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soddisfatto né insoddisfatto. Cosí scaturisce la domanda: «Che senso ha la consuetudine di adorare dio?». I filosofi jaina dicono che l'adorazione di dio non deve essere finalizzata al compiacimento di dio ma all'autopurificazione di chi la pratica. L'adorazione e la contemplazione di dio risvegliano sentimenti di non attaccamento in chi le pratica. Le buone compagnie inducono buone qualità e le cattive compagnie inducono cattive qualità. «Buona compagnia, buone influenze; cattiva compagnia, cattive influenze», si dice. Che cosa significa «essere in compagnia di dio»? Significa pensare a dio, tenerlo nella propria mente, contemplarlo, adorarlo. La sua costante e stretta compagnia ha un'influenza purificatrice, col risultato che i sentimenti viziati da attaccamenti e da avversioni iniziano a decrescere. Questo è il principale e reale frutto dell'adorazione di dio. Dio nulla si aspetta dall'adorazione del fedele, cosí come dio non intercede in favore del fedele. La devota adorazione di dio eleva spiritualmente l'anima. Attraverso la meditazione sulle pure qualità di dio il jaina ricorda ogni giorno a se stesso che è possibile giungere allo stato spiritualmente piú elevato; purifica la sua mente attraverso la contemplazione della purezza e fortifica il suo cuore per l'arduo viaggio verso la liberazione. L'adorazione, per i jaina, non è finalizzata né alla richiesta di grazie, né alla domanda di perdono.
Nel settimo capitolo Gandhi tratta la simbologia jainista spiegando il significato dei principali simboli jaina.
Il presente lavoro è senza dubbio un buon manuale sulla filosofia e la religione jainiste. Gandhi tratta la materia con autenticità e razionalità. Il suo è l'approccio piú ecumenistico. Il volume mostra l'attitudine a considerare le cose a trecentosessanta gradi di Gandhi, la sua stretta conoscenza dei temi del jainismo, la sua acutezza nell'arrivare a conclusioni reali, il suo costruttivo porsi domande, il suo essere dentro l'essenza della religione, il suo potere di comprensione e di espressione, la sua conoscenza della filosofia occidentale e dei sistemi filosofici indiani, il suo amore per la cultura indiana.
Gandhi fu un formidabile esponente della filosofia jainista,
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