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Un nuovo bambino si uní al gioco.
Questo bambino era facile da battere: perdeva sempre e cosí dovette farsi cavalcare da tutti.
Anche il Principe Vardhamana batté il nuovo arrivato.
Pochi minuti dopo, mentre Vardhamana era sulla sua schiena, il bambino iniziò a crescere e a diventare sempre piú grande e alto.
All'inizio, gli amici di Vardhamana guardavano l'evento con curiosità.
Subito dopo, la faccia del bambino iniziò a trasformarsi in un orribile ghigno e i bambini si spaventarono e corsero via in preda al panico.
Alcuni bambini scapparono sugli alberi mentre altri corsero a casa dai genitori.
Vardhamana rimase invece calmo.
Il mostro continuò a crescere tantissimo; a un certo punto, Vardhamana coraggiosamente gli diede un pugno sulla testa. Il mostro cercò di disarcionare Vardhamana dalla propria schiena per evitare un altro pugno, ma non vi riuscí.
Alla fine, il mostro si arrese e chiese perdono. Vardhamana lo perdonò prontamente. Il mostro lo chiamò Mahavira, che significa Grande Eroe.
Da quel momento, il Principe Vardhamana venne chiamato Mahavira.
Toglimi dalla povertà!
Il Principe Mahavira diede via tutti i suoi possedimenti e divenne un asceta vestito solo di un telo leggero.
Il cuore di Mahavira traboccava di equanimità e di compassione. Sul suo volto, c'era sempre un sorriso spontaneo di beatitudine.
Camminava con passo sicuro e deciso nelle giungle piú pericolose, senza esitare.
Un pomeriggio sentí un debole richiamo dietro di lui. Un gracile e malato bramino, muovendosi adagio con l'aiu
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