________________
Precetti sui «tre gioielli»>
213. Si ottiene il risultato desiderato quando c'è armonia tra la retta conoscenza e la retta condotta, perché un carro non si muove su una ruota sola. Similmente uno zoppo e un cieco, trovandosi insieme nella foresta, riescono ad arrivare in città se si aiutano a vicenda.
La comprensione dei «<tre gioielli»> dal punto di vista reale (niścaya-naya)
214. Che il sé sia caratterizzato dalla retta fede e dalla retta conoscenza è soltanto un'affermazione fatta dal punto di vista empirico (vyavahāra-naya). In realtà, ciò che trascende tutti i punti di vista viene chiamato il sé (samayasāra).28
81
215. Dal punto di vista pratico, i santi dovrebbero sempre osservare la retta fede, la retta conoscenza e la retta condotta. Ma essi sanno che, dal punto di vista reale, questi «tre gioielli» sono il sé.
216. Si dice, dal punto di vista reale, che l'anima che comprende i <<tre gioielli» insieme, e che non agisce altrimenti e non si allontana mai da essi, segue la via della liberazione.
217. La retta fede è l'anima assorbita in se stessa; la retta conoscenza è la conoscenza della vera natura dell'anima; la retta condotta consiste nel percorrere fedelmente questo sentiero.
218. Certamente, la mia anima è essa stessa la mia retta conoscenza, la mia retta fede, la mia retta condotta, la mia rinuncia alle azioni malvagie, il mio autocontrollo e la mia meditazione.
Jain Education International
For Personal & Private Use Only
www.jainelibrary.org