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Johannes Bronkhorst
Parchi esiste la filosofia in India?
del IV secolo a.C. o successivamente e potrebbe aver preceduto l'invasione di Alessandro, anche se ciò non è sicuro, pertanto l'influsso greco nel suo caso, se non è impossibile, è meno probabile.
Non dovremmo farci fuorviare da termini come 'razionale, pre-razionale e simili. Il primo non è un complimento, il secondo non è una critica. Ho già sottolineato che l'assenza di una tradizione di indagine razionale come è inte. sa qui non ha niente a che vedere con la stupidità o l'arretratezza. Le persone non diventano più intelligenti se appartengono a una tale tradizione, ciò che cambia è prima di tutto il loro atteggiamento: in una tradizione di indagine ra zionale come è qui prospettata i pensatori accettano devono accettare la legittimità di domande e critiche dirette anche a convinzioni approvate dalla tradizione, dalla rivelazione o dall'intuizione. Per sviluppare vasti sistemi filo sofici, un tale atteggiamento può essere essenziale. Abbiamo visto come la filo sofia vaisesika abbia introdotto la nozione di un Dio creatore per risolvere un problema del sistema, altri testi della stessa scuola non esitano a ridurre questo Dio a un elemento che si adatta alla sua ontologia. Nel caso di Panini non c'è. per quel che possiamo dire, nessun bisogno di mettere la tradizione in discus sione e forse, al contrario, la sua grammatica deve essere considerata un'elabo razione e sistematizzazione della comprensione tradizionale del linguaggio. Essa testimonia quindi l'intelligenza del suo creatore, ma non l'esistenza di una tradizione di indagine razionale, a cui egli può o meno essere appartenuto. Potrei dire di più su questo punto, ma mi fermero qui.
Vorrei tornare al meta-livello della nostra discussione. Le riflessioni prece denti suggeriscono che un elemento vitale della filosofia sistematica in India e in Occidente l'indagine e l'analisi razionale derivi da una fonte comune;" esso inoltre sembrerebbe assente ovunque nella storia dell'umanità eccetto. ovviamente, nelle diramazioni delle due tradizioni greca e indiana. Tutto ciò suggerisce che sia stato possibile fondare una tradizione indipendente di dibat
tito e indagine razionale solo una volta nella storia dell'umanità. Se aggiungiamo che, come ho fatto notare prima, il mondo moderno potrebbe non essere mai diventato quello che è senza la presenza di una tradizione di indagine razionale tanto essenziale per la scienza moderna, arriviamo a una domanda che ci mette in difficoltà: è un incidente storico che l'umanità sia arrivata allo stato attuale, caratterizzato da un lato da poteri prima insospettati, dall'altro dalla minaccia delle loro conseguenzeka
I giorni in cui si guardava alla storia della vita sulla Terra come a una marcia inarrestabile verso gradi sempre più avanzati di complessità e intelligenza sono arrivati alla fine: gli scienziati mostrano che la comparsa degli esseri umani non è stata altro che un incidente storico, che lo sviluppo di un alto grado di intelligenza, in esseri umani o in altri esseri viventi, non è stato in nessun modo la conseguenza inevitabile dell'evoluzione biologica. Essi indicano anche che, una volta comparsi gli esseri umani intelligenti, solo una quantità di coincidenze permise loro di fare i passi successivi verso il nostro stato attuale, sviluppando l'agricoltura e addomesticando gli animali, e tutto ciò solo in alcune parti del mondo. Il biologo evoluzionista Jared Diamond, nel suo recente libro, affascinante e stimolante, Guns, Germs and Steel, enumera una
Cfr. O. von Hinüber. Der Beyinin der Schrift und frühe Schriftlichkeit in India, Frana Steiner, Stoccarda 1990, p. 34: H. Falk, Schrift is alles indic. Ein Forschungsbericht mit Anmerkung, Gunter Narr, Tubinga 1993. P. 304. Vari studiosi preferiscono attenersi a stime precedenti della data di Panini, ma senza prove; cf. CH. Werba, Vhe Indoerice. Die primarne und stundaire Wurs de Sari Sprache. Pars Radios Primaria Verlag der OAW.Vienna 1997. p. 137 e nota 64. con rifer mento a studiosi precedenti le cui opinioni sono ugualmente prive di supporto. Sulla tendenza ad assegnare date più antiche alla letteratura vodica, compresa quella tardo vedica, cfr. J. Bronkhorst Lindienne les propisima, in Etudes de lettres (Revue de Faculté des lettres, Université de Lausanne) aprilegiugno 1989. Pp. 119-136.
K. Karttunen, India in Early Greek literature, Finnish Oriental Society, Helsinki 1989. Pp. 142-146, Id., India and the Hallmastic World, cit. p. 12 e nota 49.
Nel caso di Patanjali, d'altra parte, ci sono prove che egli abbia subito l'influsso del buddhismo post-palcamistuba, e che quindi, se l'ipotesi presentata in questo lavoro è accettata, almeno indirettamente quella dei greck cfr. Bronkhorst, The Mahame and the Developent huden Philosophy, cit; id., A Nore on Patanjali and the Buddhists, in Annals of the Bhandarkar Oriental Research Institute, 75 (1994), pp. 247-254.
Crancora). Bronkhors, The Variationist Panini and Vedic, in Indo-Iranian Journal, as (1982), pp. 273-282, in particolare pp. 280-281.
"F. Suaal, Grock and Vedic Grondtry, in Journal of Indian Philosophy, 27 (1999). pp. 105-127. argomenta che i matematici greci e vedici avevano una fonte comune, che non sarebbe tuttavia da cercare né in Grecia né in India, ma nella comune terra natia' dei linguaggi indiani e dell'antico indoeuropeo del Vicino Oriente, una terra che era situata nelle steppe lungo il fiume Oxus, ora chiamato Amu Darya, che para Turkmenistan Urbekistan Tarca ad es del Mar Casplo, o Bacuria e Margiana come erano chiamate nell'epoca dasic livi. 109) Ouest'ultima ipotesi deve essere distinta da quella presentata in questo per esse infatti sono largamente indipendenti
Ch. Lloyd, Magis son and Experims, cit., p. 258-L'antica Grecia è stata caratterizzata non solo da eccezionali sviluppi intellettuali, ma anche da una situazione politica sotto certi aspetti eccezionale, e le due cose appaiono connesse
Sull'idea di progreso nella società umana, cfr. R. Bronk. Pr a wde Ne Hand. The piilosophy and conto h advance, Warner Books, Londra 1998.
Anche la comparsa della vita animale-dando per assunto la presenza della vita microbiCa- è estremamente improbabile secondo P.D. Ward, D. Brownlee, Rare Earth. Why complex life is MNICOWON in the NRISE, Springer, New York 2000.
C. SJ. Gould, life Grandeur. The spread of all from Place to Darwin, Vintage, Londra 1996). Diamond, The Rise and Fall of the Third Climpar, Vintage, Londra 1991, pp. 184-195. Gato di seguito due passi significativi a questo riguardo. Le nostre menti sono una caratteristica esclusiva degli esseri umani e sono, in un senso molto concreto, i prodotti di un'insolita sfida riproduttiva che solo il riferimento simbolico era capace di affrontare un'internalimarione concreta di un'antica e persistente situarione evolutiva sociale che è unicamente umana. (T. Deacon Tu S ir Shes The folutione language and the use brain, Penguin Books, New York 1997, p. 410) - [Il nostrogene re è nato da una crisi ambientale [Tena Glaciale), il che vuol dire che potremmo non essere malati. D. La natura accidentale della nostra nascita evolutiva è stupefacente. Se uno stretto lembo di terra (hemodi Panama) non fosse salito dagli abimi per parare Oceano Atlantico dal Pacifico, la catena di eventi che ha fatto scattare l'evolusione del genere Homenon sarebbe mai cominciata. (S.M. Stanley Cuir la Ag. How a global tastopile allowed km len Freeman, New York 1998. 8. 215). Moli esperti forse non accetterebbero di negare l'esistenza di un progresso verso gradi più elevati di intelligenza tra le eccezioni dovrebbero essere menzionati I Stewart, J. Cohen, Figwmis of Rmlary. The dution of curious mind. Cambridge University Press, Cambridge 1997, cfr. specialmente p. 14: R. Wright, Nonna. The logic of human destiny. Pantheon Books, New York 2000), ma la questione della complessità è meno chiara, come è illustrato dal seguente pame: C'è progresso nel l'evoluzione Gould...) come è noto argomenta che non c'è, ma penso che egli abbia un concetto di progreso che non condivido. Egli ha ragione a escludere il progreso in diri di qualcosa. Questo è il punto dell'ispirazione di Darwin, ciò che rende queste teoria cosi hella non c'è alcun piano straLogico, alcun punto d'arrivo, alcun progettista. Ma wwviamente c'é progreso nel senso che ora viviamo in un monde complesso pieno di creature di ogni tipo e che qualche miliardo di anni fa non c'era akro che un brodo primordiale. Benché non ci sia una misura generalmente accettata di questa complessità, non c'è akin dubbio che la varietà degli organismi, il numero di geni in un organismo individuale, e la loro complessità strutturale e comportamentale sono tutte aumentale. L'evoluzione Usi suoi prodotti per salirci sopra- (Blackmore, The Man Madini, cit. p. 13.cfr. anche p. 28).
Wilson cnumera [tre precondizioni, tre colpi di fortuna nell'arena evolutiva (Continue. The unity of leg. Knopf. New York 1998, p. 48) che a suo dire avrebbero portato alla violurione scientificar la curiosit illimitata e la spinta creativa delle menti miglior a la capa