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Il monaco Metarya, l'orafo e l'uccellino
Metarya era nato in una famiglia di Paria, gli intoccabili. Poiché il jainismo non crede in nessuna discriminazione di casta e considera tutte le anime uguali, Metarya fu ammesso come monaco e divenne discepolo del Signore Mahavira.
Un giorno, sotto un sole molto caldo, il monaco Metarya arrivò nella città di Rajgriha.
Camminava a piedi nudi, non portava cappello ed era completamente rasato.
Andava a elemosinare un po' di cibo in ogni casa indipendentemente dalla ricchezza o dalla povertà del proprietario.
Arrivò alla casa di un artigiano molto famoso in città per la sua arte orafa. Persino il Re Shrenik ammirava le sue capacità.
Quando il monaco Metarya arrivò nel cortile della casa dell'orafo, quest'ultimo stava lavorando piccole gemme d'oro da utilizzare per creare bellissimi gioielli.
Quando vide il monaco, l'orafo si sentí molto felice e ono
rato.
Smise subito il suo lavoro, si inchinò al monaco e lo ringraziò per l'onore che gli aveva conferito con quella visita.
Mentre l'orafo era in cucina a prendere del cibo da offrire in elemosina al monaco, un uccellino scese dal ramo di un albero e, credendole semi, prese alcune gemme d'oro.
Il monaco se ne accorse e osservò l'uccellino tornare sull'albero con le piccole gemme nel becco.
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