Book Title: Lessenza Del Jainismo
Author(s): Claudia Pastorino, Editori Riuniti
Publisher: Jain International Ahmedabad

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Page 141
________________ Dopo aver sentito questo, uno dei dignitari disse: «Vostra Maestà, perché dare un pezzo della Vostra carne? Perché non prendere un po' di carne dal macellaio». Il Re replicò: «No, perché quando noi consumiamo vegetali fiorisce il commercio del fruttivendolo, mentre, se consumiamo carne, fiorisce il commercio del macellaio. Il macellaio deve uccidere un animale per darci la carne che gli chiediamo. Questo piccione è venuto a chiedere rifugio ed è mio dovere proteggerlo. Nello stesso tempo è mio dovere fare in modo che nessun'altra creatura soffra a causa delle mie azioni. Di conseguenza, darò al falco la mia stessa carne». Con queste parole, il Re prese la sua spada, si tagliò un pezzo di carne dalla gamba e la offrí al falco. Tutta la corte era ammutolita! Ma il falco disse al Re: «Oh Re! Io voglio una quantità di carne corrispondente a quella del piccione». Una bilancia fu portata a palazzo. Il Re appoggiò il piccione su un piatto della bilancia e mise la sua carne sull'altro. Il Re continuava a mettere sulla bilancia pezzi della sua carne ma non bastava mai. Con il cuore pieno di compassione, il Re decise di mettere tutto il suo corpo sulla bilancia. L'intera corte non riusciva a capacitarsi che il Re fosse disposto a donare la propria vita per quella di un insignificante uccello mai visto prima. Ma il Re sapeva che il suo dovere e la sua dottrina erano piú importanti di tutto il resto. Si mise sulla bilancia, sul piatto opposto a quello dove era posato il piccione, e iniziò a meditare serenamente. Non appena il Re si immerse nella meditazione, il piccione e il falco riassunsero la loro forma divina. . Entrambi i semidei si inchinarono al Re e dissero: «Oh grande Re! Che tu sia benedetto! Ci hai dimostrato di essere un Re coraggioso e compassionevole. Sia lode a Te!». Pronunciate queste parole, si inchinarono ancora, salutarono il Re e se ne andarono. L'intera corte esultò con parole di gioia: «Lunga vita al Re Meghrath!!». Qualche vita dopo, l'anima del Re Meghrath divenne il sedicesimo Tirthankara, Shäntinätha. 139 Jain Education International For Personal & Private Use Only www.jainelibrary.org

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