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Presentazione
Pur affondando le sue robuste radici nell'antichità, essendo costituito da una comunità (asceti, monaci e laici) compatta e forte, e portando un messaggio filosofico e spirituale di altissimo livello, il Jainismo è rimasto per secoli assai poco noto all'Occidente. Ancora oggi, in Italia, questa Dottrina è pressoché totalmente sconosciuta, soprattutto a causa della scarsissima letteratura esistente in lingua italiana. (1)
Intorno al sesto secolo avanti Cristo, nell'India settentrionale, visse e predicò un grande Illuminato al quale viene riconosciuta personalità storica, Vardhamana Mahavira. Egli non fondò una nuova Dottrina, ma reiterò la Dottrina predicata dai ventitré Saggi (chiamati Tirthankara = costruttori del guado o costruttori del ponte) che lo avevano preceduto: il Jainismo, la più antica Dottrina della Nonviolenza e della Compassione universale.
Vardhamana era un principe che, all'età di trent'anni, decise di abbandonare ogni ricchezza ed ogni bene materiale per ritirarsi a meditare sulla natura dell'anima e sulla via per la Liberazione dalla sofferenza del ciclo trasmigratorio di morti e rinascite. Contemporaneo del Buddha, prese anch'Egli le distanze dal sistema vedico a causa soprattutto della divisione in caste e dei sacrifici animali.
Ma al contrario del Buddha che, dopo aver seguito per anni il modello ascetico, se ne discostò per ricercare la “via di mezzo”, Vardhamana Mahavira rinvigorì le regole ascetiche, delineando un codice morale basato sul distacco e sulla Compassione verso qualsiasi creatura: umana, animale, vegetale, comprendendo anche gli elementi acqua, aria e terra. Il Jainismo rappresenta infatti, senza dubbio, il più alto e concreto tentativo che sia mai stato attuato in ambito spirituale per eliminare universalmente violenza e sofferenza e per instaurare un rapporto di collaborazione e fratellanza tra i viventi, in cui vi sia simpatia nei confronti della Vita in quanto tale, senza distinzioni di specie, razza, individuo o religione: siamo di fronte alla più esauriente risposta nella direzione dell'ecumenismo del panteismo.
1. Il Jainismo non è una vera e propria religione; al suo interno non si trovano un organo centrale, un papa, gerarchie ecclesiastiche, sacramenti, intermediari. Per il Jainismo ognuno ha, già da questa vita, la possibilità di accedere alla conoscenza e liberarsi dal ciclo trasmigratorio, ritenuto la
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