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era il sacerdote e la sua casa era il tempio. La fiamma sacra era accesa in ogni casa e gli inni venivano cantati con semplicità e devozione dall'intera famiglia. Quando si dovevano offrire sacrifici o dovevano essere svolti atti devozionali, la donna, sposa o madre, era la protagonista.
Un'altra bella immagine è quella delle donne erudite che, essendo esse stesse «rsis», cioè «sagge», a causa dei loro studi devozionali, compongono centinaia di inni e svolgono i sacri servizi esattamente come gli uomini. Il principale tra i nomi di queste eminenti donne, i cui esempi e saggi precetti ritroviamo nei dolci e sacri versetti di molti inni da loro composti, è quello di Visvavara; l'interpretazione del suo nome è essa stessa una commemorazione delle sue virtú e conoscenze: «la dama eletta».
Status morale degli indiani
Quale era lo status morale degli indiani prima che popoli stranieri invadessero l'India?
Se esaminiamo gli scritti greci, cinesi, persiani o arabi prima dell'invasione di Maometto, troveremo in essi la descrizione del vero carattere nazionale degli indiani, e cioè il rispetto della verità e della giustizia. Arriano nel secondo secolo, Hiouen Thsang, il famoso pellegrino buddhista, nel settimo secolo, e Marco Polo nel tredicesimo secolo, tutti loro hanno scritto, con le piú alte parole di apprezzamento, del carattere degli indiani nella loro amministrazione e nella loro giustizia.
Quale governo in Europa o in America può aver la pretesa di possedere questa virtú?
Il geografo maomettano Idrisi dice: «Gli indiani sono naturalmente inclini alla giustizia e non se ne allontanano mai nelle loro azioni. La loro buona fede, onestà e fedeltà agli impegni sono ben note ed essi sono cosí famosi per queste qualità che le popolazioni affluiscono nella loro nazione da ogni parte».
«Se mi chiedessero sotto quale cielo la mente umana ha piú
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