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Dunque ogni essere umano dovrebbe costantemente essere concentrato sul non causare danni ad altre vite: quando cammina, quando si nutre, quando sposta gli oggetti, e in ogni atto della sua giornata.
La costante vigilanza è sempre innocente anche quando, per un incidente fortuito, causa involontariamente una violenza. Viceversa, la disattenzione (concentrarsi solo su se stessi, sui propri bisogni, i propri egoismi, ecc.) è sempre colpevole e crea accumulo di karma infausto, anche quando non provoca violenza ad altre vite.
Similmente, anche l'intenzione di procurare danno alle altre vite è ugualmente colpevole come l'atto stesso di danneggiarle.
“Anche la sola intenzione di uccidere causa la schiavitù del karma, sia che tu uccida sia che tu non uccida; dal punto di vista reale, questa è la natura della schiavitù del karma”.(4)
Coltivare intenzioni positive verso noi stessi e verso gli altri, nutrire sentimenti di amore e di fratellanza attiva verso tutte le creature, riconoscere se stesso in ogni essere vivente: questi sono gli insegnamenti del Jainismo. La proposizione dottrinale Jainista è, infatti, “Vivi e lascia vivere. Ama tutti, servi tutti!”, ove per tutti si intendono gli esseri umani, animali, vegetali, ma anche l'aria, il vento, la rugiada... Arrivare a sentire il proprio se vibrare all’unisono con la creazione e con le creature, giungere a percepire quella comunanza intima, a sperimentare quell'identica finalità di destini...questo è l'insegnamento del Jainismo!
Per il Jainismo l'anima di ogni vivente è eterna e divina, e aspira a liberarsi dal corpo materiale per raggiungere lo stadio di “Anima Liberata”.
Occorre sciogliere il nodo tra l'anima e la materia, determinato dai frutti delle azioni che sono state compiute, sia cattive che buone, che generano inevitabilmente karma (negativo o positivo).
L'obiettivo del Jaina è l'ottenimento di un'anima perfetta: l'anima perfetta possiede pura conoscenza, perfetta comprensione, potere personale e onniscienza; l'anima perfetta potrà finalmente liberarsi dai karma accumulati nelle precedenti esistenze e porre fine al ciclo trasmigratorio di morti e rinascite. Tutte le anime sono potenzialmente divine; nessuna è superiore o inferiore a un'altra; tutte sono potenzialmente onniscienti e sante; la santità non può arrivare o essere impartita dal di fuori: è già dentro ciascuno e lì può essere coltivata attraverso la pratica delle cinque regole, attraverso le meditazioni, attraverso il distacco e l'autopurificazione,
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