472. Quindi, a tutti costi, non si dovrebbe abbandonare l'umiltà. Anche la persona con poca conoscenza delle scritture può annullare i suoi karma, se è umile.
473. Servire un monaco (vaiyāvstya) consiste nel fornirgli il letto, la dimora, il sedile e una corretta pulizia degli utensili, e nel pre
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