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pio se il corpo è storpio, e di fatto morto quando il corpo perisce; quindi non vedo del buono in questa dottrina».
Recando il fuoco, si presentò ancora come allievo a Prajapati. Prajapati gli disse: «Bene, Indra, te ne eri andato con Virocana, abbastanza soddisfatto nel tuo cuore: che cosa ti ha riportato indietro?». Indra disse: «Signore, se il Sé è ben adornato quando il corpo è ben adornato, è ben vestito quando il corpo è ben vestito, allora il Sé sarà anche cieco quando il corpo è cieco. Quindi non vedo del buono in questa dottrina».
<Cosí è», disse Prajapati, «ma io ti spiegherò ulteriormente il vero Sé. Vivi con me altri trentadue anni».
Indra visse cosí con lui altri trentadue anni, dopodiché Prajapati gli disse: «Colui che si muove come felice in sogno, egli è il Sé, è l'immortale, colui che è senza paura, colui è il Brahman». Allora Indra se ne andò via, soddisfatto nel suo cuore. Ma prima che fosse tornato dagli dèi, vide la difficoltà: «Anche se è vero che il Sé non è cieco se il corpo è cieco, non è zoppo se il corpo è zoppo, non è storpio se il corpo è storpio, anche se è vero che il Sé non viene reso difettoso dai difetti del corpo, questi lo storpiano nei sogni se lo inseguono. Diventa anche conscio, com'è, del dolore e sparge lacrime nei sogni. Quindi non vedo del buono in questo».
Recando ancora il fuoco, tornò nuovamente come allievo da Prajapati.
Prajapati disse: «Bene, Indra, sei andato via soddisfatto nel tuo cuore, che cosa ti ha riportato indietro?». Indra gli parlò dei propri dubbi. Allora Prajapati disse: «Cosí è veramente, Indra. Ma io ti spiegherò ulteriormente il vero Sé. Vivi con me altri trentadue anni».
Visse con lui altri trentadue anni alla fine dei quali Prajapati gli disse: «Quando un uomo dorme, riposando perfettamente in pace, non sogna: questo è il Sé, questo è l'immortale, colui che è senza paura, questo è il Brahman». Indra se ne andò abbastanza compiaciuto; ma prima di tornare dagli dèi rifletté: «In verità uno, nel suo riposo senza sogni, non conosce il suo Sé, non sa che Egli è se stesso, non conosce niente di ciò che esiste». E concluse, stremato: «Non vedo niente di buono in questo».
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