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dere. Ciò permette di riconciliare tutte le scuole in contrasto, non inducendo nessuna di loro necessariamente ad abbandonare i propri “punti di vista” preferiti, ma provando loro che tutti i punti di vista delle altre scuole sono ugualmente difendibili, o, almeno, che essi rappresentano un qualche aspetto della verità che sotto qualche modificazione ha bisogno di essere rappresentato; proveremo anche che l’Integrità della Verità consiste in questa grande varietà dei suoi aspetti con l'unità relazionale di un ramificato principio omnicomprensivo.»
Gunaratana Suri, il commentatore di un lavoro jainista sulla Filosofia Comparativa dice: «Benché le varie scuole di filosofia, tramite bigotterie settarie, differiscano e si contraddicano l'un l'altra, esistono alcuni aspetti della verità in esse che si armonizzerebbero se fossero unite in un intero organico. Per esempio, i buddhisti sostengono la provvisorietà delle cose; i seguaci del sistema Sankhya ne sostengono l'eternità; i Naiyayika e i Vaisesika credono in eternità e non eternità indipendenti, essere e non essere, comunità e differenza, e nella non eternità del mondo. I Mimamsakas sostengono l'eternità e la non eternità, la separazione e l'identità, l'essere e il non essere, comunità e differenza e l'eternità della Parola.
Alcuni postulano invece il Tempo, la Natura, la Necessità, il Karma, o Purusa, come origine dell'universo; i monisti, che sostengono la dottrina "Parola-Brahma-Gnosi”, credono in questa identità.
I differenti aspetti della verità postulati da questi gruppi religiosi, se relazionati l'uno con l'altro, tutti insieme diventano una Grande Verità; ma se essi non si stringono la mano, si contraddicono l'un l'altro, e cosí facendo si trasformano in cose irreali, illusioni della mente».
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