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Johannes Bronkhorst
Perche esiste la filosofia in India?
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moderna, quindi una precondizione degli immense improvvisi sviluppi che hanno cambiato la vita sulla terra, rendendola praticamente irriconoscibile in appena due secoli." Sollevando tali questioni e considerando tali possibilità, la domanda che dà il titolo a questo scritto si rivela una sorta di meta-domanda
Vari autori enfatizzano il ruolo centrale della competitione interteorica nella crescita del la scienza: cfr. ad R. Horton, Pattern Theshin Afries and the West
E m apleligion and simor, Cambridge University Press, Cambridge 1992. DO01-346 (Tradition and Modernity R saggio originariamente pubblicato nel 1982). specialmente pp. 318 : G.E.R. Lloyd, Drystifying Mental Cambridge University Press, Cambridge 1990, rist. 1993. p. 37. Per la mancanza di dispo nibilità della scienza ad accettare i dettami dell'autorità, cfr. H. Flori Cohen, The Samific Relation A historiographical inquiry, University of Chicago Press, Chicago 1994. pp. 157-160. Landes, in The Walk and Party of Nations, cit. pp. 203 € 542, nota 9, menzionando Noah Efron, si riferisce a David Gans, un divulgatore della scienza naturale del primo Seicento, che negava alla magia e alla divinazione lo sta di sciente, poiché i loro praticanti non andavano d'accordo. Dovrebbe essere sottoli neato che anche una tradisione di indagine rarionale può perdere gran parte del suo spirito critico elevando uno o più dei suoi pensatori critici al rango di autori, come a un certo punto è accaduto ad Aristotele-cr. J. Decorte, Wharhinidale Weg Betrople geschiedenis van de wideo stret, De Nederlandse Boekhandel, Kapellen, Kok Agora, Kampen 1992, per una descrizione della filosofia medievale europea come tentativo di subordinare la razionali a un obiettivo più alto'; d'altra parte, per una discussione comparativa wille università medievali europee, istituzioni in cui era possibile lo 'scetticismo organizzato cfr. Hufl. Tu Rue of Farly Modern Scimia, cit. La questione, come e perché l'Europa occidentale, a differenza di molte altre parti del mondo, sia ampiamente riuscita a liberarsi della sua tradizione commentaria, non può essere affrontata qui (sulla nozione di tradizioni di esegesicfr. JB. Henderson, Sari , Can and Commary: Ac
c oncian and Wine gresit, Princeton University Press, Princeton 1991). Randall Collins e meno certo che l'Europa occidentale moderna si sa liberata da questa tradizione: La vita accademica torna a wolgersi in modo pre valentemente scolastico nel 1800 e nel 1900, sia in filosofia che in altre discipline. Lo sudio e il commento di testi classici dei tedeschi morti' occupa una gran parte della teoria sociologica contempo ranca; nel mondo accademico contemporaneo, più in generale, c'è una polemica sull'attenzione prestata al canone del maschi bianchi europei una polemica i cui risultati principali sono di allargare il canone, non di lavorare in un modo diverso dal commentario testuale (Id., The Sociolog Philosophies, cit. p. 793). Per una descrizione dello stato attuale della scienza moderna, della sua natura agonistica e dei grandi sforzi compiuti per costruire posizioni che possono resistere alle più insistenti critiche del colleghi concorrenti, sono utili le osservazioni di B. Latour, S. Woolyar, Laboratory Life. The social construction of find, Sage, Beverly Hills e Londra 1979, anche se fatte per sup portare una visione relativistica della scienza; cfr. anche M. Callon, Laponie d'un laboratoire in Las ce et ses Geese circulation des faits seimtifiques, La Découverte, Parigi 1989. pp. 173-214. Meno relativista, ma altrettanto interessante e H. Collins, T. Pinch, The Golem. What you should know about Scien, Cambridge University Press, Cambridge 1998. Cranche DL. Hull Sama Pres. Asmo Istionary of the social and
c ual dawn of sciar, University of Chicago Press, Chicago e Londra 1988. Riguardo alla rivoluzione scientifica e all'illuminio che ha avuto origine da essa Edward O. Wilson muove le seguenti osservazioni diventato di moda parlare dell'illuminismo come di una costruzione idiosincratica di maschi curopei di un'era puta, un modo di pensare una molte diverse costruzioni generate nel corso del tempo da una lezione di altre menti in altre culture, ciascuna delle quali merita una concentrata e rispetto attenzione. L'unica risposta ammissibile e si certo, fino a un certo punto, ll pensiero creativo è sempre prexos e cuni conoscenza ha valore. Ma ciò che conta di più nei tempi hinghi della storia e la seminali non il sentimento. Chiediamoci allo ra di chi fossero le idee che sono state i mi dellclica dominante e delle speranze condivise delu manità contemporanea, di chi quelle che hanno prodotto i maggiori progressi materiali, di chi quelle idee che allora furono originali che godono della maggiore emulazione. Per queste idee Tiluminismo, a dispetto dell'erosione della visione originale e a dispetto della fragilid di alcune delle sue premesse, può essere considerato l'ispirazione principale e solo della cultura alta occi dentale, ma, sempre di piu, dell'intero mondo. (ld. Cause the inity of knowledgAlfred A. Knopf, New York 1998. D. 22). I padri dell'illuminismo. ci dice Wilson, condividevano una passione per la demistificazione del mondo e la liberazione della mente dalle forze impersonali che la imprigionano, essieressiettero alla religione organizata leldi xarono la rivelazione e il dogma. (ivi. Pp. 21-22). Come ricorda Tilmann Vetter, di sono molte fowme di filia occidentale) che non hanno contribuito in alcun modo allo sviluppo della scienza muddernaAllan Grapard, seguendo una linea affine, mi fa notare che una parte importante della filia occidentale potrebbe non csere rappresentativa di una tradizione di indagine razionale, e che per questo il termine Tilosofianclito lo del presente lavoro è usato in un senso un po' ristretto
sulla filosofia indiana, in quanto essa riguarda il significato dell'esistenza della filosofia indiana dal punto di vista della storia umana in generale.
La questione di come e perché sia sorta in India la filosofia razionale si affianca ad un'altra: come e perché la filosofia razionale sorse in Grecia? A differenza della prima, la seconda domanda è stata affrontata in una vasta letteratura specialistica. Sembra chiaro che la nascita improvvisa della conoscenza scientifica e della filosofia nella Grecia antica sia strettamente correlata con l'abitudine dominante alla discussione critica e all'esercizio della persuasione, attività queste connesse alla peculiare situazione politica di allora. Geoffrey Lloyd, che sta compiendo importanti studi sulle origini e lo sviluppo della scienza e della filosofia greche, nel suo libro Magic Reason and Experience ha evidenziato il parallelismo che sussiste tra due importanti fattori: da un lato il modo in cui in Grecia, a partire dal VI secolo a.C., si è generata una discussione aperta e non meramente teorica su come regolare la società e su quali fossero i meriti ei demeriti delle diverse specie di costituzione, dall'altro la capacità che era la caratteristica prominente del pensiero speculativo greco-di sfidare gli assunti profondi riguardo alla 'natura' e di dibattere su problemi come l'origine del mondo. Egli quindi Osserva quanto segue: «Sotto certi aspetti sembra che abbiamo a che fare non solo con due sviluppi analoghi, ma con due aspetti dello stesso sviluppo.." Dopo aver supportato e illustrato questa osservazione in vari modi, egli afferma:
Quando l'intero corpo cittadino poté dibattere apertamente del governo dello stato, possiamo presumere che siano venute meno certe inibizioni-almeno in alcuni ambienti-a sfidare assunti profondamente consolidatie credenze sui "fenomeni naturali', sugli dei o sull'origine e l'ordine delle cose. Vale la pena di osservare fino a che punto i tratti più caratterizzanti di ciò che ho proposto di chiamare una tradizione di indagine razionale principalmente una discussione libera e senza inibizioni di tutti i problemi, anche in aree che potevano usurpare altre fonti autorevoli appaiano intimamente collegati alla situazione po litica della Grecia di quel tempo. Sono precisamente le inibizioni, la paura di usurpare quelle altre fonti autorevoli, a prevenire l'emergere di tradizioni di dibattito e di indagine razionale nella maggioranza delle società umane."
"Chr. JP. Vernant, Las origine de la pensie gregue, Presses Universitaires de France, Parigi 1962: G.E.R. Loyd, Magic, Ron and Experime: Studies in the origin and d e morarsima, Cambridge University Press, Cambridge 1979, cap. 4: Id, The R ution of Wisdom: Studies in the daim and practice of anim Grundma, University of California Press, Berkeley 1987. PP 78-79. Anche in K.R. Popper, Back to the Preserati (1959) ora in Id, Conjectures and Refutation: The growth of scintific knowing Routledge & Kegan Paul 1984. Pp. 149-190, G.E.R. Lloyd, Methods and Probim in Greek Saima, Cambridge University Press, Cambridge 1991, pp. 100-120. E. Jullien, Le dhour of l'accès: Stratégie du Chin, m Grier, Bernard Grasset, Parigi 1995, mostra fino a che punto il confronto una caratteristica comune della vita politica e militare dell'antica Grecia-abbia fatto sviluppare la racionalità, mentre invece nell'antica Cina, ove si evitava il confronto, non si sia sviluppata questa caratteristica
"G.E.R. Lloyd, Magic Reason and Experimar, cit., p. 249.
Ivi, p. 155
Il quesito de Joseph Needham (Quali furono i fattori inibitori che impedirono nella civiltà cinese l'avvento della scienza moderna, che invece avrebbe avuto luogo in Europa dal XVI secolo in avanti...)?. citato in Karl Wulff, Gike eisen naura chaftlichen Uniwersalus! En Kulturergleich mich China, Europod dem Islam. Traude Junghans, Cuvhaven & Dartford 1998, p. 9) potrebbe quindi trovare una risposta almeno parziale nell'assenza in Cina di una tradizione di indagine razionale, Wulle propone un'altra risposta cinesl semplicemente non avevano gli speci fici presupposti storici la cui concatenatione causb lo miluppo in Europa. (vi, p. 63), ed enumera tredici fattori che avrebbero giocato un ruolo importante nello wiluppo della scienza europea que