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dire che è «l'Uno», senza cercare un secondo. Realisticamente parlando, la numerazione non si applica all'astrazione.
Se, invece, «realtà» descrive sostanze concrete aventi fondamentalmente diverse funzioni – differenze non solo di grado ma di tipologia -, allora abbiamo due grandi divisioni dell'Universo: il mondo animato e quello inanimato.
Nella visione dei jaina, il mondo inanimato consiste in: materia, due elementi eterei conosciuti come Dharmastikaya e Adharmastikaya, e spazio. Il mondo animato consiste in innumerevoli specie di esseri viventi, ciascuno centro di forze complesse.
Il tempo può essere figurativamente definito «sostanza», intendendo in modo generalizzato il mezzo delle attività di esseri e cose.
L'universo non è un contenitore di tutte le suddette sostanze, messe insieme e rese attive da un creatore extracosmico, ma un sistema di per se stesso, governato da leggi inerenti alla sua propria costituzione.
Per legge non si intende una regola di azione prescritta da una autorità superiore, ma una proposizione che esprime l'ordine costante e regolare di alcuni fenomeni, o un costante modo di agire di cose ed esseri. Non è un comando ma una formula alla quale cose ed esseri si rifanno con precisione e senza eccezione, in definite condizioni e luoghi.
Il jainismo non è un sistema teistico, nel senso di credenza nell'esistenza di Dio come creatore e regolatore dell'universo.
L'Essere supremo, nella visione dei jaina, è una persona e non un Essere senza caratteristiche e senza qualità come il Brahman dei Veda.
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