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Precetti sulla realizzazione spirituale
288. Si deve meditare sulla propria anima dopo aver acquisito il controllo sull'alimentazione, sulla veglia e sul sonno, in conformità con i precetti del Jina e con la conoscenza ottenuta grazie al maestro.
289. Un individuo, essendo diventato illuminato attraverso l'onnicomprensiva conoscenza, avendo rinunciato all'ignoranza e all'illusione e avendo posto fine all'attaccamento e all'avversione, ottiene l'emancipazione che coincide con la beatitudine suprema.
290. Un devoto servizio verso i maestri e i più anziani, un assoluto rifiuto della compagnia delle persone ignoranti, lo studio di sé, una dimora solitaria, la giusta considerazione del significato delle scritture, la pazienza: tutto ciò costituisce la via verso l'emancipazione.
291. Il monaco che compie gli esercizi ascetici ed è desideroso di equanimità mentale, dovrebbe assumere una quantità limitata di cibo che non derivi da violenze (puro), dovrebbe avere una compagnia intelligente e ben istruita sul significato delle scritture, e dovrebbe trovare un posto isolato in cui dimorare e meditare.
292. Gli individui che assumono un cibo salutare, controllato e moderato non necessitano dell'aiuto del medico; essi sono i medici di se stessi e si mantengono sani e puri.
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