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IL JAINISMO PARTE PRIMA
nam" che tradotto significa: "Scopo degli esseri viventi è servirsi l'un l'altro". Il simbolo nel suo insieme rappresenta la credenza che gli esseri viventi di tutti e tre i mondi (paradiso, inferno e terra) soffrono per le miserie dell'esistenza trasmigratoria. Essi possono seguire il sentiero della Dottrina, costituito da Retta Fede, Retta Conoscenza e Retta Condotta, indicato dai Tirthankara.
Impegnarsi nel perseguire questo insegnamento è estremamente auspicale per se stessi, minimizza la sofferenza per gli altri e aiuta a ottenere la perfezione, grazie alla quale si vivrà per sempre nel mondo degli Esseri Liberati.
I saluti
Il saluto usuale è Jai Jinendra che significa Onore al Supremo Jina. Michhami Dukkadam è la richiesta del perdono usualmente proferita dopo aver svolto il rituale annuale del perdono e del pentimento, chiamato Samavantsari pratikramana.
La Preghiera Jainista
La sacra preghiera per eccellenza è il Namaskar o Namokar Mantra, attraverso la quale viene rivolto omaggio alle cinque onorevoli personalità: gli Arihanta (esseri umani illuminati), i Siddha (le Anime Liberate), gli Acharya (le Guide Spirituali delle congregazioni dei Jaina), gli Upadhyaya (gli Asceti insegnanti) e i Sadhu (tutti gli Asceti):
Namo Arihantanam
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Namo Siddhanam
Namo Airiyanam Namo Uvajjhayanam Namo Loe Sava Sahunam
Eso Panch Namokaro Savva Pava Panasano Mangala Nancha Savvesim Padhamam Havai Mangalam
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