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Precetti sulla vigilanza
160. Questo è con me e questo non è con me, questo è fatto da me e questo non è fatto da me: anche nel momento in cui pensi così sei attaccato dalla morte. Stando così le cose, come puoi essere disattento?
161. Chi dorme perde senza accorgersene tante buone cose di questo mondo. Quindi, rimani sveglio tutto il tempo e distruggi i karma accumulati in passato.
162. È meglio che il devoto resti sveglio e che il malvagio dorma: questo è stato detto dal Jina a Jayanti, la sorella del re di Vatsadeśa.
163. La persona saggia e con un'intelligenza acuta dovrebbe rimanere sveglia anche in mezzo agli addormentati; non dovrebbe compiacersi né rilassarsi, perché il tempo logora e il corpo è debole. Perciò dovrebbe rimanere sempre vigile, come il favoloso uccello Bhāranda.
164. La disattenzione è la causa dell'afflusso del karma. L'attenzione lo ferma. Chi non è attento è ignorante, chi è attento è saggio.
165. L'ignorante non può distruggere i karma attraverso le proprie azioni, mentre il saggio può distruggere i karma attraverso l'inazione, ovvero controllando le proprie azioni in modo da essere libero dall'avidità e dalle bramose passioni; essendo pago, non commette nessun peccato.
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