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alle tue mucche né a nient'altro che faccia parte del mondo. È immerso nella meditazione e non ti può sentire. Non ha fatto niente. Avresti accumulato karma negativo nel fargli del male».
Il pastore si rese finalmente conto di aver commesso un errore. Si scusò con Mahavira e se ne andò in silenzio.
Anche l'essere celeste tornò nella sua Regione, felice per aver evitato sofferenze a Mahavira.
Il tempio degli scheletri
Continuando nel suo vagabondare, Mahavira arrivò un giorno in un villaggio vicino al fiume Vegvati.
Subito fuori dal villaggio, su una piccola collina, c'era un tempio circondato da tantissime ossa e scheletri.
Considerandolo un posto particolare ma appropriato per la meditazione, chiese il permesso agli abitanti del villaggio di utilizzarlo.
Molte persone andarono a rendere omaggio all'asceta Mahavira e lo informarono che, una volta, il povero villaggio era una grande e prosperosa città.
Tutto era cambiato da quando il demone Shulpani Yaksha, che danzava e rideva sopra cumuli d'ossa, aveva trasformato la città di Vardhaman in Asthikgram, il villaggio delle ossa.
Questi si era impadronito del tempio e non permetteva a nessuno di uscirne vivo.
Tutti cercarono di dissuadere Mahavira dall'andare al tempio. Ma Mahavira era determinato a togliere le radici della paura e a gettare i semi del coraggio.
Insistette e, alla sera, era completamente immerso nella meditazione proprio fuori dal tempio.
Quando scesero le tenebre, l'aria si fece piena di suoni che davano i brividi.
Shulpani, il demone con la lancia, apparve nel cortile ed emise suoni di tromba paurosi.
Era molto sorpreso di vedere un essere umano in meditazione senza paura.
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