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IL LIBRO DELLA COMPASSIONE RIVERENZA VERSO OGNI FORMA DI VITA
più moderna scienza occidentale: la vera differenza fra queste due "discipline" è che, mentre la scienza ha condizionato e condiziona profondamente la vita pratica degli individui che vivono nella nostra società, gli insegnamenti delle dottrine orientali nonviolente non sono assolutamente presenti nella nostra vita di tutti i giorni.
Spesso la lettura di testi contenenti insegnamenti così antichi e ambientati in condizioni economiche e sociali così diverse rischia di rimanere puro esercizio teorico o sterile discussione accademica. "È grigia, caro amico, qualunque teoria. Verde è l'albero d'oro della vita". È J. W. Goethe che parla, tramite quell' estasiante capolavoro che è il Faust.
Non è strano né inusuale vedere buddisti o pseudo-buddisti miliardari e goderecci, e reincarnazionisti o pseudo-reincarnazionisti carnivori.
Questa distanza spaziale e temporale fra i contenuti dei testi sacri orientali e la civiltà occidentale non può non portare a difficoltà nel seguire con coerenza i precetti fondamentali di alcune dottrine.
Tutto questo vale, a maggior ragione, per chi vuole seguire uno stile di vita totalmente nonviolento come quello jainista.
La nostra società tecnologicamente avanzata porta, come conseguenza di una ricerca ossessiva verso la maggiore produttività, un palese sfruttamento violento delle altre creature viventi, animali e vegetali.
La distruzione dell'ecosistema e la creazione degli allevamenti intensivi sono solo due dei numerosi esempi di questa "cultura".
Ciò che mi ha colpito e mi ha spinto a partecipare alla traduzione del "The Book of Compassion" è stato il coraggio, la disciplina e la profonda coerenza dei Jaina americani che, vivendo negli Stati Uniti, si sono trovati ad affrontare quotidianamente questi problemi.
La volontà di seguire fino in fondo il principio dell'Ahimsa, la Nonviolenza universale, ha portato alcuni studiosi Jaina a scrivere questo manuale, diffuso nelle comunità Jaina del mondo alla fine del 2001, che presenta sia la brutalità dell'uomo verso le altre creature viventi sia le possibili alternative per uno stile di vita pratico, attuale, occidentale totalmente nonviolento.
Vengono addirittura messi in discussione e pesantemente attaccati gli stessi rituali jainisti che, seguendo rigidamente alcune tradizioni, utilizzano attualmente alimenti ottenuti con la violenza.
"Il principio della Nonviolenza deve sempre essere rispettato".
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