Book Title: Lessenza Del Jainismo
Author(s): Claudia Pastorino, Editori Riuniti
Publisher: Jain International Ahmedabad
Catalog link: https://jainqq.org/explore/006903/1
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________________ sAta sAMsada/sapAsa sahA sadasa sAmAdirAjAsAdamA midisAmAhisAvamA yidisAmANi dizAmAthi atisayayatisama kAsamA mahimAkAsamA mahimAva gaira atiksatAve mAna garayuliyasadvAsA Virchand Gandhi vAsIyAsI yo piyA vArA i siva sisvati sadasa sAmAdirA sAmApi dizA matisammatiyayama kayAsamA mahimAkAsamA mahimA kAla samakAla zAsa narasihAsanagara sihAsanagara vAsayAsI yo thiyo tapAsa sahA tAsa sahA sAdamA pittiraasaadmaashiydi| isa mAyatisamma sima kiyA esamA mahimA yAsa mahimAka sakAla samakAla gera sihAva sa davAsI paiyo| kAra misa sAmAlidina zisa kayAsamA sakAla samaya pisAva veda yAsI payA kA sie sAmAvidi masi kayAsamA ema sakAla sama riyami0sahAva yAsI yA kaDA aba svatiya sada sAdamA pari yaya kayAsamA sakAla samaya pu atimAsadAra sAgara yAsAsI thAya prANapiTa visvatapAsa sahA tAsa sahA sAdamA pipadizA sAmANi dizAmA payA piya La storia maNDalimayeya rAmaM padyamaya jammail pensiero le fiabe kayAsa mANamahimAkAsamA kAla samayakAla samaya ritisAdAne gara sihAsanagara yaasiivaasii|| tapAsAsA tisavAsahA vidizAmA pipadizAmA jisa yayasamma samAe mahimAkAsamA mahimAka kAlasa sahAvasAna garayatiesa hAdasAgara yAsI yA sI piyA ke DAya tapAsAsahakhatisadasa maNiyadirAlA sAda mANipadizA isA ma jisa yayama siyarama ka samAgamahimAkApasamA mahimAka samayakAla samaya sa sahAsanagara liemA sAgara yAsIvAsI kAyAko pa pisaNasa tapAsa sa L'essenza del jainismo darAjAsAdamAdirAjA masisa yayammatisamma kayA esa mANamahimAkAsamA mahimAka 425 ar ma sara Kitch 20 i ma ma saha usa 39 ra i FRENTE esa ya mA ma Re 15721 sa jaya mA AB SI sa jaya mA mara Fre sa 210 bhara RE of sa 72 PET! mara 420 GLE sa yA Editori Riuniti kAla ma sa For Personal & Private Use Only - (sAne gara = www.jainellbrary.org ne dAda siri vyAya sakAla i FITA mira
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________________ Il jainismo - che ha avuto origine in India nel VI secolo a.C. ad opera di Mahavira e che ha annoverato tra i suoi principali seguaci il Mahatma Gandhi - e considerato una <
> o la <>, perche per il jainista o jaina non e necessario credere in nessun Dio in particolare, anzi puo dirsi jainista anche il cristiano o il musulmano, purche osservi una condotta vigile e retta. Piu che il rapporto credente-Dio cui siamo abituati a pensare, infatti, il jainismo prevede una serie di precetti e di norme di condotta improntate alla nonviolenza, il cui piu importante principio si riassume in <>. L'interesse nei confronti del jainismo e oggi sempre piu diffuso anche perche la dottrina jainista e depositaria di un messaggio vicino ai piu rigorosi movimenti ambientalisti, pacifisti e animalisti e, soprattutto, non ha nessuna possibilita di degradazione fanatica: il fanatico jainista, tutt'al piu, respira sempre con una benda sulla bocca e beve solo acqua filtrata, per non togliere la vita al piu piccolo dei microrganismi. For Personal & Private Use Only
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________________ Universi religiosi For Personal & Private Use Only
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________________ Virchand Gandhi L'essenza del jainismo La storia, il pensiero, le fiabe a cura di Claudia Pastorino e Massimo Tettamanti prefazione di Nagin J. Shah Editori Riuniti For Personal & Private Use Only
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________________ au I edizione: settembre 2003 Titolo originale: Religion and Philosophy of The Jainas (c) Copyright Jain International, Ahmedabad Traduzione di Claudia Pastorino e Massimo Tettamanti (c) Copyright Editori Riuniti via Alberico II, 33 - 00193 www.editoririuniti.it fax verde: 800 677822 ISBN 88-359-5349-9 For Personal & Private Use Only
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________________ Indice 7 17 Introduzione all'edizione italiana di Claudia Pastorino Prefazione di Nagin J. Shah L'essenza del jainismo L'ambiente culturale L'antichita della civilta indiana e i Veda, p. 31 - Status sociale dei primi indiani, p. 33 - Status morale degli indiani, p. 36 - La vita, i suoi oggetti e le sue leggi, secondo gli indiani, p. 38 - Sei sistemi di filosofia, p. 59 - I principi essenziali dell'induismo, p. 61 - I principi essenziali del buddhismo, p. 67. La filosofia jainista Come studiare la filosofia jainista, p. 69 - Antichita del jainismo, p. 70 - Relazione tra la filosofia dei jaina e la filosofia degli antichi greci, p. 71 - Il jainismo come sistema eterodosso, p. 72 - Differenze tra il jainismo e il buddhismo, p. 72 - Jina e jaina, p. 73 - Dualismo jainista, p. 73 - I nove principi, p. 74 - Sei sostanze, p. 75 - Sei tipologie di esseri viventi, p. 75 - Quattro stati dell'esistenza, p. 76 - Trasmigrazione e karma, p. 77 - Etica jainista, p. 77. Realta e conoscenza Sostanze e modi reali, p. 79 - Esistenza fenomenica e noumenica, p. 79 - Due punti di vista, p. 81 - Il metodo jainista di analisi e sintesi, p. 82 - Un esempio di pseudo-analisi, p. 83 - Dottrina della molteplicita dei punti di vista, p. 84. L'anima Introduzione, p. 87 - Differenze di anima, p. 88 - La natura dell'anima, p. 88 - Qual e l'origine dell'anima?, p. 90 - Sintesi della dottrina della rinascita e della trasmigrazione, p. 91 - Numero e classi degli esseri viventi, p. 93 - I cinque Cancelli della Conoscenza, p. 94 - 79 87 For Personal & Private Use Only
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________________ 111 115 119 Coscienza, corpo e mente, p. 95 - Dottrina della reincarnazione e karma, p. 96 - Progresso spirituale, p. 103 - Liberazione, retta conoscenza e nonviolenza, p. 105 - Significati di salvezza, p. 108 - Note conclusive, p. 109. L'universo Dio Simbolismo jainista Scienza del simbolismo, p. 119 - Motivi per l'utilizzo dei simboli, p. 119 - Uso dei simboli universali, p. 120 - Simbolo della Svastika, p. 121 albero di mango e le sei persone, p. 124 - Il simbolo Om, p. 125 - Simboli sulla fronte, p. 127 - Simbolo del Loto dagli otto petali, p. 128. Fiabe jainiste La compassione dell'elefante, p. 131 - Il monaco Metarya, l'orafo e l'uccellino, p. 132 - Il matrimonio che non avvenne, p. 135 - Il gentile Shri Krishna, p. 136 - Veri monaci, p. 137 - Il Re Meghrath, p. 138 - Gautamaswami, p. 140 - Veri insegnamenti, p. 142 - L'elefante e i non vedenti, p. 144 - Le vite di Parshvanath, il ventitreesimo Tirthankara, p. 146 - Mahavira, il ventiquattresimo Tirthankara, p. 151. 129 159 Luoghi di culto e iconografia sacra For Personal & Private Use Only
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________________ Introduzione all'edizione italiana Vivi e lascia vivere. Ama tutti, servi tutti! Su questo comandamento dell'amore universale, dove per <<> si intendono non solo gli esseri umani ma anche gli animali e i vegetali, si fonda una antichissima quanto affascinante dottrina spirituale ancora poco conosciuta in Italia: il jainismo, il piu alto e concreto tentativo mai attuato in ambito spirituale per indicare un modo di vita profondamente nonviolento, non solo nella teoria ma anche e soprattutto nella pratica quotidiana. Nel sesto secolo a. C., nell'India settentrionale, visse e predico un grande Illuminato al quale si riconosce personalita storica, Vardhamana Mahavira. Mahavira non fondo una nuova dottrina, ma riprese, enfatizzandone gli aspetti fondamentali, la dottrina predicata dai ventitre Saggi Tirthankara (<> o <<>) che lo avevano preceduto: il jainismo, la piu antica dottrina della nonviolenza. Mahavira, figlio di un re, all'eta di trent'anni decise di abbandonare gli agi della casa paterna per ritirarsi a meditare sulla natura dell'anima e sulla via per la liberazione dalla sofferenza del ciclo trasmigratorio di morti e rinascite. Trascorse i seguenti dodici anni in silenzio e in meditazione, sviluppando pienamente la sua spiritualita. Questo periodo di dodici anni di pratiche spirituali getto le basi del cammino per il raggiungimento dell'onniscienza e della condizione di Illuminato, chiamata <>. For Personal & Private Use Only 7
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________________ Dopo la sua piena illuminazione, egli dedico i rimanenti trent'anni della sua vita alla protezione di tutte le creature viventi, viaggiando a piedi nudi attraverso l'India, predicando e rivoluzionando il pensiero umano, sconvolgendo molte false dottrine e attaccando tanti dogmi tradizionali. Contemporaneo del Buddha, anche Mahavira prese le distanze dal sistema vedico a causa soprattutto della divisione in caste e dei sacrifici animali. Ma al contrario del Buddha, che dopo aver seguito per anni il modello ascetico se ne discosto per ricercare la <>, Vardhamana Mahavira rinvigori le regole ascetiche, prescrisse un codice monastico basato sul distacco, delineo un codice morale dal quale fosse bandita anche la minima violenza contro qualsiasi creatura umana, animale o vegetale. Insegno la parita tra tutti i viventi, senza distinzioni di casta, di sesso, di specie, di razza o di religione. Un grande contributo, non solo spirituale ma anche sociale e civile, derivo dagli insegnamenti di Mahavira. Le sue azioni e i principali contributi si possono cosi riepilogare: 1. Mahavira si oppose ai sacrifici animali e umani, alle superstizioni che popolavano (e popolano) l'India e ai rituali creati per ottenere benefici per la vita successiva. Come alternativa, diffuse il cammino della nonviolenza (Ahimsa) basato sull'impegno e sugli sforzi personali del singolo individuo, senza la possibilita di delegare a rituali o a intermediari; 2. aboli la tradizione ormai consolidata di non permettere alle donne in generale, e a tutti gli uomini e le donne delle caste piu basse il diritto allo studio e alla partecipazione alle funzioni religiose. Fu cosi coraggioso e saggio da iniziare allo studio religioso e filosofico persone di tutti i ceti sociali. Forni uguali diritti allo studio per tutti. Con successo elimino il sistema delle caste in tutte le aree in cui il suo pensiero si diffuse; 3. sotto la sua influenza, lo status normale basato sulla casta, il benessere, la ricchezza e la potenza fu sostituito da un altro basato su valori etici e morali; 4. parlo alle persone con la lingua comune e non utilizzo il sanscrito, il linguaggio degli istruiti e delle classi piu elevate; 5. per gli asceti della sua scuola, Mahavira promosse l'idea For Personal & Private Use Only
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________________ di un cammino di distacco dai piaceri attraverso penitenze, austerita e meditazione. Ancora oggi gli ordini monastici e ascetici jainisti si fondano su distacco, equanimita, consapevolezza, nonviolenza e disciplina; 6. i suoi seguaci provenivano da tutte le classi sociali ed erano sia uomini che donne, con larga presenza di queste ultime; ancora oggi l'ordine monastico jainista e formato prevalentemente da monache, le quali sono generalmente insegnanti. In sintesi, gli originali contributi di Mahavira furono: la centralita della dottrina dell'Ahimsa (nonviolenza) e del codice della relativita della conoscenza e della molteplicita dei punti di vista (<>) che sono diventate le basi della moderna dottrina spirituale jainista. All'eta di settantadue anni, nel 527 a.C., Vardhamana Mahavira raggiunse il suo Nirvana: la sua anima purificata lascio il corpo e fu completamente liberata: divenne consapevolezza pura, vivendo per sempre in uno stato di perfetta beatitudine. Intorno al 1133 il regno di Kumarpal, re del Gujarat, stato dell'India occidentale, fu largamente influenzato dal grande maestro jaina Acharya Shri Hemchandrasuri (1089-1173), seguace di Mahavira. Il re era cosi ispirato dai suoi insegnamenti sull'Ahimsa e la compassione che aveva introdotto, nell'intero Stato, il divieto di uccidere gli animali per il cibo, per lo sport o per il divertimento. Cosi, per molte generazioni, lo Stato del Gujarat divenne interamente vegetariano e nessuno uccise ne torturo piu gli animali. Questo e il principale caso di un intero Stato che, per un certo periodo, segui l'antico principio dell'Ahimsa. Il termine <> o <> significa <> e designa colui che abbia vinto sugli attaccamenti, sulle avversioni, sull'egoismo, sul materialismo e sulle passioni. Il jainismo e una dottrina spirituale ateista, che non presuppone, cioe, l'esistenza di un dio ne di piu dei creatori dell'universo. Il jainismo descrive l'universo come eterno e increato e identifica il Sacro con l'energia vivente: l'anima di ogni essere vivente (uomo, animale, vegetale e anche degli elementi) e eter For Personal & Private Use Only
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________________ na e divina e aspira alla liberazione dalle rinascite. Il riconoscimento del Sacro in ogni espressione vivente fa del jainismo il veicolo di un prezioso messaggio panteista e biocentrista. Dio nel senso di un creatore personale extra-cosmico non trova posto nella filosofia jaina. Viene chiaramente negato un creatore del genere, ritenuto illogico e irrilevante nello schema generale dell'universo. I jaina riconoscono invece la divinita all'interno di ogni essere vivente. La liberazione dell'anima dalla sofferenza delle rinascite puo avvenire solo dopo la completa liberazione dagli attaccamenti, attraverso il distacco, le meditazioni, le austerita, l'autopurificazione, l'ascetismo e la stretta osservanza del comandamento dell'Ahimsa, la nonviolenza verso tutte le creature. Questa e la via jainista verso la liberazione, per percorrere la quale e richiesto l'impegno individuale del singolo: qui non vi e la possibilita di delegare a sacerdoti, rituali, intermediari. Occorre impegnarsi direttamente per sciogliere il nodo tra l'anima e la materia determinato dai frutti delle azioni che sono state compiute, sia cattive che buone, che generano inevitabilmente karma (negativo o positivo); l'accumulo di karma e la causa diretta delle rinascite. L'ateismo jainista si riferisce al disconoscimento, sia empatico che scientifico, di un <>, di un <>, di un dio o piu dei che creano, mantengono e distruggono l'universo; in questo senso, il jainismo e una dottrina atea. Ma per il jainismo ciascuno puo aspirare alla deita, seguendo con disciplina e rigore la via indicata dai ventiquattro Tirthankara verso la liberazione. Divenire un <>, uno cioe che ha vinto contro passioni e attaccamenti, equivale a interrompere il ciclo delle rinascite e a raggiungere la liberazione. Nel jainismo, questi <> sono venerati come dei, ma questa venerazione non avviene per richiedere grazie o miracoli: i jaina venerano i Tirthankara come guide spirituali. La devozione jainista non e concepita per l'ottenimento di miglioramenti spirituali o materiali: la riverenza ai ventiquattro Saggi e fine a se stessa; compito dei Saggi e essenzialmente quello di indicatori della giusta via verso la liberazione. Ogni 10 For Personal & Private Use Only
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________________ progresso personale puo avvenire unicamente grazie agli sforzi, alla disciplina e all'impegno personale del singolo individuo. L'universo jainista e ricco e composito: le anime incatenate alla materia possono incarnarsi in questo mondo terreno nelle varie forme viventi, oppure nella regione celeste in forma di angeli o semidei, o ancora nella regione infernale: in ogni caso, tutte queste anime aspirano a liberarsi dalla loro attuale condizione per raggiungere lo stadio ultimo di <>. L'osservanza dell'Ahimsa costituisce il cuore stesso e la regola aurea del jainismo; Ahimsa significa simpatia, fratellanza, amore verso ogni creatura; significa riconoscere in ogni altro il proprio se. Il jainismo attribuisce, inoltre, estrema importanza alla <> e all'<>: l'Ahimsa deve essere applicata in ogni istante della propria esistenza e nei confronti di qualunque essere vivente. Caratteristica essenziale di ogni uomo saggio e non uccidere nessun essere vivente. Senza dubbio, si devono comprendere i due principi della nonviolenza e dell'uguaglianza di tutti gli esseri viventi. Tutti gli esseri viventi vogliono vivere e non vogliono morire; per questo le persone completamente prive di attaccamenti proibiscono l'uccisione degli esseri viventi. In ogni caso, non si dovrebbero mai uccidere ne consapevolmente ne inconsapevolmente gli altri esseri viventi - mobili o immobili - di questo mondo, ne si dovrebbe permettere ad altri di ucciderli. Come il dolore non piace a te cosi non piace agli altri. Conoscendo.questo principio di uguaglianza, tratta sempre gli altri con rispetto e compassione. Uccidere un essere vivente e come uccidere se stessi; provare compassione per un essere vivente e come provarla per se stessi. Chi desidera il proprio bene, dovrebbe evitare di causare qualsiasi danno a un essere vivente. L'essere vivente che vorresti uccidere e uguale a te stesso; l'essere vivente che vorresti sottomettere e uguale a te stesso. Anche la sola intenzione di uccidere causa la schiavitu del karma, sia che tu uccida sia che tu non uccida; dal punto di vista reale, questa e la natura della schiavitu del karma. 11 For Personal & Private Use Only
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________________ Sia la non-astinenza dalla violenza sia l'intenzione di commetterla sono himsa (violenza). Pertanto un comportamento non costantemente vigile dovuto alle passioni equivale a himsa. La disattenzione e la causa dell'afflusso del karma. L'attenzione lo ferma. Colui che non e attento e ignorante, chi e attento e saggio. La persona compassionevole, vigile e rispettosa delle altre vite, la persona che e sempre cauta in ogni atto della sua giornata e realmente una seguace della nonviolenza.1 Il jainismo postula la dottrina dell'Anekantavada, la <<> o <>: questa dottrina insegna a riconoscere una parte di verita in ogni idea, pensiero, religione altrui, aprendo cosi la mente e il cuore a un reale ecumenismo e all'accettazione di tutte le differenze. In base all'Anekantavada, e necessario guardare la realta da tutti i punti di vista possibili, ampliando cosi le proprie prospettive. Tutta la teoria jainista della conoscenza si fonda sul concetto dell'interdipendenza universale, per cui esiste un numero infinito di punti di vista in base al luogo, al tempo, alle circostanze e alla natura dei singoli osservatori. La dottrina dell'Anekantavada porta come diretta conseguenza alla dottrina del Syadvada, cioe della <> che stabilisce che non esista una sola verita, ma molte verita relative in base ai differenti punti di vista. La verita assoluta e la somma delle verita relative anche se le stesse sembrano in contraddizione tra di loro. 12 Le dottrine dell'Anekantavada e del Syadvada, ben esemplificate dalla favola <> contenuta in questo volume, fanno del jainismo il portatore della quintessenza di un ecumenismo pienamente compreso, che ha una delle sue manifestazioni pratiche all'interno dei templi jainisti, dove e frequente trovare ad esempio, vicino alle statue dei Tirthankara, rappresentazioni di divinita buddhiste, induiste, cristiane o di altre religioni dell'India. Di fatto, nei magnifici templi jainisti non si respira aria di fanatismo o di separazione, ma, al contrario, di una spiritualita For Personal & Private Use Only
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________________ rigorosa ma al contempo gioiosa e positiva. A fianco dei templi sovente si trova, oltre a una biblioteca e a un ostello per i visitatori, anche un <>, ricovero per animali (prevalentemente mucche e ovini) anziani, abbandonati o malati, centro veterinario per uccelli e reparti per animali considerati abitualmente reietti o disgustosi. Il jainismo si divide in due scuole principali: Svetambara e Digambara. I monaci e le monache Svetambara (<>) possiedono un abito bianco, una ciotola per elemosinare il cibo e l'acqua, un bastone, una scopa per rimuovere gli insetti dal loro cammino prima di sedersi e coricarsi, e una pezzuola sulla bocca per non nuocere ai batteri dell'aria. Gli asceti Digambara (<>) sono generalmente i piu anziani, i piu eruditi sulle Scritture, i piu perfetti sul piano della condotta, della fede e della conoscenza; essi non possiedono nulla: ne abito, ne dimora, ne lavoro, ne famiglia, ne amici, ne ciotola, ma solo la scopa, la pezzuola sulla bocca e un contenitore per l'acqua con cui lavarsi i piedi prima di entrare nei templi; elemosinano il cibo e l'acqua da bere nell'incavo delle mani giunte. Vivono generalmente ritirati, soprattutto da quando in India venne bandita la nudita. I jaina (asceti, monaci e laici di entrambe le scuole), oltre a non cibarsi di nessun animale di aria, di terra e di acqua (compresi crostacei e molluschi), non si cibano neppure di tutte quelle creature vegetali estirpando le quali si uccide l'intera pianta togliendole la possibilita di continuare a crescere e a produrre i suoi frutti: bulbi, radici come patate, rape, carote ecc., ma anche frutti ricchi di semi - e quindi di anime - come i melograni; non utilizzano neppure il miele, prodotto mettendo in pericolo la vita delle api. Da quando, poi, lo sfruttamento degli animali per la produzione di uova, latte e latticini e stato industrializzato con la creazione degli allevamenti intensivi e degli allevamenti in batteria, i jaina hanno iniziato a bandire anche gli alimenti di origine animale, poiche la loro produzione comporta inevitabilmente grande violenza (himsa) sugli animali. Le piu recenti For Personal & Private Use Only 13
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________________ indicazioni dottrinali jainiste suggeriscono, infatti, lo stile di vita vegan (conosciuto in Italia anche come <>) al fine di ridurre al minimo la violenza. I jaina stanno iniziando, ad esempio, a sostituire il latte di mucca, utilizzato in alcuni rituali all'interno dei templi, con latte di soia o latte di riso. <> E ancora: <Page #17
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________________ del Canone del jainismo, sulla base della quale l'assemblea elaboro all'unanimita la versione definitiva del Saman Suttam [<>], suddivisa in versetti sul modello del Dhammapada. Nel 1975 venne data alle stampe la versione in prakrito con la traslitterazione in caratteri latini: per la prima volta veniva pubblicato un lavoro unitario, che finalmente avrebbe potuto divulgare il Canone base del jainismo in tutto il mondo. Nel 1993 venne pubblicata, in India e in America, la prima versione del Saman Suttam in inglese. Nel 2001 ne e stata pubblicata la traduzione in lingua italiana e nel 2002 e stata poi pubblicata la traduzione in italiano del The Book of Compassion, il piu recente aggiornamento dottrinale jainista. Nella prima parte del presente volume troviamo una descrizione della metafisica jainista che fornisce una spiegazione scientifica dell'universo eterno e increato, della legge karmica, della materia, dell'anima; le analisi sono minuziose e codificate nei minimi particolari affinche a ciascuno sia data la possibilita, gia da questa vita, di accedere alla retta conoscenza che, insieme alla retta fede e alla retta condotta, forma la salda triade che guida l'uomo di buona volonta sulla strada per la liberazione. Gandhi ci presenta il jainismo con continui interessanti riferimenti comparativi alle altre importanti religioni dell'India, induismo e buddhismo. Nella seconda parte, le fiabe jainiste piu significative che, tradotte per la prima volta in Italia, costituiscono una maniera godibile di accostarsi agli insegnamenti di questa antica - ma per molti versi cosi attuale - dottrina del pacifismo, dell'ecumenismo, del panteismo e della nonviolenza universale. Le fiabe jainiste sono state narrate e spiegate a me e all'altro curatore del volume da Premchand Gada, medico indiano jaina residente in Texas, durante un suo soggiorno a Genova nell'estate del 2001, durante il quale Premchand Gada porto qui un <>, attraverso i suoi racconti, il materiale audio e video, i cd rom e le fotografie... 15 For Personal & Private Use Only
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________________ Queste fiabe rappresentano una significativa scelta tra le numerose riportate dalla tradizione jainista scritta e orale per l'educazione dei bambini e dei ragazzi. Gli insegnamenti jainisti sulla compassione, la vigilanza, la nonviolenza, il distacco, la gentilezza verso tutte le creature, sono qui proposti in una chiave semplice ma non meno efficace. Ringraziamo sinceramente Premchand Gada per la disponibilita, l'amicizia, e per averci raccontato le fiabe jainiste sotto il caldo sole dell'agosto genovese. Per chi si occupa prioritariamente da tanto tempo di volontariato per i diritti degli animali, e stata una bella sorpresa vedere ad esempio, sui sussidiari dei bimbi jaina, a simboleggiare il <> (l'equivalente, cioe, del nostro <>) l'immagine del cacciatore e del macellaio che brandiscono fucile e coltello per uccidere le loro innocenti vittime... Il jainismo e portatore di luminosi insegnamenti che riguardano molti ambiti della vita umana: dai conflitti interreligiosi, politici, sociali, personali, al trattamento che l'essere umano riserva alla natura e agli animali. Empatia e amore verso tutte le creature, coltivare intenzioni positive verso noi stessi e verso gli altri, vedere sempre se stesso in ogni altro essere vivente al di la dell'involucro materiale: questi sono gli insegnamenti del jainismo. Scoprire questa illuminante dottrina del panteismo, lontana dai formalismi delle religiosita dogmatiche ed esteriori, aiuta ad aprire la mente e il cuore. Claudia Pastorino Note 1 2 Pastorino C., Lamparelli C. (a cura di), Saman Suttam, il Canone del jainismo, la piu antica dottrina della Nonviolenza, Mondadori, Milano, 2001. Pastorino C., Tettamanti M., Il jainismo, la piu antica dottrina della Nonviolenza, della Compassione e dell'Ecologia, Edizioni Cosmopolis, Torino, 2002. Ibidem. 3 16 For Personal & Private Use Only
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________________ Prefazione Virchand Raghavji Gandhi e stato uno dei piu eminenti indiani del nostro tempo. Rappresentante del jainismo presso il Parlamento mondiale delle Religioni in Chicago nel 1893, impressiono sempre i suoi ascoltatori americani per la caratura del suo pensiero e per la semplicita del suo vivere quotidiano. Avendo compreso che gli occidentali erano desiderosi di approfondire la filosofia e la cultura indiana, Gandhi rimase in America per quasi tre anni compiendo una vera e propria missione di diffusione della conoscenza della filosofia jainista e della saggezza indiana. Tenne conferenze in molte citta, quali Chicago, Boston, New York, Washington, ed altre ancora. Swami Vivekanand, che fu con lui presso il Parlamento mondiale delle Religioni, scrisse di Gandhi: <>. Gandhi fu ricevuto ovunque con grande cordialita e i suoi discorsi lasciavano sentimenti di gioia nella mente e nel cuore del pubblico che li aveva ascoltati. In seguiro egli parti per l'Inghilterra, dove tenne nuove conferenze in numerosi centri di studio, non solo sulla filosofia jaina ma anche sugli altri sistemi filosofici indiani. 17 For Personal & Private Use Only
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________________ I suoi discorsi circa i vari aspetti della cultura indiana erano coinvolgenti e pieni di saggezza. Egli fece comprendere agli americani e agli inglesi tutto il sublime che e profondamente insito nella cultura indiana in generale e nella cultura jaina in particolare. Le sue conferenze venivano richieste ovunque, per essere le piu elevate e istruttive sulla materia. Proprio da queste conferenze di Gandhi, ho selezionato in questo volume alcuni brani al fine di fornire una completa panoramica della filosofia e della religione jainista, aggiungendo titoli e sottotitoli per chiarire quali argomenti si stiano trattando. La prima parte del volume, <>, tratta dell'ambiente culturale e spirituale nel quale si sviluppa il jainismo; per comprendere appieno la filosofia e la religione jainiste e fondamentale, prima di tutto, cercare di entrare nello spirito della cultura indiana. Ritroviamo, evidente, tutto l'amore di Gandhi per la cultura indiana all'interno dei suoi insegnamenti e del suo esprimersi con lo zelo e la perseveranza del missionario e la mente aperta dell'onesto studioso. Egli adora la cultura indiana. Nella seconda parte, <>, egli presenta un illuminante quadro della cultura indiana, contemplando la cultura braminica, jainista e buddhista. Tutto cio e <>. Il suo modo di trattare il concetto braminico dei <> (pancamahayajna) e istruttivo e interessante. Egli fornisce una chiara testimonianza della visione indiana della vita, dipingendo un realistico quadro d'insieme della societa e della morale degli antichi indiani. E particolarmente consapevole del fatto che la vera forza dell'India sta nella spiritualita e nella moralita degli indiani. Dice: <>. Cita Sir T. Munro, che disse: <<... e se la civilizzazione diventasse un articolo commerciabile tra l'Inghilterra e l'India, sono 18 For Personal & Private Use Only
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________________ ..1: 1India convinto che l'Inghilterra guadagnerebbe da questa importazione>>. E, ancora, cita Max Muller il quale, nel suo libro intitolato India: che cosa ci puo insegnare?, scrive: <>. Possiamo ancora sentire risuonare l'insegnamento morale e spirituale di Gandhi nelle sue stesse profetiche parole: <>. Il secondo capitolo presenta i fondamenti del jainismo. Stabilisce l'antichita del jainismo, descrive le nove realta che ognuno dovrebbe conoscere per ottenere la liberazione, enumera le sei sostanze, fornisce una schematica descrizione sia delle sei forme di vita degli esseri viventi sia dei quattro stadi dell'esistenza, tratta della trasmigrazione, del karma e dell'etica jainista. Nel terzo capitolo Gandhi espone il concetto jainista della realta e della conoscenza. Per i pensatori jaina sia la sostanza che i modi in cui la sostanza si manifesta sono reali. L'una senza gli altri non possono esistere. Qui Gandhi mette a confronto il punto di vista jainista con il punto di vista dei Veda che considera non reali le modificazioni della sostanza. Egli spiega 19 For Personal & Private Use Only
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________________ ampiamente il concetto jainista di esistenza fenomenica e di esistenza noumenica. In queste pagine, Gandhi contrappone la posizione jainista alla posizione kantiana. Egli osserva: <>. Questa riflessione porta poi Gandhi a considerare le differenze tra il jainismo e il buddhismo. Per il buddhismo solo i modi e i cambiamenti sono reali, mentre la sostanza e non reale. 20 For Personal & Private Use Only
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________________ In altre parole, la transitorieta e la sola realta. Gandhi cita il professor Oldenberg: <>. Egli osserva: <>>. Egli spiega i due fondamentali concetti: il punto di vista della sostanza (dravyathikanaya) e il punto di vista della modificazione o della condizione (parayayarthikanaya). Ogni concetto porta a un estremo rifiuto della realta dell'altro. Ogni concetto inoltre accetta l'uno a spese dell'altro. Uno enfatizza gli aspetti universali ed eterni escludendo l'aspetto particolare e la trasformazione. Il noto vedantista Sankara descrive la forma estrema del punto di vista della sostanza; il buddhismo rappresenta in assoluto il punto di vista della modificazione. Il sistema filosofico dei jaina riconcilia queste due opposte visioni accordando eguale importanza sia alla sostanza che alla modificazione. Questo porta Gandhi a considerare il metodo di analisi jainista (Nayavada) e le sintesi jainiste (Syadvada). Egli risponde alla critica del monaco Sankara alla Syadvada con le seguenti parole: <Page #24
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________________ che una cosa possa essere calda e fredda allo stesso momento, ma che una cosa non puo essere calda in assoluto ne fredda in assoluto; essa e calda sotto determinate e definite circostanze e fredda sotto altre. I jaina non dicono che essere e non essere possano allo stesso tempo appartenere a uno stesso oggetto. Cio che essi insegnano e che in una cosa c'e l'essere se stessa e il non essere altre cose, che significa che una cosa puo essere completamente conosciuta solo conoscendo che cosa essa e e che cosa essa non e. Sankara infatti descrive una' dottrina immaginaria, confutando la quale la mette a tappeto. In cio consiste il suo successo>>. Gandhi cita a proposito Ganaratnasuri per evidenziare l'importanza della Syadvada: <>. Nel quarto capitolo Gandhi espone il concetto jainista dell'anima. Coscienza e consapevolezza sono l'essenza dell'anima. Poiche l'anima non e materiale, essa non ha attributi fisici come colore, gusto, eccetera, e non e soggetta alla percezione sensoriale. La sua natura e del tutto differente dalla natura della materia. Gandhi lancia una domanda: <>. E la sua risposta e: <Page #25
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________________ che abbia natura materiale e nessuna sostanza materiale puo evidenziare il fatto di possedere l'intelligenza. Ritengo che l'intelligenza sia influenzata dalle cose materiali, ma che essa non possa derivare dalle cose materiali. Vi sono persone di spiccata intelligenza che assumono bevande alcoliche intossicanti che offuscano completamente la loro intelligenza. Perche questa cosa materiale influenzerebbe la parte immateriale, l'anima? Se l'anima si identificasse con il corpo fisico, qualsiasi cosa fatta al corpo verrebbe considerata dall'anima come fatta all'anima, e di conseguenza cio che accade al corpo sarebbe percepito dall'anima; ma se l'anima pensasse per un momento che essa non e il corpo fisico bensi una cosa altra ed estranea rispetto al corpo, allora non percepirebbe piu alcuna pena. Questo mostra che il se e qualcosa di piu grande del corpo materiale. Nondimeno, in comuni circostanze l'anima e influenzata dal corpo e quindi noi studiamo le leggi del corpo e dell'anima cosi da elevarci oltre le piccole cose e proseguire il nostro cammino verso la salvezza. L'influenza dei poteri della materia sui poteri dell'anima dipende dalla prontezza e dalla buona volonta dell'anima nel sottomettere questi poteri. Se l'anima si ancora saldamente all'idea che essa non potra essere influenzata da nulla, tali influenze non avverranno>>. Qui Gandhi solleva un'altra questione: <>. E risponde: <Page #26
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________________ determinato il nostro presente stato, e ugualmente le azioni del nostro stato presente determinano il nostro stato futuro>>. Questo porta Gandhi a trattare della rinascita e della trasmigrazione dell'anima. Egli fa riferimento a numerosi pensatori e teologi occidentali che postulano la dottrina della rinascita o reincarnazione. Dimostra inoltre come anche la Bibbia sostenga questa dottrina. Le sue tesi sulla rinascita sono illuminanti, energiche e convincenti. Vi sono infinite anime. L'intero universo e gremito di minuscoli esseri viventi. L'argilla, le pietre, appena sorte dalla terra, hanno vita. L'acqua, l'aria e il fuoco sono esseri viventi. Cosi come pure i vegetali, gli alberi, i frutti sono esseri viventi. Gli esseri viventi sono divisi in cinque classi in base al numero di sensi di cui essi sono dotati. In questo stato terreno l'anima e macchiata dalle passioni, compie azioni, gode di piaceri e soffre molte pene. Soltanto quando le passioni siano state completamente eliminate, l'anima puo ottenere la perfezione. Infinita conoscenza e infinita beatitudine sono manifestazioni di un'anima perfetta: in questa perfezione individuale consiste la liberazione jainista. L'individualita non e rifusa in nulla ne annichilita. Mentre tratta dei mezzi per ottenere la liberazione, Gandhi contrappone il punto di vista jainista con il punto di vista vedico che sostiene che solo attraverso la conoscenza sia possibile accedere alla liberazione. Scrive: <Page #27
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________________ la moralita per la moralita non sono il fine ultimo dei jaina. Infatti alcuni tipi di azione spesso sono strettamente legati a varie forme di conoscenza. Noi non troviamo mai conoscenza senza azione ne azione senza conoscenza. Ma il vero avanzamento consiste nell'essere contemporaneamente retti e coerenti>>. Il quinto capitolo si occupa della visione jainista dell'universo. L'universo e spazio infinito e tempo eterno dal punto di vista della sua totalita. Ma e spazio finito e tempo non eterno dal punto di vista delle manifestazioni e degli aspetti particolari. L'universo e diviso in mondo animato e mondo inanimato: il primo consiste in innumerevoli tipi di esseri viventi, mentre il secondo consiste in materia (atomi, molecole, cose inanimate), mezzo di moto, mezzo di stasi, e spazio. Gandhi osserva: <>. Egli appoggia quei pensatori jaina che non riconoscono il tempo come una sostanza indipendente e afferma: <>. Nel sesto capitolo Gandhi espone la visione jainista di dio. Dio inteso come un essere individuale creatore extracosmico non esiste nella filosofia jainista. Qui ci si oppone empaticamente all'idea di un tale creatore in quanto illogica e irrilevante nello schema generale dell'universo per la filosofia dei jaina. In base alla filosofia jainista dio non e il creatore del mondo, ma un'anima perfetta, assolutamente pura, che ha distrutto tutte le passioni e rimosso tutte le impurita mentali. In conseguenza di cio, egli possiede infinita conoscenza, infinita comprensione, infinita beatitudine e infinito potere. Questa e la ragione per cui una tale anima suprema e considerata come dio. Dio non e unico. Vi sono molti dei. Ciascuno puo diventare dio attraverso l'autopurificazione di se stesso. In questo senso dio e considerato <>. Dio e libero da attaccamenti e avversioni. Quindi egli non e ne 25 For Personal & Private Use Only
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________________ soddisfatto ne insoddisfatto. Cosi scaturisce la domanda: <>. I filosofi jaina dicono che l'adorazione di dio non deve essere finalizzata al compiacimento di dio ma all'autopurificazione di chi la pratica. L'adorazione e la contemplazione di dio risvegliano sentimenti di non attaccamento in chi le pratica. Le buone compagnie inducono buone qualita e le cattive compagnie inducono cattive qualita. <>, si dice. Che cosa significa <>? Significa pensare a dio, tenerlo nella propria mente, contemplarlo, adorarlo. La sua costante e stretta compagnia ha un'influenza purificatrice, col risultato che i sentimenti viziati da attaccamenti e da avversioni iniziano a decrescere. Questo e il principale e reale frutto dell'adorazione di dio. Dio nulla si aspetta dall'adorazione del fedele, cosi come dio non intercede in favore del fedele. La devota adorazione di dio eleva spiritualmente l'anima. Attraverso la meditazione sulle pure qualita di dio il jaina ricorda ogni giorno a se stesso che e possibile giungere allo stato spiritualmente piu elevato; purifica la sua mente attraverso la contemplazione della purezza e fortifica il suo cuore per l'arduo viaggio verso la liberazione. L'adorazione, per i jaina, non e finalizzata ne alla richiesta di grazie, ne alla domanda di perdono. Nel settimo capitolo Gandhi tratta la simbologia jainista spiegando il significato dei principali simboli jaina. Il presente lavoro e senza dubbio un buon manuale sulla filosofia e la religione jainiste. Gandhi tratta la materia con autenticita e razionalita. Il suo e l'approccio piu ecumenistico. Il volume mostra l'attitudine a considerare le cose a trecentosessanta gradi di Gandhi, la sua stretta conoscenza dei temi del jainismo, la sua acutezza nell'arrivare a conclusioni reali, il suo costruttivo porsi domande, il suo essere dentro l'essenza della religione, il suo potere di comprensione e di espressione, la sua conoscenza della filosofia occidentale e dei sistemi filosofici indiani, il suo amore per la cultura indiana. Gandhi fu un formidabile esponente della filosofia jainista, 26 For Personal & Private Use Only
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________________ un brillante espositore dei sistemi filosofici indiani e un fervente amante della cultura indiana. Fu un eccellente studioso dalla personalita versatile che irradiava all'intorno la sua universalita di vedute. Aveva inoltre un cuore compassionevole. Nacque a Mahuva in Gujarat il 25 agosto del 1864, sacrifico la sua vita in favore dell'umanita e mori alla giovane eta di 37 anni, il 7 agosto del 1901 a Bombay. Amico e collaboratore del Mahatma Gandhi, se fosse vissuto a lungo, il mondo lo avrebbe certo riconosciuto e benedetto come un altro Mahatma Gandhi. Per finire io vorrei ripetere cio che ho gia detto altrove: persone di tutte le parti del mondo manifestano un sincero interesse verso la filosofia e la religione jainiste. Da qui il dovere dei jaina di aprire il prezioso forziere dell'eredita spirituale raccolta dai loro patriarchi nel corso dei secoli. Se essi realizzeranno questo compito con zelo e sincerita, le persone potranno comprendere la religione e la filosofia professate e praticate dai jaina; e quando le comprenderanno saranno in grado di apprezzarle. Non si puo approcciare un sistema filosofico se non lo si comprende. E non lo si puo comprendere senza che ci sia stato rivelato. Quindi non e costruttivo lamentarsi che altri non onorino, non rispettino o non abbiano una visione jainista della vita. Sono i jaina coloro da considerare responsabili di questa situazione. Percio chiedo fortemente a tutti i jaina che desiderano che altri si avvicinino alla loro religione e filosofia di cooperare in questo sforzo comune per rivelare la verita della filosofia jainista, una delle nobili e sublimi filosofie dell'India, a coloro che ancora non la conoscono. Virchand Raghavji Gandhi fu un pioniere in questo campo ei suoi sforzi sono altamente lodevoli. Possano i jaina di oggi e di domani portare avanti la sua missione di divulgazione del jainismo, intrapresa dai jaina del passato centinaia e centinaia di anni fa. Nagin J. Shah Curatore dell'edizione inglese Ahmedabad (India), maggio 1993 27 For Personal & Private Use Only
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________________ L'essenza del jainismo For Personal & Private Use Only
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________________ L'ambiente culturale L'antichita della civilta indiana e i Veda Possiamo noi, oggi, accedere alla conoscenza della storia antica degli indiani, di quando essi vivevano in villaggi in comunita sociali nei tempi remoti, secoli prima dell'inizio dell'era cristiana? Abbiamo reperti che ci parlino di quella civilta? E perche molti indiani ritengono che la loro antica civilta sia unica e superiore, nelle sue caratteristiche, a quella di ogni altro paese? Queste tesi si riferiscono a reperti di storiografia indiana scritta che documenterebbero una antichita davvero feconda, sia culturalmente che spiritualmente. Gli egiziani hanno, nei loro imperituri monumenti, reperti di una civilizzazione antica fino a 3000 anni prima di Cristo. Gli studiosi della civilta degli assiri sostengono una egualmente remota datazione per la civilta sumero-accadiana di Chaldia, che sarebbe fiorita oltre mille anni prima che Ninive e Babilonia fossero fondate. Anche i cinesi hanno una storia che parte all'incirca dall'anno 2400 a.C. Parimenti, gli indiani hanno i propri reperti. Ma c'e una differenza tra i reperti degli indiani e gli altri. La scrittura geroglifica degli antichi egizi fornisce informazioni circa i nomi dei faraoni e dei costruttori delle piramidi, circa le dinastie e le guerre. Le iscrizioni cuneiformi degli assiri e dei babilonesi ci danno piu o meno informazioni simili. 31 For Personal & Private Use Only
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________________ Le antiche registrazioni cinesi offrono poca luce sul graduale progresso della cultura e della civilizzazione umana. Le iscrizioni degli antichi indiani posseggono una caratteristica diversa. Sono senza dubbio carenti per quanto riguarda dinastie, guerre, fatti storici. Ma forniscono una descrizione cosi completa, razionale e chiara sull'avanzamento della civilizzazione e sul progresso della mente umana, che invano potremmo cercarne di eguali nella storiografia scritta di altri popoli ugualmente antichi. Questi antichi Testi sono i Veda degli induisti, i Pitaka dei buddhisti e i Sutras dei jaina. E stato dichiarato da alcuni studiosi, come il professor Max Muller, il professor Weber e il professor Whitney, solo per citarne alcuni, che gli inni vedici dell'India risalgono al 15002000 a.C.; addirittura, il dottor Martin Haug assegna alle prime di queste sublimi produzioni una datazione ancor piu remota, rifacendosi ai suoi studi sull'interpretazione degli stessi Veda. Nella loro composizione, nella pienezza dell'espressione, nella sublimita del pensiero, nella perfezione dell'ispirazione e nella semplicita dei dettagli, i testi vedici mostrano una linearita e un tale insieme di valutazioni e sfumature, che solo secoli di sviluppo umano del pensiero, della parola, dell'arte, della religione, della filosofia avrebbero potuto produrre. Questi monumenti della conoscenza, al contempo complessi e semplici, sottendono una conoscenza della natura e dell'uomo che puo scaturire solo da secoli e secoli di sviluppo; da qui le tesi secondo cui i Veda possono essere considerati precedenti alle civilta egizia, greca ed ebraica, delle quali rappresenterebbero la radice comune. Alcuni studiosi occidentali dei Veda li assimilano alle prime semplici produzioni degli Ariani dei tempi antichi. Sostengono inoltre che i Veda costituiscono la letteratura popolare indiana di quei tempi antichi. Io non sono d'accordo con queste interpretazioni. La letteratura vedica era preminentemente sacerdotale e in nessun senso puo essere vista come letteratura popolare. Ne nel linguaggio, ne nel pensiero dei Veda si puo ritrovare quella primitiva e naturale semplicita che molti critici vorreb 32 For Personal & Private Use Only
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________________ bero trovarvi. La poesia che vi e contenuta ha un carattere definito, e estremamente elaborata, piena di riferimenti e di metafore, di ricerche tese al misticismo e alla speculazione filosofie le modalita espressive riportano alla mente decisamente la fraseologia in uso tra alcuni piccoli gruppi iniziatici e non il linguaggio delle comunita. ca, La piu diffusa professione delle persone che seguivano il culto era l'agricoltura, mentre quasi tutti gli inni sono generalmente preghiere agli dei, e i riferimenti a vendite o commercio sono molto rare, anche se vi sono alcuni passaggi che indicano l'esistenza della moneta corrente utilizzata per effettuare compravendite. Vi sono altresi precisi riferimenti a viaggi per mare e a relitti di navi. Anche per quanto concerne l'alimentazione, dai Veda si evince che questi veneratori degli dei della natura usavano cibi animali. Si trovano frequenti riferimenti al cucinare mucche, bufali e tori. Vengono citati macelli dove le mucche venivano uccise, vi sono riferimenti al sacrificio di cavalli, tori e montoni. Il succo fermentato della <<> era l'inebriante bevanda di quei popoli che andavano in estasi riguardo alle sue virtu e ai suoi esilaranti poteri. Non possiamo sostenere che i Veda ci abbiano insegnato tutto dell'antica condizione sociale e religiosa dell'India ariana. In passato come nel presente, altre dottrine sono esistite contemporaneamente ai Veda, alcune delle quali sostengono di essere anche precedenti ai Veda. Cosi, per conoscere l'esatta condizione dell'India, occorre considerare non solo i Veda ma anche la letteratura spirituale dei jaina e dei buddhisti. Status sociale dei primi indiani I primi indiani conducevano una vita molto semplice. Non c'erano, in quei tempi, le caste come sono intese attualmente. C'erano in verita bramini, ksatriya, vaisya e sudra, ma non quelle regole ferree che proibiscono a una casta di intrat For Personal & Private Use Only 33
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________________ tenere relazioni con un'altra. In realta, nell'induismo, basato sui Veda, vi furono sempre queste distinzioni tra bramini, ksatriya, vaisya e sudra. La teoria delle quattro caste, che ebbero origine simbolicamente rispettivamente dalla bocca, dalle braccia, dalle cosce e dai piedi di Brahma, e stata formulata nell'inno di Purusa nel Rgveda. Professioni differenti davano origine a differenti caste. Il bramino devoto alla preghiera e alla scienza della teologia era considerato il livello piu alto. Se si esamina il ritualismo dei bramini, la parte brahmanica dei Veda, si possono trovare espliciti comandi al sacrificio di animali domestici e selvaggi. Non solo, nelle leggende possiamo trovare tracce di sacrifici umani nella simbologia dei rituali: questi sacrifici sono espressamente menzionati e formalmente descritti. Tutti i grandi sacrifici di regola utilizzavano una o piu vittime umane; uno di questi e chiamato semplicemente <>, cioe <>. Il testo descrive in diversi modi questi riti. In un punto vengono descritti come totalmente aboliti, in un altro punto vengono descritti come una regola, e viene sollevata una protesta contro la loro abolizione; in un altro punto ancora vengono descritti come atti puramente simbolici; infine, vengono anche descritti come rituali in uso. Vi erano tuttavia anche pensatori di altre correnti filosofiche che vivevano all'epoca di questi sacrifici, e le loro dottrine avevano una considerevole influenza sulla visione dei bramini. Tra gli stessi bramini si verificavano frequentemente scismi. Questi <>>, vivendo sotto l'autorita del sacerdozio dei bramini, dovevano accettare, anche solo nominalmente, l'autorita dei Veda. Essi, tuttavia, facevano questa scelta soprattutto per ottenere le laute ricompense terrene che si riteneva derivassero dal compimento dei sacrifici dei Veda, anche se tutto cio non ha davvero nulla a che vedere con la condotta di un uomo il cui solo obiettivo dovrebbe essere la beatitudine spirituale. Il jainismo esisteva e predicava le sue dottrine contemporaneamente ai Veda. E stato testimone da tempi lontanissimi delle varie divisioni della societa indiana e ha proclamato con 34 For Personal & Private Use Only
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________________ forza che una persona piena di orgoglio per il fatto di appartenere a una famiglia benestante sara inevitabilmente destinata a rinascere in una esistenza piu bassa nell'incarnazione successiva. La filosofia spirituale e il sistema logico jainista era troppo complesso per la gente comune, ma possedeva chiare indicazioni etiche e morali per le masse: coloro che le comprendevano e le facevano proprie si univano alle comunita. In molte occasioni scopriamo, dai testi antichi dei jaina, che vi erano discussioni religiose tra i bramini e i jaina. La filosofia jainista insegna che queste distinzioni di casta troveranno terreno fertile sicuramente finche ci sara, nella mente umana, la vanita e l'orgoglio della grandezza individuale e familiare. Il dovere del jainismo, che esisteva contemporaneamente all'induismo, era, invece, di sminuire questo orgoglio e insegnare alle persone la vera legge di causa ed effetto. Il Buddha gesti questa situazione in maniera differente. Ai suoi tempi, il sacerdozio braminico era supremo; le barriere create dai bramini erano insormontabili. Il profeta jaina Mahavira e i suoi ventitre predecessori avevano visto queste o simili cose ai loro tempi; ne vedevano chiaramente la causa: l'orgoglio individuale che causava karma che, a sua volta, portava un uomo a nascere in quelle circostanze che venivano considerate di appartenenza a una famiglia di ceto piu basso. Il Buddha biasimo i bramini e l'intera loro societa. Biasimando i bramini, egli ignoro la vera causa: gli egoismi e i sentimenti individualistici. Cerco di frantumare il sistema dell'intera societa braminica per questa ragione. Il popolo, stanco di vivere schiacciato sotto i piedi dei bramini, si raduno intorno a lui; e cosi, 600 anni prima di Cristo, vi fu un grande spettacolo sulle rive del Gange: il Buddha che predicava la dottrina dell'uguaglianza e della salvezza per tutti gli uomini, benestanti o poveri. L'opera che il Buddha compi in questo campo fu davvero nobile. Nei tempi vedici, come e possibile evincere da numerosi inni, molti dei quali composti da donne, si puo immaginare un buono status per la donna. Nell'eta antica, il padre di famiglia For Personal & Private Use Only 35
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________________ era il sacerdote e la sua casa era il tempio. La fiamma sacra era accesa in ogni casa e gli inni venivano cantati con semplicita e devozione dall'intera famiglia. Quando si dovevano offrire sacrifici o dovevano essere svolti atti devozionali, la donna, sposa o madre, era la protagonista. Un'altra bella immagine e quella delle donne erudite che, essendo esse stesse <>, cioe <>, a causa dei loro studi devozionali, compongono centinaia di inni e svolgono i sacri servizi esattamente come gli uomini. Il principale tra i nomi di queste eminenti donne, i cui esempi e saggi precetti ritroviamo nei dolci e sacri versetti di molti inni da loro composti, e quello di Visvavara; l'interpretazione del suo nome e essa stessa una commemorazione delle sue virtu e conoscenze: <>. Status morale degli indiani Quale era lo status morale degli indiani prima che popoli stranieri invadessero l'India? Se esaminiamo gli scritti greci, cinesi, persiani o arabi prima dell'invasione di Maometto, troveremo in essi la descrizione del vero carattere nazionale degli indiani, e cioe il rispetto della verita e della giustizia. Arriano nel secondo secolo, Hiouen Thsang, il famoso pellegrino buddhista, nel settimo secolo, e Marco Polo nel tredicesimo secolo, tutti loro hanno scritto, con le piu alte parole di apprezzamento, del carattere degli indiani nella loro amministrazione e nella loro giustizia. Quale governo in Europa o in America puo aver la pretesa di possedere questa virtu? Il geografo maomettano Idrisi dice: <>. <Page #39
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________________ ampiamente sviluppato alcuni dei suoi migliori doni, ha piu profondamente meditato sulle grandi domande della vita, ha trovato risposte a cio che giustamente merita l'attenzione di coloro che hanno studiato Platone e Kant, io indicherei l'India. E se io domandassi a me stesso da quale letteratura noi europei - che siamo stati nutriti quasi esclusivamente dal pensiero greco, romano ed ebraico - possiamo trarre le migliori direttive per rendere la nostra vita perfetta, ampliare la nostra capacita di comprensione, divenire piu universali, voglio dire non solo esseri umani temporali ma esseri trasfigurati ed eterni, ancora dovrei indicare l'India>>, scrive il professor Max Muller nel suo India, che cosa ci puo insegnare? Prima che l'India diventasse terreno di caccia di predoni stranieri, aveva prodotto poeti e filosofi ai cui piedi Omero o Platone, Shakespeare o Bacone avrebbero voluto sedersi per ascoltare. Ma da quando i barbari invasero Aryavarta e la trasformarono in Hindoostan, quando Mahomed Ghazni, il grande iconoclasta, fece il suo lavoro di distruzione di ogni cosa che era cara e sacra nella mente ariana, quando Gengis Khan e i suoi successori, con pochissime eccezioni, diffusero la loro tirannia lungo tutta la nazione, e ancora, ultimamente, da quando il commercio europeo e la civilizzazione occidentale iniziarono a succhiare il sangue dell'India, non ci si stupira che l'India non sia piu nelle stesse condizioni dei tempi antichi. Il fatto sorprendente e che, nonostante tutti questi attacchi stranieri, l'India e la sua gente siano sopravvissute; che, nonostante le molte immorali influenze straniere, l'India sia ancora leader della spiritualita e della moralita. Sir T. Munro dice: <Page #40
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________________ za, rispetto e delicatezza, sono tra i segni che denotano un popolo civilizzato, allora gli indiani non sono inferiori alle nazioni dell'Europa; e se la civilizzazione diventasse un articolo commerciabile tra l'Inghilterra e l'India, sono convinto che l'Inghilterra guadagnerebbe da questa importazione>>. La vita, i suoi oggetti e le sue leggi, secondo gli indiani Quando ero un bambino di circa otto anni ero solito andare con mio padre ad ascoltare le predicazioni di un monaco jaina che frequentava la nostra citta. Teneva i suoi sermoni in una sala conferenze costruita appositamente dalla mia comunita. Un giorno andammo nella sala conferenze mezz'ora prima dell'ora dell'appuntamento. Dopo esserci accomodati, iniziai a guardare con curiosita alcune pitture sui muri della sala. Una di queste mi colpi particolarmente. Raffigurava un uomo che, immobile, era aggrappato a un ramo di banano, in mezzo a un grosso pozzo; un elefante che stava sul bordo del pozzo cercava, con la sua poderosa proboscide, di afferrare l'uomo. In fondo al pozzo c'era un enorme boa con la bocca aperta, pronto a ingoiare l'uomo. A ogni lato del pozzo c'erano quattro serpenti con la bocca aperta che sibilavano furiosamente pronti a mordere l'uomo. Due ratti, uno bianco e uno nero, stavano mangiando il tronco del banano. In cima al ramo c'era un'arnia con uno sciame d'api. L'elefante, mentre cercava di afferrare l'uomo, muoveva il ramo avanti e indietro facendo cadere alcune gocce di miele sulle labbra dell'uomo. Un monaco ministro del culto si trovava dalla parte opposta rispetto all'elefante e, nei suoi bianchi paramenti, cercava di offrire il suo aiuto per salvare l'uomo. Tutto questo avveniva nel mezzo di una foresta. Non riuscivo a comprendere il significato dei disegni. Li osservai per cinque minuti, dieci minuti, quindici minuti, e ancora non riuscivo a capirne il significato. Allora chiesi a mio padre: <>. Dapprima mio padre disse: <>, e soggiunse: 38 For Personal & Private Use Only
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________________ <>. Dissi a mio padre: <>. Rispose: <Page #42
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________________ menti di rabbia, vanita, orgoglio e cupidigia rappresentati dai quattro serpenti>>. Ero fortemente stupito da questa spiegazione del dipinto e dal modo di vedere la vita da parte degli indiani. Questo succedeva quando avevo otto anni. Vent'anni dopo, mi accadde di leggere uno dei lavori del professor Max Muller, e fui ancora piu stupito nel vedere che anch'egli esprimeva piu o meno con gli stessi termini i suoi punti di vista: <Page #43
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________________ nobilta, non solo gli uomini ma anche le donne, non guardavano alla loro vita sulla terra come a qualcosa di reale. Quello che era reale per loro era l'invisibile, la vita che doveva arrivare. Il tema delle loro conversazioni, il soggetto delle loro meditazioni, erano gli scintillii di realta che potevano essere scorti in questo irreale mondo fenomenico. Qualsiasi elemento si supponeva potesse catturare un nuovo raggio di verita veniva esaminato e considerato dai grandi e dai piccoli, era onorato da principi e re, anzi veniva portato a occupare una posizione molto superiore rispetto a quella di re e principi>>>. - Gli studiosi occidentali e alcuni scienziati dell'era moderna tracciano una linea di demarcazione tra gli animali e gli uomini, e ci dicono che gli animali non sono coscienti, mentre gli esseri umani sono coscienti di se - l'autocoscienza e supposta essere la proprieta intrinseca di ogni essere umano e che gli animali hanno coscienza dei sentimenti tramite le sensazioni ma non hanno consapevolezza della loro personale esistenza individuale, mentre gli esseri umani, oltre alla consapevolezza del mondo esterno tramite sensazioni e pensieri, hanno anche coscienza della loro stessa esistenza. I caratteri distintivi dell'essere umano sono facili da comprendere anche a un pensiero superficiale, ma rimane aperta una questione: <>. In pratica, che cos'e il se? La scienza materialistica non ammette altro <> oltre al corpo. Coscienza e autocoscienza, secondo quest'ottica, sono soltanto un panorama caleidoscopico della parte fisica, dei vari elementi del corpo vivente, elementi che cambiano ogni momento, rimpiazzati da altri. In accordo con questa idea, l'uomo e un insieme di ossa, muscoli e nervi, la cui guida e forse unica funzione sarebbe quella di immagazzinare sensazioni, sentimenti ed emozioni. L'uomo sarebbe quindi assai poco diverso dall'animale eccetto nel supposto fatto che nell'essere umano e presente una serie di cambiamenti caleidoscopici chiamato autocoscienza, piccolo credito che viene dato allo stadio umano dello sviluppo. Secondo questa filosofia non ci puo essere spazio per una memo For Personal & Private Use Only 41
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________________ ria individuale e le particelle che compongono il corpo non possono arrivare a conoscere quello che e stato fatto dieci anni prima da un'altra moltitudine di particelle poiche esse non erano presenti. Tale filosofia non risponde in maniera soddisfacente alla domanda: <>. L'unificante entita che e in ogni essere vivente e quello che gli ariani chiamano l'<>, l'anima. Tutti gli esseri viventi, quindi, sono <>, non mischiata con il corpo materiale in maniera meccanica come lo sarebbero acqua e zucchero in uno sciroppo, ma interagenti fenomenicamente l'uno con l'altra creando importanti cambiamenti in entrambi. La somiglianza quindi tra un animale e un essere umano sta nel fatto che entrambi sono soggetti alla fame, al sonno, alla paura e alle passioni, ma cio che costituisce la caratteristica dell'essere umano e che egli puo praticare il <>, la religiosita, cioe comprendere, realizzare e mettere in atto la legge spirituale dell'universo che gli insegna a controllare la sua natura pju bassa e sviluppare la sua parte piu nobile. L'essere umano che attua la religiosita e detto dunque <>. Come l'essere umano ha raggiunto questo stadio? Con la <>. Il primo passo verso la consapevolezza viene effettuato tramite il corpo. Nelle piu elementari forme di vita c'e un corpo senza organi di senso. L'essere umano e dotato di tutti gli organi di senso; migliore e la condizione fisica del corpo e delle sue potenzialita, maggiore sara la sensitivita. L'aumentare della consapevolezza e l'elevazione avvengono quando gli aspetti piu bassi vengono accantonati per privilegiare gli aspetti migliori. Questo non avviene necessariamente in tutti gli esseri. Un piccolo animale non potra elevarsi a un piu elevato stadio di vita senza prima avere, volontariamente o involontariamente, eliminato tutte le impurita accumulate ed evidenziato le sue potenzialita migliori. Parimenti, cio accade anche negli esseri umani: un uomo che vive in una famiglia colta elimina inconsapevol 42 For Personal & Private Use Only
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________________ mente molto della sua natura grossolana e si indirizza verso il livello di coloro con i quali vive. Gli animali domestici sono la migliore dimostrazione di questa cosiddetta <>. In tutti questi casi, eliminando la natura piu bassa, nelle anime individuali diventano disponibili e si attivano le forze migliori, che potranno cosi essere usate per raggiungere le piu grandi altezze. Alcuni studiosi, osservando le diverse condizioni di uomini e donne, li suddividevano in tre classi: nella classe piu bassa erano inserite le persone grezze, immorali, indolenti e ignoranti; la classe media consisteva in uomini e donne che vivono solo per la gratificazione dei sensi: piaceri del mondo, mangiare, bere, vestirsi bene ecc.; la classe piu alta era composta da persone che dedicano tempo ed energie al miglioramento spirituale; la maggioranza delle persone appartiene, ora come allora, alla seconda classe. Una persona che appartenga alla classe piu bassa e desideri elevarsi, deve compiere alcuni sacrifici personali, cosi come deve fare pure chi appartiene alla seconda classe. Cio che e grossolano deve essere nobilitato. La cupidigia deve essere tramutata in un coraggioso desiderio di raggiungere il bene spirituale. La passione e la lussuria devono essere cambiate in un bruciante amore per tutti. E questi mutamenti possono essere ottenuti solo tramite la <>. Gli antichi saggi dell'India considerarono anche il fatto che molte persone, nelle quali la natura piu bassa era cosi forte e potente, avrebbero realizzato sforzi personali per raggiungere uno stadio piu alto, non per migliorare spiritualmente ma avendo come fine ultimo l'autogratificazione o un maggiore appagamento dei sensi. E guardandoci intorno oggi, possiamo vedere che la maggioranza degli esseri umani appartiene a questa categoria. Sono pochi gli uomini e le donne la cui condotta di vita e puramente basata su motivi altruistici. Rare sono le persone nelle quali la concentrazione sul proprio piccolo se non 43 For Personal & Private Use Only
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________________ controlla i pensieri e le azioni quotidiani. Le persone che hanno dedicato la loro intera vita al servizio dell'umanita e al bene di tutti gli esseri viventi sono pochissime. La maggioranza degli esseri umani nei quali la natura piu bassa e predominante, potra emanciparsi a uno stadio superiore quando imparera a guardare alla vita come a un terreno per lo svolgimento del proprio dovere e non come a un'arena di auto-gratificazione. Questo concetto puo essere applicato in ogni campo della vita. Analizziamo proprio la condizione mentale di una persona concentrata sulla propria gratificazione personale. Per ogni cosa che fa ha bisogno di un premio; e piena di pulsioni che controllano il suo vero essere, non ha ancora dominato la sua natura piu bassa e, in alcuni momenti, ne diventa schiava. Per liberare gli uomini da questa condizione di schiavitu, i saggi uomini dell'Est prescrissero alcune regole: compiere alcuni atti servizievoli senza sperare di ottenerne frutti ma soltanto per deferenza al mondo esterno; in questo modo si incomincera a liberarsi dagli istinti dei desideri animali e a imparare le verita di un livello piu elevato. Un'altra di queste regole consisteva nel compiere ogni giorno cinque sacrifici: il primo sacrificio era per i <>, gli splendenti poteri e intelligenze del mondo superiore. Tutto cio che fornisce nutrimento al corpo umano ha una corrispondenza con le sottili energie di altri mondi; si e in effetti alimentati e nutriti da quelle energie. L'uomo e percio in debito con queste forze e, poiche riceve cosi tanto da loro, deve dare qualcosa in cambio, non deve essere egoista. Se il suo corpo riceve la vita dall'aria pura, deve fare qualcosa che renda pura l'atmosfera circostante. Se si nutre di cibo puro, deve offrire dei servigi a quelle forze che forniscono purezza al cibo, e cosi via: per qualsiasi cosa deve dare qualcosa in cambio; solo cosi provera la soddisfazione di aver fatto qualcosa in cambio dei benefici ricevuti da altri. Non si sentira un mendicante o un ladro, ma una persona onesta e indipendente. Il secondo sacrificio doveva essere compiuto per genitori e antenati. Dobbiamo cosi tanto ai nostri genitori: essi ci hanno 44 For Personal & Private Use Only
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________________ fatti nascere, nutriti e vestiti, sono rimasti svegli spesso la notte per vigilare sulla nostra infanzia. Sarebbe ingrato da parte nostra se non facessimo niente in cambio per tutti i benefici che abbiamo da loro ricevuto. Se sono vivi e anziani, dobbiamo prenderci cura di loro e servirli in ogni modo possibile per il loro bene. Dopo la morte, dobbiamo mantenere i loro nomi vivi nella nostra memoria. Nell'evoluzione umana hanno svolto la loro parte: dobbiamo rendere loro l'apprezzamento per cio che hanno compiuto e proseguire la loro opera cosi da non interrompere la continua evoluzione della specie umana. Il terzo sacrificio era in favore di uomini che avevano bisogno di aiuto e cure. Ogni uomo e una parte dell'umanita e, aiutando un altro, noi aiutiamo l'umanita. Se la futura salvezza di un uomo e basata sull'amore, deve essere amato non soltanto teoricamente ma soprattutto nella pratica, e quell'amore deve essere donato a tutti coloro che ne hanno bisogno. Questo sacrificio deve necessariamente mettere fine al crescente egoismo dell'uomo e, tramite la sua costante applicazione, l'attitudine mentale verra modificata rispetto al mondo esterno; cosi le maggiori ansie e preoccupazioni svaniranno, la mente rimarra perfettamente calma e serena e imparera a interpretare e a comprendere razionalmente l'apparente ingiustizia e ineguaglianza del mondo. Il quarto sacrificio e in favore degli animali. Proteggendoli, nutrendoli e prendendoci cura degli animali noi aiutiamo il loro progresso. Nella scala dell'evoluzione essi occupano un gradino piu basso, ma questo non ci giustifica nel distruggerli. Al contrario. Abbiamo precisi doveri verso di loro. Gli animali, come ad esempio gli animali da soma, sono stati per ere un costante e fedele aiuto per l'uomo che si andava civilizzando. Se non fosse stato per il bue, il cavallo, il cammello e l'elefante, l'umanita sarebbe rimasta a un punto morto. Se non fosse stato per la pecora e la capra, non avremmo potuto riscaldarci con gli abiti creati utilizzando la loro lana. Quanto egoisti devono essere quegli uomini e quelle donne che, semplicemente per l'inerzia dell'abitudine o per costume, incoraggiano direttamente l'uccisione di queste creature e l'uso delle loro carni come cibo! 45 For Personal & Private Use Only
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________________ Devono fermarsi a riflettere su quanto sono ingrati quando usano carni animali come cibo. Se l'umanita ha ricevuto cosi tanti benefici dal regno animale, dobbiamo in cambio essere gentili con gli animali prendendoci cura e aiutando quelli che stanno soffrendo. Il quinto sacrificio che l'uomo deve compiere e verso se stesso, dedicando un po' di tempo e di denaro allo studio e al beneficio spirituale. E l'elevato se dell'individuo umano che gli ha reso possibile accedere dalla condizione arcaica' a quella umana. La gratitudine che l'individuo deve al proprio se e senza limiti, e, raggiunto lo stadio umano che gli offre cosi tante opportunita per impiegare al meglio le proprie facolta, non deve perdere tempo, ma farne il miglior uso. Deve dedicare un po' di tempo ogni giorno allo studio, alla lettura, alla concentrazione e alla meditazione sul se. Deve impiegare denari per l'acquisto di libri e per lo studio. Deve aiutare altri a comprendere le verita piu alte. Deve assistere coloro che stanno aiutando altri. Una persona che desideri studiare per ottenere benefici per se stessa senza curarsi del proprio fratello e pur sempre piu degna di una persona che non si curi affatto di studiare, ma, in ogni circostanza, ognuno dovrebbe comprendere e attivare le piu alte potenzialita che ha in se stesso. Conoscenza e potere, e ogni persona che desideri il vero potere deve conoscere le piu alte e sottili forze che operano sopra e con noi e formano in qualche modo il nostro destino; deve studiare le loro regole cosi che possa esercitare un saggio controllo su di esse. Le possibilita dell'anima umana sono infinite. Coloro che hanno anche il piu piccolo desiderio di conoscere le capacita piu insite del se, devono studiare, imparare come analizzare la propria mente, cosi che con la conoscenza acquisita possano controllare gli istinti piu bassi e potenziare quelli piu elevati. In questo modo, di questo sacrificio di tempo e di denaro beneficera il sacrificante cosi come gli altri. Basti pensare a quanto sacrifichiamo inutilmente per assecondare i nostri piu bassi desideri, emozioni e capricci: questo sacrificio non pro 46 For Personal & Private Use Only
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________________ duce in cambio nessun beneficio spirituale; lo facciamo per la nostra obbedienza da schiavi ai canoni e alle etichette di una societa sempre mutevole. Se noi sacrifichiamo cosi tanto per egoismo o per piacere alla societa, potremmo non avere sufficiente coraggio di ignorare le opinioni di quelli che non hanno mai pensato alle piu elevate possibilita dell'anima. Invece e arrivato il tempo di decidere di fare qualcosa per il nostro avanzamento spirituale. Coloro che hanno tempo devono usarne una parte per lo studio delle potenzialita dell'anima. Coloro che hanno denari devono aiutare se stessi e altri nell'acquisire questa conoscenza. Con lo svolgimento dei cinque suddetti sacrifici, l'animale uomo diventa un uomo nel senso pieno della parola. La legge della sopravvivenza del piu forte nello stadio barbarico dell'uomo lo ha reso una creatura distruttiva, cosi che la sua natura animale lo spinge a vivere sul sacrificio di altri. Con la svolta del cambiamento morale nella sua vita, egli non vive piu a danno del piu debole, ma impara a proteggerlo e a compiere sacrifici personali in modo da renderlo felice e sereno. Se lo scopo della vita e predeterminato, possiamo interagire con le leggi che lo governano? Partiamo dal concetto che la vita sia eterna e che il nostro scopo sia il progresso e l'ottenimento della vera felicita. Sorge la domanda <>. La risposta dipende dall'idea che abbiamo della vita. Se <> significa solo organizzazione e salute del corpo in questa vita temporale, allora l'obiettivo di questa vita sara solo quello di usare ogni mezzo per mantenere il corpo in salute. Ma noi sappiamo che vi sono altri aspetti egualmente necessari, oltre all'organismo fisico, alla vita di un essere umano, e che le leggi connesse con tutti questi aspetti portano alla felicita; le leggi che portano alla felicita di un solo aspetto non possono essere giuste. Se lo scopo della vita e solamente l'ottenimento della felicita For Personal & Private Use Only www.jainelibrary
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________________ per un certo periodo di tempo, allora possiamo ottenere questo tipo di felicita dall'uso di liquori intossicanti; ma le persone concordano che non c'e vera felicita in questo. Alcune volte la felicita e definita come il massimo bene, e la domanda che sorge e <>. Numerosi professori di economia politica pensano che la felicita consista nella prosperita materiale per il maggior numero possibile di persone. Un famoso filosofo inglese dice che una nazione puo essere molto progredita, ma se non vi e filosofia, se le persone non pensano in termini di soggetti piu elevati rispetto al mero benessere materiale e fisico, anche se i suoi depositi di grano fossero pieni, se circolassero milioni di dollari, di sterline o di rupie, senza filosofia tutti i beni materiali sarebbero solo un simbolo di bestialita. E aggiunge che il vero avanzamento avviene solo quando tutti gli elementi che compongono l'essere umano vengono presi in considerazione e viene effettuato un pari progresso di tutti. Per questa ragione noi dobbiamo progredire nella nostra natura fisica, mentale, morale e spirituale. Convivono cosi tante differenti nature nell'essere umano: quando vogliamo progredire in tutti questi piani differenti, dobbiamo considerare che esistono altri esseri viventi oltre a noi stessi, che con noi sono collegati, e nessuna legge puo essere buona e giusta se non quella che prenda in considerazione il benessere di tutti questi esseri viventi. Dapprima bisogna occuparsi dello sviluppo fisico. Sappiamo che il corpo deve essere in buona salute, che deve essergli fornito cibo salubre e appropriato, esercizio fisico e l'adeguato abbigliamento; conosciamo gia tutte queste regole e non e necessario aggiungere altro su questo argomento. Ma dobbiamo imparare le vere leggi, anche in relazione a queste regole di base, in modo da capire i significati piu profondi della vita. E solo per la nostra salute che dobbiamo avere una particolare alimentazione? Non ha niente a che fare con la natura mentale e morale? 48 For Personal & Private Use Only
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________________ Su queste domande la filosofia indiana ci puo venire in aiuto. Noi dividiamo il cibo in tre categorie, a differenza di alcuni scienziati occidentali che ne considerano due, alimenti <> e <>. Le nostre tre categorie sono: una che ha la proprieta di passivita e purezza, un'altra che ha la proprieta di attivita, e una terza che ha la proprieta della grossolanita: attraverso questa classificazione prendiamo in considerazione le influenze morali del cibo. Un determinato tipo di cibo puo essere molto nutriente per quanto riguarda la parte fisica del corpo, ma, allo stesso tempo, puo produrre energie negative che degraderanno la nostra natura morale. Quindi, nonostante i suoi caratteri nutrizionali, eviteremo quella tipologia di cibo perche, appartenendo alla terza classe in base alla nostra filosofia, procurerebbe svantaggi morali Potrebbe essere nutritivo, ma al contempo eccitare le passioni, e danneggiarci stimolando livelli bestiali della nostra natura. Mentre alcuni scienziati diranno invece che dovremmo mangiare quel tipo di cibo perche stimola il palato e non danneggia la salute. Certamente gli effetti di ogni singolo tipo di alimento sull'organismo fisico andranno sempre presi in considerazione. Ma e nostro dovere prendere in considerazione pure l'impatto di quel cibo su altri esseri oltre a noi stessi. E stato detto che nel cibo di origine animale vi sono elementi nutritivi che aiuterebbero a sostenere il corpo umano, e che tali elementi nutrizionali sono altrettanto validi rispetto a quelli contenuti nei vegetali. E un fatto ormai scientificamente accettato e provato che nei frutti, nelle noci e in altri alimenti di origine vegetale troviamo elementi nutrizionali di valore non inferiore - anzi, sovente, superiore - rispetto agli alimenti di origine animale. Noi aggiungiamo che esistono ragioni morali ed etiche contro il nutrirsi di cibo di origine animale: anzi, non solo ragioni 'morali ma anche ragioni spirituali. Come prima cosa la filosofia morale della nostra dottrina 49 For Personal & Private Use Only
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________________ dice che noi non abbiamo il diritto di distruggere la vita di un essere vivente. Questa e la proposizione fondamentale della nostra dottrina. Se seguiamo questa regola, la distruzione di qualunque vita dovra sicuramente essere sempre evitata. Ma potrebbe sorgere la domanda: <>. Siamo costretti, per la nostra sopravvivenza, ad accettare di dover distruggere vite per poter vivere, m'a la vita e formata da cosi tanti gradi, da cosi tante classi, piu e meno elevate: poiche esistono sia gli animali che i vegetali, noi possiamo e dobbiamo, anche in questo caso, applicare una distinzione e operare una scelta, la meno dannosa possibile. : <> Noi sosteniamo che essi hanno un'anima. Ma noi non possiamo distruggere le anime; esse lasciano semplicemente il corpo e migrano da qualche altra parte o in un altro corpo. In accordo con l'opinione di tutti i religiosi, l'anima non viene distrutta con il corpo, viene solo spezzato il legame. Questo legame e maggiore e piu complesso nel caso dell'essere umano rispetto a quello degli animali, e maggiore negli animali che nei vegetali. Ad esempio, questa regola e simile a quella applicata nel campo degli affari, dove seguiamo la via piu proficua e abbandoniamo la strada che ci potrebbe portare a perdere migliaia di dollari nel tentativo di guadagnarne poche centinaia o niente del tutto. Similmente, nell'alimentazione vi sono ragioni spirituali per evitare quella dieta che causa attaccamenti e passioni. Prendiamo in considerazione lo stato mentale degli animali, specialmente quando stanno andando alla morte; immaginiamo proprio la situazione di un pollo nel momento in cui sta per essere ucciso, le sue condizioni mentali: la nostra filosofia prende in esame queste sensazioni e queste condizioni. Possiamo facilmente comprendere come il sentire e le emozioni comportino un particolare stato di vibrazioni nella materia fisica del corpo. Se ogni pensiero, se ogni sensazione, se ogni emozione causano particolari stati del corpo, questa alimenta 50 For Personal & Private Use Only
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________________ zione avra certamente i suoi effetti sulla nostra natura fisica e mentale. S'immagini un mercante che commercia in cotone che riceve un telegramma da New York nel quale si dice che il prezzo del cotone e crollato del 50%. Apre il telegramma, lo legge, e se si potesse ascoltare il suo battito cardiaco, si sentirebbe un grosso cambiamento nello stato del battito, anche se non ha fatto altro se non leggere poche parole su un pezzo di carta. Se questo e l'effetto della mente sullo stato fisico di un essere umano, quale potrebbe essere l'effetto su un animale che ha la consapevolezza di trovarsi sul punto di venire ucciso? Inoltre noi siamo gia sufficientemente intrisi della nostra natura animale, senza bisogno di aggiungerne altra: le impurita fisiche, le tossine rilasciate dall'animale a causa del trauma dell'uccisione, le vibrazioni energetiche della paura e dell'angoscia, sono sempre presenti negli animali che sono stati allevati e ammazzati con l'apposito scopo di produrre cibo. Il tacchino viene rimpinzato di cibo per farlo apparire grasso e paffuto. Lo stesso, su un essere umano, produrrebbe un penoso stato del corpo che tutti siamo ben in grado di immagi nare. Per mantenere sano il nostro corpo dobbiamo fare sufficiente esercizio fisico; se noi mangiamo qualcosa che non e adatto per noi, sappiamo che il risultato sara un danno. E questa e l'esperienza di tutte le persone, in tutte le nazioni del mondo. Nei tempi piu antichi la vita era semplice, ma oggi la scoperta di tutte queste differenti medicine dimostra che le persone soffrono per numerose nuove malattie. In America, lo sappiamo, vi sono innumerevoli tipi di pillole e di medicine acquistate e utilizzate quotidianamente; anche in India si vanno diffondendo. Questo dimostra che, non solo in America ma anche in altre nazioni, moltissime persone non conoscono le regole dell'alimentazione e fanno ricorso a metodi artificiali per tentare di porre rimedio ai danni causati dagli errori nutrizionali. E meglio seguire le regole dell'alimentazione gia dall'inizio che non ricorrere all'uso di medicine artificiali dopo aver cau 51 For Personal & Private Use Only
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________________ sato i danni. Dobbiamo imparare molto riguardo all'alimentazione, e molto riguardo alla natura mentale, morale, e, soprattutto, spirituale! Prendiamo la mente nelle sue condizioni ordinarie; si possono pensare cosi tanti soggetti, e si puo correre col pensiero in differenti direzioni in tempi diversi. Le sue prestazioni sono strabilianti; questo puo essere il risultato di cibo adeguato, ore regolari di sonno, una giusta quantita di esercizio fisico, mantenendo il pensiero positivo e calmo. La regola generale riguardo allo sviluppo della natura mentale e la concentrazione. Una persona assunta per un servizio a rischio di vita, che non sia in grado di concentrare i suoi pensieri sul suo lavoro e sul suo dovere, verra licenziata. Anche negli affari la concentrazione e necessaria, e se e necessaria per guadagnare denari, a maggior ragione e necessaria per le cose spirituali! Non e semplice mantenere la concentrazione quando l'oggetto e il denaro; ma molto piu difficile e acquisire la conoscenza spirituale. Questo ci porta alla scienza della concentrazione. Dobbiamo osservare le regole fisiche e le regole mentali della concentrazione. Come possiamo concentrare la nostra attenzione? In un certo senso, tutti noi ci concentriamo; soltanto che non sappiamo di farlo. Chi e appassionato di qualcosa, passa molto tempo a coltivare la sua passione. Gli appassionati di libri andranno sempre nelle librerie per vedere quali nuovi libri sono arrivati per comprarli e leggerli. Gli appassionati di giornali aspetteranno che i giornali escano per assicurarsi la prima copia e poterla leggere. Se noi siamo in grado di concentrare i nostri pensieri su questi oggetti, perche non dovremmo essere in grado di concentrare i nostri pensieri sui giusti soggetti? Se ci basta acquisire sommarie informazioni in pochi campi della conoscenza, lo faremo con facilita. Ma se desideriamo essere aggiornati e acquisire piu conoscenza in tutti i campi, potremo farlo grazie alla concentrazio 52 For Personal & Private Use Only
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________________ ne. Se il lavoro a rischio di vita per il quale siamo stati assunti necessita, per il suo corretto svolgimento e la sua continuazione, una buona conoscenza di determinate cose, noi dovremo concentrarci su di esse. Normalmente noi ci appassioniamo solo di cose non importanti, di cose sensazionali e, ancora, di quelle cose che soddisfano i nostri appetiti sensuali. Questa e la ragione per cui viene prodotta cosi tanta editoria e cinematografia sensazionale: tutto cio e veramente dannoso. Quando viene commesso un omicidio e ne vengono pubblicati i dettagli, le persone comprano piu giornali e li leggono con avidita. Perche? Perche, a causa della loro vita innaturale, sono solleticati dagli avvenimenti scabrosi poiche nient'altro e in grado di soddisfarli. In conseguenza, le vibrazioni mentali trasmesse al di fuori di noi, stimolano anche altre persone a desiderare questo tipo di sensazioni. Sappiamo anche che, sovente, analoghi crimini vengono commessi quasi contemporaneamente in diverse parti della nazione. Come puo cio essere spiegato se non con l'ipotesi che le menti delle persone, saturate da questi pensieri nefasti, si influenzino reciprocamente tramite la trasmissione delle negativita del pensiero? Da un punto di vista strettamente fisiologico sappiamo che i germi del vaiolo e di altre malattie infettive viaggiano in ogni direzione, e che quindi noi non dobbiamo entrare in contatto con persone che siano affette da queste malattie. Dobbiamo fare ancora piu attenzione in materia di natura mentale e morale, poiche i pensieri hanno veramente uno straordinario potere di agire sulla mente di altre persone, come possiamo vedere nella nostra esperienza quotidiana. Immaginiamo una conversazione che avvenga fra due persone che si incontrano, A e B. A dice: <>. Per un momento, si verifica un cambiamento nell'organismo mentale di B che lo fa sentire come un quarantenne. For Personal & Private Use Only 53
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________________ Ogni giorno siamo influenzati in questo modo. Se noi chiamiamo sempre uno <>, egli finira davvero per sentirsi tale e, anche se in realta non e un peccatore, prima o poi commettera peccato e diverra realmente peccatore a causa di questa suggestione. Ma sei noi diciamo che l'uomo e divino, che siamo tutti parte della divinita, come fece Gesu, allora noi andremo sempre piu in alto seguendo la nostra idea. Ed ecco un'altra regola, molto rispettata in India: gli errori altrui non devono essere discussi e neanche menzionati. Uno degli insegnamenti principali che ci viene dato e che una persona deve coltivare quattro tipologie di pensiero: una e l'amicizia, considerare tutti gli esseri viventi come amici e mai come avversari. Se una persona ci ingiuria, noi dobbiamo solo pensare che stia ingiuriando se stessa; perche dunque dovremmo ingiuriarla in risposta? Quando io ingiurio un'altra persona, io ho ingiuriato la mia natura spirituale e, se quella persona mi ingiuria in risposta, ingiuria il mio corpo, e questo sistema e condannato dalla nostra religione e filosofia. La seconda tipologia di pensiero da tenere presente e la felicita, cioe essere contento della felicita e della prosperita altrui e non esserne mai gelosi. Se una persona diventa ricca, semplicemente siate contenti di cio. Il terzo pensiero e la compassione. Se noi vediamo una qualsiasi creatura, umana o non umana, in condizioni miserevoli, dobbiamo provare pieta e compassione, simpatizzare, e non pensare mai che sia giusto che soffra in quanto punita per i suoi peccati. Quando una creatura soffre, noi non dobbiamo inviarle altra vibrazione se non quella della simpatia, altrimenti la nostra natura diverrebbe dura e crudele. Il quarto pensiero e il distacco. Questo e un termine da comprendere correttamente. Naturalmente dobbiamo essere distaccati in un certo modo, dobbiamo essere distaccati rispetto agli errori altrui. Il nostro interesse non deve essere quello di scoprire gli errori delle altre persone; rispetto all'errore noi dobbiamo solo dire che e stato commesso e aiutare affinche non venga com 54 For Personal & Private Use Only
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________________ messo nuovamente. Siate caritatevoli riguardo agli errori altrui, cosi come Gesu lo fu nel caso della donna scoperta in adulterio. Quando pensiamo che una persona sia colpevole e che il suo giudizio sia lasciato a noi, pensiamo sempre che essa deve essere aiutata a elevarsi e non abbassata. Evitiamo questa tentazione anche col pensiero. Queste quattro regole ci sono state insegnate da sempre; non c'e nessuna speranza di progresso finche questi quattro pensieri non diventino parti permanenti delle nostre menti. Questo stato e uno stato mentale, ma quando veniamo in contatto con altre persone dobbiamo agire verso di loro attivamente, allora e necessario mettere in pratica queste regole; e qui si arriva alla natura morale. La moralita non deve essere praticata solo perche attraverso la sua pratica noi possiamo elevarci, bensi perche e la vita stessa dell'anima, la principale essenza dell'anima. Possono derivare benefici da questo tipo di condotta, ma questo non e lo scopo ultimo. La verita, la dolcezza, la giustizia e l'amore universale sono gli unici aspetti della vita dell'anima. Un uomo puo piantare alberi in un frutteto e, allo stesso tempo, altre erbe, ma il suo vero obiettivo non sono le erbe bensi i frutti. Nello stesso modo, l'osservanza di queste regole puo risvegliare numerosi altri poteri nascosti, ma questi non sono il fine ultimo dell'anima, e, se lo diventano, allora l'anima viene in qualche modo degradata. E la stessa cosa che dire: <> senza nessun altro scopo, senza l'idea di ottenere riconoscimenti o premi. Quando ci aspettiamo un premio vendiamo il potere dell'anima e ogni possibile prezzo e assai poco rispetto alla natura dell'anima. Si potrebbe dire molto rispetto ai risultati che derivano dalla pratica delle regole morali, e chiunque le pratichi scoprira che questi risultati sono reali, ma quando le si pratica solo per questo scopo, per l'anima non valgono niente. I poteri nascosti possono essere posseduti, ma se non vengono utilizzati nel giusto modo e piu una perdita che un guadagno. Se lo scopo e 55 For Personal & Private Use Only
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________________ esclusivamente far vivere la vita dell'anima, i poteri nascosti vengono fuori, e questo e il vero guadagno. Accetta l'Amore Universale e il risultato che derivera dalla sua pratica sara la liberta dai pericoli di ogni tipo. Una persona che pratica l'Amore Universale nella sua piu elevata estensione, in tutte le relazioni della vita, non teme alcun male; ma chi non pratica l'Amore Universale, come potra pretendere di ottenere benefici? Niente puo danneggiare una persona se non l'accumulo di karma ottenuto nella vita passata e non ancora smaltito. Quindi noi possiamo ottenere molti risultati, sviluppare molti poteri nascosti, attraverso la pratica di questi atti morali; ma questi benefici e miglioramenti non devono essere l'obiettivo degli atti morali. La pratica degli atti morali deve essere fine a se stessa. Arriviamo cosi alla natura spirituale dell'anima. Che cos'e la natura spirituale dell'anima? Potrebbe essere descritta come un cerchio senza circonferenza, ma, di fatto, non e descrivibile a parole. Potremmo conoscerla soltanto attraverso l'esperienza, se riuscissimo a toccare quel livello di esperienza. Possiamo tentare di descriverla anche tramite una similitudine. L'idea dell'anima e sempre simbolizzata da un cerchio; il non avere circonferenza rappresenta un'unita, un'anima reale, che non e possibile definire intelligibilmente. Altresi, noi esprimiamo con le parole l'idea dell'anima che passa nel Nirvana, anche se la condizione chiamata <> non puo essere descritta a parole. Noi descriviamo questa condizione come esistenza infinita, conoscenza infinita, beatitudine infinita; i poteri infiniti non richiedono spazio, non sono cose materiali. Conoscenza significa <>, e non e materiale. Le leggi che bisogna stabilire con l'obiettivo di avanzamento nella vita dell'anima devono essere basate su cio che avviene a ogni livello e sulla relazione tra gli esseri umani e gli altri esseri viventi. In teoria noi possiamo dividere i piani della vita in diverse categorie, la piu bassa delle quali e la monade, e poi, via via, vegetali, animali, fino ad arrivare alla fase piu sviluppata, la vita 56 For Personal & Private Use Only
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________________ umana, che, a sua volta, e suddivisa in diversi piani; ma noi sappiamo che la nostra vita e collegata a ogni altra vita, dunque noi dobbiamo osservare i fatti in relazione alla vita in tutto il suo insieme. Possiamo conoscere la vita fisica del corpo umano e di tutte le altre forme di vita attraverso l'osservazione. Come si mantiene la vita? Prendiamo un albero. Vive raccogliendo in se stesso particelle di materia che assimila; nell'assimilarle, ne distrugge la vita. Se queste particelle vivessero la loro intera vita sempre indipendentemente dalla vita dell'albero, l'albero non potrebbe crescere. Supponiamo che nel corpo umano vi siano molti esseri viventi, ciascuno con la propria vita: il corpo umano non potrebbe vivere senza utilizzare - distruggendola - la vita degli elementi che lo compongono. Gli elementi fisici devono essere assimilati. Quindi nella vita fisica non c'e possibilita di esistenza senza distruzione di altra vita. Sappiamo anche che, fino a un certo punto della crescita, c'e un continuo copioso utilizzo di particelle, ma che, da un certo punto in poi, l'organismo ne utilizza sempre meno, per poi, infine, distruggersi e allontanare da se stesso la forza di vita, in quella fase che noi chiamiamo morte. Questa e l'idea normale della vita fisica; la maggior parte di coloro che si limitano all'osservazione e allo studio della materia ritiene che non vi sia vita oltre a tutto questo, che tutte le regole debbano essere basate solo su fatti scientifici e che dunque l'avanzamento in questa vita sia l'unico scopo da perseguire. Per certi versi la distruzione della vita fisica coinvolge anche l'anima, ossia e un cambio nella condizione dell'anima: viene spezzato il legame. Per poter accedere alla piu alta forma di vita deve esserci una grande quantita di vita spirituale, e l'uccisione di altri esseri viventi deve essere effettuata esclusivamente per lo stretto necessario al sostentamento del corpo e non per altri scopi. Nessun atto che possa comportare l'uccisione di altri esseri, quindi, deve essere compiuto. 57 For Personal & Private Use Only
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________________ Una significativa immagine ci viene proposta dalla filosofia jaina. Un uomo, grande mercante, per aver contrabbandato alcuni articoli nel suo negozio, venne punito con la prigione. Il giorno dopo suo figlio venne a sua volta imbrogliato da un'altra persona a cui venne imposto lo stesso tipo di reclusione; questi fini nella stessa cella del penitenziario in cui era finito il mercante. Secondo le severe leggi della citta in cui entrambi vivevano, i due vennero legati a ceppi di legno in modo che non potessero muoversi. Successivamente vennero incatenati assieme in modo che uno non si potesse muovere senza la collaborazione dell'altro. Per qualche motivo uno dei due, A, avendo bisogno di spostarsi, chiese all'altro, B, di permettergli di muoversi. B rifiuto di collaborare dicendo: <>. Cosi A promise: <> e il giorno dopo, quando gli fu portato il cibo, ne diede una porzione a B, e continuo a farlo ogni giorno affinche B lo agevolasse nei movimenti e negli spostamenti. B, essendo entrato in prigione un giorno dopo A, doveva restare in prigione piu a lungo. Quando A venne rilasciato, non mando piu cibo a B, poiche cio non era piu necessario. Allo stesso modo, noi diciamo del corpo e dell'anima che essi sono strettamente legati come quei due uomini incatenati, e che l'anima ha bisogno del corpo per ottenere i propri scopi: ad esempio, il cibo e necessario per sostenere il corpo nel raggiungere questo obiettivo; ma se viene assunto per un altro scopo, allora si crea una separazione dalla giusta ragione e, invece di assistere l'anima, la si danneggia. Noi dobbiamo vivere come A. A ha dato cibo a B per un determinato obiettivo; allo stesso modo, il corpo non puo fare niente se non riceve l'adeguato nutrimento. Il cibo non deve essere inteso come una sostanza spirituale, ma deve essere usato col fine di sostenere il corpo affinche questo possa permettere il progresso spirituale dell'anima. L'anima vive la sua vita propria non per gli scopi del corpo, ma il corpo vive per gli scopi dell'anima, e bisogna avvantaggiarsi di ogni opportunita nella quale il corpo possa aiutare l'a 58 For Personal & Private Use Only
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________________ nima a elevarsi. Se invece noi crediamo che l'anima sia controllata dal corpo, l'anima perdera i suoi poteri. Questo e il modo con cui comprendere la relazione tra anima e corpo. Sei sistemi di filosofia Dai raggi di verita basati sulla letteratura vedica indiana sorsero sei sistemi di filosofia. Il primo fu il sistema Nyaya. I seguaci di questa filosofia speravano, coltivando gli strumenti della conoscenza - percezione, deduzione, analogia, testimonianza -, di raggiungere la beatitudine finale tramite una giusta speculazione. Attribuivano il fenomeno della vita a una deita extracosmica o a poteri sovrumani che meritassero omaggi e adorazione. Lasciavano al suo destino l'universo inanimato, l'anima e la mente dell'uomo, credendoli risultati di un atto di creazione divina e, in quanto tali, in mano al volere della stessa. I seguaci del Vaisesika accettarono in generale il sistema Nyaya, ma compirono un passo avanti nell'analizzare la natura dell'esistenza materiale. Riconoscevano e omaggiavano l'esistenza di una deita extracosmica ma secondo loro l'universo ebbe inizio dagli atomi, infiniti ed eternamente mossi dal desiderio del potere divino. Cosi come Gautama, l'autore del Nyaya, produsse la metafisica, Kanada, l'autore del Vaisesika, produsse la filosofia dialettica. Una filosofia costruita su mere astrazioni e generalizzazioni dei fenomeni - che in realta non dovrebbero mai essere generalizzati - sfocia inevitabilmente in un puro ateismo o in un teismo antropomorfico. Caird scrive in Filosofia della Religione: <>. Se il Nyaya e il Vaisesika rappresentano la parte positiva del metodo dell'astrazione, il Carvakas, i materialisti, ne rappre For Personal & Private Use Only 59
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________________ sentano l'aspetto negativo. Essi non erano molto distanti dai moderni materialisti quando sostenevano che la vita, il pensiero, l'energia fossero il risultato di un'organizzazione materiale, ma la loro filosofia si scontra con le discipline che dimostrano che la materia morta non sia mai capace di produrre vita; anche i migliori rappresentanti della moderna scienza fisica rimangono senza risposte esaurienti riguardo alla vera natura della materia e dell'energia nella prospettiva di una verita eterna. Anche Huxley dice: <>. L'osservazione ha dimostrato che ogni atomo e pieno di energia. Cosi, invece di collocare la nascita della mente nell'ultimo stadio dell'organizzazione materiale come hanno fatto i moderni evoluzionisti, ci pare piu razionale ipotizzarla come coesistente. La filosofia Nyaya descrive la mente come antecedente, ma l'ipotesi di un dio isolato dalla sua creazione non soddisfaceva i pensatori seguenti, essendo questo punto di vista sovversivo rispetto al concetto della conoscenza inseparabile dal pensiero. E in questo filone di ragionamento che troviamo una spiegazione dei concetti di <> e <> del Sankhya di Kapila. I seguaci del sistema Sankhya hanno compiuto un passo in avanti, sostenendo una teoria dell'evoluzione con uno stile cosi romanzato di fronte al quale neanche i Veda hanno nulla da insegnare. Postularono <> o <>, come base eterna dell'evoluzione cosmica ed enumerarono definitivamente i vari stadi dell'evoluzione di questa materia ciascuno con le sue proprieta, chiamati <>. Essi tuttavia pensavano che sarebbe stato impossibile pensare a una materia senza mente e quindi proposero una unione eterna tra <> o <>, e <> in tutti i suoi stadi evolutivi. Non attribuirono funzioni a <> e guardarono l'evoluzione della materia cosmica indifferenziata rispetto alla mente eterna come se quest'ultima fosse sempre <> ma mai <>, tentando in questo modo di soddisfare la necessita del pensiero filosofico. I Sankhyas erano i piu vicini alla verita ma, postulando due 60 For Personal & Private Use Only
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________________ entita indipendenti nelle forme di <> e <>, essi indirettamente precludevano la possibilita di <>, la salvezza: <>, cioe <>, e la prima delle tre proprieta della materia; questa proprieta e inseparabile dal <> ed e data agli uomini come obiettivo minimo a cui essi dovrebbero tendere. Ma questo significa solo indicare una via per la reincarnazione del se individuale in una nuova evoluzione meno misera, e non una via per la salvezza o liberazione. La via Sankhya non puo emancipare al di sopra della materia, sorgente di tutte le esistenze terrene e di tutte le miserie; questa via avvio un principio che avrebbe portato a falsi risultati nell'etica pratica indiana. Patanjali, non soddisfatto dagli aspetti pragmatici del Sankhya, istauro una sorta di allenamento, generalmente conosciuto come Yoga, per l'ottenimento dello stato di beatitudine eterna e postulo l'esistenza di un dio per scopi contemplativi. Il suo Yoga porta a meravigliosi risultati fisici ma niente di piu. Porta gli studenti del Prakrti a uno stadio superiore. La filosofia derivante dai Veda, nel cercare di risolvere questi limiti, parti verso una regione in cui la sola consapevolezza e un'interna impossibilita. Di buddhismo e jainismo si discutera in seguito. I principi essenziali dell'induismo Gli approfondimenti filosofici interessano per lo piu gli studiosi di metafisica. Il mio obiettivo, invece, e di fornirvi i fondamenti essenziali di induismo e buddhismo. Come prima cosa, quindi, vediamo che cosa l'induismo dica rispetto all'esistenza e alla natura dell'anima, poiche la teoria dell'anima si trova alla base di ogni religione meritevole di questo nome. In ogni era e stato supposto che vi fosse qualcosa di divino nell'uomo, che vi fosse in lui un livello non fenomenico dal quale dipendano gli attributi fenomenici di sentimento, pensiero e desiderio. Per i filosofi indiani questo livello era autoevidente (svayamprakasa). Naturalmente questo livello, che chia For Personal & Private Use Only 61
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________________ mavano se, non e stato scoperto in un giorno. Noi troviamo nelle Upanisad molti tentativi di scoprirlo e di descriverlo. Vorrei mettervi a parte di un'allegoria che rappresenta la ricerca di questo se nelle Upanisad Chandogya. Si tratta di un dialogo che si suppone abbia avuto luogo tra Prajapati, signore della creazione, Indra, rappresentante dei Deva - gli dei splendenti - e Virocana, rappresentante gli Asura, gli oppositori dei Deva. Si dice che Prajapati abbia proferito la seguente frase: <>. Sia gli dei che i demoni Asura ascoltarono queste parole e dissero: <>. Allora si dice che Indra si allontano dai Deva e Virocana dai demoni, senza aver comunicato fra loro, ciascuno portando con se un fuoco, come e costume che facciano gli allievi avvicinandosi al maestro. E come allievi dimorarono per trentadue anni a servizio di Prajapati. Al termine dei trentadue anni, Prajapati rivolgendosi a loro domando: <>. Risposero che avevano ascoltato le sue parole e che entrambi erano andati ad abitare vicino a lui perche volevano conoscere il Se. Prajapati, come molti degli antichi saggi, non si mostrava dapprima incline a condividere la sua conoscenza. Diede loro molte risposte che, benche non false, erano equivoche e aperte a interpretazioni sbagliate. Dapprima disse: <>. Se gli allievi avessero compreso che questo indicava la persona che vede oltre lo sguardo, avrebbero ricevuto una corretta, seppur indiretta, idea del Se. Ma essi pensarono, sbagliando, che significasse il riflesso di 62 For Personal & Private Use Only
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________________ un uomo nell'occhio di un'altra persona. Ed essi evidentemente diedero questa interpretazione, perche chiesero: <>. Prajapati rispose: <>. Si guardarono nella ciotola d'acqua. Allora Prajapati disse: <>>. Dissero: <>. Allora Prajapati disse: <>. Cosi fecero e si guardarono nuovamente nella scodella colma d'acqua. Prajapati domando ancora: <>. Dissero: <>. Prajapati disse: <>. Entrambi se ne andarono soddisfatti nei loro cuori. Prajapati penso: <>. Allora Virocana, soddisfatto nel suo cuore, ando dai demoni e predico loro la dottrina secondo la quale il Se deve essere servito e che colui che venera il Se e lo serve guadagna entrambi i mondi, questo e quello successivo. Ecco perche ancora oggi un uomo che non offre aiuti, che non ha fede e che non si sacrifica, viene chiamato <>, demone, perche questa e la dottrina dei demoni. Essi ornano il corpo di un defunto con profumi, fiori, begli addobbi e ornamenti, e pensano che in questo modo conquisteranno il mondo. Ma Indra, prima di tornare dagli dei, vide questa difficolta: <Page #66
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________________ pio se il corpo e storpio, e di fatto morto quando il corpo perisce; quindi non vedo del buono in questa dottrina>>. Recando il fuoco, si presento ancora come allievo a Prajapati. Prajapati gli disse: <>. Indra disse: <>. >, disse Prajapati, <>. Indra visse cosi con lui altri trentadue anni, dopodiche Prajapati gli disse: <>. Allora Indra se ne ando via, soddisfatto nel suo cuore. Ma prima che fosse tornato dagli dei, vide la difficolta: <>. Recando ancora il fuoco, torno nuovamente come allievo da Prajapati. Prajapati disse: <>. Indra gli parlo dei propri dubbi. Allora Prajapati disse: <>. Visse con lui altri trentadue anni alla fine dei quali Prajapati gli disse: <>. Indra se ne ando abbastanza compiaciuto; ma prima di tornare dagli dei riflette: <>. E concluse, stremato: <>. 64 For Personal & Private Use Only
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________________ Portando il fuoco, torno ancora una volta come allievo da Prajapati. Prajapati disse: <>. Indra gli parlo dei propri dubbi. Allora Prajapati disse: <>. Visse con lui altri cinque anni, per un totale di 101 anni. Prajapati disse: <Page #68
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________________ Colui che conosce il Se e lo comprende, ottiene tutti i mondi e soddisfa tutti i desideri>>. Indra fu soddisfatto da questa spiegazione, ando dagli dei e insegno loro questa dottrina. Questo dialogo e cosi chiaro che non ho bisogno di spiegare il suo significato esoterico. E su questo dialogo che le varie sottodivisioni della filosofia dei Veda hanno offerto differenti interpretazioni. Noi prendiamo l'interpretazione del principale vedantista, Sankara. Sankara dice: <>. 66 For Personal & Private Use Only
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________________ I principi essenziali del buddhismo Volgiamoci verso il Buddha e vediamo quello che dice sull'esistenza e la natura dell'anima. Il merito del Buddha consiste non nel promulgare una sua speciale teoria sulla natura o sull'esistenza dell'anima, ma nell'evitare le sottili dispute metafisiche dei Bramini. Il suo sarcasmo contro questo tipo di speculazioni braminiche appare molto forte, come leggiamo nel Tevijja Sutta, dove egli dice a un bramino di nome Vasettha: <>. Quale spiegazione il Buddha offre riguardo alla natura dell'uomo e alla sua relazione con il mondo che lo circonda? In effetti, il buddhismo non cerca di risolvere il problema dell'origine primaria di tutte le cose. Quando Malumkya chiese al Buddha se l'esistenza del mondo fosse eterna o non eterna, non ottenne risposta. La ragione di questo era dovuta al fatto che il Buddha considerava questa una domanda priva di qualsiasi sbocco utile. Il buddhismo prende in considerazione l'esisten For Personal & Private Use Only 67
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________________ za del mondo materiale e degli esseri viventi coscienti al suo interno e sostiene che tutto e soggetto alla legge di causa ed effetto, e che ogni cosa muta costantemente anche se impercettibilmente. L'intero cosmo - terra, paradiso e inferno - tende sempre al rinnovamento e alla distruzione, e in una fase costante di cambiamento, in una serie di rivoluzioni o di cicli, dei quali l'inizio e la fine sono non conosciuti e non conoscibili. Per quanto riguarda la natura dell'uomo, l'insegnamento del Buddha consiste in una unione di diverse proprieta (o <> o <>), nessuna delle quali corrisponde alla nozione induista o moderna dell'anima. Queste proprieta sono: rupa (forme o attributi materiali), vedana (sensazioni), sanjana (nozioni o idee astratte), samskara (tendenze o potenzialita) e vijnana (consapevolezza o poteri mentali). Questi aggregati sono centinaia; novantatre sottodivisioni rappresentano tutti gli elementi, tutte le proprieta materiali, intellettuali e morali e gli attributi degli individui. Non esiste niente oltre a questi, neanche fissi principi dell'anima, o semplici e permanenti sostanze di qualsiasi tipo. Si uniscono e si modificano cosi da formare esseri separati, sotto incessanti modifiche e sotto la dissoluzione della morte; l'essere individuale, essendo un composto di composti, perisce interamente. Solo l'influenza dei suoi karma (azioni) gli sopravvive e, grazie a questo, la formazione di un nuovo gruppo di skandha o aggregati viene immediatamente effettuata: un nuovo individuo sorge nell'esistenza in qualche altro mondo e continua in qualche modo il precedente. In sintesi, nel buddhismo non vi e una reincarnazione individuale, ma l'individuo rivive in un altro e diverso individuo a causa dell'eredita del suo karma; cio che rimane, in ogni fase di rinascita, e il destino legato all'eredita del karma e l'aspirazione alla liberazione, al Nirvana, per porre fine ai dolori dell'esistenza. 68 For Personal & Private Use Only
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________________ La filosofia jainista Come studiare la filosofia jainista La filosofia jainista e stata sovente mal presentata, in modo frammentario, agli studiosi sia orientali che occidentali. Gli studiosi moderni sono soliti utilizzare, applicandolo a varie materie, il metodo scientifico. <>, dice il professor William Wallace, <Page #72
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________________ definizione nominale. Con l'aiuto di questi insegnamenti che possiamo chiamare linee guida per l'intelletto, il progresso dello studente nelle materie scientifiche e reso agevole e fruttuoso>>. Questo e il metodo scientifico dello studio. Ma mai, in questo metodo, viene posta come prioritaria la necessita di un miglioramento psicologico ed etico della mente che intende studiare i grandi problemi della vita e dell'universo. L'autolimitazione, il primo passo per acquisire la vera conoscenza, il sacrificio delle comode abitudini mentali, la crescita dei drstiraga [nel jainismo, i <> della comprensione piena e chiara del Se e del non-Se] sono raramente presi in considerazione nel metodo del pensiero occidentale. Questo vizio del metodo conoscitivo e ancor piu evidente nei propagandisti religiosi e nei leader politici. Antichita del jainismo Le opinioni degli studiosi sono divise rispetto all'antichita del jainismo; molti sostengono che sia piu antico del bramanesimo. Quando gli studiosi europei iniziarono a studiare la storia del jainismo, vennero colpiti dalle similarita tra il suo codice etico e le sue istituzioni e quelle del buddhismo; di conseguenza pensarono che il jainismo fosse una branca del buddhismo. Ma, grazie al lavoro di Jacobi, Buhler e Leumann, venne dimostrato essere piu antico del buddhismo. Gautama Sakyamuni menziono il jainismo. Disse: <>. Defini i monaci jaina <>, cioe <>, <>. Scrisse inoltre che essi non avevano denaro. Erano viandanti senza dimora, proprio come lo era Gesu. All'avvento del Buddha, la comunita jaina aveva gia una importante posizione nel mondo religioso dell'India. 70 For Personal & Private Use Only
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________________ Relazione tra la filosofia dei jaina e la filosofia degli antichi greci Il primo punto che richiede una spiegazione e il rapporto tra la filosofia jaina e la filosofia degli antichi greci. Dal mio punto di vista non esistono vere relazioni tra esse. Gli antichi filosofi greci erano puri fisiologi; essi studiavano principalmente l'universo materiale e utilizzavano un metodo totalmente materialista. In verita non possiamo definirli <>, perche l'antitesi tra materia e spirito era ad essi sconosciuta. La materia cosmica era per loro qualcosa in se stessa vivente; la descrivevano animata, cosi come i singoli organismi. Erano in cerca della materia ultima dell'universo. I piu antichi reperti dei jaina descrivono un metodo di ricerca filosofico. Descrivono chiaramente il cosmo come non avente inizio ne fine. La ricerca della sua origine e quindi inutile. Questo non significa che lo stato o le manifestazioni del cosmo siano sempre gli stessi in ogni tempo: essi sono in continuo cambiamento. Ogni manifestazione particolare e la risultante di cause che hanno operato in precedenza, che a loro volta sono il risultato di altre cause che avevano operato in precedenza cosi via senza giungere a una fine. La ricerca di una causa originaria, di un <>, e il risultato di una convinzione interna della mente umana - limitata e temporale - per cui uno stato di cose deve essere l'effetto di una o piu cause originarie. Ma la causa delle cause, quando trovata, dovrebbe essere necessariamente, in base alla stessa logica, l'effetto di altre cause, e cosi via. Fermarsi a una <> metterebbe in crisi il concetto stesso della <> a cui facevamo riferimento. Il fatto e che quando la mente, nella sua ricerca delle origini dell'universo, si ferma a un certo punto, cio avviene a causa della sua incapacita di andare oltre, di afferrare o immaginare uno stadio precedente delle cose. Inoltre l'antitesi tra materia e spirito e chiaramente rappresentata nei piu antichi libri canonici jaina, registrazioni dell'insegnamento di Mahavira, l'ultimo Tirthankara, che visse nello stesso periodo dei filosofici ionici. 71 For Personal & Private Use Only
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________________ Piu tardi, quando Alessandro Magno giunse in India, la filosofia jaina era gia un sistema stabilito. Se c'e stata una qualche appropriazione, deve essere stata da parte dei greci. Alcuni studiosi hanno notato una somiglianza tra la teoria di Talete secondo la quale l'acqua o il fango rappresentano l'origine del mondo, e la teoria jaina secondo la quale l'argilla bagnata ha vita propria. Questi studiosi, tuttavia, evidenziano che i jaina sono andati oltre il campo di Talete, la cui idea era che l'acqua fosse sorgente di vita, mentre l'idea dei jaina descrive una universalita della vita esistente sotto le varie singole manifestazioni. Infatti nella dottrina jaina anche il fuoco, che e la negazione dell'acqua, possiede vita propria. Inoltre, secondo Talete, l'intero cosmo e una cosa vivente mentre, secondo i jaina, ci sono sia esseri viventi sia esseri senza vita all'interno del cosmo. Il jainismo come sistema eterodosso Oltre alla metafisica Hindu o Vedica, vi sono altri sistemi in India non basati sui Veda e sulle Upanisad, classificati come <> dai vedisti. Questi sono i sistemi buddhista e jainista. Molto e stato scritto e detto sul buddhismo, ma assai poco sul jainismo. Questo tema mi porta innanzitutto a spiegare, al prossimo punto, la differenza nominale tra jainismo e buddhismo. Differenze tra il jainismo e il buddhismo Nella dottrina buddhista nulla e permanente. La transitorieta e l'unica realta. La realta, nella dottrina jainista, e il soggetto permanente di stati mutevoli. Inoltre il buddhismo elimina l'idea dell'individualita. Il jainismo invece considera l'individualita nella medaglia a due facce della permanenza e della transitorieta. L'individuo, nella dottrina jaina, continua a esistere in stati 72 For Personal & Private Use Only
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________________ differenti. Inoltre l'idea buddhista del sommo bene non e definita. L'idea jainista del sommo bene e quella della perfezione dell'individuo. Il jainismo insegna la dottrina dell'anima, il buddhismo la nega. Vi sono molti altri punti di differenza ma questi sono i principali da tenere presenti. Jina e jaina Jaina significa seguace di <>, termine generico applicato a quelle persone (uomini e donne) che hanno sconfitto le loro nature piu basse (passioni, odio, attaccamenti...) e hanno dato priorita allo sviluppo della loro natura piu elevata, attraverso i propri sforzi personali. Vissero molti jina nel passato e molti sicuramente ne nasceranno nel futuro. Di questi jina, quelli che diventarono guide spirituali e rigeneratori della comunita dei jaina sono chiamati Arhat (i meritevoli), o Tirthankara (i costruttori del ponte, in senso figurato, cioe coloro tramite la cui pratica e il cui insegnamento possiamo attraversare l'oceano della vita terrena e raggiungere lo stato perfetto). Di conseguenza i jaina sono anche chiamati genericamente Arhat. In ogni mezzo-ciclo, formato da molti milioni di anni, sono nati 24 Tirthankara. Nel presente mezzo-ciclo nacque l'ultimo Tirthankara, Mahavira, nel 98 a.C., in Kundagrama, nel territorio di Videha. Visse 72 anni e raggiunse la Moksa (la Liberazione) nel 526 a.C.. Dualismo jainista La filosofia jainista non e una teoria monistica se non in ultima analisi. Non esiste niente nell'universo se non la sostanza, 73 For Personal & Private Use Only
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________________ ma vi sono molte tipologie di sostanze. Noi siamo dualisti. Diciamo che esistono spirito e materia, mentre i positivisti e i monisti americani affermano che vi sia una sola sostanza. I teosofisti affermano che spirito e materia siano i poli opposti della stessa sostanza. Noi diciamo, al contrario, che lo spirito non puo mai essere materia. La materia e conosciuta dai sensi, lo spirito solo dallo spirito. I greci hanno detto: <>. I vedantisti dicono che nulla esiste in realta al di fuori del Brahma, che il mondo fenomenico e un fantasma illusorio, che l'unica realta e il noumeno, cioe il Brahma. Il jainismo afferma che sia il noumeno sia il fenomeno sono reali, e uno non puo essere separato dall'altro. La realta non e in uno, se considerato da solo e a se stante, e non e neppure nell'altro, se considerato da solo e a se stante. L'uno cosi come l'altro sono parte della Realta. Cosi, nella filosofia jaina, viene postulata sia l'esistenza dello spirito che quella della materia, entrambi esistenti come entita separate. E, poiche entrambi esistono come entita, queste entita devono essere classificate sotto categorie di esistenza: una sotto quella materiale, l'altra sotto quella spirituale. I nove principi La Sruta Dharma (filosofia jaina) investiga sulla natura dei nove principi, delle sei tipologie di esseri viventi e dei quattro stadi dell'esistenza. Dei nove principi, il primo e l'anima. In base alla dottrina jaina, l'anima e quell'elemento che conosce, pensa e sente. L'anima e l'elemento divino all'interno di ogni essere vivente. I jaina pensano che i fenomeni di conoscenza, sensazione, pensiero e desiderio siano condizionati da <> e che questo <> debba essere altrettanto reale. L'anima e, in un certo senso, diversa dalla conoscenza e, in un altro senso, identica a essa. Finche e soggetta alla trasmigrazione, l'anima si sottopone a evoluzioni e involuzioni. Il secondo principio e la non-anima. Non e semplicemente 74 For Personal & Private Use Only
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________________ quello che noi definiamo materia; e piu di questo. Materia e un termine contrario all'anima. Ma non-anima e la sua contraddizione. Qualsiasi cosa non sia anima e non-anima. Gli altri principi non sono se non differenti stati prodotti da combinazione e separazione di anima e di non-anima: il terzo principio e il merito, grazie al quale un essere e felice. Il quarto principio e il demerito, a causa del quale un essere soffre miserie. Il quinto e lo stato che porta merito e demerito. II sesto e il samvara, che blocca l'afflusso delle energie esterne. Il settimo e la distruzione delle azioni. L'ottavo e il legame dell'anima con le azioni. Il nono e la totale e permanente liberta dell'anima da tutte le azioni. Sei sostanze Le sostanze si dividono in: anima, materia, Dharmastikaya (il mezzo del movimento), Adharmastikaya (il mezzo dell'immobilita), spazio, tempo. Dobbiamo tenere presente che il mezzo del movimento, il mezzo dell'immobilita e lo spazio non sono <> secondo la visione jaina. La materia ha varie qualita e relazioni che i suddetti non possiedono. Anche il tempo e chiamato <> in senso figurato, come generalizzazione del mezzo attraverso il quale mutano le cose e gli esseri. Sei tipologie di esseri viventi Gli esseri viventi vengono divisi in sei classi: creature con corpo di terra, creature con corpo d'acqua, creature con corpo di fuoco, creature con corpo di vento, creature vegetali - tutti questi aventi un solo organo di senso, quello del tatto -, e creature animali. Gli animali sono a loro volta suddivisi in quattro classi: creature aventi due organi di senso - tatto e gusto -, For Personal & Private Use Only 75
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________________ come vermi, sanguisughe, eccetera; creature aventi tre organi di senso - gusto, tatto e olfatto -, come formiche, pidocchi, eccetera; creature aventi quattro organi di senso - tatto, gusto, olfatto e vista -, come api, scorpioni, eccetera; creature aventi cinque organi di senso - tatto, gusto, olfatto, vista e udito. Queste ultime sono: gli esseri infernali, gli animali, gli uccelli, gli uomini e gli dei. Tutti gli esseri viventi hanno quattro, cinque o sei delle seguenti capacita: capacita di prendere il cibo, capacita di accrescere il corpo, capacita di accrescere i propri organi, capacita di respirazione, capacita di parlare e capacita di pensare. Gli esseri viventi dotati di un solo organo di senso, quello del tatto, possiedono le prime quattro capacita. Gli esseri viventi aventi due, tre o quattro organi di senso, possiedono le prime cinque capacita. Gli esseri viventi dotati dei cinque organi di senso possiedono tutte e sei le capacita. Quattro stati dell'esistenza I quattro stati dell'esistenza sono: naraka, tiryanca, manusya, e deva. Naraka e il piu basso stato dell'esistenza, quello infernale. Tiryanca e il successivo, nel quale l'anima e incarnata in un corpo di terra, o di acqua, o di fuoco, o di vento, o di vegetale, o di animale o di uccello. Il terzo e manusya, lo stadio dell'essere umano. Il quarto e deva, quello degli abitanti del mondo celestiale. Il piu alto stato dell'esistenza e Moksa, l'apoteosi, che si ottiene quando uno di questi quattro tipi di esseri mortali, tramite la distruzione di tutto il karma, ottiene la massima vetta della spiritualita liberata: in questo stadio l'anima, essendosi liberata da tutte le connessioni con la materia, raggiunge il suo stato piu puro e diviene divina. 76 For Personal & Private Use Only
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________________ Trasmigrazione e karma La dottrina della trasmigrazione dell'anima o reincarnazione e un altro dei concetti centrali della filosofia jaina. La dottrina della trasmigrazione e detta anche la dottrina del karma. In sanscrito la parola <> significa azione. <>: non e che un semplice modo di dire riferito alla complessa legge del karma. La legge del karma risolve il problema dell'inequita e dell'apparente ingiustizia nel mondo. Il karma nella filosofia jaina e diviso in otto classi: il karma che oscura la conoscenza innata dell'anima; il karma che oscura le giuste intuizioni; il karma che produce il piacere e il dolore; il karma che causa le illusioni; il karma che determina la durata della vita; il karma che determina il corpo fisico; il karma che determina la condizione sociale; il karma che oscura il potere del Se. I karma sono poi suddivisi in altre classi cosi dettagliate che lo studioso della filosofia karmica jainista puo collegare ogni effetto a un particolare karma. Nessun'altra filosofia indiana spiega cosi dettagliatamente e chiaramente la dottrina del karma. Persone che, tramite la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta, distruggono tutto il karma e quindi sviluppano completamente la natura piu elevata della loro anima, raggiungono la perfezione piu alta, diventano divine e vengono chiamate jina. Quei jina che, in ogni era, insegnano la legge e stabiliscono l'ordine, sono chiamati Tirthankara. Etica jainista Arriviamo adesso all'etica dei jaina, che guida la condotta in modo che questa possa assicurare il piu pieno sviluppo dell'anima e la massima felicita, obiettivo della condotta umana e fine ultimo dell'azione umana. Il jainismo insegna a trattare tutti gli esseri viventi come se stessi. 77 For Personal & Private Use Only
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________________ Qual e il modo di raggiungere la massima felicita? I sacri libri dei bramini prescrivono devozione e attenzione alle leggi del karma. I Veda indicano il cammino della conoscenza come il mezzo per elevarsi. Ma il jainismo compie un passo in avanti e dice che la massima felicita deve essere ottenuta sia dalla conoscenza sia dalle osservanze spirituali. I cinque <> o massimi comandamenti per gli asceti jaina sono: non uccidere e proteggere ogni vita; non mentire; non prendere cio che non ci viene liberamente offerto; astenersi dalle relazioni sessuali; rinunciare a tutti gli interessi nelle cose terrene, soprattutto non definire mai nulla come <>, cioe praticare il distacco. 78 For Personal & Private Use Only
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________________ Realta e conoscenza Sostanze e modi reali Sia l'anima che la materia possiedono proprie qualita e proprie modificazioni. Ma mentre i vedantisti affermano che la modifica di una sostanza e un fenomeno - e quindi irreale - e la sostanza e l'unica realta, i jaina affermano che la sostanza e le sue modificazioni sono inseparabili. Anche se una sostanza e un'altra cosa rispetto alle sue modificazioni, nessuna di loro puo esistere senza l'altra. Possiamo dire che l'oro e, in un certo senso, diverso dall'anello d'oro, ma l'anello d'oro non puo esistere al di fuori dell'oro, ne e possibile trovare oro esistente separatamente da qualche modifica o forma. Quando una vecchia forma viene distrutta, una nuova viene prodotta e, in entrambi i casi, abbiamo la stessa sostanza. Esistenza fenomenica e noumenica Nella filosofia kantiana il noumeno e cio che puo essere oggetto solo di una pura intuizione intellettuale. A questo concetto i jaina non pongono obiezione; infatti essi postulano l'esistenza di realta che sono oltre i sensi. Queste realta sono una parte del cosmo, ma non causa o origine del cosmo. Vi sono altre filosofie occidentali che sostengono l'idea che oltre il mondo dei fenomeni vi sia un impenetrabile mondo dei 79 For Personal & Private Use Only
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________________ noumeni, che oltre questa esistenza apparente vi sia una esistenza nascosta della quale i vari fenomeni non sono se non fuggevoli manifestazioni, che le cose in se siano necessariamente diverse dalle cose in relazione con noi. In breve, un noumeno, secondo queste filosofie, e un qualcosa separato da tutti i pensieri, e cio che rimane dell'oggetto del pensiero quando lo spazio, il tempo e tutte le categorie della conoscenza sono separate da esso A questa visione i jaina oppongono il loro empatico rifiuto. La posizione jainista e: primo, la retta conoscenza e l'unica misura a nostra disposizione dell'esistenza della realta; secondo, la conoscenza e sempre una conoscenza di relazioni; terzo, la realta non e mai separata dalle relazioni (una particolare realta puo non essere in relazione fisica con un'altra realta, ma potrebbe essere una relazione di soggetto e oggetto, conoscitore e conosciuto); quarto, le relazioni sono continuamente mutevoli, cioe <> significa <>. Cosi, quando noi conosciamo qualcosa, la conosciamo relazionata, cioe per come essa si relaziona con noi e con altre cose. Fino a questo punto, noi conosciamo la cosa per come e. Vi sono altre relazioni presenti che noi non conosciamo e altre possibili relazioni che possiamo non conoscere nel nostro stato attuale di sviluppo. Questo residuo di relazioni e il noumeno. Compito della nostra ricerca deve essere quello di fissare queste relazioni incognite e non quello di andare alla ricerca del fantasma della <>. Come dice George Henry Lewes: <> Noumeno e fenomeno non sono due esistenze separate ma solo due diversi modi del nostro osservare il pieno contenuto di un oggetto, una parte del quale ci e nota e una parte del quale ci e sconosciuta. La fallacita della concezione popolare rispetto a queste speculazioni e quella di confondere una distinzione logica con una autentica separazione. 80 For Personal & Private Use Only
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________________ Questo mi porta alla necessita di spiegare un'altra differenza tra jainismo e buddhismo. Nella dottrina buddhista niente e permanente. La transitorieta e l'unica realta. Come dice il professor Oldenberg: <>. I jaina, al contrario, considerano l'essere e il divenire come due diversi e complementari modi con cui noi vediamo la stessa cosa. La realta, nella dottrina dei jaina, e il soggetto permanente di stati mutevoli. Essere, essere in relazione, essere attivo, agire su altre cose, obbedire alla legge, essere una causa, essere un permanente soggetto di stati, essere lo stesso oggi come ieri, essere identico nonostante le varie attivita: queste sono le concezioni jainiste della realta. Il puro divenire e un'astrazione, cosi come il puro essere e un'astrazione. In breve, essere e divenire sono complementi della piena nozione di realta. Due punti di vista Il jainismo concepisce due modi di guardare alle cose, uno chiamato Dravyarthika Naya (il punto di vista della sostanza) e l'altro Paryayarthika Naya (il punto di vista della modificazione o condizione). La produzione di un anello d'oro e la produzione di qualcosa che non esisteva precedentemente (o almeno non in forma di anello) se noi utilizziamo il secondo punto di vista; mentre non e la produzione di niente che non esistesse gia, se utilizziamo il primo punto di vista. Cosi, l'universo osservato nella sua totalita e eterno; osservato nelle sue molte parti e modificazioni, si vedono in esso continue creazioni e distruzioni in ogni istante. 81 For Personal & Private Use Only
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________________ Il metodo jainista di analisi e sintesi Il processo jainista per l'acquisizione della conoscenza puo essere descritto nel modo seguente: dapprima c'e una cognizione indefinita dell'oggetto isolato, un'idea generica; questo e lo stato della mente prima dell'analisi, quella condizione alla quale deve essere applicata l'analisi. Poi arriva l'analisi: dissolvenza, separazione, differenziazione delle parti, degli elementi, delle proprieta, degli aspetti. Poi arriva la sintesi, che consiste nel mettere insieme la primitiva cognizione indefinita con i risultati della seguente analisi. Il metodo analitico e conosciuto nella letteratura dei jaina come Naya-vada (la conoscenza di un oggetto nelle sue relazioni). Il metodo sintetico e conosciuto come Syad-vada (dottrina dell'imprescindibilita delle proprieta e delle relazioni inestricabilmente connesse all'oggetto) o Anekanta-vada (dottrina del non assolutismo e della molteplicita dei punti di vista). Voluminosi lavori su questo argomento sono stati scritti dagli studiosi jaina, tutti in manoscritti ancora non pubblicati. Come esempio di cio che ho appena affermato, posso portare una persona nella quale sia appena nato il primo germe di riflessione; per essa l'universo e un qualcosa di vago, un profondo mistero, un'unita senza differenziazione; l'analisi la porta a considerarne i vari aspetti. Viene colpita dal cambiamento che vede ovunque. Le acque dei fiumi che scorrono costantemente, la decadenza di piante e vegetali, il morire di animali e uomini, impressionera fortemente l'osservatore facendogli considerare il fatto che nulla e permanente. La prima generalizzazione, quindi, sara che il mondo e transitorio. Dopo anni di ricerca e riflessione, potrebbe imparare che le cose che sono passate esistono ancora da qualche altra parte e in condizioni diverse. Potra quindi generalizzare che niente viene distrutto totalmente e che, nonostante i cambiamenti visibili dovunque, il mondo, preso nel suo intero, e permanente. Entrambe le generalizzazioni sono vere da differenti punti di vista; ciascuna in se stessa e un'astrazione. Quando uno impara a sintetizzare, mette insieme i vari 82 For Personal & Private Use Only
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________________ aspetti che ha trovato del mondo e realizza che l'integrita della verita consiste nella indissolubile combinazione di tutti i possibili aspetti. L'unione di aspetti contrari in una singola idea o oggetto sembra impossibile per una mente non sintetica. Sankara, il noto studioso dei Veda, e caduto in un grave errore quando ha affermato che la dottrina dei jaina non deve essere accettata perche <>. Ma i jaina non insegnano che una cosa possa essere calda e fredda allo stesso tempo; essi insegnano che una cosa non puo essere assolutamente calda e non puo essere assolutamente fredda; e calda in alcune definite circostanze e fredda in altre. I jaina non insegnano che essere e non essere debbano appartenere allo stesso tempo a una stessa cosa; insegnano che in una cosa c'e un essere in se stesso e il non essere di altre cose, che significa che una cosa puo essere pienamente conosciuta solo conoscendo cio che e e cio che non e. Un esempio di pseudo-analisi Nella filosofia ortodossa induista, la ricerca della <> e raccomandata, perche si suppone che ci porti nel reame della realta, data l'idea che gli effetti siano irreali e che la vera realta sia la <>. Scrive M.N. Dvivedi: <Page #86
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________________ fisica, mentale, morale e spirituale. L'idea di una semplice sostanza, senza qualita, carattere e attivita, non trova posto nella filosofia dei jaina, e viene guardata come irrilevante e illogica; una causa senza caratteristiche proposta come un effetto e una incomprensione della legge della causalita. Causa ed effetto, sostanza e manifestazione, noumeno e fenomeno, sono veramente la stessa cosa. La causa e una causa quando sta operando, e una causa operante e essa stessa un effetto. Idrogeno e ossigeno, nelle loro condizioni ordinarie, non sono acqua; combinandosi tra loro in un determinato modo, non sono solo essi la causa e l'acqua l'effetto, ma l'acqua e cio che essi sono nella loro relazione. Ogni oggetto, svestito di tutte le sue relazioni, non puo essere chiamato con nessun altro nome se non Essere o Se. Come astrazione o generalizzazione, questo metodo puo avere la sua utilita, ma, per studiare i vari aspetti di oggetti o idee, questo metodo di analisi non ha valore: definire <> o <> la causa del noumeno, o l'assoluto, e distinguerlo dall'effetto, chiamando quest'ultimo irreale, o fenomeno, o relativo, e pseudo analisi. Dottrina della molteplicita dei punti di vista Si puo affermare l'esistenza di un oggetto da un punto di vista, negarla da un altro, e affermarne l'esistenza e la non esistenza in tempi diversi. Se si potesse pensare di affermare sia l'esistenza che la non esistenza nello stesso tempo e dallo stesso punto di vista, si dovrebbe ammettere che la cosa non possa essere descritta. In determinate condizioni non e possibile l'affermazione di esistenza, di non esistenza, ne di entrambe. Il significato di cio e che una cosa non deve essere considerata come esistente dovunque, in tutti i tempi, in tutti i modi, e in qualsiasi forma. Puo esistere in un posto e non in un altro in un determinato tempo. Non si intende, con questo, che non vi e certezza o che dobbiamo avere a che fare con leggi di proba 84 For Personal & Private Use Only
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________________ bilita come alcuni studiosi sostengono. Anche il grande vedantista Sankara sbaglia quando dice che i jaina sono agnostici. Quello che i jaina implicano e che ogni asserzione che e vera, e vera sotto certe condizioni di sostanza, spazio, tempo ecc. Questo e il grande merito della filosofia dei jaina: che, mentre altre filosofie fanno asserzioni assolute, i jaina guardano alle cose da tutti i punti di vista, adattando se stessi come un grande oceano nel quale i fiumi affluiscono. La filosofia dei jaina non e la dottrina dell'illusione, ne dell'emanazione, ne della creazione. E piuttosto la dottrina che insegna la stretta interdipendenza delle varie proprieta combinate in un oggetto. Quindi l'affermazione di una singola proprieta sarebbe vera fintanto che riguardasse un aspetto della questione, ma diventa falsa quando si rigettano le altre parti; cio implica che la vera esistenza di quella particolare parte dipende dall'esistenza di altre parti. Il jainismo enfatizza allo stesso tempo il fatto che in ogni particolare momento sia impossibile esprimere a parole questa complessita di verita, sebbene la stessa sia possibile da realizzare con la consapevolezza. Questo insegnamento e anche conosciuto come la dottrina della molteplicita dei punti di vista (Anekantavada). Per esempio, l'universo e eterno cosi come non eterno. Se manifestazioni, modifiche, sviluppi e attivita non vengono considerate, cio che rimane dell'universo e eterno. Se invece manifestazioni, modifiche, sviluppi e attivita vengono prese in considerazione, questa parte dell'universo (che non e cosa diversa rispetto all'universo, ma solo un diverso aspetto) e non eterna. Questo e l'unico modo per giungere a una corretta comprensione e a una definitiva conoscenza. La dottrina jainista conosciuta come Syadvada o Anekantavada, si puo descrivere con le parole di uno scrittore americano: <Page #88
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________________ dere. Cio permette di riconciliare tutte le scuole in contrasto, non inducendo nessuna di loro necessariamente ad abbandonare i propri "punti di vista" preferiti, ma provando loro che tutti i punti di vista delle altre scuole sono ugualmente difendibili, o, almeno, che essi rappresentano un qualche aspetto della verita che sotto qualche modificazione ha bisogno di essere rappresentato; proveremo anche che l'Integrita della Verita consiste in questa grande varieta dei suoi aspetti con l'unita relazionale di un ramificato principio omnicomprensivo.>> Gunaratana Suri, il commentatore di un lavoro jainista sulla Filosofia Comparativa dice: <>. 86 For Personal & Private Use Only
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________________ L'anima Introduzione Ogni filosofia o religione deve essere studiata sotto tutti i punti di vista e, per giungere a coglierne idee e concetti, occorre conoscere che cosa essa dica rispetto all'origine dell'universo, a Dio, all'anima, al destino, alle leggi della vita dell'anima. Le risposte a tutte queste domande dovrebbero darci un'idea generale valida di quella religione o filosofia. Nella nostra nazione <> non e differente da <>, e religione e filosofia non differiscono dalla scienza. Noi non diciamo che esista una religione scientifica o una scienza religiosa; noi diciamo che le due materie sono identiche. Noi generalmente non usiamo la parola <>, perche essa implica un legame che rinvia all'idea di dipendenza, dipendenza di un essere finito da un essere infinito, e all'idea che in questa dipendenza consista la felicita o la beatitudine dell'individuo. Ma per i jaina il concetto e diverso: per loro la beatitudine consiste non nella dipendenza ma nella indipendenza; la dipendenza e nella vita terrena, e se questa vita terrena e una parte della religione allora possiamo esprimere il concetto con la parola <>; ma la vita piu elevata e quella in cui noi siamo indipendenti rispetto ai legami e alle influenze disturbanti. Nello stato piu elevato, l'anima, che e l'entita piu elevata, e indipendente. Questa e l'idea dell'anima per la nostra dottrina. 87 For Personal & Private Use Only
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________________ Differenze di anima Lo spirito e cio che ha consapevolezza dei propri attributi; il conoscitore e l'anima; colui che non conosce e la non-anima. Le persone spesso confondono il moto con la vita. Noi diciamo che le forze come il moto, la coesione ecc., sono diverse dalla vita. Sono cose simili ma non sono le stesse cose. Questa consapevolezza ci appare in molte forme. La natura dell'anima L'idea comune circa la sostanza dell'anima e che una cosa, per esistere, deve avere una forma, deve essere percepita dai sensi. Questa e la nostra esperienza ordinaria. Realisticamente parlando, l'esperienza dei sensi e solo una parte dell'essere, la parte piu bassa dell'entita umana, e da questa esperienza deriviamo conclusioni e pensiamo che queste conclusioni siano applicabili a tutta la sostanza. Vi sono sostanze che non possono essere percepite dai sensi; vi sono sostanze ed entita piu sottili che possono essere conosciute solo dalla consapevolezza, dall'anima. Una sostanza che non puo essere udita, assaggiata, annusata o toccata, e una sostanza che non necessita di occupare spazio e non necessita di avere tangibilita, ma che puo esistere anche se puo non avere alcuna forma. La vista e una impressione fatta sui nervi degli occhi da vibrazioni inviate dall'oggetto percepito; questa impressione che noi chiamiamo vista, se non vi sono vibrazioni derivanti dall'oggetto, non e ovviamente prodotta; ma se un oggetto ci arriva in un qualsiasi modo, l'implicazione e che vi sia qualcosa in esso che produce vibrazioni, e queste non potrebbero esistere se non vi fosse una qualche sostanza materiale che sta vibrando. Il solo fatto che un oggetto emani manifestazioni di se in qualche modo e ci arrivi in qualche modo, implica che vi e qualcosa di materiale in esso. Se non vi sono vibrazioni, la 88 For Personal & Private Use Only
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________________ sostanza non e materiale. Non c'e niente che possa avere sia gli attributi di anima sia gli attributi di materia; gli attributi di materia sono direttamente contrari a quelli dell'anima. Quando l'anima ha la sua vita nella materia, non diventa la materia. Come puo l'anima vivere nella materia quando i suoi attributi sono di natura differente? Per nostra stessa esperienza noi sappiamo che siamo obbligati a vivere in situazioni che non ci sono congeniali, che sono distanti dalla nostra natura. Molte persone sentono di non essere adatte a vivere in un determinato ambiente, per qualche ragione esse sono obbligate a viverci, ma questa ragione deve essere nell'intelligenza, non puo essere nella sostanza materiale. Sosteniamo questo, poiche l'intelligenza non puo procedere da qualcosa che e puramente materiale. Nessuna sostanza materiale ha mai dato evidenza di possedere intelligenza; ha manifestato di possedere intelligenza quando c'era vita in essa, ma senza vita non vi e intelligenza. Questa intelligenza e, ne siamo abbastanza sicuri, influenzata dalle cose materiali, ma non sorge dalle cose materiali. Ad esempio, persone che sembrano intelligenti bevono una gran quantita di un liquore intossicante e l'intelligenza non lavorera per niente. Perche questa cosa materiale influenza l'immateriale, l'anima? L'anima pensa che il corpo sia essa stessa e quindi ogni cosa che viene fatta al Se materiale viene supposta dal Se reale come fatta a se stesso. In questo gli scienziati cristiani e la filosofia dei jaina concordano, nel ritenere cioe che, se l'anima pensa che il corpo sia il suo reale Se, ciascuna cosa fatta al corpo verra considerata dall'anima come fatta all'anima, e quindi cio che capita al corpo verra sentito dall'anima; ma se l'anima pensa che il corpo non e il Se ma qualcosa di diverso e di estraneo dall'anima, per questa ragione nessuna sensazione o dolore esistera, e la nostra attenzione verra trasportata via in qualche altra direzione e non baderemo a cio che si verifichera davanti e intorno a noi. Questo mostra che il Se e qualcosa di piu alto del corpo. Anche sotto circostanze ordinarie l'anima e influenzata dal corpo, e quindi noi dobbiamo studiare le leggi del corpo e dell'anima cosi da andare oltre e procedere nel nostro cammino For Personal & Private Use Only 89
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________________ verso la salvezza o liberazione, che e la reale aspirazione dell'anima. Esiste potere nella materia, ma questo potere e minore rispetto a quello dell'anima. Se non ci fosse assolutamente nessun potere nel corpo o nella materia, l'anima non sarebbe mai influenzata da esso, perche una totale non esistenza non la influenzerebbe mai. Il potere del corpo materiale, come possiamo vedere, deriva dalla presenza dell'anima. C'e potere nella materia e questo lavorera anche se l'anima non lo tiene in considerazione. Se la luna compie rivoluzioni intorno alla terra, vi sono forze intrinseche nella terra e nella luna. Cio che voglio dire e che l'influenza di questi poteri materiali dipende dalla prontezza e dalla volonta dell'anima di sottomettersi a questi poteri. Se l'anima sceglie di non essere influenzata da niente, nulla potra influenzarla. Qual e l'origine dell'anima? Qual e l'origine della natura dell'anima? Ogni cosa puo essere guardata da due punti di vista: la sostanza e la manifestazione. Se prendiamo in considerazione lo stato dell'anima stessa, questo stato ha un inizio e una fine. Lo stato dell'anima come vivente in un corpo umano ha un inizio alla nascita e avra una fine alla morte, ma sono un inizio e una fine di uno stato, non della cosa in se. L'anima considerata come sostanza e eterna; considerata in uno stato ha un inizio e una fine. Cosi, un inizio di uno stato implica che prima di questo inizio c'era un altro stato dell'anima. Niente puo esistere se non esiste in qualche stato. Lo stato potrebbe non essere permanente, ma la cosa in se deve avere uno stato in ogni momento. Se, quindi, lo stato presente dell'anima ha avuto un inizio, cio vuol dire che aveva un altro stato prima dell'inizio e ne avra un altro dopo la fine. Lo stato futuro dell'anima derivera dal presente stato. Quando il futuro sara presente, il presente sara il passato. Il presente e solo il futuro del passato. 90 For Personal & Private Use Only
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________________ Cio che e vero riguardo allo stato futuro e vero anche riguardo agli stati presenti e passati. Le azioni del passato hanno determinato il nostro stato presente e, se questo e vero, le azioni del presente stato dovranno determinare lo stato futuro. Sintesi della dottrina della rinascita e della trasmigrazione Tutto questo ci ha portati alla dottrina della rinascita, o della trasmigrazione delle anime, o metempsicosi, o reincarnazione, come e variamente conosciuta. Dapprima avviene l'incarnazione, che letteralmente significa <>; realisticamente parlando, cio che e materia sara sempre materia e cio che e spirito sara sempre spirito, anima. Lo spirito non diventa carne. Se reincarnazione significa diventare carne, non ci puo essere reincarnazione; ma se significa semplicemente <> per un limitato periodo, allora vi e reincarnazione. Reincarnazione significa anche rinascere continuamente nello stesso stato. Metempsicosi significa per i greci soltanto cambiamento: l'animale, corpo e anima insieme, si trasforma in un essere umano e l'essere umano, corpo e anima insieme, si trasforma in qualche altro essere, e questo si trasforma in qualcos'altro ancora, e cosi via. Questa e l'idea della metempsicosi. La trasmigrazione delle anime e il concetto di un'anima umana che puo migrare in un corpo animale. Ma questo concetto non esprime l'idea reale, che e quella del viaggio dell'anima da un luogo all'altro, dove per <<> non s'intende necessariamente un corpo. Il concetto di trasmigrazione implica l'idea di <<>>. Niente puo viaggiare a meno che non possieda una forma che occupi spazio e che sia materiale; per questo la filosofia jainista rifiuta tutte queste definizioni a meno che queste non sottendano l'idea di una rinascita dove l'anima nasce in qualche altro For Personal & Private Use Only 91
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________________ corpo fisico, che non implichi necessariamente le stesse condizioni che si applicano alla nascita umana. Vi sono varie condizioni che permettono la nascita degli esseri viventi; il seme necessita di molti mesi per maturare prima della nascita, la quale puo essere dovuta ad alcuni atti prodotti dagli esseri umani. Parimenti, in qualche altro mondo esistono altre condizioni di nascita che non necessitano di gestazione e fecondazione. Il corpo karmico ha in se stesso molti poteri, tra cui la forza di prendere per se un nuovo corpo, come un corpo umano; ma esiste anche la possibilita che il corpo karmico prenda per reincarnarsi un corpo di altra natura, piu raffinato, mutevole per forma e dimensioni. Quindi, in base alle forze generate durante la nostra vita attuale, potrebbe essere necessario per il corpo karmico rinascere nella condizione umana e riattraversare le condizioni attuali che devono obbedire alle leggi della nascita dell'essere umano; mentre, se le forze generate sono di diverso carattere, potrebbe dover rinascere in qualche altro mondo dove la nascita si manifesta in modi differenti, senza necessita di una combinazione tra il principio maschile e quello femminile. Esistono cosi tanti mondi differenti, con forme di vita differenti, che il semplice studio della vita terrena non deve essere applicato a tutti gli altri. Abbiamo studiato e conosciamo solo poche forme di vita di animali, umani, vegetali ecc. e questa e la sola parte che, allo stato dell'attuale sviluppo della nostra scienza e della nostra visione, siamo in grado di conoscere. Non siamo in grado di studiare le altre forme di vita, innumerevoli nell'universo, e quindi non dobbiamo applicare le leggi finora scoperte a tutte le forme di vita. Il nostro studio deve essere introspettivo perche la nostra idea e che l'anima sia in grado di conoscere ogni cosa nelle giuste circostanze. 92 For Personal & Private Use Only
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________________ Numero e classi degli esseri viventi Non vi e limite al numero delle anime. Ne esiste un numero infinito. Togliamo un numero infinito da un numero infinito, e rimarra ancora un numero infinito. Nello spazio occupato dalla punta di uno spillo vi sono molte anime e non importa quante ne togliamo: ne rimarra comunque un numero infinito. Non vi e un centimetro di spazio nell'universo dove non vi siano innumerevoli piccolissimi esseri viventi. Sono piu piccoli rispetto a cio che possiamo vedere con l'aiuto di un microscopio. Armi e fuoco sono troppo grezzi per distruggerli. La loro vita e la loro morte dipendono dalle loro forze vitali, che sono naturalmente collegate all'ambiente. Argilla e pietre, quando sorgono freschi dalla terra, hanno vita. L'acqua, oltre a essere la casa di molti esseri viventi, e essa stessa un assemblaggio di minuscole creature animate. L'aria, il fuoco, e anche il fulmine, hanno vita. Scientificamente parlando, le sostanze chimiche che compongono l'argilla, i rifiuti, la pietra ecc. sono una moltitudine di corpi di esseri viventi. L'argilla secca, la pietra secca, l'acqua bollita sono invece pura materia e non hanno vita. I vegetali, gli alberi e i fiori hanno vita. Se seccati o cucinati, non c'e piu vita in loro. I vermi, gli insetti, i pesci, tutti gli animali, gli esseri umani, sono tutti esseri viventi. Vi sono esseri viventi sulle stelle e sui pianeti, e anche oltre la volta stellata. <<<>> e solo un'astrazione. Non e qualcosa di concreto, qualcosa che si aggiunge agli elementi costituenti gli esseri viventi. E una generalizzazione derivata dalla nostra osservazione dei vari modi di comportamento di questi esseri viventi. Lo stato attuale dello sviluppo di un essere vivente differisce da quello di un altro; gli esseri viventi sono dettagliatamente classificati secondo diverse modalita nella filosofia jaina. La piu semplice e comune classificazione e quella basata sul numero di organi di senso che i singoli esseri viventi hanno sviluppato. Noi dividiamo gli esseri viventi in cinque classi: a un senso, a due,a tre, a quattro e a cinque sensi. For Personal & Private Use Only 93
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________________ Ogni essere vivente, dai piu minuscoli a quelli piu sviluppati, e il centro di innumerevoli attivita. In ogni particolare essere, queste attivita determinano lo stato della sua evoluzione. Ciascuno possiede proprie attivita biologiche vitali: attivita di estrazione degli elementi nutritivi necessari alla vita, assimilazione, crescita, morte, e la percezione delle influenze delle forze della natura. Sotto determinate circostanze e relazioni, alcune influenze agiscono sugli esseri viventi in maniera non congeniale, per cui gli esseri sviluppano, nel tempo, una meravigliosa adattabilita alle caratteristiche particolari dell'ambiente esterno che li ospita. I cinque Cancelli della Conoscenza Alcuni brevi concetti sulla psicologia jainista. Vi sono cinque Cancelli della Conoscenza, tutti spiegabili tramite le leggi di evoluzione e le leggi del karma. Il primo cancello della conoscenza e costituito dai sensi. Nella piu elementare forma di vita, vi e solo un senso, quello del tatto. Nelle forme piu sviluppate di vita, vi sono due, tre, quattro sensi; in animali, uccelli, pesci e uomini vi sono cinque sensi. Tramite i sensi si spiega una piu o meno limitata forma di conoscenza. Il secondo cancello e costituito dallo studio e dalla lettura. Il terzo e Avadhi, la facolta psichica, tramite la quale si approfondisce la conoscenza in modo piu raffinato e piu sottile. Il quarto e la conoscenza mentale, o intuizione, tramite la quale si comprendono anche i processi mentali altrui. Il quinto e la conoscenza assoluta, nella quale sono rimosse tutte le limitazioni del corpo e della mente. Questo stato costituisce l'apoteosi della consapevolezza. Tutti questi stati non intervengono da soli, bensi tramite lo sforzo continuo, l'esercizio della libera volonta, l'impegno individuale per rendere la volonta sempre piu libera. 94 For Personal & Private Use Only
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________________ Attraverso la personalita si manifesta l'individualita, ma la personalita e mutevole a ogni momento e l'individualita e, a ogni momento, il particolare stato di manifestazione dell'ego; conseguentemente, personalita e individualita sono portatrici dei peccati e delle tristezze, dei piaceri e dei godimenti della vita terrena. Nella perfezione assoluta, questa natura viene allontanata come un guscio vuoto, e l'ego dimora nella beatitudine divina ed eterna. Coscienza, corpo e mente La coscienza si trova in tutti. La piu elementare e quella che si trova negli esseri che hanno solo un senso, l'organo del tatto. Un'anima in un corpo di pianta, in un corpo di animale, o in un corpo umano potrebbe essere la stessa anima. Metti un dollaro nella tasca di un uomo ricco o di un uomo povero. E sempre lo stesso dollaro, anche se puo essere speso per scopi completamente differenti. Noi dobbiamo agire, in questa vita, al fine di progredire. Quando compio un atto o formulo un pensiero, io creo debiti o crediti karmici con cui dovro ugualmente fare i conti. Quando voi create debiti sul piano fisico, li pagherete sul piano fisico, ma la vita dell'anima e sul piano morale. La Vita puo essere divisa in piani fisici, intellettuali, morali e spirituali. Quando una persona e nel piano piu basso, i suoi atti e i suoi pensieri dipendono dalla materia grossolana. Se essa vuole progredire deve seguire le regole che si riferiscono a quello stadio della vita. Noi non disprezziamo la vita fisica: il corpo non e il tempio dell'anima, ma un aiutante dello sviluppo dell'anima. Il punto chiave della nostra filosofia e che il corpo deve essere curato finche aiuta lo spirito. La mente e quel che agisce come relazione tra l'anima e il corpo; il corpo e l'azione dell'anima durante un limitato periodo. 95 For Personal & Private Use Only
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________________ Dottrina della reincarnazione e karma Malgrado questa dottrina venga respinta in Europa e in America dai cristiani, e attualmente accettata dalla maggioranza dell'umanita. E stata considerata come valida dalle nazioni orientali, luminose per spiritualita. L'antica civilta dell'Egitto venne costruita su questa dottrina, che venne trasmessa a Pitagora, Empedocle, Platone, Virgilio, Ovidio, che la diffusero in Grecia e in Italia. Essa e il punto chiave della filosofia platonica quando sostiene che tutta la conoscenza sia reminescenza. Venne adottata pienamente dai neoplatonici come Plotino. Le centinaia di migliaia di induisti, buddhisti e jainisti hanno fatto di questa dottrina il fondamento stesso delle loro religioni e filosofie, governi e istituzioni sociali. Era il punto centrale nella religione del persiano Unagi. La dottrina della metempsicosi era principio essenziale nella fede dei druidi e degli antichi indiani d'America, di celti, di gallici e bretoni. Tra i filosofi arabi era idea prediletta. I riti e le cerimonie di romani, druidi ed ebrei esprimevano questa verita. Gli ebrei la adottarono dal pensiero dei babilonesi. Giovanni il Battista fu per loro un secondo Elia. Sostenevano che Gesu fosse una reincarnazione di uno dei profeti antichi. Il purgatorio della Chiesa cattolica romana sembra essere un'invenzione escogitata per nascondere la dottrina della metempsicosi. Filosofi come Kant, Schelling e Schopenhauer accettavano questa dottrina, cosi come i teologi Julius Muller, Dorner e Edward Beecher. Attualmente e seguita da birmani, thailandesi, cinesi, giapponesi, tartari, tibetani, indiani dell'est e dello Sri Lanka, cioe da oltre un miliardo di esseri umani. Non e incredibile che questa grande e sublime deduzione filosofica che induisti, buddhisti e jainisti diedero al mondo secoli e secoli prima dell'era cristiana vorrebbe essere elimi 96 For Personal & Private Use Only
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________________ nata dagli assurdi dogmi occidentali nati nelle eta buie del passato? Tramite la persecuzione di uomini pii e saggi e la distruzione di innumerevoli preziosi lavori custoditi nelle biblioteche di Costantinopoli, le gerarchie della Chiesa cattolica gettarono l'intera Europa nelle tenebre mentali che diedero al mondo la vergogna della Santa Inquisizione e la perdita di milioni e milioni di vite umane tramite guerre religiose e persecuzioni. Che cos'e la reincarnazione? Reincarnazione e la dottrina dell'anima che entra in una vita non come una nuova creazione ma dopo un lungo corso di esistenze precedenti, e ancora dovra attraversarne. Se io cito un passaggio da Ralph Waldo Emerson, dai poemi di Lord Tennyson o dalla Bibbia, in favore di una certa teoria, nessun argomento sara ulteriormente necessario per provarla. Ma se cito un passaggio dai miei Testi Sacri, mi direte di non credere in quella verita e mi chiederete di provarla logicamente. Io accettero la sfida e provero la verita della mia teoria, non con una citazione dalle mie Scritture ma logicamente. Noi sappiamo che il corpo umano e un meccanismo; non un meccanismo come un orologio o un motore a scoppio, ma un meccanismo cosciente in grado di controllare se stesso. E controllato non da qualche potere esterno ma da un potere interno, che noi chiamiamo mente, anima, spirito, ego. L'esistenza di questo potere centrale non viene messa in dubbio da nessuno. Il materialismo dichiara che questo potere centrale sia una proprieta della materia, in quanto prodotto di attivita molecolari che avvengono nel cervello. Questa teoria spiega solo come movimenti meccanici siano prodotti nelle cellule del cervello. Ma le macchine producono solo movimento, non deduzioni. Una ameba in cerca di cibo non segue metodi casuali ma effettua la piu attenta selezione della tipologia di cibo che vuole e della modalita per procurarselo: emettera i suoi pseudopodi, afferrera, inghiottira e digerira un plancton o altri elementi 97 For Personal & Private Use Only
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________________ nutritivi; ma se verra a contatto con un granello di sabbia, subito lo sputera come a dire <>. I batteri che consumano ossigeno si raggruppano intorno alle goccioline di clorofilla esposte alla luce del sole, non vicino a quelle nell'ombra o nell'oscurita. Sanno quando l'ossigeno viene fornito. Il plancton si sposta alla ricerca di cibo con la stessa precisione di un pesce, evitando gli ostacoli e alcune volte, addirittura, trovando il modo di rimuoverli dal proprio percorso; assume gli elementi nutritivi e rigetta gli elementi non nutrienti. Questi fatti evidentemente insegnano che l'energia centrale chiamata <> non e il semplice risultato di un sistema nervoso. Nell'uomo questo fatto assume la massima manifestazione. Quale particolare movimento tra le molecole del cervello puo essere ritenuto l'equivalente fisico, la <> delle nostre concezioni di giustizia, verita e obbligo morale? Il cervello fisico e limitato solo al moto e non puo neanche scegliere le proprie modalita di moto. Quale possibile moto del cervello causa l'idea <<>? Questo riconoscimento della reale unita non varia, dalla culla alla tomba. Dall'infanzia alla vecchiaia, durante l'intero corso del completo cambiamento delle molecole del cervello, il pensiero <> e indisturbato. Questo <> e l'anima. Ed e l'anima che rende possibile la memoria: essa ha coscienza di se e non la coscienza di qualcun altro, quindi e un'unita esistente per se stessa. La legge di conservazione dell'energia e valida nel mondo fisico cosi come in quello spirituale. Quindi, come un atomo non puo essere creato ne distrutto, cosi pure nessuna <> puo essere creata o distrutta. Che cosa diventa l'anima dopo cio che chiamiamo morte? Nessun potere nell'universo puo distruggerla completamente. Deve esistere da qualche parte. In che stato dovrebbe esistere? Passa, a quel punto, in una esistenza spirituale? Se fosse cosi, non ci sarebbe davvero giu 98 For Personal & Private Use Only
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________________ stizia nel passaggio nel mondo della spiritualita, senza distinzioni, di tutti gli ego, buoni, cattivi e indifferenti. Lo stesso concetto di spiritualita sta a significare che esiste lo spirito puro e semplice, e non ha alcun senso asserire che tutti gli ego, dopo la morte, vadano in quello stato, quando noi sappiamo con certezza che tutti loro hanno vissuto, in questo piano fisico, differenti tipologie di vita. Gli effetti di buone o cattive azioni nel piano fisico devono manifestarsi nel piano fisico. Le energie accumulate dall'ego nel piano fisico in questa vita devono in un modo o nell'altro manifestarsi dopo la morte del piano fisico: e cio avverra nella vita futura. E se l'anima deve passare attraverso altre vite future, e irragionevole ritenere che essa sia passata anche attraverso vite passate? Se l'anima fosse creata in un determinato momento, allora dovrebbe anche morire con la morte. Qualsiasi cosa nasca nel tempo deve, nel tempo, morire. Ma se l'anima e immortale, deve essere immortale in tutti i sensi. Non puo essere mortale in un senso e non esserlo nell'altro. L'idea di una creazione alla nascita implica una corrispondente distruzione alla morte. Non e ragionevole ritenere che l'anima entri in questo mondo per la sua prima e unica esistenza fisica, e poi venga gettata nell'esistenza spirituale senza fine. Come dice Emerson: <>. La reincarnazione e l'unica dottrina che fornisce una soluzione compiuta della cosi lungamente disputata questione del <>. Non puo esistere maggiore ingiustizia nel mondo del fatto che io stia soffrendo per le trasgressioni dei miei avi. Questa responsabilita per i nostri peccati e le nostre miserie e solo una pura invenzione di alcuni teologi. Nessuno, se non lo stesso individuo, puo essere accusato per le sue cattive azioni. 99 For Personal & Private Use Only
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________________ Non sono i tribunali fondati sulle idee di giustizia? Sara mai giustificato un giudice che siede sul trono della giustizia se accettera la morte per volontario suicido del signor B come giusta pena per un omicidio commesso dal signor A? E se lo facesse, non sarebbe lo stesso giudice deferito davanti a una Corte superiore avendo consapevolmente permesso il suicidio di B? Ma a noi chiedono di credere che la colpa di un uomo possa essere lavata dalla sofferenza di un altro! La dottrina della reincarnazione ci viene in aiuto quando guardiamo all'inequita e al male del mondo, in cerca di risposte. Perche un uomo nasce ricco e un altro povero? Perche un uomo nasce nell'India centrale tra i cannibali e un altro in una tranquilla regione pacifica dell'India? Perche la regina Vittoria e nata per governare su territori sui quali non tramonta mai il sole e perche un lavoratore nasce a Burma per lavorare come schiavo nel giardino di piante da the di un inglese? Qual e la causa di queste apparenti ingiustizie? Anche quelli che credono in un Essere creatore dell'universo dovrebbero credere in questa dottrina della reincarnazione, in modo da esonerare Dio dall'accusa di crudelta. E adesso vediamo se la Bibbia dei cristiani ci aiuta nel sostenere questa dottrina. Nei Proverbi di Salomone noi troviamo passaggi (Proverbi VIII, 22-31) che provano la preesistenza dell'anima e non la creazione a un certo tempo. Gli ultimi due passaggi provano anche una precedente vita fisica. Vediamo Geremia 1, 5: <>. Questo mostra che anche i profeti dovevano essere esistiti precedentemente. Anche nel Nuovo Testamento e data sufficiente evidenza della reincarnazione. In Giovanni IX, 2 una domanda e posta a Gesu dai suoi discepoli: <>, in riferimento alle due popolari teorie del tempo, quella di Mose, che predico che le colpe dei padri sarebbero ricadute sui figli fino alla terza e quarta generazione, e quella riguardante la teoria della reincarnazione. Egli semplicemente afferma: <Page #103
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________________ ha peccato ne i suoi genitori>>, ma non nega la preesistenza di quell'uomo. Cosi nelle Lettere ai Galati VI, 7 troviamo: <>. Paolo qui non intende che cio che un uomo ha seminato nell'esistenza fisica lo raccogliera in quella spirituale, perche nel passaggio successivo dice: <>. Anche le parole di Gesu confermano questa dottrina. In Matteo XI dice: <>. Non intende forse Gesu che Giovanni era la reincarnazione di Elia? E inutile moltiplicare gli esempi presi dalla Bibbia. Perche ogni onesto studioso cristiano deve comprendere e riconoscere che la verita della dottrina della reincarnazione non dipende dall'essere piu o meno citata in una Scrittura. Ma qualcuno potrebbe dire: <>. Chiedero a queste persone: <>. Sicuramente, finche viviamo in un corpo, la esercitiamo tramite il cervello. Nel passare da una incarnazione a un'altra, l'anima non porta il suo cervello precedente nel nuovo corpo. Anche nel corso di una sola vita, ricordiamo sempre proprio tutto del nostro passato? Possiamo ricordare in dettaglio quell'epoca meravigliosa che e l'infanzia? Questa dottrina della reincarnazione e comune all'induismo, al buddhismo e al jainismo. Su questa idea, tutte e tre queste grandi dottrine hanno costruito alti codici di moralita piuttosto simili l'uno con l'altro. 101 For Personal & Private Use Only
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________________ L'idea del karma e molto complessa. Abbiamo accennato a questo precedentemente. Il punto principale e che questa teoria non e la teoria del fatalismo ne la teoria in cui l'essere umano e incatenato a qualche legame, il che porterebbe comunque al fatalismo; siamo liberi di fare molte cose, siamo anche non liberi di farne altre, e noi non possiamo in tutti i casi essere liberi dai risultati prodotti dai nostri atti. Alcuni risultati possono manifestarsi con grande forza, altri molto piu debolmente, altri ancora sono di natura particolare e necessitano tempo per evidenziarsi, mentre l'influenza di altri risultati puo essere rimossa molto semplicemente, come nel caso di fatti avvenuti incidentalmente senza nessuna volonta precisa e senza intenzionalita. In alcuni casi noi possiamo contrastare gli effetti delle nostre azioni passate, volendolo. Cosi la teoria del karma non e in nessun senso una teoria del fatalismo, ma sostiene che tutti noi non raggiungiamo un obiettivo se non lo desideriamo, e che non possiamo raggiungerlo se non ci impegniamo personalmente a fondo, e che la nostra condizione presente e l'effetto dei nostri atti, pensieri e parole dello stato passato. Dire che noi raggiungeremo lo stato perfetto semplicemente per aver accettato un <> impartitoci da un'altra persona, sarebbe una teoria del fatalismo; sarebbe uguale a sostenere che coloro che hanno vissuto uno stato puro e virtuoso ma non hanno accettato un determinato <> non raggiungeranno lo stato perfetto, mentre coloro che hanno accettato quel determinato <> raggiungeranno lo stato perfetto esclusivamente per questa ragione, senza nessun altro merito. Il jainismo e semplicemente questo: seguendo il principio divino che e presente nel nostro Se, quando e completamente sviluppato, anche noi diventeremo come Cristo, con la crocifissione della natura piu bassa sull'altare di quella piu elevata. Anche nel jainismo e usata la croce come simbolo. Tutti gli esseri viventi devono attraversare diverse condizioni ed evolversi dalla piu bassa alla piu elevata, e cio non puo avvenire senza il possesso dei tre strumenti necessari: Retta Fede, Retta Conoscenza e Retta Condotta. La Retta Fede e, realisticamente 102 For Personal & Private Use Only
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________________ parlando, credere che l'anima rimanga sempre se stessa dopo la morte, e che mantenga sempre la propria natura senza cambiare. Abbiamo qui espresso questo concetto con un linguaggio chiaro, senza nessuna parabola o metafora, ma quando spieghiamo queste verita alle masse, storie o illustrazioni possono essere necessarie per condurre al reale significato. Ma dobbiamo comprendere che quelle sono solo parabole. Altri utilizzano la musica per supportare l'insegnamento della propria religione, ma quando comprendiamo i significati esoterici intrinseci di tutte le religioni, allora non vi e piu bisogno di dibattimenti, storie, illustrazioni, musica o parabole. E questo equivale ad aver colto il vero centro di tutte le reli gioni. Progresso spirituale Lo stato presente di un uomo e il risultato di tutte le esperienze precedenti e di una lunga continua evoluzione. L'evoluzione dell'anima dalla condizione arcaica alla presente offre una magnifica visione di sviluppo. Un grande filosofo dell'India ha detto che l'entita intelligente che in quel momento vive nel corpo umano e giunta dalla bassa condizione arcaica e ha compiuto soltanto meta del suo viaggio. L'altra meta sara facile per quell'uomo che vincera sull'ignoranza e sulle false idee. Non esiste un sentiero gia pronto. Il primo passo da compiere e realizzare la differenza tra reale e irreale, tra spirituale e non spirituale. Nessun uomo puo progredire finche non sappia distinguere tra il vero se e il corpo mortale. Vi sono diversi tipi di anime. Primo tipo. Vi sono anime che identificano se stesse con l'esterno e credono che il corpo sia il vero Se. Quando un uomo identifica la sua coscienza con il suo corpo, appartiene a questa classe e, finche egli rimarra di questa idea, dovra vivere in una condizione di vincolo e non potra liberarsi. L'incarnazione, in accordo con l'insegnamento di tutte le Scuole orientali, e som 103 For Personal & Private Use Only
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________________ mamente da evitare. Alcune persone, in Occidente, hanno un'idea sbagliata dell'incarnazione, la ritengono una condizione favorevole. Cosi non e: l'incarnazione non e una cosa buona in se, ma solo un mezzo per il raggiungimento di uno scopo. Secondo tipo di anime. Vi sono anime che hanno preso consapevolezza del fatto che il Se reale e diverso dal corpo e diverso dalla mente, ma non sono ancora distaccate e liberate dal corpo. Terzo tipo. L'Anima Suprema dello Spirito. Il processo di crescita per la condizione Suprema consiste nell'annullare l'esterno e, attraverso l'interno o <>, raggiungere lo stato supremo. Questo sottende un'infinita di significati. La crescita deve avvenire dall'interno e tutte le scienze e le influenze esterne sono soltanto aiuti o ausiliari. Annullare l'esterno, attraverso il distacco, non e cosa facile. La storia di un'anima ha il suo momento cruciale nell'incarnazione umana: questo transito sara decisivo nel bloccare il progresso dell'anima o nel farla procedere innanzi. Il nodo dei desideri terreni ci blocca; tagliamo il nodo dominando i desideri e procediamo avanti. Fatto questo, il progresso e assicurato. Un filosofo ha utilizzato una metafora per esprimere questo concetto: un gruppo di formiche scala un albero. Qualcuna e stanca e cade, altre sono bloccate nelle viscide essudazioni dell'albero, mentre altre arrivano in cima e si godono i frutti migliori. La legge dell'abitudine e quella tendenza interna che abbiamo acquisito con una continuata azione lungo una certa linea. Se abbiamo creato un'abitudine, possiamo disfarla. L'entita individuale ha molte personalita. Il corpo fisico si e abituato a pensare che il corpo stesso sia il Se. Comprendere tutti gli elementi dell'essere umano, poi raggiungere il dominio sui desideri, per cambiarli in forze piu elevate. Vi sono due modi di effettuare questo progresso: uno e naturale, l'altro e scientifico. Il metodo naturale consiste nel non compiere nessuno sforzo ma affidarsi alle forze intorno a noi. Questo necessita di tetishi lussbi. e potremmo rischiare di restare stazionari. 104 For Personal & Private Use Only
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________________ Possiamo rischiare anche di essere attratti dalle cose terrene e ritardare il nostro progresso. Anche il metodo scientifico ha un cammino angusto. Dobbiamo tramutare i desideri in forze spirituali. E in potere di ciascuno tentare di compiere questo passo decisivo. Questa intera filosofia richiede una conoscenza della legge di causa ed effetto in modo da saper determinare in anticipo quale sara il risultato delle azioni compiute. L'uomo e un essere composto da molti fattori. Se vi sono cause che oscurano il senso della coscienza, cosi vi sono cause che oscurano la coscienza spirituale. E la mente che causa legami e che causa liberazione. Oltre ai fattori di causalita, vi sono altri dolori e piaceri, la mancanza di essi, la personalita... e ciascun fattore ha una sua propria causa. L'individualita e sempre la stessa, la personalita cambia continuamente. Vi sono quattro cose difficili da ottenere per l'anima. Prima: la condizione umana. Necessita di milioni di anni. Seconda: ascoltare la verita. I ricercatori della verita sono pochi perche c'e normalmente qualche fine personale da ottenere. La maggioranza degli esseri umani e cosi coinvolta dagli scopi umani che non ha tempo di ascoltare la verita. Terza: la Retta Fede nella verita. Molti comprendono la verita ma non credono in essa. Considerano un merito dubitare di tutto. Quarta: la pratica della verita. Dobbiamo procedere passo dopo passo in questa direzione. C'e solo un modo, occorre attuarlo, e deve essere fatto per nostra volonta. Niente ci puo costringere. Il piu piccolo seme dello Spirito in noi sta sempre cercando di manifestarsi e germinare. Gli ostacoli sono autocreati. Li dobbiamo rimuovere con le nostre sole forze e il nostro impegno personale. Liberazione, retta conoscenza e nonviolenza La filosofia dei jaina ci insegna che ogni anima (Atman) e una separata individualita non creata ed eterna nell'esistenza, e 105 For Personal & Private Use Only
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________________ che ogni anima individuale e vissuta da tempo senza inizio, si e evoluta dalla piu bassa alla piu alta condizione tramite la legge del karma, o di causa ed effetto, e finche le forze generate nelle vite precedenti non sono state completamente eliminate, deve, dopo la morte fisica, formare un altro corpo finche, tramite i processi evolutivi, mostrera la sua assoluta purezza. La sua piena perfezione e allora manifesta. Questa perfezione dell'individualita si chiama nella filosofia jainista Nirvana o Mukti. L'individualita non e incorporata in nulla, ne e annullata. Non viene distrutta, non si trasforma in un altro ego o in un essere supremo; se ci si chiedesse se nella condizione di Mukti (Salvezza) c'e un solo ego o una pluralita di ego, risponderei con le parole di un Maestro jaina: <>. La nostra idea e che l'anima sia in grado di comprendere ogni cosa nelle giuste circostanze. La conoscenza acquisita in queste condizioni e di una natura piu profonda e piu corretta perche gli ostacoli che troviamo sulla via della scienza qui non ci sono. Le scienze commettono errori e pensano di non farlo, mentre la conoscenza deriva da deduzioni-intuizioni che noi otteniamo a prescindere dalle nostre premesse scientifico-razionali. Con questo non intendiamo dire che vi siano sempre errori nella conoscenza acquisita tramite i sensi e la materia, ma alcune volte e possibile; e, quand' anche questo tipo di conoscenza fosse corretta, in molti casi non potremmo comunque fare affidamento su questa. La forma di conoscenza piu elevata e la conoscenza diretta derivata dall'anima senza l'assistenza di alcuna cosa esterna. Questa e la conoscenza delle anime liberate, ed e anche la conoscenza degli esseri umani che sono proprio sul punto di essere liberati, o che sono passati attraverso il corso della disciplina mentale, morale e spirituale e hanno quasi portato a ter 106 For Personal & Private Use Only
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________________ mine il processo di disgregazione delle energie karmiche accumulate in passato, generando al contempo forze spirituali, e, grazie alla disciplina e all'evoluzione spirituale, sono diventate recettive. L'anima vede ogni cosa quando e arrivata al giusto stato; conosce tutto ed e pienamente cosciente; coscienza significa, prima di tutto, conoscenza di se stessa: la conoscenza implica comparazione con qualcos'altro e non c'e individualita senza comparazione. Noi quindi diciamo che l'anima, nella sua piu elevata esistenza, sa di essere perfettamente separata dalle altre cose per quanto riguarda esperienza e conoscenza. Ma, per quanto concerne la propria natura, finche esiste un senso di separazione, non esiste occasione o opportunita per l'anima di elevarsi ancora perche, quando l'anima pensa che sta vivendo una esistenza sua propria, sta considerando il proprio se individualmente e separatamente rispetto agli altrui se, e quindi pensa che qualsiasi cosa avvenga intorno a lei potra arrecarle beneficio o danno. Se l'anima pensa che la vera vita consista nel fare del bene, nell'amare le altre anime e nell'operare per portare a compimento il suo vero obiettivo, allora crescera ancora e alla fine raggiungera la condizione piu elevata. La condizione dell'anima, come ho detto, e la piu alta quando vi e perfetta consapevolezza, conoscenza e beatitudine; noi esprimiamo questa idea in sanscrito come: <>. Questa condizione dell'anima non puo essere da noi descritta perche una descrizione e il prodotto di una mente finita e quando l'anima diventa infinita nessuna mente finita puo esprimere pienamente la condizione di quello stato infinito. Gli attributi che noi diamo, comunque, a quella condizione dell'anima sono molto ampi. Ma lasceremo non descritte molte cose, non abbiamo il potere di esprimere tutti i nostri pensieri. Come possiamo esprimere allora questo stato dell'anima il cui potere e la cui conoscenza sono infiniti? I jaina hanno studiato la natura dell'anima e dell'universo da questi punti di vista e hanno derivato un bellissimo principio 107 For Personal & Private Use Only
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________________ che tutti, anche se appartenenti a nazioni e religioni differenti, possono comprendere. La Bibbia dice: <>; basandosi sullo stesso principio, i jaina praticano l'amore universale, intendendo che noi non dobbiamo uccidere nessun essere vivente. Tutti quelli che sostengono che la Bibbia non intenda questo, ma intenda soltanto <>, vogliono leggere solo una parte del vero significato di questo comandamento. Perche dobbiamo interpretare le leggi di una religione dal piu limitato punto di vista? Dobbiamo tenere in considerazione la natura, i suoi attributi e lavorare su tutte queste cose. Non possiamo derivare leggi che devono essere applicate all'intero universo semplicemente dalla nostra osservazione di una parte singola e limitata dell'universo. Se noi vogliamo descrivere correttamente la natura di tutte le diverse parti dell'univerSo, allora le leggi devono essere applicabili a tutte le sue parti. Se qualcuno pensa di avere il diritto di schiacciare, opprimere, uccidere esseri deboli o inferiori, allora costui non ha sufficiente forza per vivere senza distruggere la vita; la nostra filosofia dice che e grave peccato distruggere la vita, e che dobbiamo limitare i danni nei soli confronti degli esseri vegetali, dotati di minore percezione, causando cosi il male minore. Come negli affari, scegliamo l'affare che ci fornira il maggior profitto, ci permettera di eliminare le ristrettezze, l'affare nel quale avremo meno debiti; la massima condizione sara quella in cui non avremo debiti ne crediti, lo stato in cui noi possiamo vivere senza creditori e in una perfetta e libera condizione. Questa e una metafora della condizione di <<>>>>. Significati di salvezza La metafisica vedica insegna che la salvezza giunge con la conoscenza del Brahman: i vedantisti dicono che solo questo e reale. D'altro canto, il jainismo insegna che dal punto di vista ideale e trascendentale voi siete il Brahman; ma la sua eternita, 108 For Personal & Private Use Only
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________________ il reale Mukti, giunge dal solerte connubio tra lavoro e conoscenza insieme. Tramite lavoro e conoscenza insieme, dice il jainismo, l'individuo sviluppa e dispiega il proprio potenziale; inoltre l'affermazione <> verrebbe interpretata da un jaina col significato di <>. C'e un'enorme differenza tra implicito ed esplicito, tra essere in potenza ed essere in atto. Quelli che non riconoscono questa differenza non faranno mai un vero tentativo di diventare razionali e liberi. Secondo la filosofia dei jaina, la misura della verita e Samyagjnana, che significa conoscenza purgata da tutti gli elementi infatuanti. La costituzione di un uomo e tale che, non appena egli rimuove i vizi morali, il suo processo intellettivo fluisce in un puro canale. Posso aggiungere che conoscenza per la conoscenza e la moralita per la moralita non costituiscono l'obiettivo dei jaina. Infatti qualche forma di azione si accompagna sempre con qualche forma di conoscenza. Non incontriamo mai conoscenza senza azione, o azione senza conoscenza. Il vero avanzamento consiste nel fatto che entrambe siano coesistenti. Note conclusive Abbiamo evidenziato come l'ideale nella filosofia dei jaina sia rappresentato dalla perfezione fisica, mentale, morale e spirituale e, dopo la fine delle rinascite, dal raggiungimento dell'individualita spirituale perfetta che non scompare, non viene dissolta, non e fusa in un essere supremo, non e uno stato di incoscienza, ma persiste per sempre e consiste in consapevolezza perfetta e nella piu elevata rettitudine. Essendo questo lo scopo di ogni essere vivente, la vita in ogni sua forma e altamente rispettata dai jaina. L'universo non e solo per l'uomo, ma e un teatro di evoluzione per tutti gli esseri viventi. 109 For Personal & Private Use Only
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________________ <>, questo e il principio guida jainista. Ahimsa e la suprema dottrina. Le venerazioni, i cerimoniali, le istituzioni, i costumi e le tradizioni jainisti sono tutti centrati sul fulcro d'oro dell'Ahimsa. L'uomo, nel suo desiderio di migliorare, deve impegnarsi a compiere il massimo bene finche vive. Egli e obbligato a distruggere vita per sostentare la propria, ma deve distruggere il meno possibile limitandosi alle piu elementari forme di vita, i vegetali: in questo consiste l'alimentazione vegetariana stretta dei jaina, base irrinunciabile della nonviolenza pratica quotidiana. In base a queste regole auree (<>, Ahimsa, Vegetarismo), i jaina hanno costruito case per animali vecchi o malati in molte citta e villaggi dell'India, dove gli animali vengono nutriti e curati finche non muoiono di morte naturale. Il predicare questo grande principio di nonviolenza e compassione ha quasi interamente soppresso i sacrifici braminici sugli animali nelle regioni dove il jainismo ha avuto diffusione. 110 For Personal & Private Use Only
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________________ L'universo L'universo e eterno o non eterno? E permanente o transitorio? Naturalmente esistono molte opinioni differenti che non prenderemo, qui, in esame. Considereremo soltanto l'idea della filosofia jainista in proposito. Come abbiamo visto, i jaina sostengono che non possa essere esaminata una idea se non sono presi in considerazione tutti i punti di vista intorno all'idea stessa. Esprimiamo questo concetto della necessita della molteplicita dei punti di vista attraverso diverse forme o simboli, ad esempio utilizzando la storia dell'elefante e dei sette non vedenti che volevano conoscere che tipo di animale fosse l'elefante: ciascuno, toccando una parte differente dell'animale, ne conosceva la forma in modi talmente diversi per cui ciascuna posizione diventava dogmatica. Se si vuole conoscere che animale sia l'elefante, bisogna guardarlo da tutti i punti di vista e cosi e anche con la verita. Di conseguenza noi diciamo che l'universo da un punto di vista e eterno e da un altro non eterno. Nella sua totalita l'universo, preso come un intero, e eterno. E un agglomerato di molte cose, e questo agglomerato contiene le stesse particelle in ogni momento, quindi e eterno; ma e composto da cosi tante entita, ciascuna con i propri diversi stati in tempi diversi, che ogni parte non rimane sempre nello stesso stato. 111 For Personal & Private Use Only
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________________ Vi e cambiamento, vi e distruzione di singole entita, e nascita ovunque di nuove entita esistenti; quindi, se noi guardiamo l'universo da questo punto di vista, esso non e eterno. In questa filosofia non vi e evidentemente posto per una teoria della <>. Ma anche coloro che credono nella creazione non credono se non a questo, ma da un diverso punto di vista. Secondo il loro punto di vista, l'universo non nasce dal nulla, ma e un'emanazione che arriva da qualcosa di preesistente. Solo la condizione e creata perche tutte le particelle che la compongono, che prima erano in stati differenti, sono state conglobate. Per ogni forma della materia, indipendentemente dal fatto che questa forma duri per attimi o per secoli, se c'e stato un inizio, ci sara una fine. Gautama, il Buddha, si astenne dall'interrogarsi sull'inizio delle cose. Nella letteratura braminica, parlando della costruzione del cosmo, si fa spesso riferimento ai giorni e alle notti di Brahma, i periodi del manvantara e i periodi del pralaya. Ma i jaina, lasciando da parte tutte le espressioni simboliche, riaffermano con chiarezza la strada precedentemente indicata dagli avi, che insegna che la materia e l'anima sono eterne e non possono essere create. La filosofia jaina insegna che l'universo - la totalita delle realta - e infinito nello spazio ed eterno nel tempo; ma lo stesso universo, considerato dal punto di vista delle manifestazioni delle singole realta, e finito nello spazio e non eterno nel tempo. Particolari parti dell'universo hanno proprie leggi di cicli che corrispondono alle leggi di evoluzione e involuzione. I jaina insegnano che la totale realta conosciuta come Cosmo non ha inizio ne fine; non proviene da nulla e non verra mai distrutta completamente. La sostanza, in senso astratto, del Cosmo e permanente; le sue attivita sono mutevoli a ogni momento. Se <> significa la piu alta idea generale che noi possiamo formulare su un oggetto conosciuto, l'Universo e l'<>. Ed essendo un'idea astratta, non e divisibile. Dobbiamo 112 For Personal & Private Use Only
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________________ dire che e <>, senza cercare un secondo. Realisticamente parlando, la numerazione non si applica all'astrazione. Se, invece, <> descrive sostanze concrete aventi fondamentalmente diverse funzioni - differenze non solo di grado ma di tipologia -, allora abbiamo due grandi divisioni dell'Universo: il mondo animato e quello inanimato. Nella visione dei jaina, il mondo inanimato consiste in: materia, due elementi eterei conosciuti come Dharmastikaya e Adharmastikaya, e spazio. Il mondo animato consiste in innumerevoli specie di esseri viventi, ciascuno centro di forze complesse. Il tempo puo essere figurativamente definito <>, intendendo in modo generalizzato il mezzo delle attivita di esseri e cose. L'universo non e un contenitore di tutte le suddette sostanze, messe insieme e rese attive da un creatore extracosmico, ma un sistema di per se stesso, governato da leggi inerenti alla sua propria costituzione. Per legge non si intende una regola di azione prescritta da una autorita superiore, ma una proposizione che esprime l'ordine costante e regolare di alcuni fenomeni, o un costante modo di agire di cose ed esseri. Non e un comando ma una formula alla quale cose ed esseri si rifanno con precisione e senza eccezione, in definite condizioni e luoghi. Il jainismo non e un sistema teistico, nel senso di credenza nell'esistenza di Dio come creatore e regolatore dell'universo. L'Essere supremo, nella visione dei jaina, e una persona e non un Essere senza caratteristiche e senza qualita come il Brahman dei Veda. 113 For Personal & Private Use Only
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________________ Dio Sosteniamo che vi sia permanenza e distruzione all'interno delle molte energie che lavorano intorno a noi. Tutte queste forze stanno lavorando a ogni momento in noi e intorno a noi, e l'insieme di queste entita e chiamata dai jaina <>. I bramini lo rappresentano con la sillaba <>; il primo suono di questa sillaba rappresenta l'idea della creazione, il secondo della permanenza e il terzo della distruzione. Tutte queste sono energie dell'universo e, prese nel loro insieme, sono soggette a leggi fisse. Se le leggi sono fisse, perche le persone si inchinano a queste energie? Perche considerano l'energia collettiva come un dio o come Dio? C'e spesso un'idea del potere del male all'inizio della considerazione delle energie. Quando le ferrovie vennero per la prima volta presentate alle persone semplici dell'India che non avevano idea di che cosa fossero e che non avevano mai visto in vita loro una macchina o un carro che non si muovesse senza un cavallo o un bue, esse pensarono che ci fosse una qualche divinita nel motore, qualche dio o dea, e molti di loro si inchinavano di fronte al treno; ancora ai giorni nostri, in alcune parti dell'India, tra le persone della classe piu bassa, alcuni hanno ancora questa idea. Cosi a queste energie noi attribuiamo una personalita e, 115 For Personal & Private Use Only
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________________ dopo un lungo corso di sviluppo, noi simbolizziamo il nostro pensiero utilizzando immagini per renderlo intelligibile agli altri. Nei tempi antichi non c'era <> ma <>, non c'era <> ma <>, e in questo modo si attribuiva una personalita, una coscienza e caratteristiche di viventi a queste forze. Vi sono entita consce all'interno di queste forze, come vi sono entita viventi sui pianeti, ma queste forze di per se non sono entita viventi. Le energie sono classificate come creatrice, conservatrice e distruttrice, e queste tre entita sono considerate come parti componenti un'unica entita chiamata Brahma dagli induisti, cioe creazione nel senso di emanazione, conservazione nel senso di preservazione della forma, distruzione nel senso di distruzione della forma. L'idea di materia e qualcosa che puo essere percepita dai sensi, e le energie devono essere energie materiali, come coesione, magnetismo, elettricita, gravitazione; ma considerarle <> sarebbe l'idea piu materialistica: quindi i jaina scartano questa idea. Naturalmente essi ammettono l'esistenza di queste energie, che si possono ritrovare dovunque; ma esse sono soggette a leggi fisse che non possono subire interferenze da parte di nessuna persona, ne queste energie possono consciamente influenzare i nostri destini in riferimento al bene e al male. Dire che esse ci influenzano mostra soltanto la nostra ignoranza rispetto alle loro leggi. Chiamiamo tutte queste energie, prese collettivamente, <>. Vi sono innumerevoli qualita e attributi nella stessa materia, ed essi si manifestano in tempi e modi diversi. Noi non siamo in grado, senza un ulteriore sviluppo, di sapere quali energie siano inerenti alla materia; quando nuove cose vengono alla luce noi ci sorprendiamo e qualsiasi cosa sorprendente e considerata come proveniente dalla divinita; ma quando noi ne comprendiamo i principi scientifici, si rimuove la sorpresa e tutto 116 For Personal & Private Use Only
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________________ diventa altrettanto semplice come il sorgere e il tramontare del sole. Migliaia di anni fa, i differenti fenomeni della natura sono stati considerati, in piu parti del mondo, come l'operato di diversi dei o dee; ma quando sono stati compresi attraverso la scienza, questi fenomeni sono diventati semplici e l'idea di questi esseri divini dai grandi poteri e svanita. <>, potreste chiedere. Vi ho solo detto quello che non e. Ora vi diro quello che e. Noi sappiamo che c'e qualcosa oltre la materia; noi sappiamo che il corpo possiede molte qualita e poteri che non si trovano normalmente nelle sostanze materiali, e ha qualcosa che va ben oltre il corpo stesso e la sua morte. I poteri della natura possono essere assimilati dal corpo grazie a una qualita presente in esso. Questa qualita e da noi considerata la piu elevata ed e la stessa in tutti gli esseri viventi. Questo principio comune a tutti noi esseri viventi e chiamato <>. La divinita non e in tutti completamente sviluppata come nei salvatori del mondo, i grandi illuminati che per questo noi definiamo <>. Cosi l'idea che deriva dalle osservazioni del carattere divino proprio di tutti gli esseri viventi e da noi chiamata <>. Poiche vi sono cosi tante energie nel mondo, materiali e spirituali, nel metterle insieme diamo loro il nome di <>; noi separiamo le energie materiali e le mettiamo insieme tra di loro; e, nel separare e raccogliere le energie spirituali, le chiamiamo collettivamente <>. Facciamo una distinzione e veneriamo solo le energie spirituali. Come possiamo farlo? Un verso jainista dice: <>. Nel dare forma di preghiera a questa lode, noi non abbiamo l'obiettivo di ricevere qualcosa in cambio dall'entita o da quella natura spirituale, ma di diventare come essa. 117 For Personal & Private Use Only
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________________ Noi non speriamo che l'entita spirituale ci renda, tramite un qualche potere magico, come se stessa, ma, contemplando l'ideale che e davanti ai nostri occhi, noi saremo in grado di cambiare la nostra stessa personalita: verra rigenerata e si trasformera in un essere che avra le stesse caratteristiche della divinita che e la nostra idea di Dio. Cosi noi veneriamo Dio: non come un essere che ci dara qualcosa, non perche fara qualcosa per compiacerci, non per approfittarne in qualsiasi modo, non per ottenere benefici materiali o spirituali: non c'e nessun egoismo all'interno della preghiera jainista; e come praticare la virtu per la pratica della virtu, senza nessun altro motivo. Dio per noi significa l'aspirazione all'ottenimento dello stato perfetto di Liberato. Porgiamo omaggio al Perfetto per il bene della perfezione, e non per qualche ricompensa. Una delle preghiere dei jaina e: <>. La venero perche desidero diventare quella Potenza. Dio, nel senso di un creatore personale extra-cosmico, non trova posto nella filosofia jaina. Viene chiaramente negato un creatore del genere come illogico e irrilevante nello schema generale dell'universo. Ma si e d'accordo sul fatto che vi sia una essenza sottile alla base di tutte le sostanze, sia consce sia inconsce, che diventa causa eterna di tutte le modificazioni, e che viene denominata Dio. 118 For Personal & Private Use Only
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________________ Simbolismo jainista Scienza del simbolismo L'idea tipica degli studiosi occidentali rispetto ai simboli e alle scritture mistiche, e che l'origine di queste cose sia dovuta allo stadio primitivo della mente umana, che le persone inizino come bambini, al principio formulando i propri pensieri attraverso simboli, e, piu avanti, con idee astratte. Realisticamente parlando, questa teoria, nei fatti, non ha alcuna base. Nessun simbolo viene creato a meno che non vi sia prima una idea chiara e formata di che cosa si desideri rappresentare. Quindi, prima viene l'idea, dopo la rappresentazione attraverso immagini e simboli. Motivi per l'utilizzo dei simboli Vi sono vari motivi per cui si utilizzano i simboli. Perche non si dovrebbe usare un linguaggio normale per veicolare le verita piu alte e le scienze piu profonde? Penso vi siano quattro motivi. Il primo motivo e che vi sono verita cosi profonde che non dovrebbero essere sprecate o sminuite diffondendole a caso; come si suole dire, non si dovrebbero buttare le perle ai porci. Molti non desiderano impegnarsi per accostarsi a queste verita, For Personal & Private Use Only 119
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________________ quindi esse devono essere espresse con un linguaggio simbolico. Il concetto completo rimane esclusivo di coloro che desiderano comprenderlo pienamente. Cosi, la riservatezza e il primo motivo. Il secondo motivo e che, se esse venissero diffuse utilizzando un linguaggio comune, alcune persone potrebbero appropriarsene e usarle per danneggiare altri o se stessi. Cosi, la protezione e il secondo motivo. Il terzo motivo e la permanenza. Se un'idea e espressa con un linguaggio normale, dopo un certo periodo di tempo potremmo dimenticarcene; ma se e descritta sotto forma simbolica, possiamo ricordarcene piu a lungo. Il quarto motivo e che l'effetto prodotto dal simbolo e piu intenso rispetto all'impressione creata dal normale linguaggio. Questi sono i quattro motivi per cui esistono i simboli mistici. Uso dei simboli universali Tutte le antiche nazioni utilizzavano i simboli universali: romani, egizi, greci. Gli hindu, i persiani e gli egizi sono noti per il loro uso dei simboli. I rosacrociani, i massoni e altre societa segrete li usavano. Nessun dubbio sul fatto che andando avanti abbiano dimenticato il loro reale significato. Gli hindu, da tempi immemori, hanno usato la sillaba simbolica <> che viene ancora utilizzata per intendere i principi creatori, conservatori e distruttori. Alcuni pensano che la pronuncia di questa sillaba abbia un grosso effetto mistico di risveglio sui poteri occulti dell'uomo. Ma il vero significato e stato perso di vista dagli hindu, anche se e ancora preservato dalle comunita dei jaina. Allo stesso modo, la croce <> viene mal compresa e male interpretata da alcuni studiosi occidentali della nostra antica filosofia. L'idea originaria era molto elevata ma, col passar del tempo, le persone iniziarono a pensare che la croce <> rappresentasse solo la combinazione dei principi maschili e femminili. 120 For Personal & Private Use Only
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________________ Dato che viviamo nel piano fisico, siamo propensi alla parte materiale e pensiamo che sia necessario unire questi principi per la nostra crescita spirituale. In un piano piu elevato, l'anima e senza sesso e, quindi, quelli che desiderano salire piu in alto sul piano spirituale dovrebbero accantonare l'idea del sesso. Simbolo della Svastika I quattro raggi della Svastika rappresentano le quattro forme dell'esistenza delle anime non liberate: 1) la forma di vita piu bassa, nell'inferno; 2) la vita degli esseri <> (animali, uccelli, insetti, piante ecc.); 3) la vita umana sulla terra; 4) la vita degli esseri celesti. Le due linee A-B e C-D (l'orizzontale e la verticale) senza raggi non sarebbero altro che la croce greca. Noi aggiungiamo altre quattro linee, come rappresentato nell'illustrazione. Poi aggiungiamo tre punti, una luna crescente, e un punto all'interno della luna crescente; cosi la croce jainista e completa. Quando l'idea viene espressa parzialmente, puo venire male interpretata. Vi daro un esempio. C'e un verso jainista composto da due frasi; il significato della seconda frase e connesso con quello della prima, e queste due frasi devono essere espresse insieme. 121 For Personal & Private Use Only
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________________ I bramini, che sono stati in alcune epoche della storia dell'India nemici dei jaina, hanno estrapolato solo la seconda frase, che hanno interpretato col seguente significato: <>. L'idea diffusa in questo modo dai bramini e che non bisogna cercare protezione o riparo nei templi jaina neanche se si e sul punto di essere uccisi da un elefante. Se si prende anche la prima parte, allora cambia l'intero significato: <>. Cosi, nel caso della Svastika, se si prendono solo la croce con le linee laterali, non si puo avere il vero significato, mentre, se aggiungiamo i punti e la linea della luna crescente, allora la totalita del significato e di fronte a noi. L'idea rappresentata e che vi siano quattro gradi di esistenza delle anime nell'universo materiale. Il primo e lo stato piu basso. Quando l'anima evolve da quello stato, arriva allo stato successivo, la vita sulla terra di animali, piante, uccelli ecc. Successivamente, l'anima evolve nel terzo stato, la vita umana. Poi nel quarto stato, quello celestiale. Uso la parola celestiale per intendere la vita in mondi diversi dal nostro. Tutte queste sono combinazioni, su scale differenti, di materia e anima. Il piano spirituale e quello in cui l'anima e interamente liberata dai legami con la materia. Per raggiungere quel piano bisogna lottare per possedere i tre gioielli, rappresentati dai tre punti: Retta Fede, Retta Conoscenza, Retta Condotta. Quando otterrete questi, sarete sul giusto sentiero. Altrimenti non c'e un corso stabilito per voi; voi siete, cosi come eravate, gettati indiscriminatamente in un grosso fiume e non sapete dove andare. Se voi otterrete, attraverso il vostro impegno personale, il possesso dei gioielli, la vostra base sara sicura e salda. Quando avrete Retta Fede, Retta Conoscenza, Retta Condotta, andrete 122 For Personal & Private Use Only
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________________ sempre piu in alto finche non raggiungerete lo stato della liberazione che noi rappresentiamo con la linea della luna crescente. Perche? Perche la luna crescente e la rappresentazione di una forma che sta per divenire sempre piu grande. Quando l'anima ha raggiunto questo stato e onnisciente. Quando ha raggiunto la sua piena consapevolezza il suo orizzonte diventa sempre piu vasto, in continua evoluzione ed espansione. L'interpretazione, secondo la visione dei jaina, della croce <> non ha niente a che fare con la combinazione dei principi maschili e femminili. Venerare i principi maschile e femminile, idee basate sul sesso, ancora piu basse anche del piano emozionale, non ci potra mai fare progredire realmente. Noi andiamo al tempio ogni mattina e, quando entriamo, segniamo questo simbolo della Svastika. Il motivo e da ricercarsi in quello che questo segno deve ricordarci: il grande principio in base al quale noi dobbiamo evitare la ruota dell'esistenza terrena, ottenere il possesso dei tre gioielli e quindi raggiungere il bene ultimo. Questi simboli intensificano i nostri pensieri e li rendono saldi e permanenti. Le linee orizzontali e perpendicolari rappresentano lo spirito e la materia. Il punto nella luna crescente rappresenta lo stato piu elevato, lo stato della liberazione che l'anima raggiunge quando ha ottenuto la piena consapevolezza e vive in eterno staccata dalla materia. Ho visitato lo Smithsonian Institution pochi giorni fa e vi ho visto molte di queste croci <>, che letteralmente significa buon auspicio (dal sanscrito <> = salute) e buona fortuna. Molte di quelle che ho visto, come mi diceva il dottor Wilson, sono state ritrovate negli Stati del sud dell'India, costruite in ceramica o intarsiate sopra utensili di uso quotidiano. L'idea e che le persone li credessero segni portafortuna. Gli attrezzi che usavano per ottenere la loro sopravvivenza erano 123 For Personal & Private Use Only
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________________ veramente fonti di potere per loro, quindi il desiderio poteva essere quello di porre segni su questi oggetti che, secondo il loro credo, avrebbero fornito loro prosperita e salute. In India e piuttosto comune l'uso di decorare questo tipo di croce sugli attrezzi come segno di buona fortuna. Il filo sacro Vi sono altri simboli presso i jaina. Uno e il filo sacro, usato sia dai bramini sia dai jaina. I bramini collegano la filosofia del filo sacro a una visione materialistica; sostengono che i tre punti rappresentino l'attivita, la passivita e l'abbondanza, le tre proprieta della materia primordiale. Noi jaina diciamo invece che i tre punti rappresentano le tre serie di profeti che sono fioriti in tutte le ere. Vi sono stati innumerevoli profeti ma noi consideriamo tre serie relativamente al nostro tempo, il passato, il presente e il futuro. Nel nostro immediato passato, ne abbiamo 24, nel presente 24, e nel prossimo futuro ne verranno 24. Quindi i tre punti del filo sacro rappresentano le tre serie di profeti che hanno lasciato il loro sublime insegnamento in eredita. Noi lo portiamo sulle nostre spalle e lo pratichiamo ogni giorno. E un simbolo della nostra volonta di praticare e obbedire agli insegnamenti a noi impartiti dai nostri profeti. L'albero di mango e le sei persone C'e un altro simbolo dei jaina, ed e quello dell'albero di mango e delle sei persone. Queste sei persone erano membri della stessa tribu. Esse volevano assaggiare il frutto del mango e andarono cosi nel boschetto di alberi di mango. Si avvicinarono a un albero di mango e uno di loro disse: <>. 124 For Personal & Private Use Only
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________________ Un altro disse: <>. Un altro ancora disse: <>. E un altro: <>>. Il quinto disse: <>. L'ultimo disse: <>. Qualcuno pensa che questo sia il simbolo della pigrizia, ma non lo e. E l'insegnamento del salvataggio e della protezione di una vita. Insegna a non sacrificare troppo per uno scopo limitato. Se hai un obiettivo, i mezzi impiegati devono essere commisurati con il fine. Il simbolo Om Il simbolo comune a tutte le religioni dell'India e l'<>. Nella filosofia dei bramini consiste in tre lettere, cioe A, U, e M. Quando queste tre lettere sono pronunciate insieme, in base alle regole dell'eufonia, suonano come Om. I bramini spiegano che questo simbolo rappresenti i principi creativi, conservativi e distruttivi. Quando si pronuncia la lettera A, si simboleggiano i principi costruttivi. Pronunciando la lettera A, il respiro arriva dalla gola, simboleggiando emanazione o creazione. La lettera U trattiene il respiro nella bocca per un certo tempo e, quindi, e il simbolo del principio conservativo. La lettera M ferma il respiro per un attimo e lo lascia uscire da un differente canale, le narici, simbolizzando distruzione e rigenerazione. Anziche dividere questo simbolo in tre lettere, noi jaina lo dividiamo in cinque: A, A, A, U, M. Di queste cinque lettere, quattro sono vocali, la quinta una consonante. L'intera combinazione suona anche qui Om. For Personal & Private Use Only 125
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________________ Queste sono le prime lettere di cinque nomi di grandi personaggi. La prima A e l'iniziale di Arhat [o Arihant], il profeta piu elevato, l'essere umano vivente nello stato perfetto mentre agisce in questo mondo terreno come maestro spirituale dell'Ordine dei jaina, l'essere umano che ha realizzato durante la sua esistenza terrena la vera natura della realta e ha vinto contro le passioni terrene. La seconda A (iniziale di Ashariry] significa: anime senza corpo, liberate dai vincoli materiali.. Mentre l'Arhat e vivente e, essendo dotato di corpo materiale, agisce come maestro spirituale, questi sono esseri liberati al termine dell'esistenza umana, non piu legati alla terra. Sono le anime liberate, gli esseri perfetti. La terza A rappresenta i maestri religiosi [gli Acharya] che non sono cosi in alto come gli altri, ma sono guide di una congregazione religiosa e potrebbero raggiungere uno stato piu elevato. La quarta lettera e l'iniziale di coloro che sono discepoli [Upadhyaya), studenti sotto un maestro religioso e che raggiungeranno lo stato piu elevato. La quinta e la prima lettera degli uomini santi, delle donne sante, dei monaci e delle monache che praticano i principi del jainismo (chiamati Muni). Il tutto, pronunciato, suona Om. Quando pronunciamo questa sacra sillaba noi portiamo davanti alle nostre menti queste cinque classi di esseri. Noi diamo significati spirituali a questo simbolo, mentre i bramini gli danno significati fisici. Se noi teniamo presenti come riferimenti nella nostra mente gli uomini santi e le donne sante, cresceremo passo dopo passo. Queste cinque categorie di persone hanno virtu e caratteristiche peculiari. I primi hanno 12 qualita, i secondi 8 qualita, i terzi 36, i quarti 25, i quinti 27. Se voi trovate le prime 12 qualita in un essere umano, allora quello e un Arhat. 126 For Personal & Private Use Only
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________________ Se ne trovate 25 allora appartiene alla quarta classe. Se ne ha 27, allora appartiene alla classe degli uomini e delle donne santi. Tutte queste qualita messe insieme fanno 108 qualita. Ecco perche vi sono 108 grani nelle corone che usiamo per pregare. Il motivo e che, quando sgraniamo le corone recitando e meditando i sacri Testi, teniamo a mente questi personaggi e queste qualita, affinche ci assistano nel nostro viaggio verso lo stato perfetto. Simboli sulla fronte Tutti i differenti gruppi religiosi e comunita spirituali dell'India hanno vari simboli segnati sulle loro fronti. Disegnano questi simboli con particolari tipi di impasto profu mato. I jaina usano legno di sandalo per dipingersi sulla fronte simboli dai diversi significati. Poche persone comprendono il significato originale di questi simboli. Il simbolo che i jaina pongono sulle loro fronti ha forma di cuore. Viene fatto proprio in mezzo alle sopracciglia, al centro. La nostra fisiologia ci dice che qui c'e un centro nevralgico, un plesso, che diventa fonte di luce, di luce interiore. Quando stiamo compiendo un percorso di disciplina morale e spirituale vediamo molte cose, tramite questo centro, che non possiamo vedere tramite la normale vista. Quando attiviamo questo tipo di vista sappiamo che, tramite questo centro, noi andremo a ottenere il grandioso potere della luce. Il nostro scopo, durante la venerazione nei templi, non e quello di ottenere ricchezze o beni materiali, ma di acquisire quel potere tramite il cui aiuto possiamo conoscere di piu. Noi vogliamo possessi spirituali, non materiali. For Personal & Private Use Only 127
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________________ Simbolo del Loto dagli otto petali Nei nostri templi, durante le cerimonie, disegniamo simboli su tavole di legno, marmo o metallo; uno di questi e il Loto dagli otto petali. Poniamo alcuni grandi principi o ideali in ciascuno di questi petali. Vi dico ora i nomi generici di cinque grandi personaggi. Il primo, l'Arhat, e inserito nel centro (1). Il secondo, l'anima liberata dal corpo, l'essere perfetto, in alto (2) Alla destra del centro, il maestro (3). Il quarto, lo studente religioso, in basso (4). Il quinto, l'uomo o la donna santi, alla sinistra del centro (5). Nei petali agli angoli posizioniamo la Retta Conoscenza (K), la Retta Fede (B), la Retta Condotta (C) e la Retta Energia (E). Quando sgraniamo la corona, pensiamo agli Arhat e contempliamo le loro qualita peculiari; poi pensiamo e contempliamo i principi e le qualita del secondo gruppo, e cosi via. Se noi ci concentriamo sopra queste qualita senza pensare a null'altro, la nostra mente procedera sulla strada del suo progresso. 128 For Personal & Private Use Only
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________________ Fiabe jainiste For Personal & Private Use Only
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________________ La compassione dell'elefante C'era una volta un elefante che viveva in una foresta insieme ad altri animali. Un giorno un grosso incendio divampo nella foresta. Per salvarsi, tutti gli animali, compreso l'elefante, corsero a mettersi al riparo in un'area sicura. In poco tempo la zona divenne sempre piu affollata e si riempi di animali. L'elefante, per un improvviso prurito, sollevo la zampa e, approfittando dell'occasione, un coniglio salto velocemente a occupare lo spazio libero che si era creato. Nel momento in cui l'elefante stava per riappoggiare la zampa, si accorse del coniglio seduto e, per evitare di ucciderlo o di fargli del male, rimase con la zampa sollevata. L'incendio duro tre giorni e, in tutti quei giorni, l'elefante rimase con la zampa sollevata. Quando il fuoco si placo, tutti gli animali, compreso il coniglio, se ne andarono. L'elefante si sentiva felice di aver salvato e protetto la vita del coniglio. Ma, quando cerco di appoggiare la zampa, non ci riusci perche il suo corpo era rimasto bloccato. Cadde. E mori. Come conseguenza della sua compassione e della sua cura verso un'altra vita, l'elefante rinacque come Principe nella vita successiva. 131 For Personal & Private Use Only
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________________ Il monaco Metarya, l'orafo e l'uccellino Metarya era nato in una famiglia di Paria, gli intoccabili. Poiche il jainismo non crede in nessuna discriminazione di casta e considera tutte le anime uguali, Metarya fu ammesso come monaco e divenne discepolo del Signore Mahavira. Un giorno, sotto un sole molto caldo, il monaco Metarya arrivo nella citta di Rajgriha. Camminava a piedi nudi, non portava cappello ed era completamente rasato. Andava a elemosinare un po' di cibo in ogni casa indipendentemente dalla ricchezza o dalla poverta del proprietario. Arrivo alla casa di un artigiano molto famoso in citta per la sua arte orafa. Persino il Re Shrenik ammirava le sue capacita. Quando il monaco Metarya arrivo nel cortile della casa dell'orafo, quest'ultimo stava lavorando piccole gemme d'oro da utilizzare per creare bellissimi gioielli. Quando vide il monaco, l'orafo si senti molto felice e ono rato. Smise subito il suo lavoro, si inchino al monaco e lo ringrazio per l'onore che gli aveva conferito con quella visita. Mentre l'orafo era in cucina a prendere del cibo da offrire in elemosina al monaco, un uccellino scese dal ramo di un albero e, credendole semi, prese alcune gemme d'oro. Il monaco se ne accorse e osservo l'uccellino tornare sull'albero con le piccole gemme nel becco. 132 For Personal & Private Use Only
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________________ L'orafo torno e offri del cibo accettabile per un monaco, cioe vegetariano e non proveniente da violenza o sfruttamento. Dopo aver accettato il cibo, il monaco ringrazio e riprese il suo cammino. Quando l'orafo torno al suo lavoro si accorse pero che mancavano alcune gemme d'oro. Cerco dovunque ma non riusci a trovarle. L'unica cosa che riusciva a pensare era che le avesse prese il monaco. Penso che forse le costose gemme avevano tentato il monaco oppure, addirittura, che non si trattasse di un vero monaco bensi di un malfattore travestito. Gli corse dietro e lo trascino a casa. Gli chiese se avesse preso lui le gemme d'oro ma il monaco, calmissimo, rispose: <>. L'orafo, ormai arrabbiatissimo, insistette con l'interrogatorio: <>. Il monaco penso che, se avesse raccontato all'orafo la verita, egli avrebbe senz'altro ucciso l'uccellino e che tale violenza non era assolutamente da permettere. Non disse nulla e mantenne la calma. L'orafo si convinse che, poiche non rispondeva, il monaco stava nascondendo l'oro. Si arrabbio ancora di piu e inizio a colpirlo. Il monaco rimase ugualmente calmo e quieto. L'orafo, reso sempre piu furioso dalla calma e dall'immobilita del monaco, decise di dargli una lezione. Lo fece stare sotto il sole con una striscia di cuoio bagnata legata intorno alla testa. Il cuoio, seccandosi, inizio a restringersi e a procurare grande dolore al monaco. L'orafo era convinto che, prima o poi, non potendo resistere a tanto dolore, il monaco avrebbe confessato. Non era in grado di comprendere quanto questo monaco fosse compassionevole e altruista, disposto a donare volentieri la propria vita per salvare la vita di un uccellino. Il monaco soffriva atrocemente ma non esito mai e manten 133 For Personal & Private Use Only